[TR] Viaggio nelle terre dove son belli persino gli uomini


Molto bello. Lette tutte le sezioni back-to-back.
Le stazioni olandesi sono una piu' bella dell'altra (per non parlare della funzionalita').
Unica annotazione: io le zone fumatori le abolirei proprio negli aeroporti. Se non sai fare a meno della ciuspa, stai a casa! :D
 
Sono riuscito solo ora a leggermi il TR, bravo Aless.
Quando ero piccolo stavo dai nonni a Roskilde (nota per le navi vichinghe, il festival rock e meno per essere stata la prima capitale di Danimarca fino a meta' del '400) per poi trasferici a Copenaghen. Negli anni '70, la Scandinavia in generale, Danimarca e Svezia in particolare, era la patria della modernita' intesa anche come mentalita', tutto era permesso e nulla proibito. La liberta' di pensiero ed azione erano massimi e difesi da tutta la societa'. Christiania e' forse l'esempio migliore: anarchia totale sino agli anni '80, si e' data una regolata dopo diverse morti da droghe pesanti ed avendo la municipalita' e la cittadinanza contro (diversi furono gli scontri tra anarchici e polizia). I turisti come te Aless la vedono come una cosa strana, per me e per i locali come una lotta di liberta' (puo' piacere o meno). Mode noia OFF.

Gli stipendi sono alti perche' il costo della vita e' alto, ma almeno i servizi funzionano. Copenaghen e' una bella cittadina dove il plus e' dato dagli abitanti: alta cultura, inglese come 2° lingua, molto friendly, amanti della natura ed alto tasso di divertimento. Il meglio forse lo si trova quando c'e' il sole: le persone letteralmente si spogliano nei parchi. In ogni caso (e dico una banalita') tanto ci sarebbe da vedere anche nel resto della Danimarca.

Grazie Ale.
 
Molto bello. Lette tutte le sezioni back-to-back.
Le stazioni olandesi sono una piu' bella dell'altra (per non parlare della funzionalita').

Grazie. E sì, le infrastrutture olandesi sono di un'altro pianeta.

Unica annotazione: io le zone fumatori le abolirei proprio negli aeroporti. Se non sai fare a meno della ciuspa, stai a casa! :D

Argomento interessante: in quanto fumatore sono ovviamente a favore delle smoking lounge all'interno degli aeroporti, ma penso che lo sarei anche se riuscissi nel mio intento di smettere. E' vero che su un p2p domestico puoi benissimo fumare fuori, ma quando cominci a fare un intercontinentale - e/o uno scalo lungo - l'astinenza da nicotina può diventare molto fastidiosa, se non un vero e proprio problema (mi vengono in mente gli unrule). Faccio anzi un paragone volutamente esagerato: come da ateo mi sta bene che ci siano le aree preghiera, trovo giusto che si adibiscano luoghi dignitosi in cui i fumatori possano dar luogo al loro stupido vizio senza per questo dare fastidio a quelli più intelligenti di loro.

Sono riuscito solo ora a leggermi il TR, bravo Aless.
Quando ero piccolo stavo dai nonni a Roskilde (nota per le navi vichinghe, il festival rock e meno per essere stata la prima capitale di Danimarca fino a meta' del '400) per poi trasferici a Copenaghen. Negli anni '70, la Scandinavia in generale, Danimarca e Svezia in particolare, era la patria della modernita' intesa anche come mentalita', tutto era permesso e nulla proibito. La liberta' di pensiero ed azione erano massimi e difesi da tutta la societa'. Christiania e' forse l'esempio migliore: anarchia totale sino agli anni '80, si e' data una regolata dopo diverse morti da droghe pesanti ed avendo la municipalita' e la cittadinanza contro (diversi furono gli scontri tra anarchici e polizia). I turisti come te Aless la vedono come una cosa strana, per me e per i locali come una lotta di liberta' (puo' piacere o meno). Mode noia OFF.

Gli stipendi sono alti perche' il costo della vita e' alto, ma almeno i servizi funzionano. Copenaghen e' una bella cittadina dove il plus e' dato dagli abitanti: alta cultura, inglese come 2° lingua, molto friendly, amanti della natura ed alto tasso di divertimento. Il meglio forse lo si trova quando c'e' il sole: le persone letteralmente si spogliano nei parchi. In ogni caso (e dico una banalita') tanto ci sarebbe da vedere anche nel resto della Danimarca.

Grazie Ale.

E grazie a te per il tuo contributo (ecco spiegato il tuo nick!).

Da fan dei Pearl Jam conosco purtroppo molto bene Roskilde e il suo festival, e amici che lo frequentano tuttora me ne parlano come un qualcosa di sensibilmente diverso dagli altri festivaloni internazionali.

Più in generale, e per quanto possa contare un'esperienza limitata come la mia, l'impressione è che quello spirito di libertà di cui parli si sia mantenuto, con il grande vantaggio di non essere mai scaduto in quel menefreghismo tutto mediterraneo. Quello che ho visto non è cioè un posto dove tutti rispettano le regole, bensì un posto dove vive una comunità coesa che condivide la stessa mentalità e cultura, e che quindi riesce facilmente a ricomporre tutte le possibili differenze individuali.
Poi certo, sono diversissimi da noi in pensieri, parole, opere, e omissioni, ma è proprio nel senso di comunità (cosa diversa dalla c.d. "civiltà") che penso risieda la più grande differenza rispetto a noi, nonché la cosa che più mi ha colpito in positivo.
E hai ragione a dire come Christiania sia un ottimo esempio: mi spiegavano come nelle ultime settimane, il più accanito oppositore dello sgombero sia stato il Re in persona, che si è andato a far fotografare lì proprio per difendere un simbolo della cultura danese (non le canne, ma appunto quell'esperimento sociale). Nel TR non mi sono soffermato troppo su questo aspetto perchè non volevo annoiare, ma avrei detto grossomodo le tue stesse cose: se vivessi a Copenaghen non passerei a Christiania nemmeno un minuto, ma non per questo saluterei con favore una sua eventuale chiusura, perchè a patto di rispettare alcune regole minime, non è nella mia cultura andare a dire cosa dovrebbe essere tollerato e cosa no.

Di tutto ciò credo che il collante (e il limite) sia la lingua: parlare un idioma incomprensibile a chiunque non sia danese credo che non faccia altro che cementificare il legame tra la gente. Senza per questo chiudersi agli stimoli esterni, e infatti nemmeno in Inghilterra ho visto parlare inglese così bene e così diffusamente (pure in Olanda parlano tutti inglese, ma ad un livello medio non lontanamente paragonabile a quello che ho visto a CPH). Tutto ciò è positivo da un lato, ma anche un limite dall'altro, perchè da quello che so gli expat sono trattati benissimo, ma se non parli la lingua (e benissimo non la imparerai mai in età adulta) tu di quella comunità non farai mai davvero parte.

Grazie ancora per la lettura e per il contributo.