Salve a tutti.
E' il primo report di viaggio che mi accingo a scrivere sul forum. Purtroppo l'idea mi è venuta solo al ritorno, dopo aver visto quelli archiviati sul forum, pertanto, non prevedendo di farlo, non ho fatto foto della parte aeronautica. Per questo, cercando di seguire il regolamento, non posterò le foto non aeronautiche che ho, riportando solo le mie descrizioni e commenti. Chiedo in anticipo scusa per l'inconveniente e cercherò di porvi rimedio per eventuali futuri report.
Il viaggio di piacere in America era nei programmi da tempo assieme ad un amico, ed è stato finalmente prenotato quando entrambi abbiamo raggiunto le miglia necessarie (per il viaggio in economy, classe W), io con Millemiglia e lui con Flying Blue (gold). Come potete immaginare non è stato particolarmente facile prenotare un viaggio premio assieme con due FF Program differenti ma alla fine ci siamo riusciti con KLM via Amsterdam. Il viaggio interno Usa invece è stato scelto sulla base dell'economicità e della comodità di date ed orari. Per questo è stata preferita AA da New York a Phoenix con scalo a ORD (in teoria sia all'andata che al ritorno, ma in pratica, come descriverò, è stato modificato).
MXP-AMS-JFK
Check in fatto on-line (io su sito AZ, il mio compagno di viaggio su sito AF). Facendolo da AF non è stato possibile né scegliere né modificare i posti. Con AZ invece sono stato rimandato a KLM dove ho potuto scegliere i (pochissimi) posti disponibili. Primo inconveniente, sul AMS-JFK io e il mio compagno di viaggio eravamo molto distanti.
Partenza quindi da Malpensa il 24 settembre scorso (sabato) con KL1624 delle 13.25.
La prima cosa che mi ha impressionato è la sempre maggiore desolazione di Malpensa, sia dei passeggeri nell'aerostazione, sia di aerei nel piazzale...
Al check-in KLM mi è stato chiesto di mostrare l'Esta, cosa che mi ha sorpreso in quanto è la prima volta che mi capita, non essendo assolutamente obbligatorio stamparlo o mostrarlo a qualcuno. Per fortuna previdentemente avevo stampato la ricevuta.
Il volo era in orario e, come sempre, operato da 737-800, per la precisione PH-BXK. Posto 21F (finestrino).
Il volo è stato positivo, anche se il panino servito era piuttosto deludente.
Arrivati ad Amsterdam abbiamo fatto tappa alla enorme e ben fornita lounge KLM (terminal F), anzitutto con l'obiettivo di farci cambiare posto. Essendo il volo da Milano arrivato al C abbiamo dovuto passare una prima volta, oltre alla dogana, i controlli di sicurezza. Ci è stato detto che non era possibile cambiare posto ma potevamo chiederlo al gate. Tornando alla lounge KLM, è effettivamente molto spaziosa ed è molto ricco e fornito anche il buffet per mangiare e bere veramente di tutto. Molto ricca anche la scelta dei giornali, ma non erano disponibili quelli italiani. La panoramica è sul piazzale dei terminal E ed F, essenzialmente KLM a lungo raggio.
Il nostro volo KL645 delle 17.45 aveva 20 minuti di ritardo, accumulato dal volo precedente (da Lima). L'imbarco è cominciato un'ora prima della partenza prevista poichè all'uscita era presente un nuovo controllo di sicurezza particolarmente meticoloso con body scanner. Al gate siamo riusciti a farci cambiare posto, ma non di molto (il volo era strapieno), rimanendo io al 16B e lui al 17F. Trattandosi di un 777-200 (PH-BQM) erano un posto centrale sul lato sinistro e un corridoio destro dei posti centrali. Alla fine, facendo spostare un po' di gente
siamo riusciti a viaggiare al 17D e 17E. Il volo è stato semplicemente ottimo, sia per la comodità dei posti, sia per la gentilezza e disponibilità dell'equipaggio, sia per i pasti offerti, sorprendentemente abbondanti e di buona qualità (avevo già volato con KLM in america, ma certamente con tutt'altra soddisfazione). Oltre al classico primo passaggio con bevande e ripassaggio in occasione della cena, circa a metà volo è stato offerto un apprezzatissimo gelato e un'ora prima dell'atterraggio un altro spuntino dolce.
