Una poltrona per due


L'incremento dei volumi favorisce le economie di scala e la riduzione dei costi unitari, che a sua volta fa incrementare i volumi.

Un servizio di massa puo' essere prodotto a costi piu' bassi, se non c'e' una risorsa scarsa e limiti ai volumi.

Quindi, al contrario, il mercato dei meridionali contribuisce a far calare i prezzi per tutto il continente, sia pur marginalmente.
🙃
 
Ni.. perché se una ipotetica rotta nord-sud ho una media di 200 "richieste" al giorno che salgono a 2000 in una manciata di date i prezzi esplodono..
 
Straight from Libro Cuore


“Ho 23 anni e tornare in Sardegna in traghetto fa paura: 11 ore sul ponte tra sconosciuti, ma i voli costano troppo”
Assenza di voli diretti e prezzi folli: viaggiare da Torino a Sassari per Giorgia è un incubo: “Rischio di non poter tornare a casa in Sardegna questo Natale”, racconta a Fanpage.it.

"Passare 11 ore sul ponte di una nave tra sconosciuti non è l'opzione più sicura per una ragazza che viaggia sola, è agghiacciante nel 2025, ma purtroppo è così. E prendere una cabina non è tra le opzioni, perché a quel punto costerebbe come l'aereo". A parlare a Fanpage.it è Giorgia, studentessa di 23 anni che da quando ha scelto di fare la magistrale a Torino ogni anno, in concomitanza con le feste di Natale, è costretta a pagare cifre folli per tornare nella sua Sassari.

"Dall’aeroporto di Torino non partono voli per il nord della Sardegna, né Alghero né Olbia, purtroppo è collegato solo con quello di Cagliari con un numero esiguo di tratte settimanali e a prezzi poco ragionevoli. Comprare un biglietto aereo nel periodo per il periodo dal 22 al 27 dicembre costa come un volo per New York, e anche di più se voglio atterrare ad Alghero, perché in questo caso parte solo da Milano Linate".

La denuncia: "Costretta a fare mille giri nel cuore della notte per arrivare in aeroporto"

Come tanti altri sardi che hanno scelto di vivere e lavorare fuori dalla loro regione di origine, anche Giorgia si trova periodicamente a dover affrontare viaggi da incubo in traghetto, o a sostenere i costi proibitivi dell'aereo. Una difficoltà resa ancora più grande dal fatto che non esistono voli diretti tra Torino, dove vive, e Alghero, l'aeroporto più vicino alla sua Sassari: "Nel mio caso devo fare mille giri: parto da Torino in treno, poi prendo un pullman, e solo dopo arrivo a Linate. Il tutto ad orari molto particolari che mi costringono a spostarmi nel cuore della notte per essere in aeroporto per un volo delle 5 del mattino".

"Nel peggiore dei casi, come mi è capitato di fare, vado fino all'aeroporto di Milano per un volo che mi porta ad Alghero, l'aeroporto più vicino a Sassari, e da lì mi sposto con mezzi interni per raggiungere casa. Parliamo di una giornata intera sprecata per spostamenti vari quando basterebbe un volo diretto Torino-Cagliari, ma andrebbe bene anche da Milano se non avesse costi e orari improponibili".

"Sono sarda, ma anche italiana, vorrei le stesse possibilità di spostarmi degli altri"

Dopo la laurea in Lettere conseguita in Sardegna, Giorgia ha scelto di frequentare la magistrale in Scienze storiche a Torino. Una decisione che però le ha comportato parecchi problemi: "Trovo assurdo che un cittadino italiano non possa scegliere liberamente dove studiare o lavorare a causa della difficoltà di ritornare a casa. Io sono una cittadina italiana, dovrei poter scegliere di studiare dove mi pare e avere comunque le stesse possibilità delle mie colleghe. Inoltre, banalmente, in Sardegna non c'era il percorso di studi che volevo seguire io, quindi nel mio caso si è trattato di una scelta obbligata".

La soluzione individuata da Giorgia gli scorsi anni era quella di muoversi in anticipo, potendo organizzarsi tra le lezioni e gli esami, ma non è così da quando ha affiancato all'università anche piccoli lavori per rendersi autonoma: "Gli anni scorsi, facendo comunque dei sacrifici, sono riuscita a organizzarmi per non partire proprio nei giorni in cui i biglietti costano di più. Quest'anno invece non posso partire fuori stagione, magari a novembre, per evitare il caro-prezzi e il risultato che all'11 dicembre non ho ancora prenotato. Non so cosa farò".

