In questo periodo di permanenza più o meno forzata fra le mura domestiche ogni tanto fa bene crogiolarsi nel ricordo di esperienze piacevoli – o forse è masochismo. Basta anche solo tornare indietro alla scorsa estate, quando pareva normale andare in aeroporto ogni venerdì dopo il lavoro e andarsene per il fine settimana.
Nello specifico, avendo la consorte giustamente deciso di trascorrere gli ultimi tre mesi di maternità in terra ellenica con la pargola, e potendola seguire solo ad agosto, nei mesi di giugno e luglio ho fatto la vita da pendolare che preferisco: avanti e indietro fra Berlino, Venezia e Samos in varie salse. Un'estate al mare / Voglia di remare / Fare il bagno al largo…
Se il Marco Polo è (era…) facilmente raggiungibile grazie ai nuovi padroni di casa arancione a Berlino, per Samos i limitati collegamenti saranno l’occasione per un po’ di self hubbing creativo, anche per risparmiare giorni di ferie dove possibile.
Si inizia ai primi di giugno per giustificati motivi, ovvero il primo compleanno della piccola (nonché il mio il giorno dopo, ma ormai è del tutto secondario). Il regionale della Deutsche Bahn mi porta rapidamente aldecimo cerchio dell’Inferno solito, vecchio Schönefeld. Da novembre di quest’anno si darà un tono e si chiamerà, pomposamente, Terminal 5.
SXF-SKG
FR1146
20:15 LT - 23:45 LT (ATA: 23:32)
Boeing 737-8AS | msn: 44783 | First flight: 05/04/2017
EI-FZK
Seat 28C
Inutile dilungarsi nella cronaca di un normale volo Ryanair, load factor intorno al 100%, principalmente passeggeri greci. Atterriamo in orario, anzi in anticipo di una decina di minuti, e sbarchiamo accanto ai padroni di casa.
Esco dal terminal e dopo pochi minuti arriva già la navetta per l’albergo, a circa due chilometri dall’aeroporto. L’Hotel Avalon si propone non senza una certa faccia tosta come alloggio a quattro stelle, forse quattro stelle Skytrax. Tuttavia, è una valida alternativa grazie ai prezzi estremamente ragionevoli, soprattutto considerando che non ho più l’età per passare la notte in aeroporto pur di risparmiare qualche soldo. Il mattino seguente sono già di nuovo nel maestoso quanto claustrofobico aeroporto “Makedonia”. Per ulteriori dettagli rimando a un mio vecchio TR del 2015 in partenza da Salonicco. L’aeroporto non è cambiato molto, se non si considerano i lavori per il nuovo terminal, di cui ignoro lo stato attuale. Ulteriori informazioni qui: https://www.skg-airport.gr/en/skg/the-airport.
Sul piazzale arrostiscono al sole un EMB-145 Dniproavia, un Dash 8-400 Olympic e un 737-800 Turkish.
Tre compagnie greche in una foto, di cui una ormai defunta. Peccato non esser mai riusciti a prendere il BAe 146 della Astra.
Se l’aerostazione sta cambiando, quello che è rimasto tale e quale all’ultima volta è l’aereo: è sempre SX-DIP (ormai è la terza volta che ci volo), sempre tutto blu, sempre più scassato, sempre più la quintessenza del volo regionale in Grecia.
Imbarchiamo da remoto (ovviamente) con bus.
SKG-SMI
A2304
10:50 LT - 12:10 LT (on time)
ATR 72-202 | cn: 328 | First flight: 22/09/1992
SX-DIP
Seat 14A
Copiando i dati anagrafici del mezzo dal mio vecchio TR, noto che per pura coincidenza mi è stato assegnato nuovamente un posto nella fila 14. Non ci rimarrò a lungo, tanto più che le file vuote non mancano.
Stacchiamo in orario e dopo pochi minuti siamo già in volo verso l’Egeo. In lontananza, avvolto da una mistica foschia, spicca il Monte Athos.
Sotto di noi, la penisola di Sitonia, una delle tre “dita” della Calcidica.
Il servizio di bordo prevede solo bibite. Sempre molto curato il branding.
Siamo sopra all’isola di Chios, già meta di un mio TR nel 2016, quindi manca poco all’arrivo.
Il monte Kerkis, seconda vetta più alta dell’Egeo orientale con i suoi 1.433 metri, mi dà il bentornato a Samos.
Mare blu.
Sul piazzale dell’aeroporto “Aristarco di Samos” sembra esserci l’intera Scandinavia.
Saluto SX-DIP, senza sapere che sarà l’ultima volta, dato che la Astra Airlines è fallita lo scorso novembre.
Bello essere di nuovo qui e respirare aria di casa. Ne approfitto anche per fare un’escursione fino all’isola di Patmos, comodamente raggiungibile in traghetto in poco più di due ore.
Partenza dal porto di Pythagorio.
Poche cose mi danno un senso di serenità come lo stare sul ponte di una nave nel Mar Egeo, godendomi il sole, il vento e il blu del mare mentre sorseggio un caffè frappè.
Tappa a Ikaria, l’isola detta “dei centenari” per la longevità dei suoi abitanti, prima di proseguire per Patmos.
Patmos è molto importante nella tradizione cristiana, in quanto l'apostolo Giovanni vi sarebbe stato esiliato dall’imperatore Domiziano per diversi anni, durante i quali ebbe le sue famose visioni da Gesù, che portarono alla redazione del Libro delle Rivelazioni o Apocalisse.
All’arrivo si vede già la cittadella, o Chora. Purtroppo la Grotta dell’Apocalisse, dove appunto Giovanni ebbe le visioni, è chiusa per un evento privato, ma il monastero della Chora è molto suggestivo.
Interessante questa Cinquecento “spider”.
Il nostro fido traghetto “Dodekanisos Pride” è tornato da Kos ed è pronto per riportarci indietro. Non finirò mai di ammirare la rapidità dei marinai greci nelle operazioni di turnaround (video), massimo un paio di minuti in ciascun porto. Se la giocano con quelli dell’ACTV a Venezia.
