Alitalia cancella l’unico volo Trieste-Milano
Il presidente dell’aeroporto Dipiazza: «Non ci preoccupa. Abbiamo già due alternative»
di Daniele Benvenuti
e Luca Perrino
RONCHI DEI LEGIONARI Milano addio. Dal 25 ottobre prossimo, con l’introduzione del nuovo orario invernale, non sarà più possibile volare da Ronchi dei Legionari allo scalo lombardo della Malpensa. Alitalia, infatti, ha deciso di tagliare altre 15 rotte, tra le quali anche quella che interessa la regione che, a questo punto, non avrà alcun volo con il capoluogo lombardo. Una fine annunciata, se si pensa che con l’orario estivo erano stati portati da tre a due i voli da e per Milano, poi ridotti a uno con l’inizio di ottobre. E, se per quel che riguarda le coincidenze internazionali, se ne avvantaggeranno gli «hub» di Roma, Monaco di Baviera e Parigi, per raggiungere Milano e il suo hinterland per motivi di lavoro ci si dovrà servire necessariamente dell’a utomobile o del treno.
In attesa di conoscere le intenzioni di Cai e il nome del nuovo partner internazionale, Alitalia applica quanto delineato dal «piano Prato» che prevede un forte ridimensionamento dell’aeroporto della Malpensa, che vede da questo mese il taglio di altre dieci rotte. Sempre sul fronte nazionale non sarà più possibile volare anche tra Napoli e Venezia. Anche il Marco Polo, inoltre, sembra stia per perdere il collegamento con Milano. Lo scorso anno erano stati oltre 100mila i passeggeri che avevano volato tra il Friuli Venezia Giulia e la Lombardia (il 15,3% del totale del traffico allo scalo ronchese), notevolmente ridotti dopo il ridimensionamento deciso da marzo, quando, al posto di un Md80 da 160 passeggeri, era stato utilizzato un Embraer 145 da 48 posti.
Ma ancor più grave è la decisione di tagliare definitivamente la tratta. Già da qualche giorno risultava impossibile prenotare, sia attraverso i normali canali della biglietteria aeroportuale o delle agenzie di viaggio, sia via Internet. Ora la conferma, non ancora ufficializzata dalla compagnia, che non lascia scampo a decisioni diverse da quelle anticipate in questi giorni. Un taglio drastico a un volo nato nei primi anni Settanta, e che dal 2000 era stato spostato da Linate alla Malpensa, scalo che tra gennaio e luglio ha avuto un’emorragia di passeggeri del 14,2%. Si pensa ancora a un possibile ripristino del volo con Linate, sul quale pesa la normativa che «blinda» i collegamenti nazionali. Il governo ha espresso la disponibilità a un nuovo collegamento tra Ronchi dei Legionari e Milano Linate, riservandosi però di verificarne l'attivazione subito dopo la risoluzione delle problematiche correlate alla crisi di Alitalia.
Questo è quanto ha spiegato l’assessore regionale ai Trasporti, Riccardo Riccardi, rispondendo a un’interpellanza del consigliere Roberto Asquini. Riccardi ha spiegato di aver formalizzato la richiesta al ministro Altero Matteoli, facendogli presente che tale collegamento offrirebbe ulteriori possibilità di sviluppo per le aree del Nordest e che la potenziale utenza rappresenterebbe un numero considerevole, anche in riferimento alla decisione di assumere nuovi costi. Ronchi dei Legionari spinge perché il city airport milanese torni a essere inserito nel network com’era prima del decreto del ministero dei Trasporti del 2000. La destinazione lombarda viene vista con grande attenzione dall’utenza slovena, ma anche da quella croata, che oggi rappresentano il 24% dei passeggeri che partono o arrivano a Ronchi dei Legionari.
