Trasporto Aereo : Italia rovinata dal bluff della domanda


kenyaprince

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20 Giugno 2008
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Tratto da guidaviaggi


Trasporto aereo: Italia rovinata dal bluff della domanda


Uno scenario trasformatosi radicalmente è stato al centro del dibattito in un convegno alla Luiss. Tra il cambio di "mentalità" generato nei clienti dalle low cost e le discussioni europee su ritardi, tutela e impatti economici
In un anno cambia radicalmente lo scenario del
trasporto aereo in Italia e con esso il consueto convegno alla Luiss con il focus di settore. Tema del 2014: come fronteggiare la crisi e allo stesso tempo tutelare i diritti dei passeggeri. Sergio Papagni, dell’ufficio legale di Alitalia, lo ribadisce: “Sono due le discussioni importanti all’ordine del giorno nella legislazione europea: l’impatto economico di ritardi e cancellazioni e la tutela dei passeggeri che le subiscono”.


E’ tuttavia Roberto Scaramella, a.d. di Meridiana a far osservare il cambiamento più influente avvenuto nel corso del 2013: “Ryanair ha mutato modello di business e si sta avvicinando a schemi più tradizionali”. “Il danno attuale consiste nell’aver generato una mentalità nuova: tutti i passeggeri pensano ad avere diritto a un volo al prezzo di un taxi”. “La forte crescita e i sussidi che hanno sostenuto fino ad oggi Ryanair, non possono esserci nel suo futuro, quindi sta cambiando anche il modello low cost”.

"La crisi ha generato una svendita di slot"
Incalza anche Franco Pecci a.d. di Blue Panorama: “Difficilmente un vettore riesce a sopravvivere alla concorrenza che si sta operando sul mercato domestico: da giugno toglieremo i nostri collegamenti con la Sicilia perché ci sono low cost che vendono a 19 euro una tratta che solo di tassa ne costa 28! Allora operiamo sul medio raggio scegliendo destinazioni come la Grecia, la Turchia”. “La crisi ha generato una svendita di slot – aggiunge Pecci - sono stati dati gli incentivi a compagnie straniere, alle low cost, e come se non bastasse, queste rovinano il mercato con il dumping dei prezzi per rimanere da sole, senza competitor, sulle tratte di loro interesse, solo perché possono permettersi di investire”.
Uno scenario ancor più pessimista viene da Carmine Bassetti a.d. dell’aeroporto di Verona, che tratteggia un poco lusinghiero ritratto dei limiti del trasporto aereo italiano, non all’altezza di quello europeo, concludendo: “In Italia continuano a dominare le low cost, la loro crescita ha avuto un impatto negativo sul nostro mercato del trasporto aereo, e nonostante ciò è stata favorita dagli enti locali; questo significa che i nuovi aeroporti sono totalmente dipendenti dalle compagnie low cost e incapaci di sostenere tutti i costi senza una sovvenzione pubblica, quale hanno avuto fin dall’inizio”. “In un mercato corretto – conclude Bassetti – una società aeroportuale deve gestire il traffico generato da una domanda reale, altrimenti, l’incentivazione di una domanda inesistente genera modelli errati di business”.
 
Perfettamente d'accordo, e aggiungo: con un numero maggiore di aerei regionali sarebbe stato possibile coprire una serie di rotte con domande insufficienti per gli aerei da 140+ posti, rendendo il nostro mercato più variegato e competitivo anche in termini di scelta degli aeroporti (con maggiore attenzione verso i regional scali come CRV, FLR e RMI avrebbero potuto prosperare).

Invece pax e compagnie snobbano i regionali come i CRJ e gli ATR, ignorando per esempio il fatto che consumano di meno e hanno un impatto ambientale ridotto.

Altro succo del problema sta nel fatto che aeroporti e compagnie si giudicano in base ai parametri più superficiali, non in base ai fattori che contano realmente, e ciò finisce con l'influenzare (negativamente) la mentalità di passeggeri e politicanti: quando sento dire che FR potrebbe diventare la "compagnia numero uno" in Italia solo perché trasporta più pax di AZ, mi si drizzano i capelli. E la qualità del servizio dove la mettiamo? 200 pax che fanno FCO-JFK valgono quanto 200 pax che fanno BGY-TPS?

Vogliamo parlare degli aeroporti? "BGY terzo scalo d'Italia" mi fa sanguinare le orecchie, quello scalo non è niente rispetto a LIN e VCE (in particolare il secondo) e bisogna tenerne conto. Evito inoltre di aprire una parentesi su SUF per ovvi motivi.

Preferisco di gran lunga il mercato domestico americano. Vera concorrenza e mentalità decisamente più evoluta.
 
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Perfettamente d'accordo, e aggiungo: con un numero maggiore di aerei regionali sarebbe stato possibile coprire una serie di rotte con domande insufficienti per gli aerei da 140+ posti, rendendo il nostro mercato più variegato e competitivo anche in termini di scelta degli aeroporti (con maggiore attenzione verso i regional scali come CRV, FLR e RMI avrebbero potuto prosperare).