Arrivo in orario. Avendo posti comodi per l'uscita, siamo riusciti ad uscire tra i primi ed evitare così le solite ore di coda in dogana a JFK. Come sempre, finita la dogana le valigie erano già arrivate. Trasferimento quindi in taxi (yellow cab con tariffa fissa) a Manhattan, dove abbiamo alloggiato per tre notti al Roosevelt Hotel (prenotato tramite Hotwire).
Non mi dilungo sul soggiorno a New York (che entrambi avevamo già visto, io più volte) e passo al vero obiettivo del viaggio, ossia l'Arizona.
EWR-PHX
Il programma di viaggio con AA prevedeva il volo a Phoenix da Newark via Chicago. Arrivati a Newark (Terminal A), dove non ero mai stato, per fortuna con grande anticipo, ci è stato comunicato un ritardo di circa due ore previsto per il nostro volo a Chicago. Poichè avevamo un'ora e mezza per il cambio, avremmo perso la coincidenza. Ci è stato quindi data la possibilità di scegliere tra una coincidenza più tardi (ma saremmo arrivati a PHX a tarda notte, cosa non ideale dovendo prendere la macchina e fare qualche chilometro in una città dove non ero mai stato) o andare con volo diretto Continental. Data la differente alleanza delle due, mi ha sorpreso il fatto che per AA era indifferente la nostra scelta che, ovviamente, è caduta sul diretto Continental, con cui saremmo arrivati a metà pomeriggio. L'unico dispiacere è non aver avuto la possibilità di provare il CRJ American Eagle previsto per il volo a ORD.
Come quasi sempre in Usa, oltre a dover pagare 25 dollari per il bagaglio, dopo che è stato etichettato, lo abbiamo dovuto portare noi allo screening di sicurezza. Il banco Continental era sempre al terminal A, ma le uscite UA/CO sono tutte al C. Ho quindi avuto modo di prendere il trenino di collegamento (piuttosto panoramico sul piazzale) e vedere un altro bel pezzo di aeroporto. Dopo aver quindi visto LGA, JFK e EWR, devo dire che è proprio quest'ultimo che mi ha fatto la migliore impressione di pulizia, ordine ed efficienza, nonchè di ampiezza e scelta dei negozi, bar e ristoranti presenti, soprattutto ai gate dopo i controlli (controlli dove ho avuto anche la "fortuna" di essere sorteggiato per gli ulteriori controlli anti esplosivo....). Anche la fila ai controlli è risultata molto più breve ed efficiente sia di LGA che soprattutto di JFK. Il volo con 737-800 (N77510) già in nuovi colori United è stato abbastanza piacevole, anche per i panorami offerti dalla tratta NE-SW degli Usa. La nota decisamente negativa è che anche su un volo di oltre 5 ore il servizio offerto (nonchè l'aereo utilizzato) è uguale a quello del breve-medio europeo, ossia con un passaggio bevande (anche se a richiesta potevi "rifornirti" quante volte volevi durante il volo) e con eventuale pasto a pagamento (ho provato il pacchetto cheeseburger a circa 8 dollari, appena decente).
Per quanto riguarda la fusione CO/UA, l'unione è molto molto meno marcata di quanto non faccia pensare la rapida ripittura degli aerei. Praticamente è l'unica cosa che si nota dell'unione, oltre al giornale di bordo unificato. Per il resto il marchio e i codici Continental continuano ad esistere sia ai banchi check-in (separati CO e UA) sia sui biglietti sia altrove. Il mio volo era un Continental e sempre così era chiamato, anche se in code share con UA. Anche il pilota e l'equipaggio ha sempre parlato di volo Continental.