Ta leme syntoma, mia cara isola.
Il ritorno inizialmente previsto con Sky Express e Ryanair via Atene si trasforma, grazie all’invito di un amico alla festa di dottorato a Firenze, in un Samos-Atene-Bologna con Aegean, con rientro su Berlino da Pisa con Easyjet.
La partenza per l’aeroporto di primo mattino e il congedo dalla famiglia sono meno traumatici del previsto. Del resto, ci si vedrà fra poche settimane.
C’è poca gente stamattina, in un batter d’occhio passo i controlli e aspetto il frullino di oggi.
SMI-ATH
OA241
08:55 LT - 09:50 LT (ATA: 09:36)
Bombardier Dash 8-Q400 (DHC-8 402) | msn: 4268 | First flight: 22/05/2009
SX-OBB
Seat 20D
Il panorama, qui, non stanca mai.
La piccola isola di Samiopoula.
Al centro si scorge il villaggio di Ormos Marathokampou, dove consorte e pargola immagino staranno facendo colazione.
L’aeroporto di Ikaria.
Le isole di Andros e Tinos.
Atterriamo al “Venizelos” con qualche minuto di anticipo e sbarchiamo, naturalmente ai remoti.
Ho circa quattro ore di coincidenza, che alla fine diventeranno quasi cinque. La lunga attesa sembra essere una costante quando si riparte dalla Grecia, ed è un po’ un punto dolente degli orari Aegean.
ATH-BLQ
A3682
13:40 LT - 15:00 LT (ATD: 14:36 - ATA: 15:31)
Airbus A320-232 | msn: 6643 | First flight: 05/06/2015
SX-DGZ
Seat 29A
L’accoglienza a bordo dell’equipaggio, come sempre impeccabile, è calorosa. Stacchiamo con una cinquantina di minuti di ritardo e passiamo accanto a un vecchio 737-200 Olympic, oggi usato per addestramento, prima di partire dalla pista 03L.
Poco dopo il decollo sorvoliamo la sterminata distesa di cemento nota come Atene.
Il Pireo.
Il Canale di Corinto.
Il rancio di oggi consiste in grissini, pasta sull’immangiabile andante, e una barretta al cioccolato. Meno male che ho mangiato un gyros in aeroporto.
Passiamo lo Ionio e scorgo Brindisi e Bari con i rispettivi aeroporti.
Eccoci in arrivo al “Marconi”.
I bolognesi mi correggeranno se sbaglio, ma quello in lontananza dovrebbe essere il Santuario della Madonna di San Luca.
Ryanair e (nascosto dietro la nostra sharklet) Emirates.
Sbarchiamo e in poco tempo sono alla fermata del bus per la stazione centrale. Non me ne vogliano i bolognesi, ma l’aeroporto non mi ha entusiasmato particolarmente né in arrivo né in partenza (ci ero già passato ad aprile).
Una foto del panorama di Firenze non si nega a nessuno, né tantomeno un omaggio al mio film preferito.
Il ritorno, dicevo prima, è da Pisa. Prendo il treno fino a Pisa Centrale e poi il Pisa Mover, più per curiosità che per altro. La prossima volta forse me la farò a piedi. Permanenza in aerostazione e volo senza segni particolari, se non una bella veduta notturna di Livorno al decollo e lo sbarco ai remoti a Schönefeld, anzi davanti al Terminal 1 del BER, con annesso viaggio in bus interpista più lungo del volo stesso.
PSA-SXF
U24584
21:45 LT - 23:40 LT (ATD: 21:52 - ATA: 23:19)
Airbus A320-214 | msn: 7093 | First flight: 04/04/2016
OE-IVB
Seat 2C
Sta cominciando l’estate e la voglia di scappare a Venezia, per quanto apprezzi Berlino in questo periodo, è tanta. In qualche modo devo pur passare il mese e mezzo che mi separa dalla famiglia, posto che arrivare a Samos è più impegnativo e dispendioso.
Per questo tutti i miei fine settimana di qui a fine luglio inizieranno al Terminal C di Tegel. Non è il massimo come posto, certo. Il costo irrisorio dei biglietti e l’investimento nella tessera easyJet plus, tuttavia, contribuiscono a rendere il tutto più confortevole e veloce, poco più faticoso di prendere un treno.
Qualche esperto di meteorologia sa dirmi come si chiamano queste formazioni nuvolose?
Il mio panorama preferito.
Il copione, di solito, prevede TXL-VCE il venerdì sera e VCE-TXL il lunedì mattina, in tempo per andare dritto in ufficio. Tempo due settimane, però, e mi invento un modo per fare una sorpresa a chi se la sta spassando a Samos: grazie ad Air Serbia posso arrivare ad Atene di notte e prendere il primo volo della giornata per Samos. Con un giorno di ferie salta fuori anche la possibilità di combinare il tutto con un viaggio di lavoro in Svizzera. E sia.
VCE-BEG
JU565
20:45 LT - 22:30 LT (ATD: 21:20 – ATA: 22:47)
ATR 72-500 (ATR 72-212A) | cn: 555 | First flight: 18/05/1998
YU-ALT
Seat 5A
Il venerdì lavoro da casa – non casa mia, bensì casa di un amico a Venezia, dove sono arrivato giovedì – prima di prendere l’Alilaguna per il “Marco Polo”. Fa sempre piacere partire da qui per una meta che non sia Berlino. Mi fa sentire di nuovo un po’ a casa (e con questo siamo a quattro ripetizioni della parola "casa" in tre frasi, non male).
Viaggio solo con bagaglio a mano e ho già fatto il check-in online, quindi dopo una breve permanenza in lounge passo nell’area extra Schengen, dove l’imbarco comincia in leggero ritardo. Il nostro frullino, meno scassato di quanto mi sarei aspettato, ci aspetta nella luce del crepuscolo.
Decolliamo con oltre mezz’ora di ritardo, che per fortuna non pregiudicherà affatto la mia coincidenza, anzi.
Il personale di bordo è molto cordiale e distribuisce salatini e bibite.
Purtroppo, il tempo nuvoloso e le scarse capacità della fotocamera dello smartphone mi rendono impossibile fotografare fuori dal finestrino. Sia come sia, riesco a vedere buona parte dell’Istria e molti luoghi a me cari. Dopo un’ora e mezza siamo in corto finale per l’aeroporto “Nikola Tesla” della capitale serba.