Lubiana non ha un collegamento con Milano, e la caduta dei confini permetterebbe ai passeggeri sloveni di servirsi con grande facilità dello scalo ronchese. «Stiamo lavorando da mesi, in sinergia con l’onorevole Roberto Menia e il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, per avere uno ”slot” su Linate. Presto ci saranno novità: sono moderatamente ottimista». Roberto Dipiazza, sindaco di Trieste, in questo caso parla soprattutto in qualità di presidente di «Aeroporto Fvg Spa». L’obiettivo è quello di imitare quanto accaduto in Abruzzo, con il Molise in ambito di «Obiettivo 1». Con la Slovenia, anch’essa in Obiettivo 1, ha aggiunto Dipiazza, lo slot alternativo «potrebbe arrivare già nelle prossime settimane e non necessariamente con Alitalia. Malpensa era penalizzante e, perciò, non ci preoccupa la cancellazione del volo con Ronchi. Abbiamo anche i velivoli disponibili e i contatti con due compagnie: una è Lufthansa, l’altra non la rivelo. In ogni caso - conclude - appena saputo della soppressione ho accelerato i tempi. Il quadro generale è davanti ai miei occhi, basta sistemare gli ultimi tasselli».
Ettore Romoli, primo cittadino di Gorizia, guarda anche al passato. «Non ho mai utilizzato abitualmente il volo Ronchi-Malpensa, talmente scomodo da potergli preferire spesso i trasferimenti in treno o in macchina. Non so neppure quanto fosse affollato mediamente. Più volte - ricorda - avevamo sollecitato uno spostamento su Linate e ora ci troviamo con un impoverimento dell’e fficenza dei trasporti regionali. Mi auguro che i problemi di Alitalia non ricadano anche su Gorizia e Trieste, rendendo un imbuto ancora più inquietante quello legato alla A4 e al suo traffico insostenibile in attesa della terza corsia». Romoli individua infine un problema a monte. «Il nodo è sempre quello: l'inefficienza delle ferrovie. È sempre difficile e sgradevole servirsi del treno, anche su tratte così ravvicinate per le quali sarebbe addirittura preferibile all’aereo. Certo, ci fosse l’Alta velocità sarebbe tutta un’altra cosa».
Maria Teresa Bassa Poropat, presidente della Provincia di Trieste, parla infine di «episodio gravissimo, tragico. Già siamo emarginati e fuori da tutto - si lamenta - quando avremmo invece la necessità di guadagnare centralità. Non è certo un buon segnale, dopo aver tanto sostenuto la necessità di potenziare i collegamenti».
Il presidente dell’aeroporto Dipiazza: «Non ci preoccupa. Abbiamo già due alternative»
di Daniele Benvenuti
e Luca Perrino
RONCHI DEI LEGIONARI Milano addio. Dal 25 ottobre prossimo, con l’introduzione del nuovo orario invernale, non sarà più possibile volare da Ronchi dei Legionari allo scalo lombardo della Malpensa. Alitalia, infatti, ha deciso di tagliare altre 15 rotte, tra le quali anche quella che interessa la regione che, a questo punto, non avrà alcun volo con il capoluogo lombardo. Una fine annunciata, se si pensa che con l’orario estivo erano stati portati da tre a due i voli da e per Milano, poi ridotti a uno con l’inizio di ottobre. E, se per quel che riguarda le coincidenze internazionali, se ne avvantaggeranno gli «hub» di Roma, Monaco di Baviera e Parigi, per raggiungere Milano e il suo hinterland per motivi di lavoro ci si dovrà servire necessariamente dell’a utomobile o del treno.
In attesa di conoscere le intenzioni di Cai e il nome del nuovo partner internazionale, Alitalia applica quanto delineato dal «piano Prato» che prevede un forte ridimensionamento dell’aeroporto della Malpensa, che vede da questo mese il taglio di altre dieci rotte. Sempre sul fronte nazionale non sarà più possibile volare anche tra Napoli e Venezia. Anche il Marco Polo, inoltre, sembra stia per perdere il collegamento con Milano. Lo scorso anno erano stati oltre 100mila i passeggeri che avevano volato tra il Friuli Venezia Giulia e la Lombardia (il 15,3% del totale del traffico allo scalo ronchese), notevolmente ridotti dopo il ridimensionamento deciso da marzo, quando, al posto di un Md80 da 160 passeggeri, era stato utilizzato un Embraer 145 da 48 posti.
