Roma (FCO) – New York (JFK)
Flight: AZ608
Aircraft: Airbus 330
Reg: EI-EJL
ETD: 10.35 (ATD 10.33)
ETA: 14.45 (ATA14.42)
In the air: 11.09-14.33 (09.24)
Seat: 04A
Load: 20/20
Succede anche che uno torna a volare con Alitalia.
Del resto, essendo di base a FCO e stando via tre giorni, la comodita’ del volo diretto e il conseguente guadagno di tempo ha la meglio su qualsiasi soluzione con scalo.
E poi c’era un po’ di curiosita’ a tornare su un volo AZ sul lungo raggio da dove mancavo dal lontanissimo 2008 (piena crisi, vecchie poltrone Recaro, catering da mensa universitaria, equipaggi da denuncia, ecc…).
AZ da poco offre il servizio di limo sulla tratta per JFK e AUH, di cui approfitto. Per finalizzare la prenotazione, c’e’ prima una chiamata ad AZ in cui fornisci estremi prenotazione, voli, indirizzi, orari, bagagli ecc…, subito dopo ne ricevi un’altra dalla compagnia contrattata da AZ in cui ripeti le stesse e identiche informazioni, e infine un’ultima chiamata di conferma il giorno prima. Ciascuna chiamata dura una decina di minuti, c’e’ margine per snellire un po’ la procedura, penso.
In ogni caso, per un volo alle 10.35 concordiamo un pick-up alle 7.15. Sono a FCO il venerdi’ mattina per le 7.45.
L’auto, una Mercedes Station Wagon, e’ un po’ vecchiotta ma ha un’ottima capienza per chi viaggia con bagaglio voluminoso (non e’ il mio caso).
Il T3 di FCO si e’ dotato di un FIDS decente.
Nella desolazione generale del T3, stanno effettuando qualche lavoro di ammodernamento degli interni, che saranno pronti nel 2028.
Il check-in e’ rapido e cortese. Stavolta ESTA non fa scherzi.
I controlli sono altrettanto rapidi e mi dirigo al satellite. I lavori per il nuovo molo proseguono a ritmo serratissimo.
Con buona pace del noto pittore, ora la sala Giotto del satellite G si chiama piu’ semplicemente “Lounge”.
E’ ora di fare colazione. Finalmente e’ stata recepita l’idea che le colazioni possono essere anche salate (e calde). Noto che e’ stato aggiunto scaldavivande con omelettes, bacon e fagioli.
Il buffet freddo ha cereali e frutta.
Croissant salati e affettati.
E gli immancabili carboidrati.
Per me omelette, prosciutto e formaggio: nella norma.
La pubblicita’ della 500 sui tramezzi della lounge (di per se’ non proprio esteticamente gradevoli) la trovo proprio di cattivo gusto.
Il Gate e’ il G13.
EI-EJL si prepara al breve viaggio attraverso l’Atlantico.
L’A320 con le dediche del personale decolla.
L’imbarco e’ ordinato e la fila Sky Priority viene fatta rigidamente rispettare (anche in maniera un po’ brusca).
Imbarco per primo e faccio un paio di scatti alla cabina vuota, che e’ disposta in 5 file da 4 posti.
Oggi poggio le natiche al 4A. La poltrona e’ la Solstys, la stessa di EY.
Cuscino, piumino e ciabattine sono sistemati sul poggiapiedi.
La J si riempie completamente e ci sono un po’ di problemi a sistemare tutti i bagagli a mano nelle cappelliere, visto che queste sono solo a lato, mentre la fila centrale e’ sprovvista. Una amabile signora al 3K pianta una scenata pietosa perche’ essendo imbarcata per ultima trova la cappelliera sopra la sua poltrona occupata, chiede ad alta voce di chi e’ il bagaglio, dice che il suo deve stare a portata di mano, ecc… L’AV che gestiste la situazione e’ anche fin troppo cortese, visto il soggetto. Chissa’, se la signora in questione avesse volato con AA o UA, ammesso che fosse riuscita ad esprimersi in inglese, quale risposta avrebbe ricevuto.
Folklore a parte, il servizio inizia solo ad imbarco completato. Quindi nella prima mezz’ora mentre siamo a terra, nada. Molto strano.
Poi a porte chiuse, vi e’ finalmente un passaggio di bevande. Inizio (e finisco) con calice, o meglio mezzo, di Franciacorta.
Hot towel.
Poi a seguire giornali, riviste e amenity kit. Il menu’ era gia’ al sedile.
Stacchiamo con leggero anticipo ma il taxi sara’ lunghissimo. In parallelo stacca anche l’A330 per Miami.
Intanto il Capo Cabina viene a presentarsi individualmente e a dire che e’ a disposizione per ogni esigenza. Consegna anche un questionario.
Il volo di oggi e’ previsto durate circa 9 ore e 30 minuti.
FCO-JFK
Forza che ce la possiamo fare!
