TR delle brevi vacanze in Canada, con 8 voli in 12 giorni, qualche contrattempo, una visita a sorpresa ad un forumista famoso e qualche scatto simpatico qua e là.
Si comincia: il Forum è una miniera di conoscenze utili, quindi decido di sfruttarne qualcuna e comincio utilizzando un motore di ricerca (Matrix) del quale mi hanno parlato molto bene alcuni forumisti: un secondo amico mi spiega come ricostruire il biglietto ed acquistarlo, visto che Matrix trova l’offerta ma non consente di prenotare. Complice una settimana a New York a marzo, decido di ripercorrere il mio vecchio viaggio in USA e Canada di quando ero pischello (20 anni fa...) e provo a simulare un Milano/Montreal/Vancouver e rientro. Non ho grande tempo, si partirà il 10 agosto, con rientro il 19 (e arrivo il 20). Trovo un magnifico LIN/FRA/YUL + YUL/YVR + YVR/LHR/FRA/LIN a meno di 1.200 euro (prenotato a luglio!), e lo compro al volo. Biglietto LH, con 3 voli AC.
Trovato il biglietto, restano da bloccare gli alberghi (la veneranda età non mi consente più di girare in sacco a pelo a caccia di ostelli qua e là): un secondo forumista mi spiega l’arcano mistero degli alberghi a basso costo, quindi faccio le mie puntate su Priceline e trovo, della stessa catena (Delta Hotel), sia l’albergo a Montreal (80 dollari/notte), sia quello a Vancouver (più caro, 85). Tutto a posto, giorno 9 si prepara la valigia alle 23, alle 5 sveglia, taxi e via a LIN, dove il volo parte alle 7.30.
Prima sorpresa al check-in: nonostante avessi bloccato un posto finestrino, sul FRA/YUL mi mettono in corridoio. Pazienza, sopravvivremo ugualmente.
Il LIN/FRA è operato da un 735 che non dimostra affatto i suoi 20 anni suonati: D-ABIR. Eccoci all’imbarco
I sedili di bordo sono i nuovissimi ultra slim, belli a vedere, ma ultra scomodi per la schiena
Complice la sveglia presto, non mi accorgo che la compattina è settata male: anzichè sulla A rossa di “A mettere i parametri a posto ci penso io, tu schiaccia e basta” è stata impostata la A nera di “Arrangiati”: mi accorgerò della cosa solo dopo due giorni... ma gli effetti sono immediati:
Vabbè, proseguiamo.
A FRA coincidenza che permette di:
1 – Uscire a fumare un paio di ciuspe e prendere un sano caffè;
2 – Raggiungere il banco AC implorando di recuperare un posto finestrino: nulla da fare, quindi
3 – Terza ciuspa inca@@ato nero
Raggiungo il gate, ed arriva il 77W che mi porterà a YUL: trattasi di C-FITL, un 773 consegnato ad AC nel 2007
Basta rovinare gli occhi agli intrepidi lettori, saliamo a bordo che è meglio. Ah, dimenticavo: anche la terza implorazione all’addetta al gate per il posto finestrino non sortisce effetti: mi toccherà proprio il corridoio. Me ne farò una ragione.
Appena seduto, comincio a smanettare sull’IFE: touch screen abbastanza comodo e funzionale, ma senza le telecamere. Peccato.
Per quanto ampia, la scelta si ridimensiona moltissimo rispetto a quanto elencato: molti programmi, infatti, risultano “Not available”.
Si decolla e, in breve tempo, arriva il pasto. “Pasta o chicken?” mi chiede garbatamente una delle attempatissime assistenti di volo. Opto per la pasta, nella vana speranza non mi venga la solita ulcera perforante.
Niente da fare, l’acidità dei pasti a bordo è sempre micidiale per me. Vabbè, accompagno il pasto con un vino bianco (discreto, no foto però), ed un caffè finale (solita lavanda per piedi)
Nel frattempo, seleziono cosa guardare: fortuna ha voluto ci fossero ben tre episodi di “Come fly with me”: se non sapete cos’è, cercatelo in rete, e guardatevene una puntata intera rigorosamente in lingua originale! Il duo mi ha ricordato molto i Monty Python, con una sit-com ambientata in aeroporto sono il massimo.
Prima che mi dimentichi degli obblighi di chi fa i TR, provvedo subito a documentare il cesso (non è una parolaccia: deriva dal verbo latino “cedere”, ritirarsi. Il participio passato è, appunto, la ormai poco utilizzata “ritirata”)
e immancabile autoscatto
Piccola panoramica della cabina: l’economy è configurata nel classico 3-3-3, ed il pitch non è male (foto al ritorno). Gradevole e rilassante la luce azzurra
Come di consuetudine, un’ora e mezza circa prima dell’arrivo lo spuntino (‘na mezza ciofeca)
Finalmente si arriva a Montreal: come ogni buon aeroporto che si rispetti, se a LTN per andare in città si prende il 757, qui, trattandosi di aeroporto internazionale, il bus di riferimento è il 747. Per 8 dollari canadesi (circa 5,7 eurini), comprensivi di abbonamento ai mezzi pubblici per un’intera giornata, in una mezz’oretta scarsa mi porta all’albergo in centro città. Considerato che incluso nel prezzo c’è l’uso di piscina interna e palestra, e che sono in pieno centro, che dite, la camera li vale 80 dollari (57 euro)?
Ufficialmente, rispetto al prezzo di listino ho risparmiato oltre 800 dollari con Priceline (entrambi gli alberghi, naturalmente)!
