A COMISO “RIFORNIMENTO SELETTIVO”
DI CARBURANTE AGLI AEREI
22 luglio 2013 - 16:05 - Cronaca,Politica
I maltesi ci hanno ripensato e dopo avere aperto ai voli da e per Comiso si sono tirati indietro. Il deputato regionale del Pd, Pippo Di Giacomo, ha scoperto, facendone oggetto di una interrogazione parlamentare all’Ars, che i rifornimenti di carburante agli aerei sarebbero “selettivi”.
Ci spieghiamo meglio: il gestore di carburanti, scrive Di Giacomo, non sarebbe abilitato ai rifornimenti di alcuni aerei. In più Di Giacomo vuole verificare se trovino conferma alcune voci secondo le quali i servizi sarebbero stati assegnati con licitazione privata, e alle destinatarie dei servizi non sarebbero stati richiesti nemmeno i certificati antimafia.
“Se ciò fosse vero – osserva il deputato regionale – le disfunzioni sarebbero ancora più gravi alla luce del contributo regionale di 200 mila euro mensili pagati ai controllori di volo che sono costretti ad informare alcuni aerei che non possono atterrare per rifornirsi”.
Tutto questo è allucinante, la Sicilia, non solo Comiso, rischia di perderci la faccia, oltre che i soldi pubblici investititi nello scalo ragusano.
L’aereoporto di Comiso, ricorda Di Giacomo con una buona dose di ottimismo, “da poco tempo è operativo, ma probabilmente c’è qualcosa che ancora non va come dovrebbe”. Il fatto è, purtroppo, che Comiso può operare, ma non opera.
Al pressing politico a favore della sua operatività non ha corrisposto una pianificazione commerciale. Se si vuole pensare bene, i più solerti assertori dell’operatività, costi quel che costi, hanno investito sulla struttura “a prescindere”. Una volta messo in condizioni di ospitare aerei e passeggeri, con la dotazione di servizi sufficiente, il resto sarebbe venuto da sé, per forza d’inerzia, essendo impensabile che uno scalo ben servito, alle spalle di Catania, con un mercato potenziale ampio (merci e passeggeri) non decolli. Hanno confidato nella forza delle cose.
A voler pensare male, invece, il problema della sua operatività commerciale, dei costi a regime, non se lo sono posti, perché quel che serviva era dare l’aereoporto alla fascia sud orientale dell’Isola e “incassare” i consensi della promessa mantenuta.
Chi sta dentro il trasporto aereo ha avvertito i responsabili sulla difficoltà dell’operazione e sulla necessità di coinvolgere operatori privati, compagnie, tour operator nella gestione dello scalo.
C’è il rischio che entro breve qualcuno faccia i conti e si scopra che si è speso un sacco di soldi e che non ci si possa permettere, al momento, spreco di quattrini con la conseguenze immaginabili. Sarebbe una disdetta oltre che una gran cattiva figura.
È forse arrivato il momento di rimboccarsi le maniche e “cedere” la gestione, se necessario, se serve a promuovere il decollo dello scalo.
http://www.siciliainformazioni.com/...fornimento-selettivo-di-carburante-agli-aerei