L'aeroporto di Phoenix (T2) è molto efficiente (impressione confermata al ritorno pur cambiando terminal) e, pur non dovendo fare la dogana, i bagagli sono arrivati sul nastro prima di noi... Molto efficiente anche il trasferimento in navetta gratuita al terminal dedicato esclusivamente agli autonoleggio. Davvero impressionante, da solo è molto più grosso di tanti aeroporti italiani... Ho prenotato con Alamo, ed anche in questo caso l'impressione è stata di grande efficienza e rapidità (al contrario di quanto spesso succede in molti aeroporti europei, vedi Europcar a CDG..)
Il nostro itinerario in auto in Arizona prevedeva quattro notti in quattro diversi Best Western (ho la tessera elite che mi attribuisce i punti automaticamente su Flyingblue). La prima sera a Phoenix, la seconda al Grand Canyon, la terza e Chinle e infine ancora a Phoenix. Il primo giorno era dedicato al Grand Canyon dove siamo arrivati a metà pomeriggio. Veramente immenso e spettacolare, una delle meraviglie naturali più increbibili che ho visto in vita mia. Il secondo giorno, in parte necessariamente ancora dedicato al Grand Canyon dato che si costeggia per molti chilometri all'interno del parco nazionale, prevedeva la visita alla maestosa Monument Valley (quella dei film western di John Wayne), un piccolo sconfinamento in Utah fino a Mexican Hat e quindi il ritorno in Arizona per vedere il più piccolo ma delizioso Canyon de Chelly in piena riserva Navajo. Certo, i chilometri da percorrere sono tanti, ma ne vale veramente la pena. Paesaggi enormi e desolati ma altrettanto affascinanti, passando da un deserto all'altro, tutti stupendi, ma accomunati dalla strada dritta e infinita che si perde all'orizzonte e dall'assenza di ogni insediamento urbano per decine e decine di chilometri. Spesso per molti chilometri non si incontra nemmeno una macchina.
Molto affascinante anche il Canyon de Chelly, visitato coi colori del tramonto.
L'ultimo giorno intero in Arizona prevedeva la visita al Pietrified Forest National Park e al Painted Desert nonchè l'attraversamento della Tonto National Forest. Probabilmente meno noti dei posti precedentemente visitati, la Pietrified Forst e il deserto dipinto si sono invece rivelati affascinanti, presentando paesaggio veramente irreali. Spesso sembrava di trovarsi sul set di film di fantascienza ambientati sulla luna o su qualche strano pianeta.
L'arrivo a Phoenix è stato un'ora dopo il tramonto, dopo un viaggio di oltre 1000 miglia in tre giorni entusiasmante e affascinante. Ci attendeva l'indomani il nostro volo di ritorno.
PHX-ORD-EWR
Questa volta nessun problema coi voli AA entrambi in orario, con partenza dal T3. Anche con American abbiamo avuto problema dei posti. In questo caso ancora più sorprendente, visto che il biglietto era unico e che non erano disponibili posti vicini nemmeno all'atto della prenotazione (dove con AA puoi già scegliere il posto). Erano presenti solo pochissimi posti liberi, tutti singoli e sparsi e addirittura su un volo (quello non fatto EWR-ORD) nemmeno uno... Tuttavia, rispetto a KLM, siamo sempre riusciti a farci cambiare i posti al gate. Ai controlli di sicurezza praticamente nessuna coda.
Il PHX-ORD era operato con 737-800 (N809NN). L'unico inconveniente è stato trovare il mio sedile completamente bagnato. Dopo averlo fatto notare all'AV, questo mi a detto di staccare il cuscino e sostituirlo con quello vicino (operazione che ha fatto fare a me...) lasciando poi smontato il sedile accanto al mio. Il servizio a bordo è simile per qualità (mediocre) a quello di CO, forse anche un po' peggio per disponibilità e cortesia, col vantaggio che in questo caso il volo era più corto.