Mi rendo conto ora di non aver fatto nessuna foto dell’interno del terminal, ma non è che vi perdiate molto. È grigio, austero, e negozi e bar sono già chiusi. È anche molto affollato e sembrano scarseggiare sia le sedute che le prese per ricaricare il telefono. Come se non bastasse, la mia coincidenza per Atene ha un ritardo non specificato: secondo Flightradar24, il mio aereo è in arrivo da Berlino con tre ore di ritardo. Mi si prospetta una lunga notte seduto per terra ad aspettare.
Meno male che avevo fatto un’offerta per l’upgrade e che questa era stata accettata.
La lounge Air Serbia chiude all’una di notte, ma per fortuna posso accedere alla saletta “Business Club” riservata ad altre compagnie aeree. Ci sono poltrone comode, prese di corrente a volontà, bibite e cibo da mensa: me lo faccio andare bene.
Perdo un po’ la cognizione del tempo e mi dirigo al gate, dove tutti i passeggeri sono in fila per i controlli di sicurezza. Dentro alla saletta d’imbarco si crea una certa calca e il ritardo continua a non essere specificato. Gli agenti di terra Air Serbia non hanno l’aria di essere in vena di dare informazioni. Io per ora sono ancora tranquillo, ma vedo altri passeggeri preoccupati per coincidenze fai da te invero molto strette.
L’imbarco inizierà con più di due ore di ritardo.
BEG-ATH
JU516
00:30 LT - 03:00 LT (ATD: 02:38 – ATA: 04:49)
Airbus A319-132 | msn: 1159 | First flight: 08/01/2000
YU-APJ “Dejan Stanković”
Seat 1A
Sono l’unico passeggero in J. L’equipaggio è cordiale, professionale e solerte.
Vista su Belgrado al decollo a non so più che ora.
Menù e presentazione sono evidentemente un richiamo storico alla Belgrado degli anni ‘70.
Arrivo ad Atene che sono quasi le 5 di mattina. Il lato positivo è che non dovrò aspettare molto prima di imbarcarmi sull’ultima tratta.
Eccomi al “solito” gate B30. Il volo di oggi sarà operato per conto di Olympic da un A319 Aegean, peraltro l’unico della flotta.
ATH-SMI
OA240 opb Aegean
07:30 LT - 08:25 LT (ATD: 07:37 – ATA: 08:06)
Airbus A319-132 | msn: 1159 | First flight: 13/05/2005
SX-DGF
Seat 22A
Anche se il volo è ancora più breve del solito, c’è tempo per il servizio di bordo.
Nell’ordine, Ikaria, Fournoi e Samos.
Ci siamo quasi.
Ce l’ho fatta! Sono stanco morto, ma non per questo rinuncio a un bel pranzo prima di dormire un po’ in riva al mare.
Passano pochi giorni ed è già ora di ripartire. Come avevo già accennato, questa volta si passa per Zurigo per lavoro: Edelweiss Air, infatti, opera sulla SMI-ZRH una volta alla settimana.
Decido di imbarcare il bagaglio per evitare lotte a bordo e viaggiare più leggero – a destinazione avrò tutto il tempo di recuperarlo, non avendo appuntamenti prima di sera.
SMI-ZRH
WK361
11:25 LT - 13:20 LT (on time)
Airbus A320-214 | msn: 1951 | First flight: 06/02/2003
HB-IJU “Corvatsch”
Seat 34C
Puntuale, da bravo svizzero, ecco l’avione. Devo dire che la livrea Edelweiss è proprio bella.
Grüezi e benvenuto a bordo! Gli interni sono in tutto e per tutto identici a quelli di qualunque A320 Swiss, salvo il colore della pelle dei sedili, blu invece che marrone.
Purtroppo la mia tariffa non consentiva di scegliere il posto online, nemmeno al check-in, e ovviamente l’aereo è pieno a tappo, cosicché devo rinunciare al finestrino. Peccato, perché proprio stavolta faremo un giro diverso, costeggiando il lato nord dell’isola. Senza teleobbiettivo riesco solo a sbirciare un po’, notando anche questa altura: il puntino bianco è la piccola cappella del Profeta Elia, raggiungibile solo in fuoristrada e circondata da un paesaggio lunare.
Viene distribuito il rancio. Diciamo che risponde alle mie aspettative per una compagnia svizzera.
Il resto del volo prosegue senza eventi degni di nota. Eccoci a Zurigo.
Avendo diverse ore a disposizione prima di andare a Zugo, decido di visitare il centro di Zurigo, che non conosco minimamente. Non male.
ZRH-TXL
LX966
12:45 LT - 14:10 LT (on time)
Airbus A320-214 | msn: 4673 | First flight: 04/04/2011
HB-JLQ “Bulach”
Seat 37A
Il rientro a casa, due giorni dopo, merita di essere menzionato solo per la bella vista su ZRH e su Berlino in avvicinamento a TXL.
Sono appena i primi di luglio e mi aspettano ancora diversi fine settimana a Venezia prima di partire per le ferie estive. Nella prossima puntata…
Nello specifico, avendo la consorte giustamente deciso di trascorrere gli ultimi tre mesi di maternità in terra ellenica con la pargola, e potendola seguire solo ad agosto, nei mesi di giugno e luglio ho fatto la vita da pendolare che preferisco: avanti e indietro fra Berlino, Venezia e Samos in varie salse. Un'estate al mare / Voglia di remare / Fare il bagno al largo…
Se il Marco Polo è (era…) facilmente raggiungibile grazie ai nuovi padroni di casa arancione a Berlino, per Samos i limitati collegamenti saranno l’occasione per un po’ di self hubbing creativo, anche per risparmiare giorni di ferie dove possibile.
Si inizia ai primi di giugno per giustificati motivi, ovvero il primo compleanno della piccola (nonché il mio il giorno dopo, ma ormai è del tutto secondario). Il regionale della Deutsche Bahn mi porta rapidamente al

