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Elenco Ufficiale Vettori Nazionali titolari di Licenza di Esercizio di Trasporto Aereo e di Certificato di Operatore Aereo (COA) secondo la normativa europea JAR-OPS autorizzati ad impiegare aeromobili con più di 19 posti:
Air Dolomiti
Air Italy Spa
Air One
Air One Cityliner
Air Vallée
Alitalia
Alitalia Express
Alpi Eagles
Blue Panorama
Club Air (licenza di esercizio valida fino al 31 gennaio 2008)
Eurofly
Itali Airlines srl
Livingston
Meridiana
MIstral Air
Myair.com
Neos
Volare
Wind Jet
Citazione:Messaggio inserito da Blood89
Italy First
2 ATR 42-320
serve 8 aeroporti ma non riesco a trovare il numero di rotte nemmeno sul sito ufficiale...tantomeno i dipendenti
Citazione:Messaggio inserito da marco89
air dolomiti cmq è tedesca
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Citazione:Messaggio inserito da Blood89
Italy First
2 ATR 42-320
serve 8 aeroporti ma non riesco a trovare il numero di rotte nemmeno sul sito ufficiale...tantomeno i dipendenti
Italy First ha sospeso tutte le operazioni di volo in data 30 Novembre 2005.
Scusa ma non sono daccordo.Citazione:Messaggio inserito da kenadams
EN non è tedesca. Nonostante sia posseduta da Lufthansa, la sua sede rimane a Verona.
Citazione:Messaggio inserito da I-VALE
Scusa ma non sono daccordo.Citazione:Messaggio inserito da kenadams
EN non è tedesca. Nonostante sia posseduta da Lufthansa, la sua sede rimane a Verona.
Per me una compagnia (ed un'azienda in generale) per dirsi Italiana non deve avere solo la sede legale in Italia. Deve avere sopratutto il capitale italiano! Altrimenti resta solo l'ennesimo esempio di incapacità imprenditoriale del nostro paese.
Non so che farmene di un'azienda che ha sede a Verona ma che remunera capitale straniero, quindi porta profitto a imprenditori stranieri.
Ovviamente è solo un mio pensiero personale perchè agli effetti di legge, come giustamente dici tu, EN è a tutti gli effetti italiana.
Citazione:Messaggio inserito da I-VALE
Il mio era una ragionamento più "economico" (ed in parte OT) e rivolto in generale al mondo imprenditoriale italiano (quini ivi comprese la compagnie aeree). Mondo imprenditoriale italiano che, salvo pochissime eccezioni, non stimo per niente e che reputo uno dei maggiori attori nella disfatta economica italiana.
Concordo con te che dobbiamo pensare sempre più europeo. Personalmente comincerò a farlo quando ci saranno delle leggi che renderanno davvero unico e concorrenziale lo spazio economico europeo. Comincerò a farlo, per esempio, quando le nazioni non si faranno più concorrenza sleale nel mercato del lavoro facendo si che la FIAT vada produrre la 500 in Polonia, che multinazionali chiudano in Italia per andare in Romania, che FR assuma tutti i lavoratori, anche quelli basati in altri stati, con il contratto irlandese e così via.
Per non andare troppo OT avevo sintetizzato il pensiero: sicuramente la prima cosa da riformare è il diritto del lavoro rendendolo uniforme in tutti gli stati. Per esempio in Italia il lavoratore è tutelato da alcune norme, la cui attuazione comporta spese per le aziende, mentre in altri paesi questo non avviene. In Italia ci sono delle garanzie sociali (che hanno un costo per le aziende) che in altri stati non ci sono...e così via. Ma chiudiamo qui che andiamo OT.Citazione:Messaggio inserito da kenadams
Non credo che le nazioni si facciano concorrenza sleale. La pressione fiscale, la burocrazia e il costo del lavoro in Italia sono tali che in molti settori le aziende devono fuggire per rimanere competitive. Il diritto del lavoro - quello sì - dovrebbe essere più omogeneo, ma la pressione fiscale dipende dalla spesa pubblica: se in Italia vogliamo continuare a spendere e spandere, dobbiamo accettare l'alta pressione fiscale e le sue conseguenze drammatiche sulle possibilità di iniziativa economica delle imprese. In Italia non solo si investe poco, ma arrivano anche pochi investimenti esteri (e quei pochi sono spesso di natura speculativa).
L'aviazione civile è un'ottima cartina di tornasole di questa realtà.
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Per non andare troppo OT avevo sintetizzato il pensiero: sicuramente la prima cosa da riformare è il diritto del lavoro rendendolo uniforme in tutti gli stati. Per esempio in Italia il lavoratore è tutelato da alcune norme, la cui attuazione comporta spese per le aziende, mentre in altri paesi questo non avviene. In Italia ci sono delle garanzie sociali (che hanno un costo per le aziende) che in altri stati non ci sono...e così via. Ma chiudiamo qui che andiamo OT.Citazione:Messaggio inserito da kenadams
Non credo che le nazioni si facciano concorrenza sleale. La pressione fiscale, la burocrazia e il costo del lavoro in Italia sono tali che in molti settori le aziende devono fuggire per rimanere competitive. Il diritto del lavoro - quello sì - dovrebbe essere più omogeneo, ma la pressione fiscale dipende dalla spesa pubblica: se in Italia vogliamo continuare a spendere e spandere, dobbiamo accettare l'alta pressione fiscale e le sue conseguenze drammatiche sulle possibilità di iniziativa economica delle imprese. In Italia non solo si investe poco, ma arrivano anche pochi investimenti esteri (e quei pochi sono spesso di natura speculativa).
L'aviazione civile è un'ottima cartina di tornasole di questa realtà.
Condivido in pieno quanto definisci il mondo imprenditoriale italiano primitivo (del resto siamo l'unico paese europeo e forse del mondo occidentale dove la maggior parte delle aziende ha meno di 15 dipendenti e dove l'amministratore delegato...è delegato da se stesso in quanto coincide con il portatore di capitali.