Molto bello il T3 di ORD. E altrettanto spettacolare osservare la quantità di aerei in movimento contemporaneamente sul piazzale e sulle piste nelle direzioni più disparate dato l'utilizzo contemporaneo di più piste incrociate.
Il volo verso EWR era operato da MD83 (N592AA) che non prendevo ormai da molti anni. In effetti devo dire che non ricordavo la rumorosità dei posti posteriori. In compenso lo spazio disponibile si è rivelato maggiore qui che sui nuovi 737. Il lato destro con decollo verso ovest ci ha consentito una vista spettacolare su Chicago downtown. Anche in questo caso il servizio di bordo è stato piuttosto minimal, ma il volo era breve, anzi, siamo arrivati con abbondante anticipo.
Con questo viaggio ho avuto il "piacere" di provare US, DL, CO/UA e AA, sempre in voli interni. Devo dire che non sono in grado di fare classifiche di preferenza, essendo sempre stato il servizio di bordo e a terra piuttosto mediocre. Per fare un paragone con le europee dovrei invece provare un lungo raggio. Sarà per la prossima volta (forse). Come già successo a PHX i bagagli erano già arrivati sul nastro prima di noi. L'organizzazione taxi per Manhattan è praticamente uguale a JFK con la flat rate in base alle zone di destinazione. L'unica (importante) differenza è che per pagare con carta di credito bisogna dirlo prima e farsi rilasciare il voucher all'aeroporto.
In questo secondo soggiorno a NY si è verificato il principale inconveniente del viaggio in quanto l'hotel prenotato (sempre tramite hotwire) aveva cessato improvvisamente l'attività il giorno prima. Ci siamo trovati quindi alle 23 senza albergo a manhattan (ovviamente albergo già prepagato). Non mi dilungo sulla questione: alla fine abbiamo trovato un'altra soluzione soddisfacente per le due notti rimanenti.
JFK-AMS-MXP
Il check-in online si è rivelato ancora più difficile, anzi del tutto impossibile. Come all'andata il sito AZ mi ha rimandato su quello KLM ma questo diceva che non esisteva nessun volo per cui fare il check-in. Sul sito AF invece il posto era già assegnato, ma non era possibile nè cambiarlo nè stampare la carta...Piuttosto inspiegabile.
Il T4 di JFK è uno dei più incasinati che ho visto in america. Per fortuna la elite membership di flying blue ci ha fatto risparmiare una bella fila e ci hanno subito trovato i posti affiancati.
Anche in questo caso, dopo l'etichettatura, abbiamo portato noi i bagagli al controllo.