SXF-SKG
FR1146
20:15 LT - 23:45 LT (ATA: 23:32)
Boeing 737-8AS | msn: 44783 | First flight: 05/04/2017
EI-FZK
Seat 28C
Inutile dilungarsi nella cronaca di un normale volo Ryanair, load factor intorno al 100%, principalmente passeggeri greci. Atterriamo in orario, anzi in anticipo di una decina di minuti, e sbarchiamo accanto ai padroni di casa.


Esco dal terminal e dopo pochi minuti arriva già la navetta per l’albergo, a circa due chilometri dall’aeroporto. L’Hotel Avalon si propone non senza una certa faccia tosta come alloggio a quattro stelle, forse quattro stelle Skytrax. Tuttavia, è una valida alternativa grazie ai prezzi estremamente ragionevoli, soprattutto considerando che non ho più l’età per passare la notte in aeroporto pur di risparmiare qualche soldo. Il mattino seguente sono già di nuovo nel maestoso quanto claustrofobico aeroporto “Makedonia”. Per ulteriori dettagli rimando a un mio vecchio TR del 2015 in partenza da Salonicco. L’aeroporto non è cambiato molto, se non si considerano i lavori per il nuovo terminal, di cui ignoro lo stato attuale. Ulteriori informazioni qui: https://www.skg-airport.gr/en/skg/the-airport.
Sul piazzale arrostiscono al sole un EMB-145 Dniproavia, un Dash 8-400 Olympic e un 737-800 Turkish.

