Treviso: da sola o in SAVE?

Treviso: da sola o in SAVE?

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wondo

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7 Novembre 2005
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Venezia, Veneto.
Bhe inutile ripetere che sono d'accordo con Save. Stranemente dell'aeroporto di Treviso, fino a 1 anno fa, non se n'era mai interessato nessuno, solo Save. Ora che l'aeroporto di Treviso inizia a crescere, stranamente iniziano ad intervenire politici che fino a 1 anno fa, di Treviso, non gliene fregava proprio nulla.
Spero che non commettino un grosso errore, senno TSF non avrà un gran futuro, con un aeroporto come VCE a 20km di distanza che si cucca proprio tutto, visto che di sicuro Save, se non va in porto l'affare, gliela mette in cu*o a TSF e si tiene tutti i voli che ha adesso. Se fosse per quello si riprenderebbe pure il Budapest di SkyEurope, ma è ormai troppo tardi.
 
Concordo... sai com'è... ora che fra meno di un mese apre l'aerostazione (L'AEROSTAZIONE perchè quello che c'è adesso non posso definirla come tale [:308] ) son tutti sul chi va là...
Personalmente penso che Save possa portare ad ottenere traguardi più velocemente (ILS CATII in primis); fino a poco tempo fa nessuno avrebbe scommesso su TSF... ora tutti a caccia della poltrona!
 
Andata bene!!!!

AEROPORTI: TREVISO; OK AUMENTO BILANCIO, COMUNE NON VOTA
(ANSA) - TREVISO - L'assemblea dei soci di Aertre, che gestisce l'aeroporto di Treviso, ha votato oggi a maggioranza l'aumento del capitale della societa' per un valore di 10 milioni di euro (prima erano 3,1). All'assemblea non era presente pero' il Comune di Treviso, che ha il 35% di Aertre, ne' la Provincia, che ha una quota marginale (1%). L'aumento di capitale e' stato votato da tutti gli altri soci forti, tra cui Save (45%), la societa' del Marco Polo di Venezia con il cui sistema lo scalo trevigiano e' integrato, e la finanziaria regionale Veneto Sviluppo (10%). L'assemblea ha fissato un termine di 90% per l'adesione all'aumento. Sulla ricapitalizzazione si e' astenuto invece un altro dei soci pubblici, la Camera di Commercio, che una quota del 5. L'aumento di capitale era stato chiesto nelle scorse settimane dal presidente di Save, Enrico Marchi, secondo il quale si trattava di un passaggio necessario a dare solidita' ad Aertre, alle prese con numerosi investimenti. (ANSA). GM

30/01/2007 18:24
 
Perchè il comune di Treviso è restio su questa cosa?
ho dato una veloce occhiata alla "Tribuna" ma non ho capito molto.
ciao
 
e alla fine TSF sembra proprio che correrà da sola

Save si ritira dall’aeroporto di Treviso
La società comunica l’indisponibilità a mantenere l’offerta di concambio azionario

La Save si ritirarsi dall’aeroporto di Trevisto.
Da Il Sole 24 Ore di questa mattina si apprende che Enrico Marchi, presidente di Save, ha comunicato all’assemblea di AerTre, società di gestione dello scalo, l’indisponibilità a mantenere l’offerta di concambio azionario e l’intenzione di ritirarsi dalla gestione operativa.
Così la Save si chiama fuori dal progetto che prevedeva l’acquisizione delle quote di AerTre possedute dal Comune di Treviso con l’offerta di un concambio in azioni proprie, un posto nel consiglio di amministrazione più altre garanzie. Attualmente la società di gestione possiede il 45% di AerTre, Veneto Sviluppo il 10%, la Camera di Commercio il 4,8%, Fondazione Cassamarca e Provincia poco più dell’1%, il resto dal Comune.

[guidaviaggi.it]
 
Ecco l'articolo di oggi da "Il Gazzettino"
Marchi è inc*****o nero, questo darà molto a che pensare a qualche id***a in comune di Treviso.
Anche se questo polverone, secondo me farà entrare (anche se a forza) Treviso in Save.
Treviso poteva guadagnarci, invece per la superficialità di alcuni, a mio avviso TSF sarà si di Save, ma con molti meno privilegi di prima.
Speriamo che almeno salvino il salvabile...

Ho cambiato articolo, stessa fonte, ma più semplice e meno noioso!</u>

LOGISTICA


TREVISO - Grandi incertezze sull'affare Save-AerTre. Solo fra tre mesi si saprà se la Save sarà riuscita ad ottenere la maggioranza assoluta delle azioni dell'AerTre trevigiana, la società che gestisce l'aeroporto di San Giuseppe. I veneziani hanno già una sorta di governance su AerTre. Posseggono il 45\% del pacchetto azionario, il 10\% è della Regione, tramite Veneto Sviluppo, ed il restante 45\% appartiene a Comune, Provincia, Cciaa di Treviso e Fondazione Cassamarca).
Ieri è stato approvato un aumento del capitale sociale da 10 milioni. Novanta giorni di tempo per versare il denaro. Se i trevigiani (basterebbe solo il Comune, che detiene il 37\% delle azioni) dovessero decidere di non aderire alla ricapitalizzazione, la Save passerà in maggioranza grazie alla quota di inoptato. Ma se tutti i soci scuciranno contante, gli equilibri in AerTre rimarranno quelli del passato. E al presidente della Save, Enrico Marchi, questa situazione non aggrada affatto. Anche perchè da molto tempo si era concordato sull'opportunità di sistemare l'assetto azionario mediante un concambio. L'attivo di AerTre, in quote proporzionali, contro azioni Save. Concambio che sottintendeva la volontà di creare un unico sistema aeroportuale, il terzo d'Italia. «Ma qui in Veneto - afferma Marchi - si parla sempre di fare sistema e quando ci sono le condizioni per attuarlo ci si tira indietro. È successo per le banche, è successo per le utility ed ora succede anche per il polo aeroportuale». «Abbiamo un polo a Roma con due aeroporti, un polo a Milano con altri due aeroporti, mentre a Venezia si vorrebbe andare avanti con due distinte società di gestione aeroportuale, una a Tessera e una a San Giuseppe. Non ci sto più. Dichiaro chiusa questa trattativa - chiude Marchi -. Da parte mia non parlerò più di concambio azionario tra Venezia e Treviso. Sono stanco delle polemiche e non voglio passare per il presidente di una società pronta a far di tutto per incorporare un aeroporto a basso prezzo».

