Trasporto aereo: Italia nel mirino UE per aerei di paesi terzi


pdernio

Bannato
19 Dicembre 2008
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(ANSA) - BRUXELLES, 14 APR - La Commissione europea ha deciso di inviare un parere motivato all'Italia, ma anche al Lussemburgo, per la mancata notifica a Bruxelles delle misure di attuazione della direttiva sulla sicurezza degli aerei di paesi terzi che utilizzano aeroporti comunitari. L'esecutivo Ue ha cosi' avviato la seconda fase del procedimento di infrazione e, qualora l'Italia non dovesse rispondere entro due mesi, il caso potrebbe finire davanti alla Corte di giustizia Ue. Per garantire un livello di sicurezza elevato ed uniforme nell'aviazione civile europea, la direttiva 2008/49/Ce armonizza le norme e le procedure per le ispezioni a terra degli aeromobili dei paesi terzi che atterranno negli aeroporti degli Stati membri. La direttiva prevede che gli Stati membri possano prendere misure nei confronti degli aeromobili e/o dei loro vettori qualora, all'esito delle ispezioni, gli apparecchi non risultino soddisfare le prescrizioni di sicurezza. La norma stabilisce inoltre regole armonizzate sulla formazione e la qualifica del personale addetto alle ispezioni. (ANSA). PUC
 

Esempio di cosa?

Il comunicato stampa della Commissione, devo dire, è piuttosto chiaro sulla natura del problema: c'è una direttiva con una data di attuazione (20/10/2008), e ad oggi Italia e Lussemburgo non hanno ancora comunicato in che maniera stanno attuando le misure contenute nella norma.

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IP/09/577​

Bruxelles, 14 aprile 2009
Valutazione della sicurezza degli aeromobili di paesi terzi che utilizzano aeroporti comunitari: la Commissione trasmette un parere motivato all'Italia e al Lussemburgo

Oggi la Commissione europea ha deciso di inviare un parere motivato all'Italia e al Lussemburgo per la mancata notifica delle misure di attuazione della direttiva sulla sicurezza degli aerei di paesi terzi che utilizzano aeroporti comunitari. Così facendo la Commissione ha dato il via alla seconda fase del procedimento di infrazione a norma dell'articolo 226 del trattato.


Allo scopo di garantire un livello di sicurezza elevato ed uniforme nell'aviazione civile europea, la direttiva 2008/49/CE[1] armonizza le norme e le procedure per le ispezioni a terra degli aeromobili dei paesi terzi che atterranno negli aeroporti degli Stati membri. La direttiva prevede che gli Stati membri possano prendere misure nei confronti degli aeromobili e/o dei loro vettori qualora, all'esito delle ispezioni, gli apparecchi non risultino soddisfare le prescrizioni di sicurezza. La direttiva stabilisce inoltre norme armonizzate sulla formazione e la qualifica del personale addetto alle ispezioni.

La direttiva fissa al 20.10.2008 il termine per la sua attuazione, decorso il quale ogni Stato membro ha l'obbligo di informare la Commissione in merito alle disposizioni legislative e amministrative adottate a livello nazionale per conformarsi alla direttiva.

Se non riceve dallo Stato membro interessato una risposta soddisfacente entro due mesi, la Commissione può dare il via alla terza fase del procedimento di infrazione deferendo formalmente gli Stati membri alla Corte di giustizia delle Comunità europee.

[1] Direttiva 2008/49/CE, del 16 aprile 2008, recante modifica della direttiva 2004/36/CE sulla sicurezza degli aeromobili di paesi terzi che utilizzano aeroporti comunitari (GU L 109 del 19.4.2008, pagg. 17-26.)
 
Le ispezioni in oggetto, che per altro mi risulta vengano, saltuariamente, fatte dallì l'ENAC, sono esclusivamente sui documenti esistenti a bordo (Licenze Piloti, QTB, assicurazioni, manuali e poco altro) e non mi pare prevedano verifiche sullo stato di manutezione ovvero sul livello di aeronavicabilità della macchina, che rappresenterebbe il loro vero scopo.