Essendo la prima volta che andavamo alla lounge (Delta ovviamente in questo caso) a JFK non abbiamo nemmeno pensato che fosse prima dei controlli di sicurezza (piuttosto lunghi). Ce ne siamo accorti dopo averli passati. Pensavamo che essendo in uscita dagli Usa, non fosse possibile uscire e rientrare dai controlli (passaporti e di sicurezza), invece ci è stato detto che si poteva tranquillamente fare. Siamo quindi tornati fuori e siamo andati alla lounge Oasis. Molto bella ed elegante, anche se non troppo grande. Anche il self-service era curato e vario ma non troppo vasto. La vista panoramica era su parte del terminal 4 (la parte interna sostanzialmente appena a fianco della torre di controllo). In circa un'ora di sosta pomeridiana abbiamo potuto ammirare i 380 di Emirates in sosta, di Lufthansa in decollo e di Air France in arrivo. Stranamente nella lounge non c'era un tabellone dei voli e quindi abbiamo dovuto vederli da internet grazie al wireless. Il nostro volo anche questa volta era in ritardo, stavolta di un'ora. Probabilmente dovuto ad un cambio di aereo in quanto il 747-400 previsto doveva essere il PH-BFB, mentre si è presentato il PH-BFA. All'imbarco abbiamo avuto la piacevole sorpresa di scoprire che i nostri posti erano in prima fila davanti all'uscita, quindi con possibilità di sdraiarsi completamente. Come all'andata il volo si è rivelato ottimo. Ottima la cena (compresi il vino e il cognac di notevole qualità) e la disponibilità dell'equipaggio. Un po' più deludente a dire il vero la colazione, non tanto per la qualità ma per la povertà (yoghurt, succo di frutta e muffin). Altro difetto è stato il freddo polare cui nulla hanno potuto la felpa e la coperta (davvero piccola a dire il vero). Purtroppo abbiamo potuto dormire davvero poco, poichè il volo è durato solo 6 ore circa. Infatti, oltre alla partenza in ritardo di un'ora, c'è stata anche un'ora di attesa in rullaggio (grosso difetto di JFK) con decollo avvenuto alle 20 anzichè alle 18 previste. L'atterraggio è stato poco dopo le 8 (invece delle 7.30 previste) Per fortuna avevamo oltre due ore di tempo con la coincidenza prevista per MXP, quindi non abbiamo avuto problemi, ma non siamo riusciti a fare sosta alla lounge KLM, anche perchè abbiamo cercato di farci cambiare posti, ancora una volta molto distanti (a JFK dove ci hanno stampate le carte ci hanno detto che potevano essere modificati solo ad AMS). Come per il AMS-JFK non è stato possibile cambiare posti a terra e stavolta nemmeno in aereo. Non capisco però come vengano assegnati i posti di default in quanto io avevo il 17B, mentre i passeggeri che viaggiavano in 17A e 17C erano assieme con prenotazione unica...Mah.
Del volo KL1623 col solito 737-800 (PH-BXF) ricordo poco dato il sonno. Siamo partiti in orario perfetto e siamo arrivati con 15 minuti di anticipo, che ci siamo ampiamente giocati nell'attesa per i bagagli. In una deserta Malpensa si è quindi concluso il nostro viaggio, nonchè la mia personale esperienza con Millemiglia.
Mi scuso ancora per l'assenza di immagini, promettendo di meglio per il futuro e spero di non essere stato noioso o banale (purtoppo non ho l'esperienza di viaggio di molti di voi) né di aver infranto il regolamento.
E' il primo report di viaggio che mi accingo a scrivere sul forum. Purtroppo l'idea mi è venuta solo al ritorno, dopo aver visto quelli archiviati sul forum, pertanto, non prevedendo di farlo, non ho fatto foto della parte aeronautica. Per questo, cercando di seguire il regolamento, non posterò le foto non aeronautiche che ho, riportando solo le mie descrizioni e commenti. Chiedo in anticipo scusa per l'inconveniente e cercherò di porvi rimedio per eventuali futuri report.
Il viaggio di piacere in America era nei programmi da tempo assieme ad un amico, ed è stato finalmente prenotato quando entrambi abbiamo raggiunto le miglia necessarie (per il viaggio in economy, classe W), io con Millemiglia e lui con Flying Blue (gold). Come potete immaginare non è stato particolarmente facile prenotare un viaggio premio assieme con due FF Program differenti ma alla fine ci siamo riusciti con KLM via Amsterdam. Il viaggio interno Usa invece è stato scelto sulla base dell'economicità e della comodità di date ed orari. Per questo è stata preferita AA da New York a Phoenix con scalo a ORD (in teoria sia all'andata che al ritorno, ma in pratica, come descriverò, è stato modificato).
MXP-AMS-JFK
Check in fatto on-line (io su sito AZ, il mio compagno di viaggio su sito AF). Facendolo da AF non è stato possibile né scegliere né modificare i posti. Con AZ invece sono stato rimandato a KLM dove ho potuto scegliere i (pochissimi) posti disponibili. Primo inconveniente, sul AMS-JFK io e il mio compagno di viaggio eravamo molto distanti.