Giorgia si sente presa in giro dagli accordi che la sua Regione ha stretto con le compagnie aeree e che permetterebbero ai residenti di acquistare voli a prezzi agevolati: "La continuità territoriale sembra non esistere. Capita anche che la tariffa agevolata costi come quella standard acquistabile da chiunque. Il risultato è che chi vuole tornare a casa come me deve dunque scendere a questi patti: voli carissimi e infinite perdite di tempo tra spostamenti in varie città a prezzi altissimo, oppure rinunciare a passare le festività con la famiglia".

"Traghetto? No, per una ragazze da sola fa paura"

L'alternativa all'aereo è il traghetto, una prospettiva che però non è neanche contemplata da Giorgia, e da tante donne che come lei viaggiano da sole. "In teoria c'è il traghetto, è l'unica opzione che permette di organizzarsi con un po' meno anticipo – ammette Giorgia – ma l'idea è agghiacciante perché per risparmiare dovrei prendere il passaggio ponte: significa dormire accampata nei corridoi in una nave piena di sconosciuti".
 
Allora @East End Ave comincio a lamentarmi per la mancanza di IAD-TRS.

Sono un cittadino italiano, perché per venire a casa per Natale dovrò fare ben due scali? Il volo con uno scalo costava il doppio!

Altro che first world problems ragazzi…
 
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Straight from Libro Cuore


“Ho 23 anni e tornare in Sardegna in traghetto fa paura: 11 ore sul ponte tra sconosciuti, ma i voli costano troppo”
Assenza di voli diretti e prezzi folli: viaggiare da Torino a Sassari per Giorgia è un incubo: “Rischio di non poter tornare a casa in Sardegna questo Natale”, racconta a Fanpage.it.

"Passare 11 ore sul ponte di una nave tra sconosciuti non è l'opzione più sicura per una ragazza che viaggia sola, è agghiacciante nel 2025, ma purtroppo è così. E prendere una cabina non è tra le opzioni, perché a quel punto costerebbe come l'aereo". A parlare a Fanpage.it è Giorgia, studentessa di 23 anni che da quando ha scelto di fare la magistrale a Torino ogni anno, in concomitanza con le feste di Natale, è costretta a pagare cifre folli per tornare nella sua Sassari.

"Dall’aeroporto di Torino non partono voli per il nord della Sardegna, né Alghero né Olbia, purtroppo è collegato solo con quello di Cagliari con un numero esiguo di tratte settimanali e a prezzi poco ragionevoli. Comprare un biglietto aereo nel periodo per il periodo dal 22 al 27 dicembre costa come un volo per New York, e anche di più se voglio atterrare ad Alghero, perché in questo caso parte solo da Milano Linate".

La denuncia: "Costretta a fare mille giri nel cuore della notte per arrivare in aeroporto"

Come tanti altri sardi che hanno scelto di vivere e lavorare fuori dalla loro regione di origine, anche Giorgia si trova periodicamente a dover affrontare viaggi da incubo in traghetto, o a sostenere i costi proibitivi dell'aereo. Una difficoltà resa ancora più grande dal fatto che non esistono voli diretti tra Torino, dove vive, e Alghero, l'aeroporto più vicino alla sua Sassari: "Nel mio caso devo fare mille giri: parto da Torino in treno, poi prendo un pullman, e solo dopo arrivo a Linate. Il tutto ad orari molto particolari che mi costringono a spostarmi nel cuore della notte per essere in aeroporto per un volo delle 5 del mattino".

"Nel peggiore dei casi, come mi è capitato di fare, vado fino all'aeroporto di Milano per un volo che mi porta ad Alghero, l'aeroporto più vicino a Sassari, e da lì mi sposto con mezzi interni per raggiungere casa. Parliamo di una giornata intera sprecata per spostamenti vari quando basterebbe un volo diretto Torino-Cagliari, ma andrebbe bene anche da Milano se non avesse costi e orari improponibili".

"Sono sarda, ma anche italiana, vorrei le stesse possibilità di spostarmi degli altri"

Dopo la laurea in Lettere conseguita in Sardegna, Giorgia ha scelto di frequentare la magistrale in Scienze storiche a Torino. Una decisione che però le ha comportato parecchi problemi: "Trovo assurdo che un cittadino italiano non possa scegliere liberamente dove studiare o lavorare a causa della difficoltà di ritornare a casa. Io sono una cittadina italiana, dovrei poter scegliere di studiare dove mi pare e avere comunque le stesse possibilità delle mie colleghe. Inoltre, banalmente, in Sardegna non c'era il percorso di studi che volevo seguire io, quindi nel mio caso si è trattato di una scelta obbligata".