Poco dopo il decollo vengono presi gli ordinativi per il pranzo. Il servizio “on demand” non viene realmente spiegato, e anzi mi sembra che gli AV incoraggino tutti a mangiare subito dopo il decollo. In compenso non vi sono problemi di carico e anzi nel prendere l’ordine gli AV danno per scontato che tutti scelgano il menu’ completo.
Si inizia con stuzzichini freddi molto buoni.
Poi l’antipasto che non corrisponde esattamente al menu (il cannolo di pesce spada mi sembra sostituito da una crepe al formaggio). Voto 7.
Il primo consiste in un piatto di ravioli. Insomma. Voto 7-.
Molto buono il pesce invece, saporito anche senza la salsa verde (che peraltro non mi piace particolarmente). Voto 9.
Insalata. Senza voto.
Formaggi: molto buona la scaglia di pecorino, anonimo l’altro. Voto 7.5.
Finisco qui declinando il dolce, una torta al cioccolato. L’AV commenta che non mi sto perdendo nulla perche’ secondo lui il dolce “non ha sapore”. If you say so.
Chiudo con un caffe’ come Cristo comanda.
Il servizio e’ ben coordinato e non inesorabilmente lento come su EY (va detto che i passeggeri sono solo 20 in J e mi sembra vi lavorino 4 A/V, due nel galley e uno per corridoio). L’AV che lavora sull’altro corridoio sembra molto gentile, disponibile e sorridente. Quello nel mio corridoio e’ molto meno empatico, un po’ sbadato (non guarda se dopo aver ritirato il piatto ho bisogno di nuove posate, fa vari giri con il vino ma il mio bicchiere di coca resta vuoto finche’ non glielo faccio notare, ecc…) e non brilla per stile (ad esempio, mi porta una forchetta nuova tenendola nella mano dal galley: credo che la prassi voglia che quantomeno venga portata su un vassoio, su EY viene addirittura portata in un astuccio).
Finito di vedere il secondo film siamo qui, piu’ o meno a meta’ volo.
Curiosando l’IFE apro la cartella “Conosci Alitalia”, che consta di tre sezioni.
La prima ha questo contenuto.
Questo quello della seconda.
La terza neanche si apre!
Allora guardo un terzo film. La scelta non e’ male. Non siamo ai livelli delle golfare, ma direi nella media europea.
L’equipaggio, sparito per un paio d’ore dopo il pranzo, ricompare dopo un paio d’ore e chiede ad ogni passeggero se desidera qualcosa. Dal menu ordino un piatto di frutta, servito con tovaglietta.
A circa un’ora e mezza dall’atterraggio, viene servito un ottimo spuntino. Menzione particolare per quiche e dolce alle mele.
Finito il servizio il Capo Cabina passa a ritirare i questionari e chiede ad ogni passeggero (anzi ospite, come dicono ormai gli annunci) se ha qualcosa in particolare da segnalare per migliorare il servizio.
E dopo 9 ore e 24 minuti di volo, siamo nuovamente a terra, in perfetto orario.
Bye bye.
Prima di sbarcare il Capo Cabina passera’ nuovamente a salutare ciascun passeggero. Mi fa davvero un’ottima impressione.
Non c’e’ nessuno al controllo passaporti, mentre per i bagagli ci sara’ un’attesa di circa 20 minuti.
All’uscita c’e’ la limo di AZ che in un’ora e mezza mi portera’ a Manhattan (e’ venerdi’ pomeriggio, ora locale).
Flight: AZ608
Aircraft: Airbus 330
Reg: EI-EJL
ETD: 10.35 (ATD 10.33)
ETA: 14.45 (ATA14.42)
In the air: 11.09-14.33 (09.24)
Seat: 04A
Load: 20/20
Succede anche che uno torna a volare con Alitalia.
Del resto, essendo di base a FCO e stando via tre giorni, la comodita’ del volo diretto e il conseguente guadagno di tempo ha la meglio su qualsiasi soluzione con scalo.
E poi c’era un po’ di curiosita’ a tornare su un volo AZ sul lungo raggio da dove mancavo dal lontanissimo 2008 (piena crisi, vecchie poltrone Recaro, catering da mensa universitaria, equipaggi da denuncia, ecc…).
AZ da poco offre il servizio di limo sulla tratta per JFK e AUH, di cui approfitto. Per finalizzare la prenotazione, c’e’ prima una chiamata ad AZ in cui fornisci estremi prenotazione, voli, indirizzi, orari, bagagli ecc…, subito dopo ne ricevi un’altra dalla compagnia contrattata da AZ in cui ripeti le stesse e identiche informazioni, e infine un’ultima chiamata di conferma il giorno prima. Ciascuna chiamata dura una decina di minuti, c’e’ margine per snellire un po’ la procedura, penso.
In ogni caso, per un volo alle 10.35 concordiamo un pick-up alle 7.15. Sono a FCO il venerdi’ mattina per le 7.45.
L’auto, una Mercedes Station Wagon, e’ un po’ vecchiotta ma ha un’ottima capienza per chi viaggia con bagaglio voluminoso (non e’ il mio caso).