Partenza quindi da Malpensa il 24 settembre scorso (sabato) con KL1624 delle 13.25.
La prima cosa che mi ha impressionato è la sempre maggiore desolazione di Malpensa, sia dei passeggeri nell'aerostazione, sia di aerei nel piazzale...
Al check-in KLM mi è stato chiesto di mostrare l'Esta, cosa che mi ha sorpreso in quanto è la prima volta che mi capita, non essendo assolutamente obbligatorio stamparlo o mostrarlo a qualcuno. Per fortuna previdentemente avevo stampato la ricevuta.
Il volo era in orario e, come sempre, operato da 737-800, per la precisione PH-BXK. Posto 21F (finestrino).
Il volo è stato positivo, anche se il panino servito era piuttosto deludente.
Arrivati ad Amsterdam abbiamo fatto tappa alla enorme e ben fornita lounge KLM (terminal F), anzitutto con l'obiettivo di farci cambiare posto. Essendo il volo da Milano arrivato al C abbiamo dovuto passare una prima volta, oltre alla dogana, i controlli di sicurezza. Ci è stato detto che non era possibile cambiare posto ma potevamo chiederlo al gate. Tornando alla lounge KLM, è effettivamente molto spaziosa ed è molto ricco e fornito anche il buffet per mangiare e bere veramente di tutto. Molto ricca anche la scelta dei giornali, ma non erano disponibili quelli italiani. La panoramica è sul piazzale dei terminal E ed F, essenzialmente KLM a lungo raggio.
Il nostro volo KL645 delle 17.45 aveva 20 minuti di ritardo, accumulato dal volo precedente (da Lima). L'imbarco è cominciato un'ora prima della partenza prevista poichè all'uscita era presente un nuovo controllo di sicurezza particolarmente meticoloso con body scanner. Al gate siamo riusciti a farci cambiare posto, ma non di molto (il volo era strapieno), rimanendo io al 16B e lui al 17F. Trattandosi di un 777-200 (PH-BQM) erano un posto centrale sul lato sinistro e un corridoio destro dei posti centrali. Alla fine, facendo spostare un po' di gente
Arrivo in orario. Avendo posti comodi per l'uscita, siamo riusciti ad uscire tra i primi ed evitare così le solite ore di coda in dogana a JFK. Come sempre, finita la dogana le valigie erano già arrivate. Trasferimento quindi in taxi (yellow cab con tariffa fissa) a Manhattan, dove abbiamo alloggiato per tre notti al Roosevelt Hotel (prenotato tramite Hotwire).
Non mi dilungo sul soggiorno a New York (che entrambi avevamo già visto, io più volte) e passo al vero obiettivo del viaggio, ossia l'Arizona.
EWR-PHX
Il programma di viaggio con AA prevedeva il volo a Phoenix da Newark via Chicago. Arrivati a Newark (Terminal A), dove non ero mai stato, per fortuna con grande anticipo, ci è stato comunicato un ritardo di circa due ore previsto per il nostro volo a Chicago. Poichè avevamo un'ora e mezza per il cambio, avremmo perso la coincidenza. Ci è stato quindi data la possibilità di scegliere tra una coincidenza più tardi (ma saremmo arrivati a PHX a tarda notte, cosa non ideale dovendo prendere la macchina e fare qualche chilometro in una città dove non ero mai stato) o andare con volo diretto Continental. Data la differente alleanza delle due, mi ha sorpreso il fatto che per AA era indifferente la nostra scelta che, ovviamente, è caduta sul diretto Continental, con cui saremmo arrivati a metà pomeriggio. L'unico dispiacere è non aver avuto la possibilità di provare il CRJ American Eagle previsto per il volo a ORD.
