Ustica: aggiornamenti 2011

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FlyIce

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Tra ieri ed oggi il tema Ustica è tornato alla ribalta sui quotidiani.
Stamattina si registra anche un importante dichiazione del Presidente della Repubblica.

IERI dal Corriere della Sera:

Ustica e quei quattro aerei nascosti
Gli indizi portano ai francesi, 31 anni dopo

di Andrea Purgatori

La vera «bomba» della strage di Ustica sono le tracce radar di quattro aerei militari ancora formalmente «sconosciuti» - due/tre caccia e un Awacs - su cui la Nato, dopo una rogatoria avanzata un anno fa dalla Procura della Repubblica di Roma (con il sostegno operativo ma silenzioso dell'ufficio del consigliere giuridico del capo dello Stato), sta decidendo in questi giorni se apporre le bandierine d'identificazione. Tutti gli indizi portano allo stormo dell'Armée de l'air che nel 1980 operava dalla base corsa di Solenzara. Lo stesso contro cui puntò il dito pubblicamente (poi anche a verbale) Francesco Cossiga. Forse dopo aver saputo che i caccia francesi avevano lasciato le loro impronte su un tabulato del centro radar di Poggio Ballone (Grosseto), miracolosamente non risucchiato dal buco nero che dalla sera dell'esplosione del DC9 Itavia aveva ingoiato nastri, registri e persino la memoria di tanti testimoni.

La questione non è più militare ma sostanzialmente politica. E non solo perché la risposta ai magistrati italiani deve prima ottenere il benestare dei 28 paesi membri dell'Alleanza, nessuno escluso. Il fatto è che, come in un surreale gioco dell'oca, dopo trentun anni gli attori tirati in ballo nella strage (Italia, Francia, Stati Uniti) si ritrovano insieme alla casella di partenza. Alleati in una guerra (stavolta dichiarata) a Gheddafi, vittima designata oggi come allora, e al solito con posizioni tutt'altro che sovrapponibili. In più l'identificazione certa dei caccia francesi non sarebbe cosa facile da digerire nei rapporti bilaterali, visto che Parigi ha sempre negato che il 27 giugno 1980 i suoi aerei fossero in volo nel cielo di Ustica e, persino contro l'evidenza delle prove raccolte dalla magistratura italiana, ha sostenuto che nella base di Solenzara le luci furono spente alle cinque e mezza del pomeriggio. Il 2 ottobre del 1997, il segretario generale della Nato Javier Solana graziò Parigi consegnando al nostro governo la relazione di sei pagine di un team di specialisti dell'Alleanza atlantica che aveva incrociato tutte le tracce radar sopravvissute al buco nero, identificando in una tabella dodici caccia in volo quella sera (americani e britannici) ma evitando di apporre la bandierina su una portaerei e quattro aerei la cui presenza nella zona e all'ora della strage non veniva comunque messa in discussione. Un lavoro ripetuto più e più volte con i sistemi informatici in dotazione alla Difesa aerea dell'Alleanza e definito dagli stessi specialisti Nato senza alcuna possibilità di errore. Però reticente su un unico punto, cruciale: l'identificazione dei caccia francesi.


Ma il radar di Poggio Ballone (Grosseto), all'epoca uno tra i più efficienti, aveva visto che tre di quegli aerei provenivano da Solenzara e a Solenzara erano rientrati dopo l'esplosione del DC9 Itavia. E il quarto - un aereo radar Awacs - era rimasto in volo sopra l'isola d'Elba registrando tutto ciò che era accaduto nel raggio di centinaia di chilometri, quindi anche a Ustica. Sarà un caso che il registro della sala radar con cui si sarebbero potuti incrociare i dati del tabulato non fu trovato durante il sequestro ordinato dal giudice istruttore Rosario Priore e che l'Aeronautica lo consegnò cinque giorni dopo senza il foglio di servizio del 27 giugno 1980? Sarà un caso che Mario Dettori, uno dei controllori, dichiarò a moglie e cognata che si era arrivati «a un passo dalla guerra» e poi fu trovato impiccato a un albero? Sarà un caso che il capitano Maurizio Gari, responsabile del turno in sala radar e perfettamente in salute, sia morto stroncato da un infarto a soli 32 anni? Sarà un caso che i capitani Nutarelli e Naldini, morti anche loro nella disastrosa esibizione delle Frecce tricolori nel 1988 a Ramstein, con il loro TF 104 abbiano incrociato quella sera tra Siena e Firenze il DC9 sotto cui si nascondeva un aereo militare sconosciuto e siano rientrati alla base di Grosseto segnalando per tre volte e in due modi diversi l'allarme massimo come da manuale (codice 73)?