Il T3 di FCO si e’ dotato di un FIDS decente.

Nella desolazione generale del T3, stanno effettuando qualche lavoro di ammodernamento degli interni, che saranno pronti nel 2028.

Il check-in e’ rapido e cortese. Stavolta ESTA non fa scherzi.

I controlli sono altrettanto rapidi e mi dirigo al satellite. I lavori per il nuovo molo proseguono a ritmo serratissimo.

Con buona pace del noto pittore, ora la sala Giotto del satellite G si chiama piu’ semplicemente “Lounge”.

E’ ora di fare colazione. Finalmente e’ stata recepita l’idea che le colazioni possono essere anche salate (e calde). Noto che e’ stato aggiunto scaldavivande con omelettes, bacon e fagioli.

Il buffet freddo ha cereali e frutta.

Croissant salati e affettati.

E gli immancabili carboidrati.

Per me omelette, prosciutto e formaggio: nella norma.

La pubblicita’ della 500 sui tramezzi della lounge (di per se’ non proprio esteticamente gradevoli) la trovo proprio di cattivo gusto.

Il Gate e’ il G13.

EI-EJL si prepara al breve viaggio attraverso l’Atlantico.

L’A320 con le dediche del personale decolla.

L’imbarco e’ ordinato e la fila Sky Priority viene fatta rigidamente rispettare (anche in maniera un po’ brusca).
Imbarco per primo e faccio un paio di scatti alla cabina vuota, che e’ disposta in 5 file da 4 posti.

Oggi poggio le natiche al 4A. La poltrona e’ la Solstys, la stessa di EY.

Cuscino, piumino e ciabattine sono sistemati sul poggiapiedi.

La J si riempie completamente e ci sono un po’ di problemi a sistemare tutti i bagagli a mano nelle cappelliere, visto che queste sono solo a lato, mentre la fila centrale e’ sprovvista. Una amabile signora al 3K pianta una scenata pietosa perche’ essendo imbarcata per ultima trova la cappelliera sopra la sua poltrona occupata, chiede ad alta voce di chi e’ il bagaglio, dice che il suo deve stare a portata di mano, ecc… L’AV che gestiste la situazione e’ anche fin troppo cortese, visto il soggetto. Chissa’, se la signora in questione avesse volato con AA o UA, ammesso che fosse riuscita ad esprimersi in inglese, quale risposta avrebbe ricevuto.
Folklore a parte, il servizio inizia solo ad imbarco completato. Quindi nella prima mezz’ora mentre siamo a terra, nada. Molto strano.
Poi a porte chiuse, vi e’ finalmente un passaggio di bevande. Inizio (e finisco) con calice, o meglio mezzo, di Franciacorta.