La soluzione individuata da Giorgia gli scorsi anni era quella di muoversi in anticipo, potendo organizzarsi tra le lezioni e gli esami, ma non è così da quando ha affiancato all'università anche piccoli lavori per rendersi autonoma: "Gli anni scorsi, facendo comunque dei sacrifici, sono riuscita a organizzarmi per non partire proprio nei giorni in cui i biglietti costano di più. Quest'anno invece non posso partire fuori stagione, magari a novembre, per evitare il caro-prezzi e il risultato che all'11 dicembre non ho ancora prenotato. Non so cosa farò".

Giorgia si sente presa in giro dagli accordi che la sua Regione ha stretto con le compagnie aeree e che permetterebbero ai residenti di acquistare voli a prezzi agevolati: "La continuità territoriale sembra non esistere. Capita anche che la tariffa agevolata costi come quella standard acquistabile da chiunque. Il risultato è che chi vuole tornare a casa come me deve dunque scendere a questi patti: voli carissimi e infinite perdite di tempo tra spostamenti in varie città a prezzi altissimo, oppure rinunciare a passare le festività con la famiglia".

"Traghetto? No, per una ragazze da sola fa paura"

L'alternativa all'aereo è il traghetto, una prospettiva che però non è neanche contemplata da Giorgia, e da tante donne che come lei viaggiano da sole. "In teoria c'è il traghetto, è l'unica opzione che permette di organizzarsi con un po' meno anticipo – ammette Giorgia – ma l'idea è agghiacciante perché per risparmiare dovrei prendere il passaggio ponte: significa dormire accampata nei corridoi in una nave piena di sconosciuti".
Non c'è nulla di cui preoccuparsi, il ministro dei trasporti ha già la soluzione:
un bel ponte (o un tunnel tipo quello della Manica) che colleghi Civitavecchia con Olbia.
O nel caso la sua collega in Francia vincesse le prossime elezioni, un bel progetto che colleghi anche la Corsica: un ponte tra Piombino e Bastia e uno fra Bonifacio e Santa Teresa Gallura.
 
Allora @East End Ave comincio a lamentarmi per la mancanza di IAD-TRS.

Sono un cittadino italiano, perché per venire a casa per Natale dovrò fare ben due scali? Il volo con uno scalo costava il doppio!

Altro che first world problems ragazzi…
L'unica soluzione sensata mi pare che sia quella di aprire al noleggio dei nuovi VC-650 dell'AMI ... bonus "Torno a casa": biglietto fissato a 1000 euro per ogni connazionale; non si può lasciare nessuno indietro, tutti hanno il diritto di tornare dalla propria famiglia, indipendentemente da quale punto del globo terracqueo ci si trovi.
 
La continuità territoriale sembra non esistere. Capita anche che la tariffa agevolata costi come quella standard acquistabile da chiunque
Non ho capito il problema con la continuità territoriale, il prezzo dovrebbe essere fisso quindi più basso rispetto a quello rincarato, o sbaglio?
 
Straight from Libro Cuore


“Ho 23 anni e tornare in Sardegna in traghetto fa paura: 11 ore sul ponte tra sconosciuti, ma i voli costano troppo”
Assenza di voli diretti e prezzi folli: viaggiare da Torino a Sassari per Giorgia è un incubo: “Rischio di non poter tornare a casa in Sardegna questo Natale”, racconta a Fanpage.it.

"Passare 11 ore sul ponte di una nave tra sconosciuti non è l'opzione più sicura per una ragazza che viaggia sola, è agghiacciante nel 2025, ma purtroppo è così. E prendere una cabina non è tra le opzioni, perché a quel punto costerebbe come l'aereo". A parlare a Fanpage.it è Giorgia, studentessa di 23 anni che da quando ha scelto di fare la magistrale a Torino ogni anno, in concomitanza con le feste di Natale, è costretta a pagare cifre folli per tornare nella sua Sassari.