C'è grande fibrillazione intorno a questa perizia della Nato su cui molti hanno cercato inutilmente di mettere le mani, in alcuni casi negandone addirittura l'esistenza. Ma il documento, un macigno sulle parole di chi ha sostenuto che il DC9 sia esploso per una bomba in un cielo deserto, ora è tornato a galla e ha consentito ai magistrati della Procura di Roma di preparare la partita finale di quest'indagine. Cinque rogatorie che potrebbero finalmente rendere giustizia alle 81 vittime di quella strage e di un segreto ancora inconfessabile.

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OGGI la dichiarazioni di Napolitano e Schifani (sempre dal Corriere della Sera) :

«Su Ustica ogni sforzo sia compiuto»
Napolitano ai familiari delle vittime:«Vanno rimosse anche sul piano internazionale, ambiguità e ombre»

MILANO - Il caso Ustica, dopo le nuove rivelazioni del Corriere della Sera, ritorna prepotentemente d'attualità. Sulla vicenda di Ustica «ogni sforzo deve essere compiuto, anche sul piano internazionale, per giungere finalmente a conclusioni che rimuovano le ambiguità, i dubbi e le ombre che ancora oggi circondano quel tragico fatto». Lo afferma il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che, nella ricorrenza del trentunesimo anniversario del disastro di Ustica, ha inviato un messaggio alla Presidente dell'Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica, Daria Bonfietti, rinnovando «ai famigliari delle vittime di quella terribile notte, la sua affettuosa e solidale vicinanza».

SCHIFANI - Un messaggio è giunto anche dal presidente del Senato, Renato Schifani: «Anche quest'anno desidero rinnovare la vicinanza, mia personale e di tutti i colleghi senatori, alle famiglie colpite, insieme al profondo cordoglio per quanti persero la vita nel disastro aereo. Non potremo mai dimenticare lo sgomento di quella notte. Per questo le istituzioni e la società civile hanno il dovere di essere al fianco di chi è stato colpito da questa assurda tragedia e pretendere che sia fatta chiarezza su uno degli episodi più terribili e ancora oscuri della storia recente del nostro Paese».
 
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Considerata la delicatezza dell'argomento, invito sin d'ora tutti i partecipanti a mantenere assolutamente in topic il thread, ad evitare toni pesanti, ad argomentare compiutamente il proprio pensiero e, soprattutto, ad avere rispetto delle idee altrui.
Lo staff dei moderatori ringrazia anticipatamente tutti per la collaborazione, augurandosi di non dovere intervenire.
 
Che schifo, sono inorridito ogni qualvolta leggo qualcosa di nuovo su Ustica;
ancora un fiore per le vittime, anche quelle che non erano su quel volo :flower2:
 
a me pare praticamente ovvio che sia stata colpa di militari... se così non fosse stato perchè eliminare/distruggere/nascondere tracce radar, registri delle basi, etc.. del 27/06/1980?!? Se uno non ha niente da nascondere..................
 
a me pare praticamente ovvio che sia stata colpa di militari... se così non fosse stato perchè eliminare/distruggere/nascondere tracce radar, registri delle basi, etc.. del 27/06/1980?!? Se uno non ha niente da nascondere..................

a me invece pare che ad oggi l'unica cosa certa è che NON ci sono certezze. Se non c'è riuscita la magistratura in 30 anni avendo a disposizione informazioni ben diverse da quelle che abbiamo noi non credo che possiamo arrogarci il diritto di conoscere la verità.
 