Invece pax e compagnie snobbano i regionali come i CRJ e gli ATR, ignorando per esempio il fatto che consumano di meno e hanno un impatto ambientale ridotto.

Altro succo del problema sta nel fatto che aeroporti e compagnie si giudicano in base ai parametri più superficiali, non in base ai fattori che contano realmente: quando sento dire che FR potrebbe diventare la "compagnia numero uno" in Italia solo perché trasporta più pax di AZ, mi si drizzano i capelli. E la qualità del servizio dove la mettiamo? 200 pax che fanno FCO-JFK valgono quanto 200 pax che fanno BGY-TPS?

Vogliamo parlare degli aeroporti? "BGY terzo scalo d'Italia" mi fa sanguinare le orecchie, quello scalo non è niente rispetto a LIN e VCE (in particolare il secondo). Evito inoltre di aprire una parentesi su SUF per ovvi motivi.

Preferisco di gran lunga il mercato domestico americano. Vera concorrenza e mentalità decisamente più evoluta.

perchè i 200 pax del BGY - TPS valgono meno dei 200 pax FCO - JFK? perchè spendono meno?

perchè BGY non è niente rispetto a LIN (:wine:) e VCE?

“Ryanair ha mutato modello di business e si sta avvicinando a schemi più tradizionali”. “Il danno attuale consiste nell’aver generato una mentalità nuova: tutti i passeggeri pensano ad avere diritto a un volo al prezzo di un taxi” questa è l'unica frase che condivido in pieno
 
I 200 pax di FCO-JFK non "valgono di più" perché "spendono di più": sono più strategici per il sistema paese perché nel loro caso cambia e non poco il parametro passengers-kilometers flown.

LIN è uno scalo più variegato di BGY dove la qualità delle compagnie presenti la fa da padrona, VCE invece oltre ad essere simile a LIN per impostazione ha anche vari voli intercontinentali che sono molto complessi da gestire e hanno un ritorno economico diverso. Sinceramente non capisco come si faccia a considerare BGY il più importante dei tre: a me sembra un problema di mentalità aeronautica (che in questo paese lascia a desiderare).
 
Invece pax e compagnie snobbano i regionali come i CRJ e gli ATR, ignorando per esempio il fatto che consumano di meno e hanno un impatto ambientale ridotto.

Un ASK costa più su un CRJ che su un A320. L'impatto ambientale di tre CRJ-200 che trasportano 50 passeggeri ciascuno è superiore a quello di un A-320 che porta 150 passeggeri in un unica botta.
 
I 200 pax di FCO-JFK non "valgono di più" perché "spendono di più": sono più strategici per il sistema paese perché nel loro caso cambia e non poco il parametro passengers-kilometers flown.

LIN è uno scalo più variegato di BGY dove la qualità delle compagnie presenti la fa da padrona, VCE invece oltre ad essere simile a LIN per impostazione ha anche vari voli intercontinentali che sono molto complessi da gestire e hanno un ritorno economico diverso. Sinceramente non capisco come si faccia a considerare BGY il più importante dei tre.

Grazie per il chiarimento :) tuttavia non mi trovo concorde con il discorso di LIN, su cosa ti basi per definire la "qualità" di una compagnia?
 
Invece pax e compagnie snobbano i regionali come i CRJ e gli ATR, ignorando per esempio il fatto che consumano di meno e hanno un impatto ambientale ridotto.

Myair operava con CRJ, ma è fallita.

Altro succo del problema sta nel fatto che aeroporti e compagnie si giudicano in base ai parametri più superficiali, non in base ai fattori che contano realmente, e ciò finisce con l'influenzare (negativamente) la mentalità di passeggeri e politicanti: quando sento dire che FR potrebbe diventare la "compagnia numero uno" in Italia solo perché trasporta più pax di AZ, mi si drizzano i capelli. E la qualità del servizio dove la mettiamo? 200 pax che fanno FCO-JFK valgono quanto 200 pax che fanno BGY-TPS?

Alzi la mano chi, dovendo acquistare un qualsiasi biglietto aereo, ha anche lontanamente pensato a qual è la prima compagnia in Italia per trasportato, ed è stato influenzato da tale dato. Chiedere anche in giro ad amici e conoscenti.
 
A me comunque pare che se la cantino e se la suonino... sarebbe interessante se fosse intervenuto anche qualche rappresentante FR piuttosto che U2.
 
A me comunque pare che se la cantino e se la suonino... sarebbe interessante se fosse intervenuto anche qualche rappresentante FR piuttosto che U2.