Tempo di sistemarmi, e via al giro della città. Qualche foto OT
Il municipio
Isola pedonale
Marchè Bonsecourt
Scorci vari
Notre Dame (sempre con il settaggio errato)
Dedicata al Comandante
Certamente, il pericolo non è in questa stagione...
Parata di calessi
La zona del vecchio porto
La torre olimpica (olimpiadi del 1976)
Mi fermo sempre a guardare i saltimbanchi, è una categoria di persone che mi affascina. Questo è stato spettacolare, per rendere partecipi i bambini gli regalava un dollaro! Veramente simpaticissimo (e gran successo di pubblico).
Di sabato, ci si sposa anche a Montreal. Opinione personale, la tamarreria non conosce confini. Giudicate voi:
Arriva il momento di muoversi per andare a Vancouver. Vado a YUL, faccio il check in alla macchinetta automatica (presente ovunque in città) e mi propone anche l’upgrade in J per la modica cifra di 350 dollari canadesi: declino cortesemente l’offerta, per quanto si tratti comunque di un volo di 5 ore e mezza. Ci proverò, con scarsi risultati, per il volo su Londra. Anche in questo caso, niente finestrino disponibile anche se prenotato (e sono 2!) e per di più mi tocca il posto centrale.
Un po’ di foto aeroportuali, in attesa del volo:
il festival dei frullini
Questa compagnia non l’ho mai sentita
Nel frattempo, arriva il mio 321 per YVR. Credo sia una delle tratte più lunghe operate da un 321. La cosa buffa è che sul magazine di bordo la scheda tecnica lo da con un’autonomia di 2300 miglia, mentre da IFE ne abbiamo volate 2308...
Quando si dice movimentare col trattore...
Un evergreen
Salgo a bordo di C-GIUE, il mezzo che mi porterà a YVR: ha quasi 10 anni di vita, e li dimostra.
Pitch nella norma
Ife solito
Vecchia “segnaletica”
La cosa che più mi ha colpito negativamente di AC è che nei voli interni, di qualsiasi durata essi siano, in quelli per il Nord America ed alcuni caraibici il servizio a bordo è a pagamento. Nel mio caso, per un volo di 5 ore e mezza, il servizio comprendeva semplicemente due passaggi con succhi e bibite, ed altri 2 con acqua, punto. Cuffiette? 3 dollari. Cuscino e coperta? Altri 3 dollari. Vuoi mangiare? Scegli e paghi quello che desideri. Decisamente non da major.
Arrivo finalmente a Vancouver, ed in pochi minuti raggiungo l’albergo a Richmond. Questa la vista dalla camera
Breve riposo, doccia ristoratrice, e giro in città. Anzichè scendere al capolinea di Waterfront, scendo un paio di fermate prima e faccio una passeggiata. La parte grattacielistica dellà città
Comincio a comprendere che sono sulle giuste tracce dell’amico socio...
Vancouver è ricca di parchi di ogni dimensione
dove la gente prende il sole
Arrivo al Waterfront
Vedo un sacco di idrovolanti: vado a caccia dell’idroporto
L’harbour è regolarmente codificato (CXH), ed è bene organizzato, con due pontili
la sua bella lounge
ed il “finger”
Battute a parte, l’harbour movimenta qualcosina come 350.000 passeggeri l’anno, e le diverse compagnie che vi operano stanno battagliando con la proprietà che, a fronte dei lavori di ammodernamento, vuole introdurre una tassa di 24 CAD a passeggero!
Mi informo sul costo e, visto che non è eccessivo (circa 75 euro), acquisto un volo panoramico sino a Nanaimo (ZNA) e ritorno: circa mezz’oretta di volo in tutto, ma ne vale la pena. Volerò con questo Cessna 208
Molto ben tenuto all’interno
Pitch di tutto rispetto
Continua...
Si comincia: il Forum è una miniera di conoscenze utili, quindi decido di sfruttarne qualcuna e comincio utilizzando un motore di ricerca (Matrix) del quale mi hanno parlato molto bene alcuni forumisti: un secondo amico mi spiega come ricostruire il biglietto ed acquistarlo, visto che Matrix trova l’offerta ma non consente di prenotare. Complice una settimana a New York a marzo, decido di ripercorrere il mio vecchio viaggio in USA e Canada di quando ero pischello (20 anni fa...) e provo a simulare un Milano/Montreal/Vancouver e rientro. Non ho grande tempo, si partirà il 10 agosto, con rientro il 19 (e arrivo il 20). Trovo un magnifico LIN/FRA/YUL + YUL/YVR + YVR/LHR/FRA/LIN a meno di 1.200 euro (prenotato a luglio!), e lo compro al volo. Biglietto LH, con 3 voli AC.
Trovato il biglietto, restano da bloccare gli alberghi (la veneranda età non mi consente più di girare in sacco a pelo a caccia di ostelli qua e là): un secondo forumista mi spiega l’arcano mistero degli alberghi a basso costo, quindi faccio le mie puntate su Priceline e trovo, della stessa catena (Delta Hotel), sia l’albergo a Montreal (80 dollari/notte), sia quello a Vancouver (più caro, 85). Tutto a posto, giorno 9 si prepara la valigia alle 23, alle 5 sveglia, taxi e via a LIN, dove il volo parte alle 7.30.
Prima sorpresa al check-in: nonostante avessi bloccato un posto finestrino, sul FRA/YUL mi mettono in corridoio. Pazienza, sopravvivremo ugualmente.
Il LIN/FRA è operato da un 735 che non dimostra affatto i suoi 20 anni suonati: D-ABIR. Eccoci all’imbarco