Come ogni anno, alla vigilia dell'anniversario della strage, si susseguono voci di nuovi sviluppi nelle indagini. A oltre trent'anni di distanza nessuno, neanche le istituzioni, è riuscito a fare luce su ciò che accadde quel giorno, dunque è ipotizzabile che non avremo mai una risposta certa sul motivo per il quale il dc9 Itavia si inabissò, portando con se le 81 persone a bordo. Se ci siano implicazioni politiche o meno, non ci è dato saperlo, per tanto credo sia doveroso dare pace a quelle povere vittime invece di rivangare la questione ogni singolo anno...
 
Come ogni anno, alla vigilia dell'anniversario della strage, si susseguono voci di nuovi sviluppi nelle indagini. A oltre trent'anni di distanza nessuno, neanche le istituzioni, è riuscito a fare luce su ciò che accadde quel giorno, dunque è ipotizzabile che non avremo mai una risposta certa sul motivo per il quale il dc9 Itavia si inabissò, portando con se le 81 persone a bordo. Se ci siano implicazioni politiche o meno, non ci è dato saperlo, per tanto credo sia doveroso dare pace a quelle povere vittime invece di rivangare la questione ogni singolo anno...

La penso in modo diametralmente opposto al tuo. Invece di rivangare la questione ogni anno lo farei ogni giorno, anno dopo anno perché è solo così che quelle famiglie otterranno la "pace". Arrivati a questo punto le famiglie chiedono la verità più che la giustizia.
 
Forse alla verità penale non si giungerà mai... Forse non è nenache importante arrivarci. Quello che è successo a Ustica è ormai chiaro nel senso comune: è stato un piccolo episodio di guerra. Personalmente credo anche, che senza clamori, chi ha sbagliato sia stato punito e comunque non abbia vissuto una vita serena. Da cittadino italiano rimpiango solo che non ci sia stata una classe politica capace di assumenrsi la responsabilità delle cose: mettendo un segreto di stato esplicito e traendo le conseguenze politiche di quel gesto....


Ciao
 
La penso in modo diametralmente opposto al tuo. Invece di rivangare la questione ogni anno lo farei ogni giorno, anno dopo anno perché è solo così che quelle famiglie otterranno la "pace". Arrivati a questo punto le famiglie chiedono la verità più che la giustizia.

La questione sarebbe da riportare alla luce SOLO in caso di verità eclatanti riguardo ad una delle pagine più tristi dell'aviazione italiana. Le persone che avevano a bordo un amico, un figlio, un parente, li hanno ormai seppelliti anni orsono e con loro ogni speranza di conoscere la verità. Ogni anno si fanno speculazioni di ogni tipo su questo incidente, dal caccia di Gheddafi al missile americano, passando per cedimenti strutturali e piantata di entrambi i motori; o vengono presentate prove inconfutabili per provare a delineare una dinamica di quanto accadde, ed è giusto che la questione venga resa pubblica, oppure la si smetta con questo sciacallaggio mediatico che, oltre a riaprire vecchie ferite, da ai parenti false speranze per una verità che probabilmente non conosceremo mai...
 
C' è qualcuno che riesce a fare uno schema riassuntivo dello scenario "Ustica" per sommi capi ?

Un DC-9 Itavia I-TIGI lascia con due ore di ritardo l'aeroporto di Bologna in direzione Palermo. 77 Passeggeri + 4 membri dell'equipaggio.

Nonostante il ritardo volo tranquillo e tempo sereno.

20:59 Il volo lancia ultimo segnale col transponder a 60 miglia a sud di Ponza e 40 a nord di Ustica.

Le prime ricerche vengono compiute in una zona molto lontana da quella dell impatto, viene identificata una macchia di carburante e alcuni oggetti galleggianti solo il giorno dopo.