Polemiche invero ce ne sono state: «Sono amareggiato per le posizioni espresse da esponenti politici come Bottacin e Rubinato. Ci sono state espressioni al limite della querela sull'affare dell'aeroporto che Save vorrebbe per quattro lire. Mi hanno anche disgustato quanto hanno affermato i presidenti di Unindustria Treviso e della Confartigianato. Ho sentito pareri espressi senza cognizione di causa sull'asserita difesa dell'aeroporto di Treviso», dice Marchi. «Se i trevigiani non credono nel sistema proposto debbono saper trarre le conseguenze della loro politica - afferma ancora Marchi - E le conseguenze sono queste. Non c'è interesse per una convergenza gestionale degli scali? Allora entra in campo una sana concorrenza. Tertium non datur». Il presidente della Save sa benissimo (e lo sanno anche i trevigiani) che l'AerTre non può vivere senza l'appoggio veneziano.
Come se non bastasse, «giova ricordare - conclude Marchi - che l'aeroporto di Treviso è di proprietà del demanio e il demanio lo concede ad una società di gestione. Nel 2012 la concessione dello scalo di San Giuseppe scade e il Demanio rifarà la gara. Vincerà l'offerta migliore. Offerta che potrebbe venire da chissà dove».

Allora: rottura su tutta la linea tra Venezia e Treviso? In realtà, se in casa Save si avverte forte irritazione, tra i soci trevigiani dell'AerTre si raccolgono prevalentemente grandi silenzi. Silenzi sornioni, silenzi imbarazzati e semplicemente silenzi di assenti (ieri all'assemblea sulla ricapitalizzazione mancavano i rappresentanti del Comune e della Provincia di Treviso).Il presidente della Camera di commercio, Federico Tessari, che si è astenuto sulla ricapitalizzazione, è ancora ottimista: «Abbiamo novanta giorni di tempo per l'aumento di capitale, ma anche per riprendere a dialogare con Venezia in vista del concambio».
Barty Stefan
 
Per la continuazione della saga...
(Da Il Gazzettino)

Il dibattito su concambio e aumento di capitale
Aeroporto, è in arrivo il parere dell'avvocato: poi tocca al Consiglio

Il presidente della Save, Enrico Marchi, è arrabbiato con i soci trevigiani per i ritardi nella definizione dell'accordo sull'AerTre, ma, sotto, sotto, nonostante le dure espressioni manifestate, non ha chiuso la porta all'intesa. Lo dimostra il fatto che, pur avendo la possibilità di esigere, secondo il codice civile, il versamento del denaro con l'adesione all'aumento di capitale entro 30 giorni, ha acconsentito a una sorta di dilazione chiesta dal presidente della Camera di commercio, Tessari: novanta giorni. Marchi ha dimostrato comprensione per le difficoltà degli enti pubblici che non possono muoversi con l'agilità dei privati nella ricerca di denaro.Cosa accadrà ora? Se lo chiedono tutti. Segno che c'è ancora incertezza. Il percorso più accreditato è questo: l'avvocato Laghi, incaricato dal Comune di Treviso di fornire un parere pro veritate sulla fattibilità del concambio azionario, consegnerà entro breve tempo il suo responso. Laghi non fornisce anticipazioni ufficiali, ma tra gli uomini togati c'è una convergenza di orientamento giurisprudenziale: il Comune (e qualsiasi altro ente pubblico) può davvero attuare un concambio azionario esattamente come è possibile lo scambio di un bene immobile contro un altro bene immobile, senza fare una gara pubblica. Basta che il percorso sia certificato.

Con le carte di Laghi in mano, il sindaco Gobbo convocherà un consiglio comunale a metà febbraio, a ridosso della grande festa per l'inaugurazione dell'aerostazione. In quella sede sarà fatta chiarezza e sarà aperto il dibattito. Poi il voto. La Giunta ha una maggioranza solida (anche se è vero che si parla con insistenza di divergenze politiche all'interno della Lega sull'affare-aeroporto): Gobbo, al serrate le fila, dovrebbe avere il voto per il concambio azionario.

Quanto all'aumento di capitale, è possibile che il Comune cerchi il denaro (3-4 milioni di euro). È un investimento che sarà ripagato.

Il presidente della Fondazione Cassamarca, Dino De Poli, ieri, a margine di un incontro con i giornalisti, ha ricordato l'adesione alla richiesta di aumento di capitale, e ha detto che la nuova aerostazione è stata realizzata con l'accordo della Save e che lo scalo di Treviso deve esistere all'interno di un grande progetto.

L'assenza del Comune al voto? «Chi usa del suo diritto non fa danno - ha affermato De Poli - e il Comune aveva diritto di essere assente. Comunque tutto va avanti. Ho solo paura che di fronte a un progetto grande il Comune si agiti e perda un po' l'equilibrio, ma non dico che traballi».
 
Sono convinto che alla fine andrà tutto bene. Treviso diventerà praticamente il Terminal 2 di VCE...d'altronde TSF senza VCE non avrebbe neanche avuto Budapest.