Hot towel.

Poi a seguire giornali, riviste e amenity kit. Il menu’ era gia’ al sedile.

Stacchiamo con leggero anticipo ma il taxi sara’ lunghissimo. In parallelo stacca anche l’A330 per Miami.

Intanto il Capo Cabina viene a presentarsi individualmente e a dire che e’ a disposizione per ogni esigenza. Consegna anche un questionario.
Il volo di oggi e’ previsto durate circa 9 ore e 30 minuti.

FCO-JFK

Forza che ce la possiamo fare!

Poco dopo il decollo vengono presi gli ordinativi per il pranzo. Il servizio “on demand” non viene realmente spiegato, e anzi mi sembra che gli AV incoraggino tutti a mangiare subito dopo il decollo. In compenso non vi sono problemi di carico e anzi nel prendere l’ordine gli AV danno per scontato che tutti scelgano il menu’ completo.
Si inizia con stuzzichini freddi molto buoni.

Poi l’antipasto che non corrisponde esattamente al menu (il cannolo di pesce spada mi sembra sostituito da una crepe al formaggio). Voto 7.

Il primo consiste in un piatto di ravioli. Insomma. Voto 7-.

Molto buono il pesce invece, saporito anche senza la salsa verde (che peraltro non mi piace particolarmente). Voto 9.

Insalata. Senza voto.

Formaggi: molto buona la scaglia di pecorino, anonimo l’altro. Voto 7.5.

Finisco qui declinando il dolce, una torta al cioccolato. L’AV commenta che non mi sto perdendo nulla perche’ secondo lui il dolce “non ha sapore”. If you say so.
Chiudo con un caffe’ come Cristo comanda.

Il servizio e’ ben coordinato e non inesorabilmente lento come su EY (va detto che i passeggeri sono solo 20 in J e mi sembra vi lavorino 4 A/V, due nel galley e uno per corridoio). L’AV che lavora sull’altro corridoio sembra molto gentile, disponibile e sorridente. Quello nel mio corridoio e’ molto meno empatico, un po’ sbadato (non guarda se dopo aver ritirato il piatto ho bisogno di nuove posate, fa vari giri con il vino ma il mio bicchiere di coca resta vuoto finche’ non glielo faccio notare, ecc…) e non brilla per stile (ad esempio, mi porta una forchetta nuova tenendola nella mano dal galley: credo che la prassi voglia che quantomeno venga portata su un vassoio, su EY viene addirittura portata in un astuccio).
Finito di vedere il secondo film siamo qui, piu’ o meno a meta’ volo.

Curiosando l’IFE apro la cartella “Conosci Alitalia”, che consta di tre sezioni.
La prima ha questo contenuto.

Questo quello della seconda.

La terza neanche si apre!

Allora guardo un terzo film. La scelta non e’ male. Non siamo ai livelli delle golfare, ma direi nella media europea.
L’equipaggio, sparito per un paio d’ore dopo il pranzo, ricompare dopo un paio d’ore e chiede ad ogni passeggero se desidera qualcosa. Dal menu ordino un piatto di frutta, servito con tovaglietta.

A circa un’ora e mezza dall’atterraggio, viene servito un ottimo spuntino. Menzione particolare per quiche e dolce alle mele.

Finito il servizio il Capo Cabina passa a ritirare i questionari e chiede ad ogni passeggero (anzi ospite, come dicono ormai gli annunci) se ha qualcosa in particolare da segnalare per migliorare il servizio.
E dopo 9 ore e 24 minuti di volo, siamo nuovamente a terra, in perfetto orario.

Bye bye.

Prima di sbarcare il Capo Cabina passera’ nuovamente a salutare ciascun passeggero. Mi fa davvero un’ottima impressione.
Non c’e’ nessuno al controllo passaporti, mentre per i bagagli ci sara’ un’attesa di circa 20 minuti.
All’uscita c’e’ la limo di AZ che in un’ora e mezza mi portera’ a Manhattan (e’ venerdi’ pomeriggio, ora locale).