Tratto da guidaviaggi
Trasporto aereo: Italia rovinata dal bluff della domanda
Uno scenario trasformatosi radicalmente è stato al centro del dibattito in un convegno alla Luiss. Tra il cambio di "mentalità" generato nei clienti dalle low cost e le discussioni europee su ritardi, tutela e impatti economici
E’ tuttavia Roberto Scaramella, a.d. di Meridiana a far osservare il cambiamento più influente avvenuto nel corso del 2013: “Ryanair ha mutato modello di business e si sta avvicinando a schemi più tradizionali”. “Il danno attuale consiste nell’aver generato una mentalità nuova: tutti i passeggeri pensano ad avere diritto a un volo al prezzo di un taxi”. “La forte crescita e i sussidi che hanno sostenuto fino ad oggi Ryanair, non possono esserci nel suo futuro, quindi sta cambiando anche il modello low cost”.
"La crisi ha generato una svendita di slot"
Incalza anche Franco Pecci a.d. di Blue Panorama: “Difficilmente un vettore riesce a sopravvivere alla concorrenza che si sta operando sul mercato domestico: da giugno toglieremo i nostri collegamenti con la Sicilia perché ci sono low cost che vendono a 19 euro una tratta che solo di tassa ne costa 28! Allora operiamo sul medio raggio scegliendo destinazioni come la Grecia, la Turchia”. “La crisi ha generato una svendita di slot – aggiunge Pecci - sono stati dati gli incentivi a compagnie straniere, alle low cost, e come se non bastasse, queste rovinano il mercato con il dumping dei prezzi per rimanere da sole, senza competitor, sulle tratte di loro interesse, solo perché possono permettersi di investire”.
Uno scenario ancor più pessimista viene da Carmine Bassetti a.d. dell’aeroporto di Verona, che tratteggia un poco lusinghiero ritratto dei limiti del trasporto aereo italiano, non all’altezza di quello europeo, concludendo: “In Italia continuano a dominare le low cost, la loro crescita ha avuto un impatto negativo sul nostro mercato del trasporto aereo, e nonostante ciò è stata favorita dagli enti locali; questo significa che i nuovi aeroporti sono totalmente dipendenti dalle compagnie low cost e incapaci di sostenere tutti i costi senza una sovvenzione pubblica, quale hanno avuto fin dall’inizio”. “In un mercato corretto – conclude Bassetti – una società aeroportuale deve gestire il traffico generato da una domanda reale, altrimenti, l’incentivazione di una domanda inesistente genera modelli errati di business”.
Trasporto aereo: Italia rovinata dal bluff della domanda
Uno scenario trasformatosi radicalmente è stato al centro del dibattito in un convegno alla Luiss. Tra il cambio di "mentalità" generato nei clienti dalle low cost e le discussioni europee su ritardi, tutela e impatti economici
In un anno cambia radicalmente lo scenario del
trasporto aereo in Italia e con esso il consueto convegno alla Luiss con il focus di settore. Tema del 2014: come fronteggiare la crisi e allo stesso tempo tutelare i diritti dei passeggeri. Sergio Papagni, dell’ufficio legale di Alitalia, lo ribadisce: “Sono due le discussioni importanti all’ordine del giorno nella legislazione europea: l’impatto economico di ritardi e cancellazioni e la tutela dei passeggeri che le subiscono”.E’ tuttavia Roberto Scaramella, a.d. di Meridiana a far osservare il cambiamento più influente avvenuto nel corso del 2013: “Ryanair ha mutato modello di business e si sta avvicinando a schemi più tradizionali”. “Il danno attuale consiste nell’aver generato una mentalità nuova: tutti i passeggeri pensano ad avere diritto a un volo al prezzo di un taxi”. “La forte crescita e i sussidi che hanno sostenuto fino ad oggi Ryanair, non possono esserci nel suo futuro, quindi sta cambiando anche il modello low cost”.
"La crisi ha generato una svendita di slot"
Incalza anche Franco Pecci a.d. di Blue Panorama: “Difficilmente un vettore riesce a sopravvivere alla concorrenza che si sta operando sul mercato domestico: da giugno toglieremo i nostri collegamenti con la Sicilia perché ci sono low cost che vendono a 19 euro una tratta che solo di tassa ne costa 28! Allora operiamo sul medio raggio scegliendo destinazioni come la Grecia, la Turchia”. “La crisi ha generato una svendita di slot – aggiunge Pecci - sono stati dati gli incentivi a compagnie straniere, alle low cost, e come se non bastasse, queste rovinano il mercato con il dumping dei prezzi per rimanere da sole, senza competitor, sulle tratte di loro interesse, solo perché possono permettersi di investire”.
Uno scenario ancor più pessimista viene da Carmine Bassetti a.d. dell’aeroporto di Verona, che tratteggia un poco lusinghiero ritratto dei limiti del trasporto aereo italiano, non all’altezza di quello europeo, concludendo: “In Italia continuano a dominare le low cost, la loro crescita ha avuto un impatto negativo sul nostro mercato del trasporto aereo, e nonostante ciò è stata favorita dagli enti locali; questo significa che i nuovi aeroporti sono totalmente dipendenti dalle compagnie low cost e incapaci di sostenere tutti i costi senza una sovvenzione pubblica, quale hanno avuto fin dall’inizio”. “In un mercato corretto – conclude Bassetti – una società aeroportuale deve gestire il traffico generato da una domanda reale, altrimenti, l’incentivazione di una domanda inesistente genera modelli errati di business”.