Tre compagnie greche in una foto, di cui una ormai defunta. Peccato non esser mai riusciti a prendere il BAe 146 della Astra.

Se l’aerostazione sta cambiando, quello che è rimasto tale e quale all’ultima volta è l’aereo: è sempre SX-DIP (ormai è la terza volta che ci volo), sempre tutto blu, sempre più scassato, sempre più la quintessenza del volo regionale in Grecia.
Imbarchiamo da remoto (ovviamente) con bus.

SKG-SMI
A2304
10:50 LT - 12:10 LT (on time)
ATR 72-202 | cn: 328 | First flight: 22/09/1992
SX-DIP
Seat 14A



Copiando i dati anagrafici del mezzo dal mio vecchio TR, noto che per pura coincidenza mi è stato assegnato nuovamente un posto nella fila 14. Non ci rimarrò a lungo, tanto più che le file vuote non mancano.

Stacchiamo in orario e dopo pochi minuti siamo già in volo verso l’Egeo. In lontananza, avvolto da una mistica foschia, spicca il Monte Athos.

Sotto di noi, la penisola di Sitonia, una delle tre “dita” della Calcidica.

Il servizio di bordo prevede solo bibite. Sempre molto curato il branding.

Siamo sopra all’isola di Chios, già meta di un mio TR nel 2016, quindi manca poco all’arrivo.

Il monte Kerkis, seconda vetta più alta dell’Egeo orientale con i suoi 1.433 metri, mi dà il bentornato a Samos.

Mare blu.


Sul piazzale dell’aeroporto “Aristarco di Samos” sembra esserci l’intera Scandinavia.

Saluto SX-DIP, senza sapere che sarà l’ultima volta, dato che la Astra Airlines è fallita lo scorso novembre.