Sono d'accordo. Uno dei problemi di AZ e IG contro le low cost (blu panorama non la conto per il momento) e' stato proprio quello di non fornire nessun valore aggiunto rispetto alle low cost stesse e quindi di soccombere nella battaglia del p2p (prezzi, costi, ecc.). Questo e' un discorso fatto da uno che viene da fuori (vivo a Londra). Londra-Edimburgo regge svariate linee aeree su sei aeroporti da Londra (LHR, LGW, LTN, STA, LCY e London/Southend) ogni linea aerea copre una fascia di mercato. U2 e FR non fanno concorrenza a BA, ma al treno e all'autobus.

In Italia questa differenziazione di offerta non c'e' stata. E' ovvio che a parita' di servizio si va dove costa meno, e quindi AZ e IG non avevano nessuna speranza nei confronti delle low cost. La realta' attuale e' che se si vuole volare sul nazionale evitando Milano e Roma esistono poche alternative alle low cost.

Va anche detto che adesso l'Italia "soffre" le conseguenze dell'incompetenza imprenditoriale in materia aeronautica in parte dovuta a tutto quello che si e' fatto per proteggere AZ (LAI) nel passato
 
Sono d'accordo. Uno dei problemi di AZ e IG contro le low cost (blu panorama non la conto per il momento) e' stato proprio quello di non fornire nessun valore aggiunto rispetto alle low cost stesse e quindi di soccombere nella battaglia del p2p (prezzi, costi, ecc.). Questo e' un discorso fatto da uno che viene da fuori (vivo a Londra). Londra-Edimburgo regge svariate linee aeree su sei aeroporti da Londra (LHR, LGW, LTN, STA, LCY e London/Southend) ogni linea aerea copre una fascia di mercato. U2 e FR non fanno concorrenza a BA, ma al treno e all'autobus.

In Italia questa differenziazione di offerta non c'e' stata. E' ovvio che a parita' di servizio si va dove costa meno, e quindi AZ e IG non avevano nessuna speranza nei confronti delle low cost. La realta' attuale e' che se si vuole volare sul nazionale evitando Milano e Roma esistono poche alternative alle low cost.

Va anche detto che adesso l'Italia "soffre" le conseguenze dell'incompetenza imprenditoriale in materia aeronautica in parte dovuta a tutto quello che si e' fatto per proteggere AZ (LAI) nel passato

Guardate che prezzi c'erano in Italia nel 1986 quando il kerosene costava molto ma molto meno! Venezia -Pantelleria L.238.000=€ 120; Roma -Milano L.152.000= a +o- €80!
Per paragone il diesel costava lire 700 circa= €0,40 circa e la benzina lire 1300= €0,67 logicamente vi lascio immaginare il prezzo del Kerosene, le tasse aeroportuali molto più basse, mancanza di concorrenza e ripiano dei debiti a carico nostro!
A quei tempi l'aereo era un lusso!
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Guardate che prezzi c'erano in Italia nel 1986 quando il kerosene costava molto ma molto meno! Venezia -Pantelleria L.238.000=€ 120; Roma -Milano L.152.000= a +o- €80!
Per paragone il diesel costava lire 700 circa= €0,40 circa e la benzina lire 1300= €0,67 logicamente vi lascio immaginare il prezzo del Kerosene, le tasse aeroportuali molto più basse, mancanza di concorrenza e ripiano dei debiti a carico nostro!
A quei tempi l'aereo era un lusso!
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all'epoca der Duce con l'Ala Littoria pagavi 1677 lire per Parigi. 0,80 eurocent. quelli eran prezzi.
 
Guardate che prezzi c'erano in Italia nel 1986 quando il kerosene costava molto ma molto meno! Venezia -Pantelleria L.238.000=€ 120; Roma -Milano L.152.000= a +o- €80!
Per paragone il diesel costava lire 700 circa= €0,40 circa e la benzina lire 1300= €0,67 logicamente vi lascio immaginare il prezzo del Kerosene, le tasse aeroportuali molto più basse, mancanza di concorrenza e ripiano dei debiti a carico nostro!
A quei tempi l'aereo era un lusso!
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152.000 Lire dell'agosto 1986 equivalgono a 355.000 Lire odierne secondo l'indice dei prezzi al consumo dell'Istat (184 Euro).
 
152.000 Lire dell'agosto 1986 equivalgono a 355.000 Lire odierne secondo l'indice dei prezzi al consumo dell'Istat (184 Euro).

A te come agli altri sfugge una cosa: per scrivere e parlare oggigiorno non serve più informarsi. E non intendo nemmeno informarsi troppo.

Solo in questo thread ci sono 3-4 interventi da far tremare i polsi.
 
Neanche Ryanair si è mai spinta a questi prezzi.

Come no! Sono ormai storiche le offerte di Ryanair a 2 cent tasse incluse.

Più che altro... cosa intende Pecci quando dice che "si sono svenduti gli slot"? Pensavo che gli slot fossero assegnati da Assoclearance, mica comprati al supermercato :doubt: Sarà mica il solito chiagni e fotti del buon Franco, no vero?

DaV