81 Vittime, nessun superstite.

Purtroppo, a parte le vittime, ci sono poche certezze su quanto é accaduto..

3 Teorie:

1) Cedimento struttuale e in particolare un problema al timone di coda: ipotesi escluda dalle varie perizie
2) Esplosione a bordo dell'aereo: una bomba era nella toilette dell aereo: ipotesi esclusa dai familiari delle vittime in quanto l'equipaggiamento della toilette (rubinetto etc etc) é stato ritrovato in perfetto stato
3) Collisione o Semicollisione (con un altro oggetto volante aereo o missile): ipotesi confutata da aeronautica in quanto, come mostrato dai vari registri non c erano altri voli nei cieli di ustica quella notte.

Aggiungo che il mistero si infittisce a causa di una serie di morti (strani suicidi o infarti) di persone legate in qualche modo agli eventi di quel 27 giugno. Ad esempio i piloti morti a Remstein in quel terribile schianto, durante quella notte di giugno erano in volo e avano lanciato per ben 3 volte l allarme di emergenza generale.
 
La questione sarebbe da riportare alla luce SOLO in caso di verità eclatanti riguardo ad una delle pagine più tristi dell'aviazione italiana. Le persone che avevano a bordo un amico, un figlio, un parente, li hanno ormai seppelliti anni orsono e con loro ogni speranza di conoscere la verità. Ogni anno si fanno speculazioni di ogni tipo su questo incidente, dal caccia di Gheddafi al missile americano, passando per cedimenti strutturali e piantata di entrambi i motori; o vengono presentate prove inconfutabili per provare a delineare una dinamica di quanto accadde, ed è giusto che la questione venga resa pubblica, oppure la si smetta con questo sciacallaggio mediatico che, oltre a riaprire vecchie ferite, da ai parenti false speranze per una verità che probabilmente non conosceremo mai...


Trovo comprensibile quanto affermi, ma non lo condivido.
Sia perchè ignorare il perchè della scomparsa di qualcuno è terribile quanto la scomparsa stessa.
E sia perchè riportare il fatto alla luce solamente in caso di verità definitiva significa chiudere la questione per sempre.
E confermare che quanto avvenuto all'epoca potrebbe anche accadere di nuovo, perchè tanto andrebbe incontro all'impunità.

Ogni santo anno va ricordata questa tragedia.
Ogni santo anno va ricordato che, nel 1980, a qualcuno non è importato nulla della vita di 81 persone.
Da cittadino lo pretendo.
 
Ogni santo anno va ricordata questa tragedia.
Ogni santo anno va ricordato che, nel 1980, a qualcuno non è importato nulla della vita di 81 persone.
Da cittadino lo pretendo.
Mi sento di quotare l'ultima parte del messaggio.
Oggi è - come ogni anno dati gli sviluppi nulli delle indagini - un triste anniversario, oltre che per le povere vittime ed i loro famigliari, anche per tutti noi italiani.
 
Ci sono verità che si possono dire solo dopo aver ottenuto il diritto di rivelarle. (Jean Cocteau)

Trovo inconcepibile che, non dico solo in Italia, ma anche in Europa, nessuno sappia cosa sia veramente successo quella notte del 27 giugno di 31 anni fa: o parliamo di un qualcosa che scatenerebbe un terremoto politico internazionale anche a tre decadi di distanza oppure non so veramente darmi una spiegazione razionale.

Detto ciò, non mi reputo un fautore della teoria del complotto, ma sono quasi certo che, pur essendo presumibilmente uno degli utenti più giovani del forum, quando sarò anziano saremo ancora li a disquisire su mezze verità, nuove rivelazioni e colpi di scena.

Tenere accesa la memoria non significa necessariamente arrivare alla verità, dunque ribadisco la mia posizione di "silenzio stampa" a meno di notizie che riescano veramente a chiarire le implicazioni nella strage di Ustica, soprattutto per rispetto nei confronti di coloro che hanno perso qualcuno tra quelle 81 persone.
 
