Tratto da "Il Gazzettino". L'articolo tratta (Questa volta abbastanza onestamente) la conferenza stampa tenuta ieri in aeroporto. C'e' stato pure un servizio al TG3 Regione.
In sintesi: meno dipendenza da Ryan (Scelta a mio avviso azzeccata), piu' compagnie e destinazioni.
Piu' charter e cargo, dopo la dipartita di Ups (Ora a VCE) e TNT (Raggruppata a BLQ) aumentera' l'attivita' DHL
Due anni e mezzo e 10 milioni per far volare il "Canova"
Lo scalo punta decisamente al passaggio di categoria: i vertici delle società di gestione annunciano tempi e risorse necessarie all’operazione
Nel giro di due anni e mezzo l'aeroporto di Treviso potrebbe ottenere l'agognata seconda categoria e compiere un'ulteriore balzo nel mercato aeroportuale italiano. «Pronti a volare sempre più in alto» è l'espressione (perfettamente in tema con l'argomento) più utilizzata ieri, durante la presentazione dei programmi futuri di AerTre, la società che gestisce lo scalo trevigiano. Il primo passo è il rinnovo della concessione, in scadenza nel 2012. «Siamo al rush finale», assicura Enrico Marchi, presidente di Save (che governa il Marco Polo di Tessera e controlla l'85\% di AerTre). A breve si recherà a Roma, insieme a Giampaolo Gobbo, per discutere con il ministro dei Trasporti. Nonostante il sindaco predichi prudenza sui tempi della politica e della burocrazia statale, il patron di Save è fiducioso di strappare l'assenso prima di fine anno: «Dobbiamo solo sistemare alcune clausole "vessatorie", riguardo il valore dell'infrastruttura o l'entità della concessione, che vorrebbero farci firmare».
Ottenuta la possibilità di spalmare gli investimenti su un arco di tempo lungo, partiranno i lavori per la seconda categoria: previsti dieci milioni di spesa e due anni di tempo per raggiungere l'obiettivo. Si tratta di installare le apparecchiature per consentire decolli ed atterraggi anche in condizioni meteo difficili (oggi il Canova è classificato al primo livello, su tre, e può operare con 550 metri di visibilità, salendo al secondo il limite scenderebbe a 350 metri). «L'aeroporto di Treviso sta già crescendo oltre la normalità italiana - nota Carlo Archiutti, numero uno di AerTre -, con la seconda categoria questa crescita diventerà naturale. È un grosso sacrificio economico, ma va fatto». La "promozione" sarà il cardine su cui innestare le altre linee di sviluppo: l'aumento del numero di compagnie per assicurare uno sviluppo equilibrato ed evitare la dipendenza da Ryanair: oggi sono sei i vettori di linea che volano su Treviso. La perdita dei cargo (Ups e Tnt) sarà compensata con il potenziamento dell'attività di Dhl e con i tour operator (è tornato Alpitour). Secondo punto, l'incremento delle destinazioni. Da escludere, almeno nell'immediato, un Treviso - Milano: per tutelare Malpensa, la legge vieta collegamenti a così breve raggio. Altri investimenti riguarderanno il piazzale aeromobili, i parcheggi, le varie infrastrutture: acquisendo altre aree dall'Aeronautica militare (dopo i 115 ettari ceduti di recente) si può pensare persino a realizzare un albergo.
Già oggi comunque i soci sono soddisfatti: tra gennaio e maggio di quest'anno i passeggeri sono stati 648.438, con un incremento del 17,2\% rispetto al medesimo periodo del 2007 e i voli ammontano a 8.008 (più 11,1\%). «Segno della bontà della scelta dell'integrazione tra Treviso e Venezia», chiosa Gobbo. «Siamo in ascesa - ribadisce Federico Tessari, presidente della Camera di commercio - e dei servizi beneficeranno non solo le nostre imprese votate all'export, ma anche cittadini e famiglie».
Mattia Zanardo
In sintesi: meno dipendenza da Ryan (Scelta a mio avviso azzeccata), piu' compagnie e destinazioni.
Piu' charter e cargo, dopo la dipartita di Ups (Ora a VCE) e TNT (Raggruppata a BLQ) aumentera' l'attivita' DHL
Due anni e mezzo e 10 milioni per far volare il "Canova"
Lo scalo punta decisamente al passaggio di categoria: i vertici delle società di gestione annunciano tempi e risorse necessarie all’operazione
Nel giro di due anni e mezzo l'aeroporto di Treviso potrebbe ottenere l'agognata seconda categoria e compiere un'ulteriore balzo nel mercato aeroportuale italiano. «Pronti a volare sempre più in alto» è l'espressione (perfettamente in tema con l'argomento) più utilizzata ieri, durante la presentazione dei programmi futuri di AerTre, la società che gestisce lo scalo trevigiano. Il primo passo è il rinnovo della concessione, in scadenza nel 2012. «Siamo al rush finale», assicura Enrico Marchi, presidente di Save (che governa il Marco Polo di Tessera e controlla l'85\% di AerTre). A breve si recherà a Roma, insieme a Giampaolo Gobbo, per discutere con il ministro dei Trasporti. Nonostante il sindaco predichi prudenza sui tempi della politica e della burocrazia statale, il patron di Save è fiducioso di strappare l'assenso prima di fine anno: «Dobbiamo solo sistemare alcune clausole "vessatorie", riguardo il valore dell'infrastruttura o l'entità della concessione, che vorrebbero farci firmare».
Ottenuta la possibilità di spalmare gli investimenti su un arco di tempo lungo, partiranno i lavori per la seconda categoria: previsti dieci milioni di spesa e due anni di tempo per raggiungere l'obiettivo. Si tratta di installare le apparecchiature per consentire decolli ed atterraggi anche in condizioni meteo difficili (oggi il Canova è classificato al primo livello, su tre, e può operare con 550 metri di visibilità, salendo al secondo il limite scenderebbe a 350 metri). «L'aeroporto di Treviso sta già crescendo oltre la normalità italiana - nota Carlo Archiutti, numero uno di AerTre -, con la seconda categoria questa crescita diventerà naturale. È un grosso sacrificio economico, ma va fatto». La "promozione" sarà il cardine su cui innestare le altre linee di sviluppo: l'aumento del numero di compagnie per assicurare uno sviluppo equilibrato ed evitare la dipendenza da Ryanair: oggi sono sei i vettori di linea che volano su Treviso. La perdita dei cargo (Ups e Tnt) sarà compensata con il potenziamento dell'attività di Dhl e con i tour operator (è tornato Alpitour). Secondo punto, l'incremento delle destinazioni. Da escludere, almeno nell'immediato, un Treviso - Milano: per tutelare Malpensa, la legge vieta collegamenti a così breve raggio. Altri investimenti riguarderanno il piazzale aeromobili, i parcheggi, le varie infrastrutture: acquisendo altre aree dall'Aeronautica militare (dopo i 115 ettari ceduti di recente) si può pensare persino a realizzare un albergo.
Già oggi comunque i soci sono soddisfatti: tra gennaio e maggio di quest'anno i passeggeri sono stati 648.438, con un incremento del 17,2\% rispetto al medesimo periodo del 2007 e i voli ammontano a 8.008 (più 11,1\%). «Segno della bontà della scelta dell'integrazione tra Treviso e Venezia», chiosa Gobbo. «Siamo in ascesa - ribadisce Federico Tessari, presidente della Camera di commercio - e dei servizi beneficeranno non solo le nostre imprese votate all'export, ma anche cittadini e famiglie».
Mattia Zanardo