Bello essere di nuovo qui e respirare aria di casa. Ne approfitto anche per fare un’escursione fino all’isola di Patmos, comodamente raggiungibile in traghetto in poco più di due ore.
Partenza dal porto di Pythagorio.

Poche cose mi danno un senso di serenità come lo stare sul ponte di una nave nel Mar Egeo, godendomi il sole, il vento e il blu del mare mentre sorseggio un caffè frappè.

Tappa a Ikaria, l’isola detta “dei centenari” per la longevità dei suoi abitanti, prima di proseguire per Patmos.

Patmos è molto importante nella tradizione cristiana, in quanto l'apostolo Giovanni vi sarebbe stato esiliato dall’imperatore Domiziano per diversi anni, durante i quali ebbe le sue famose visioni da Gesù, che portarono alla redazione del Libro delle Rivelazioni o Apocalisse.
All’arrivo si vede già la cittadella, o Chora. Purtroppo la Grotta dell’Apocalisse, dove appunto Giovanni ebbe le visioni, è chiusa per un evento privato, ma il monastero della Chora è molto suggestivo.







Interessante questa Cinquecento “spider”.

Il nostro fido traghetto “Dodekanisos Pride” è tornato da Kos ed è pronto per riportarci indietro. Non finirò mai di ammirare la rapidità dei marinai greci nelle operazioni di turnaround (video), massimo un paio di minuti in ciascun porto. Se la giocano con quelli dell’ACTV a Venezia.



Ta leme syntoma, mia cara isola.

Il ritorno inizialmente previsto con Sky Express e Ryanair via Atene si trasforma, grazie all’invito di un amico alla festa di dottorato a Firenze, in un Samos-Atene-Bologna con Aegean, con rientro su Berlino da Pisa con Easyjet.
La partenza per l’aeroporto di primo mattino e il congedo dalla famiglia sono meno traumatici del previsto. Del resto, ci si vedrà fra poche settimane.


C’è poca gente stamattina, in un batter d’occhio passo i controlli e aspetto il frullino di oggi.

SMI-ATH
OA241
08:55 LT - 09:50 LT (ATA: 09:36)
Bombardier Dash 8-Q400 (DHC-8 402) | msn: 4268 | First flight: 22/05/2009
SX-OBB
Seat 20D


Il panorama, qui, non stanca mai.

La piccola isola di Samiopoula.

Al centro si scorge il villaggio di Ormos Marathokampou, dove consorte e pargola immagino staranno facendo colazione.

L’aeroporto di Ikaria.

Le isole di Andros e Tinos.

Atterriamo al “Venizelos” con qualche minuto di anticipo e sbarchiamo, naturalmente ai remoti.

Ho circa quattro ore di coincidenza, che alla fine diventeranno quasi cinque. La lunga attesa sembra essere una costante quando si riparte dalla Grecia, ed è un po’ un punto dolente degli orari Aegean.

ATH-BLQ
A3682
13:40 LT - 15:00 LT (ATD: 14:36 - ATA: 15:31)
Airbus A320-232 | msn: 6643 | First flight: 05/06/2015
SX-DGZ
Seat 29A
L’accoglienza a bordo dell’equipaggio, come sempre impeccabile, è calorosa. Stacchiamo con una cinquantina di minuti di ritardo e passiamo accanto a un vecchio 737-200 Olympic, oggi usato per addestramento, prima di partire dalla pista 03L.


Poco dopo il decollo sorvoliamo la sterminata distesa di cemento nota come Atene.

Il Pireo.

Il Canale di Corinto.

Il rancio di oggi consiste in grissini, pasta sull’immangiabile andante, e una barretta al cioccolato. Meno male che ho mangiato un gyros in aeroporto.

Passiamo lo Ionio e scorgo Brindisi e Bari con i rispettivi aeroporti.


Eccoci in arrivo al “Marconi”.

I bolognesi mi correggeranno se sbaglio, ma quello in lontananza dovrebbe essere il Santuario della Madonna di San Luca.

Ryanair e (nascosto dietro la nostra sharklet) Emirates.

Sbarchiamo e in poco tempo sono alla fermata del bus per la stazione centrale. Non me ne vogliano i bolognesi, ma l’aeroporto non mi ha entusiasmato particolarmente né in arrivo né in partenza (ci ero già passato ad aprile).