Ci sono verità che si possono dire solo dopo aver ottenuto il diritto di rivelarle. (Jean Cocteau)

Trovo inconcepibile che, non dico solo in Italia, ma anche in Europa, nessuno sappia cosa sia veramente successo quella notte del 27 giugno di 31 anni fa: o parliamo di un qualcosa che scatenerebbe un terremoto politico internazionale anche a tre decadi di distanza oppure non so veramente darmi una spiegazione razionale.

Detto ciò, non mi reputo un fautore della teoria del complotto, ma sono quasi certo che, pur essendo presumibilmente uno degli utenti più giovani del forum, quando sarò anziano saremo ancora li a disquisire su mezze verità, nuove rivelazioni e colpi di scena.

Tenere accesa la memoria non significa necessariamente arrivare alla verità, dunque ribadisco la mia posizione di "silenzio stampa" a meno di notizie che riescano veramente a chiarire le implicazioni nella strage di Ustica, soprattutto per rispetto nei confronti di coloro che hanno perso qualcuno tra quelle 81 persone.

Silenzio stampa = dimenticare

La verita a molti e nota.. solo che non puo essere resa disponibile al pubblico..
 
Silenzio stampa = dimenticare

La verita a molti e nota.. solo che non puo essere resa disponibile al pubblico..

Non necessariamente; ci sono state vicende nel mondo in cui, pur essendoci stato silenzio stampa dopo qualche anno, non sono finite nel dimenticatoio.
In ogni caso, se la tua affermazione fosse veritiera, mi sentirei ancora preso in giro (più di quello che mi sento adesso) da uno stato che ogni singolo anno, da 30 anni a questa parte, dichiara che è necessario giungere ad una verità per "onorare" la memoria delle vittime.
 
Non necessariamente; ci sono state vicende nel mondo in cui, pur essendoci stato silenzio stampa dopo qualche anno, non sono finite nel dimenticatoio.
In ogni caso, se la tua affermazione fosse veritiera, mi sentirei ancora preso in giro (più di quello che mi sento adesso) da uno stato che ogni singolo anno, da 30 anni a questa parte, dichiara che è necessario giungere ad una verità per "onorare" la memoria delle vittime.

Possibile che quella dannata notte nessuno stesse guardando i radar di Marsala, Poggio Ballone, Licola, Martina Franca, Siracusa e della USS Saratoga (ancorata a Napoli quella notte) oppure che ci fosse un'esercitazione in tutti questi siti?

Perche appena saputo della scomparsa dell'aereo c e subito stata quella chiamata verso l'ambasciata americana?

Questo sito riporta una completa cronologia degli eventi http://www.stragi80.it/?page_id=7

Consiglio anche l'opera teatrale di Marco Paolini
 
Tenere accesa la memoria non significa necessariamente arrivare alla verità, dunque ribadisco la mia posizione di "silenzio stampa" a meno di notizie che riescano veramente a chiarire le implicazioni nella strage di Ustica, soprattutto per rispetto nei confronti di coloro che hanno perso qualcuno tra quelle 81 persone.

Riprendo questo tuo punto che è quello che mi convince meno.
Sono cinico, e condivido la tua idea che quando a 252 anni morirò felicemente di vecchiaia, lo farò senza aver mai capito un'acca di tutto quello che è successo.

E allora facciamo ordine: non sapremo mai quello che è successo? e allora dobbiamo ricordare in continuazione che ci viene impedito di sapere quello che è successo.
E' doveroso che ogni 27 di giugno, in un modo o nell'altro, ad ogni singolo italiano venga ricordato che c'è stato un momento in cui ai vertici politici e militari del nostro Paese non glien'è fregato nulla di 81 cristiani morti ammazzati in uno scenario di guerra dove erano impegnate forze armate.
Dopo la giornata della memoria, quella del ricordo e tutte le altre che mi sfuggono, facciamo la giornata del: "ricordatevi che contate meno di niente".
La data è il 27 di giugno.

Quando una cosa la dimentichi, permetti a che ti venga rifatta in eterno.