Ma ancor più grave è la decisione di tagliare definitivamente la tratta. Già da qualche giorno risultava impossibile prenotare, sia attraverso i normali canali della biglietteria aeroportuale o delle agenzie di viaggio, sia via Internet. Ora la conferma, non ancora ufficializzata dalla compagnia, che non lascia scampo a decisioni diverse da quelle anticipate in questi giorni. Un taglio drastico a un volo nato nei primi anni Settanta, e che dal 2000 era stato spostato da Linate alla Malpensa, scalo che tra gennaio e luglio ha avuto un’emorragia di passeggeri del 14,2%. Si pensa ancora a un possibile ripristino del volo con Linate, sul quale pesa la normativa che «blinda» i collegamenti nazionali. Il governo ha espresso la disponibilità a un nuovo collegamento tra Ronchi dei Legionari e Milano Linate, riservandosi però di verificarne l'attivazione subito dopo la risoluzione delle problematiche correlate alla crisi di Alitalia.
Questo è quanto ha spiegato l’assessore regionale ai Trasporti, Riccardo Riccardi, rispondendo a un’interpellanza del consigliere Roberto Asquini. Riccardi ha spiegato di aver formalizzato la richiesta al ministro Altero Matteoli, facendogli presente che tale collegamento offrirebbe ulteriori possibilità di sviluppo per le aree del Nordest e che la potenziale utenza rappresenterebbe un numero considerevole, anche in riferimento alla decisione di assumere nuovi costi. Ronchi dei Legionari spinge perché il city airport milanese torni a essere inserito nel network com’era prima del decreto del ministero dei Trasporti del 2000. La destinazione lombarda viene vista con grande attenzione dall’utenza slovena, ma anche da quella croata, che oggi rappresentano il 24% dei passeggeri che partono o arrivano a Ronchi dei Legionari.
Lubiana non ha un collegamento con Milano, e la caduta dei confini permetterebbe ai passeggeri sloveni di servirsi con grande facilità dello scalo ronchese. «Stiamo lavorando da mesi, in sinergia con l’onorevole Roberto Menia e il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, per avere uno ”slot” su Linate. Presto ci saranno novità: sono moderatamente ottimista». Roberto Dipiazza, sindaco di Trieste, in questo caso parla soprattutto in qualità di presidente di «Aeroporto Fvg Spa». L’obiettivo è quello di imitare quanto accaduto in Abruzzo, con il Molise in ambito di «Obiettivo 1». Con la Slovenia, anch’essa in Obiettivo 1, ha aggiunto Dipiazza, lo slot alternativo «potrebbe arrivare già nelle prossime settimane e non necessariamente con Alitalia. Malpensa era penalizzante e, perciò, non ci preoccupa la cancellazione del volo con Ronchi. Abbiamo anche i velivoli disponibili e i contatti con due compagnie: una è Lufthansa, l’altra non la rivelo. In ogni caso - conclude - appena saputo della soppressione ho accelerato i tempi. Il quadro generale è davanti ai miei occhi, basta sistemare gli ultimi tasselli».
Ettore Romoli, primo cittadino di Gorizia, guarda anche al passato. «Non ho mai utilizzato abitualmente il volo Ronchi-Malpensa, talmente scomodo da potergli preferire spesso i trasferimenti in treno o in macchina. Non so neppure quanto fosse affollato mediamente. Più volte - ricorda - avevamo sollecitato uno spostamento su Linate e ora ci troviamo con un impoverimento dell’e fficenza dei trasporti regionali. Mi auguro che i problemi di Alitalia non ricadano anche su Gorizia e Trieste, rendendo un imbuto ancora più inquietante quello legato alla A4 e al suo traffico insostenibile in attesa della terza corsia». Romoli individua infine un problema a monte. «Il nodo è sempre quello: l'inefficienza delle ferrovie. È sempre difficile e sgradevole servirsi del treno, anche su tratte così ravvicinate per le quali sarebbe addirittura preferibile all’aereo. Certo, ci fosse l’Alta velocità sarebbe tutta un’altra cosa».
Maria Teresa Bassa Poropat, presidente della Provincia di Trieste, parla infine di «episodio gravissimo, tragico. Già siamo emarginati e fuori da tutto - si lamenta - quando avremmo invece la necessità di guadagnare centralità. Non è certo un buon segnale, dopo aver tanto sostenuto la necessità di potenziare i collegamenti».