Una foto del panorama di Firenze non si nega a nessuno, né tantomeno un omaggio al mio film preferito.


Il ritorno, dicevo prima, è da Pisa. Prendo il treno fino a Pisa Centrale e poi il Pisa Mover, più per curiosità che per altro. La prossima volta forse me la farò a piedi. Permanenza in aerostazione e volo senza segni particolari, se non una bella veduta notturna di Livorno al decollo e lo sbarco ai remoti a Schönefeld, anzi davanti al Terminal 1 del BER, con annesso viaggio in bus interpista più lungo del volo stesso.

PSA-SXF
U24584
21:45 LT - 23:40 LT (ATD: 21:52 - ATA: 23:19)
Airbus A320-214 | msn: 7093 | First flight: 04/04/2016
OE-IVB
Seat 2C


Sta cominciando l’estate e la voglia di scappare a Venezia, per quanto apprezzi Berlino in questo periodo, è tanta. In qualche modo devo pur passare il mese e mezzo che mi separa dalla famiglia, posto che arrivare a Samos è più impegnativo e dispendioso.
Per questo tutti i miei fine settimana di qui a fine luglio inizieranno al Terminal C di Tegel. Non è il massimo come posto, certo. Il costo irrisorio dei biglietti e l’investimento nella tessera easyJet plus, tuttavia, contribuiscono a rendere il tutto più confortevole e veloce, poco più faticoso di prendere un treno.


Qualche esperto di meteorologia sa dirmi come si chiamano queste formazioni nuvolose?

Il mio panorama preferito.

Il copione, di solito, prevede TXL-VCE il venerdì sera e VCE-TXL il lunedì mattina, in tempo per andare dritto in ufficio. Tempo due settimane, però, e mi invento un modo per fare una sorpresa a chi se la sta spassando a Samos: grazie ad Air Serbia posso arrivare ad Atene di notte e prendere il primo volo della giornata per Samos. Con un giorno di ferie salta fuori anche la possibilità di combinare il tutto con un viaggio di lavoro in Svizzera. E sia.

VCE-BEG
JU565
20:45 LT - 22:30 LT (ATD: 21:20 – ATA: 22:47)
ATR 72-500 (ATR 72-212A) | cn: 555 | First flight: 18/05/1998
YU-ALT
Seat 5A
Il venerdì lavoro da casa – non casa mia, bensì casa di un amico a Venezia, dove sono arrivato giovedì – prima di prendere l’Alilaguna per il “Marco Polo”. Fa sempre piacere partire da qui per una meta che non sia Berlino. Mi fa sentire di nuovo un po’ a casa (e con questo siamo a quattro ripetizioni della parola "casa" in tre frasi, non male).
Viaggio solo con bagaglio a mano e ho già fatto il check-in online, quindi dopo una breve permanenza in lounge passo nell’area extra Schengen, dove l’imbarco comincia in leggero ritardo. Il nostro frullino, meno scassato di quanto mi sarei aspettato, ci aspetta nella luce del crepuscolo.





Decolliamo con oltre mezz’ora di ritardo, che per fortuna non pregiudicherà affatto la mia coincidenza, anzi.

Il personale di bordo è molto cordiale e distribuisce salatini e bibite.

Purtroppo, il tempo nuvoloso e le scarse capacità della fotocamera dello smartphone mi rendono impossibile fotografare fuori dal finestrino. Sia come sia, riesco a vedere buona parte dell’Istria e molti luoghi a me cari. Dopo un’ora e mezza siamo in corto finale per l’aeroporto “Nikola Tesla” della capitale serba.


Mi rendo conto ora di non aver fatto nessuna foto dell’interno del terminal, ma non è che vi perdiate molto. È grigio, austero, e negozi e bar sono già chiusi. È anche molto affollato e sembrano scarseggiare sia le sedute che le prese per ricaricare il telefono. Come se non bastasse, la mia coincidenza per Atene ha un ritardo non specificato: secondo Flightradar24, il mio aereo è in arrivo da Berlino con tre ore di ritardo. Mi si prospetta una lunga notte seduto per terra ad aspettare.
Meno male che avevo fatto un’offerta per l’upgrade e che questa era stata accettata.
La lounge Air Serbia chiude all’una di notte, ma per fortuna posso accedere alla saletta “Business Club” riservata ad altre compagnie aeree. Ci sono poltrone comode, prese di corrente a volontà, bibite e cibo da mensa: me lo faccio andare bene.