Come quasi sempre in Usa, oltre a dover pagare 25 dollari per il bagaglio, dopo che è stato etichettato, lo abbiamo dovuto portare noi allo screening di sicurezza. Il banco Continental era sempre al terminal A, ma le uscite UA/CO sono tutte al C. Ho quindi avuto modo di prendere il trenino di collegamento (piuttosto panoramico sul piazzale) e vedere un altro bel pezzo di aeroporto. Dopo aver quindi visto LGA, JFK e EWR, devo dire che è proprio quest'ultimo che mi ha fatto la migliore impressione di pulizia, ordine ed efficienza, nonchè di ampiezza e scelta dei negozi, bar e ristoranti presenti, soprattutto ai gate dopo i controlli (controlli dove ho avuto anche la "fortuna" di essere sorteggiato per gli ulteriori controlli anti esplosivo....). Anche la fila ai controlli è risultata molto più breve ed efficiente sia di LGA che soprattutto di JFK. Il volo con 737-800 (N77510) già in nuovi colori United è stato abbastanza piacevole, anche per i panorami offerti dalla tratta NE-SW degli Usa. La nota decisamente negativa è che anche su un volo di oltre 5 ore il servizio offerto (nonchè l'aereo utilizzato) è uguale a quello del breve-medio europeo, ossia con un passaggio bevande (anche se a richiesta potevi "rifornirti" quante volte volevi durante il volo) e con eventuale pasto a pagamento (ho provato il pacchetto cheeseburger a circa 8 dollari, appena decente).
Per quanto riguarda la fusione CO/UA, l'unione è molto molto meno marcata di quanto non faccia pensare la rapida ripittura degli aerei. Praticamente è l'unica cosa che si nota dell'unione, oltre al giornale di bordo unificato. Per il resto il marchio e i codici Continental continuano ad esistere sia ai banchi check-in (separati CO e UA) sia sui biglietti sia altrove. Il mio volo era un Continental e sempre così era chiamato, anche se in code share con UA. Anche il pilota e l'equipaggio ha sempre parlato di volo Continental.
L'aeroporto di Phoenix (T2) è molto efficiente (impressione confermata al ritorno pur cambiando terminal) e, pur non dovendo fare la dogana, i bagagli sono arrivati sul nastro prima di noi... Molto efficiente anche il trasferimento in navetta gratuita al terminal dedicato esclusivamente agli autonoleggio. Davvero impressionante, da solo è molto più grosso di tanti aeroporti italiani... Ho prenotato con Alamo, ed anche in questo caso l'impressione è stata di grande efficienza e rapidità (al contrario di quanto spesso succede in molti aeroporti europei, vedi Europcar a CDG..)
Il nostro itinerario in auto in Arizona prevedeva quattro notti in quattro diversi Best Western (ho la tessera elite che mi attribuisce i punti automaticamente su Flyingblue). La prima sera a Phoenix, la seconda al Grand Canyon, la terza e Chinle e infine ancora a Phoenix. Il primo giorno era dedicato al Grand Canyon dove siamo arrivati a metà pomeriggio. Veramente immenso e spettacolare, una delle meraviglie naturali più increbibili che ho visto in vita mia. Il secondo giorno, in parte necessariamente ancora dedicato al Grand Canyon dato che si costeggia per molti chilometri all'interno del parco nazionale, prevedeva la visita alla maestosa Monument Valley (quella dei film western di John Wayne), un piccolo sconfinamento in Utah fino a Mexican Hat e quindi il ritorno in Arizona per vedere il più piccolo ma delizioso Canyon de Chelly in piena riserva Navajo. Certo, i chilometri da percorrere sono tanti, ma ne vale veramente la pena. Paesaggi enormi e desolati ma altrettanto affascinanti, passando da un deserto all'altro, tutti stupendi, ma accomunati dalla strada dritta e infinita che si perde all'orizzonte e dall'assenza di ogni insediamento urbano per decine e decine di chilometri. Spesso per molti chilometri non si incontra nemmeno una macchina.