I sedili di bordo sono i nuovissimi ultra slim, belli a vedere, ma ultra scomodi per la schiena


Complice la sveglia presto, non mi accorgo che la compattina è settata male: anzichè sulla A rossa di “A mettere i parametri a posto ci penso io, tu schiaccia e basta” è stata impostata la A nera di “Arrangiati”: mi accorgerò della cosa solo dopo due giorni... ma gli effetti sono immediati:

Vabbè, proseguiamo.
A FRA coincidenza che permette di:
1 – Uscire a fumare un paio di ciuspe e prendere un sano caffè;
2 – Raggiungere il banco AC implorando di recuperare un posto finestrino: nulla da fare, quindi
3 – Terza ciuspa inca@@ato nero
Raggiungo il gate, ed arriva il 77W che mi porterà a YUL: trattasi di C-FITL, un 773 consegnato ad AC nel 2007

Basta rovinare gli occhi agli intrepidi lettori, saliamo a bordo che è meglio. Ah, dimenticavo: anche la terza implorazione all’addetta al gate per il posto finestrino non sortisce effetti: mi toccherà proprio il corridoio. Me ne farò una ragione.
Appena seduto, comincio a smanettare sull’IFE: touch screen abbastanza comodo e funzionale, ma senza le telecamere. Peccato.


Per quanto ampia, la scelta si ridimensiona moltissimo rispetto a quanto elencato: molti programmi, infatti, risultano “Not available”.
Si decolla e, in breve tempo, arriva il pasto. “Pasta o chicken?” mi chiede garbatamente una delle attempatissime assistenti di volo. Opto per la pasta, nella vana speranza non mi venga la solita ulcera perforante.

Niente da fare, l’acidità dei pasti a bordo è sempre micidiale per me. Vabbè, accompagno il pasto con un vino bianco (discreto, no foto però), ed un caffè finale (solita lavanda per piedi)

Nel frattempo, seleziono cosa guardare: fortuna ha voluto ci fossero ben tre episodi di “Come fly with me”: se non sapete cos’è, cercatelo in rete, e guardatevene una puntata intera rigorosamente in lingua originale! Il duo mi ha ricordato molto i Monty Python, con una sit-com ambientata in aeroporto sono il massimo.