Perdo un po’ la cognizione del tempo e mi dirigo al gate, dove tutti i passeggeri sono in fila per i controlli di sicurezza. Dentro alla saletta d’imbarco si crea una certa calca e il ritardo continua a non essere specificato. Gli agenti di terra Air Serbia non hanno l’aria di essere in vena di dare informazioni. Io per ora sono ancora tranquillo, ma vedo altri passeggeri preoccupati per coincidenze fai da te invero molto strette.
L’imbarco inizierà con più di due ore di ritardo.

BEG-ATH
JU516
00:30 LT - 03:00 LT (ATD: 02:38 – ATA: 04:49)
Airbus A319-132 | msn: 1159 | First flight: 08/01/2000
YU-APJ “Dejan Stanković”
Seat 1A
Sono l’unico passeggero in J. L’equipaggio è cordiale, professionale e solerte.



Vista su Belgrado al decollo a non so più che ora.

Menù e presentazione sono evidentemente un richiamo storico alla Belgrado degli anni ‘70.


Arrivo ad Atene che sono quasi le 5 di mattina. Il lato positivo è che non dovrò aspettare molto prima di imbarcarmi sull’ultima tratta.



Eccomi al “solito” gate B30. Il volo di oggi sarà operato per conto di Olympic da un A319 Aegean, peraltro l’unico della flotta.


ATH-SMI
OA240 opb Aegean
07:30 LT - 08:25 LT (ATD: 07:37 – ATA: 08:06)
Airbus A319-132 | msn: 1159 | First flight: 13/05/2005
SX-DGF
Seat 22A


Anche se il volo è ancora più breve del solito, c’è tempo per il servizio di bordo.

Nell’ordine, Ikaria, Fournoi e Samos.



Ci siamo quasi.

Ce l’ho fatta! Sono stanco morto, ma non per questo rinuncio a un bel pranzo prima di dormire un po’ in riva al mare.




Passano pochi giorni ed è già ora di ripartire. Come avevo già accennato, questa volta si passa per Zurigo per lavoro: Edelweiss Air, infatti, opera sulla SMI-ZRH una volta alla settimana.
Decido di imbarcare il bagaglio per evitare lotte a bordo e viaggiare più leggero – a destinazione avrò tutto il tempo di recuperarlo, non avendo appuntamenti prima di sera.

SMI-ZRH
WK361
11:25 LT - 13:20 LT (on time)
Airbus A320-214 | msn: 1951 | First flight: 06/02/2003
HB-IJU “Corvatsch”
Seat 34C

Puntuale, da bravo svizzero, ecco l’avione. Devo dire che la livrea Edelweiss è proprio bella.



Grüezi e benvenuto a bordo! Gli interni sono in tutto e per tutto identici a quelli di qualunque A320 Swiss, salvo il colore della pelle dei sedili, blu invece che marrone.

Purtroppo la mia tariffa non consentiva di scegliere il posto online, nemmeno al check-in, e ovviamente l’aereo è pieno a tappo, cosicché devo rinunciare al finestrino. Peccato, perché proprio stavolta faremo un giro diverso, costeggiando il lato nord dell’isola. Senza teleobbiettivo riesco solo a sbirciare un po’, notando anche questa altura: il puntino bianco è la piccola cappella del Profeta Elia, raggiungibile solo in fuoristrada e circondata da un paesaggio lunare.



Viene distribuito il rancio. Diciamo che risponde alle mie aspettative per una compagnia svizzera.

Il resto del volo prosegue senza eventi degni di nota. Eccoci a Zurigo.



Avendo diverse ore a disposizione prima di andare a Zugo, decido di visitare il centro di Zurigo, che non conosco minimamente. Non male.


ZRH-TXL
LX966
12:45 LT - 14:10 LT (on time)
Airbus A320-214 | msn: 4673 | First flight: 04/04/2011
HB-JLQ “Bulach”
Seat 37A
Il rientro a casa, due giorni dopo, merita di essere menzionato solo per la bella vista su ZRH e su Berlino in avvicinamento a TXL.


Sono appena i primi di luglio e mi aspettano ancora diversi fine settimana a Venezia prima di partire per le ferie estive. Nella prossima puntata…
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