"Dall’aeroporto di Torino non partono voli per il nord della Sardegna, né Alghero né Olbia, purtroppo è collegato solo con quello di Cagliari con un numero esiguo di tratte settimanali e a prezzi poco ragionevoli. Comprare un biglietto aereo nel periodo per il periodo dal 22 al 27 dicembre costa come un volo per New York, e anche di più se voglio atterrare ad Alghero, perché in questo caso parte solo da Milano Linate".

La denuncia: "Costretta a fare mille giri nel cuore della notte per arrivare in aeroporto"

Come tanti altri sardi che hanno scelto di vivere e lavorare fuori dalla loro regione di origine, anche Giorgia si trova periodicamente a dover affrontare viaggi da incubo in traghetto, o a sostenere i costi proibitivi dell'aereo. Una difficoltà resa ancora più grande dal fatto che non esistono voli diretti tra Torino, dove vive, e Alghero, l'aeroporto più vicino alla sua Sassari: "Nel mio caso devo fare mille giri: parto da Torino in treno, poi prendo un pullman, e solo dopo arrivo a Linate. Il tutto ad orari molto particolari che mi costringono a spostarmi nel cuore della notte per essere in aeroporto per un volo delle 5 del mattino".

"Nel peggiore dei casi, come mi è capitato di fare, vado fino all'aeroporto di Milano per un volo che mi porta ad Alghero, l'aeroporto più vicino a Sassari, e da lì mi sposto con mezzi interni per raggiungere casa. Parliamo di una giornata intera sprecata per spostamenti vari quando basterebbe un volo diretto Torino-Cagliari, ma andrebbe bene anche da Milano se non avesse costi e orari improponibili".

"Sono sarda, ma anche italiana, vorrei le stesse possibilità di spostarmi degli altri"

Dopo la laurea in Lettere conseguita in Sardegna, Giorgia ha scelto di frequentare la magistrale in Scienze storiche a Torino. Una decisione che però le ha comportato parecchi problemi: "Trovo assurdo che un cittadino italiano non possa scegliere liberamente dove studiare o lavorare a causa della difficoltà di ritornare a casa. Io sono una cittadina italiana, dovrei poter scegliere di studiare dove mi pare e avere comunque le stesse possibilità delle mie colleghe. Inoltre, banalmente, in Sardegna non c'era il percorso di studi che volevo seguire io, quindi nel mio caso si è trattato di una scelta obbligata".

La soluzione individuata da Giorgia gli scorsi anni era quella di muoversi in anticipo, potendo organizzarsi tra le lezioni e gli esami, ma non è così da quando ha affiancato all'università anche piccoli lavori per rendersi autonoma: "Gli anni scorsi, facendo comunque dei sacrifici, sono riuscita a organizzarmi per non partire proprio nei giorni in cui i biglietti costano di più. Quest'anno invece non posso partire fuori stagione, magari a novembre, per evitare il caro-prezzi e il risultato che all'11 dicembre non ho ancora prenotato. Non so cosa farò".

Giorgia si sente presa in giro dagli accordi che la sua Regione ha stretto con le compagnie aeree e che permetterebbero ai residenti di acquistare voli a prezzi agevolati: "La continuità territoriale sembra non esistere. Capita anche che la tariffa agevolata costi come quella standard acquistabile da chiunque. Il risultato è che chi vuole tornare a casa come me deve dunque scendere a questi patti: voli carissimi e infinite perdite di tempo tra spostamenti in varie città a prezzi altissimo, oppure rinunciare a passare le festività con la famiglia".

"Traghetto? No, per una ragazze da sola fa paura"

L'alternativa all'aereo è il traghetto, una prospettiva che però non è neanche contemplata da Giorgia, e da tante donne che come lei viaggiano da sole. "In teoria c'è il traghetto, è l'unica opzione che permette di organizzarsi con un po' meno anticipo – ammette Giorgia – ma l'idea è agghiacciante perché per risparmiare dovrei prendere il passaggio ponte: significa dormire accampata nei corridoi in una nave piena di sconosciuti".
Malpensa-Alghero no?
 
Questi articoli sono davvero penosi, sono stato a Bologna per 7 anni e non ho mai avuto problemi coi voli per AHO (con rientri a natale, pasqua e quant'altro), prenotandoli sempre entro la fine di ottobre. Se solo la gente si sapesse organizzare
 
Siamo al limite del ridicolo oramai..

I traghetti poi non saranno certo dei paradisi, ma da qui ad aver paura di salirci ce ne vuole.. e se proprio ti pigli la cabina e ti chiudi dentro..