Citazione:Messaggio inserito da ivan
Queste tragedie avvengono da anni e nessuno fa niente.
Se a morire fosse un BIANCO e CRISTIANO forse qualcuno si preoccuperebbe.
So perfettamente che non e' possibile chiedere a quei paesi di controllare i loro aeroporti, con la corruzione imperante da quelle parti, sarebbe inutile, come qui in Italia daltronde.
Le soluzioni allora sono tre:
1)Bloccare i voli diretti verso i paesi ricchi o comunque appetibili per quei poveri disperati.
2)Trovare una soluzione meccanica per impedire che qualcuno salga nel carrello ( non sono un tecnico e quindi non se tecnicamente possibile visto che vi sono organi che devono muoversi)
3)Installare una telecamera nel carrello anteriore, in modo tale che e' l'equipaggio a controllare che non vi sia nessuno nel carrello, soluzione ritengo neanche eccessivamente costosa, basta una telecamera tipo webcam che costano intorno ai 20 euro.
Posso capire che, a caldo, notizie di questo tipo turbino tutti noi e ci spingano a commentare con veemenza e sdegno quanto accaduto, ma trovo tuttavia le "soluzioni" da te proposte alquanto stravaganti e, soprattutto, ben lontane da una concreta applicabilità.
1- se applichiamo questa soluzione, addio a voli per Africa, Sud e Centro America, utopia pura
2- la risposta a questa soluzione te la sei data da solo
3- tu credi che su un aeromobile si possa installare una qualsiasi webcam che compri da Computer Discount? Sei ben lontano dalla realtà: nulla può essere installato su un aeromobile senza una rigorosa certificazione che ne attesta la aeronavigabilità. Tanto per farti un esempio concreto, basato sulla conoscenza del mercato e non su supposizioni, una belly cam o una rudder cam (tipo quelle installate sul 340-600 di IB) costano 100.000 Euro, non 20; una videocamera da stiva costa sicuramente meno, ma parliamo sempre di decine di migliaia di euro.
Le telecamere da stiva sono, a mio modo di vedere, la soluzione maggiormente percorribile da una compagnia aerea per salvaguardare la vita di chi, disperatamente, tenta l'impossibile, una soluzione che alcune società specializzate (spesso israeliane!) propongono già oggi alle compagnie aeree.
Nel breve periodo, comunque, la differenza continueranno a farla i controlli dell'airport authority di riferimento.