Prima che mi dimentichi degli obblighi di chi fa i TR, provvedo subito a documentare il cesso (non è una parolaccia: deriva dal verbo latino “cedere”, ritirarsi. Il participio passato è, appunto, la ormai poco utilizzata “ritirata”)

e immancabile autoscatto

Piccola panoramica della cabina: l’economy è configurata nel classico 3-3-3, ed il pitch non è male (foto al ritorno). Gradevole e rilassante la luce azzurra

Come di consuetudine, un’ora e mezza circa prima dell’arrivo lo spuntino (‘na mezza ciofeca)

Finalmente si arriva a Montreal: come ogni buon aeroporto che si rispetti, se a LTN per andare in città si prende il 757, qui, trattandosi di aeroporto internazionale, il bus di riferimento è il 747. Per 8 dollari canadesi (circa 5,7 eurini), comprensivi di abbonamento ai mezzi pubblici per un’intera giornata, in una mezz’oretta scarsa mi porta all’albergo in centro città. Considerato che incluso nel prezzo c’è l’uso di piscina interna e palestra, e che sono in pieno centro, che dite, la camera li vale 80 dollari (57 euro)?


Ufficialmente, rispetto al prezzo di listino ho risparmiato oltre 800 dollari con Priceline (entrambi gli alberghi, naturalmente)!
Tempo di sistemarmi, e via al giro della città. Qualche foto OT
Il municipio

Isola pedonale

Marchè Bonsecourt

Scorci vari




Notre Dame (sempre con il settaggio errato)

Dedicata al Comandante

Certamente, il pericolo non è in questa stagione...

Parata di calessi

La zona del vecchio porto

La torre olimpica (olimpiadi del 1976)

Mi fermo sempre a guardare i saltimbanchi, è una categoria di persone che mi affascina. Questo è stato spettacolare, per rendere partecipi i bambini gli regalava un dollaro! Veramente simpaticissimo (e gran successo di pubblico).

Di sabato, ci si sposa anche a Montreal. Opinione personale, la tamarreria non conosce confini. Giudicate voi:

Arriva il momento di muoversi per andare a Vancouver. Vado a YUL, faccio il check in alla macchinetta automatica (presente ovunque in città) e mi propone anche l’upgrade in J per la modica cifra di 350 dollari canadesi: declino cortesemente l’offerta, per quanto si tratti comunque di un volo di 5 ore e mezza. Ci proverò, con scarsi risultati, per il volo su Londra. Anche in questo caso, niente finestrino disponibile anche se prenotato (e sono 2!) e per di più mi tocca il posto centrale.
Un po’ di foto aeroportuali, in attesa del volo:

il festival dei frullini

Questa compagnia non l’ho mai sentita

Nel frattempo, arriva il mio 321 per YVR. Credo sia una delle tratte più lunghe operate da un 321. La cosa buffa è che sul magazine di bordo la scheda tecnica lo da con un’autonomia di 2300 miglia, mentre da IFE ne abbiamo volate 2308...

Quando si dice movimentare col trattore...

Un evergreen

Salgo a bordo di C-GIUE, il mezzo che mi porterà a YVR: ha quasi 10 anni di vita, e li dimostra.
Pitch nella norma

Ife solito

Vecchia “segnaletica”

La cosa che più mi ha colpito negativamente di AC è che nei voli interni, di qualsiasi durata essi siano, in quelli per il Nord America ed alcuni caraibici il servizio a bordo è a pagamento. Nel mio caso, per un volo di 5 ore e mezza, il servizio comprendeva semplicemente due passaggi con succhi e bibite, ed altri 2 con acqua, punto. Cuffiette? 3 dollari. Cuscino e coperta? Altri 3 dollari. Vuoi mangiare? Scegli e paghi quello che desideri. Decisamente non da major.
Arrivo finalmente a Vancouver, ed in pochi minuti raggiungo l’albergo a Richmond. Questa la vista dalla camera

Breve riposo, doccia ristoratrice, e giro in città. Anzichè scendere al capolinea di Waterfront, scendo un paio di fermate prima e faccio una passeggiata. La parte grattacielistica dellà città

Comincio a comprendere che sono sulle giuste tracce dell’amico socio...

Vancouver è ricca di parchi di ogni dimensione

dove la gente prende il sole

Arrivo al Waterfront

Vedo un sacco di idrovolanti: vado a caccia dell’idroporto

L’harbour è regolarmente codificato (CXH), ed è bene organizzato, con due pontili


la sua bella lounge

ed il “finger”

Battute a parte, l’harbour movimenta qualcosina come 350.000 passeggeri l’anno, e le diverse compagnie che vi operano stanno battagliando con la proprietà che, a fronte dei lavori di ammodernamento, vuole introdurre una tassa di 24 CAD a passeggero!
Mi informo sul costo e, visto che non è eccessivo (circa 75 euro), acquisto un volo panoramico sino a Nanaimo (ZNA) e ritorno: circa mezz’oretta di volo in tutto, ma ne vale la pena. Volerò con questo Cessna 208

Molto ben tenuto all’interno

Pitch di tutto rispetto

Continua...