Molto affascinante anche il Canyon de Chelly, visitato coi colori del tramonto.
L'ultimo giorno intero in Arizona prevedeva la visita al Pietrified Forest National Park e al Painted Desert nonchè l'attraversamento della Tonto National Forest. Probabilmente meno noti dei posti precedentemente visitati, la Pietrified Forst e il deserto dipinto si sono invece rivelati affascinanti, presentando paesaggio veramente irreali. Spesso sembrava di trovarsi sul set di film di fantascienza ambientati sulla luna o su qualche strano pianeta.
L'arrivo a Phoenix è stato un'ora dopo il tramonto, dopo un viaggio di oltre 1000 miglia in tre giorni entusiasmante e affascinante. Ci attendeva l'indomani il nostro volo di ritorno.
PHX-ORD-EWR
Questa volta nessun problema coi voli AA entrambi in orario, con partenza dal T3. Anche con American abbiamo avuto problema dei posti. In questo caso ancora più sorprendente, visto che il biglietto era unico e che non erano disponibili posti vicini nemmeno all'atto della prenotazione (dove con AA puoi già scegliere il posto). Erano presenti solo pochissimi posti liberi, tutti singoli e sparsi e addirittura su un volo (quello non fatto EWR-ORD) nemmeno uno... Tuttavia, rispetto a KLM, siamo sempre riusciti a farci cambiare i posti al gate. Ai controlli di sicurezza praticamente nessuna coda.
Il PHX-ORD era operato con 737-800 (N809NN). L'unico inconveniente è stato trovare il mio sedile completamente bagnato. Dopo averlo fatto notare all'AV, questo mi a detto di staccare il cuscino e sostituirlo con quello vicino (operazione che ha fatto fare a me...) lasciando poi smontato il sedile accanto al mio. Il servizio a bordo è simile per qualità (mediocre) a quello di CO, forse anche un po' peggio per disponibilità e cortesia, col vantaggio che in questo caso il volo era più corto.
Molto bello il T3 di ORD. E altrettanto spettacolare osservare la quantità di aerei in movimento contemporaneamente sul piazzale e sulle piste nelle direzioni più disparate dato l'utilizzo contemporaneo di più piste incrociate.
Il volo verso EWR era operato da MD83 (N592AA) che non prendevo ormai da molti anni. In effetti devo dire che non ricordavo la rumorosità dei posti posteriori. In compenso lo spazio disponibile si è rivelato maggiore qui che sui nuovi 737. Il lato destro con decollo verso ovest ci ha consentito una vista spettacolare su Chicago downtown. Anche in questo caso il servizio di bordo è stato piuttosto minimal, ma il volo era breve, anzi, siamo arrivati con abbondante anticipo.
Con questo viaggio ho avuto il "piacere" di provare US, DL, CO/UA e AA, sempre in voli interni. Devo dire che non sono in grado di fare classifiche di preferenza, essendo sempre stato il servizio di bordo e a terra piuttosto mediocre. Per fare un paragone con le europee dovrei invece provare un lungo raggio. Sarà per la prossima volta (forse). Come già successo a PHX i bagagli erano già arrivati sul nastro prima di noi. L'organizzazione taxi per Manhattan è praticamente uguale a JFK con la flat rate in base alle zone di destinazione. L'unica (importante) differenza è che per pagare con carta di credito bisogna dirlo prima e farsi rilasciare il voucher all'aeroporto.
In questo secondo soggiorno a NY si è verificato il principale inconveniente del viaggio in quanto l'hotel prenotato (sempre tramite hotwire) aveva cessato improvvisamente l'attività il giorno prima. Ci siamo trovati quindi alle 23 senza albergo a manhattan (ovviamente albergo già prepagato). Non mi dilungo sulla questione: alla fine abbiamo trovato un'altra soluzione soddisfacente per le due notti rimanenti.
JFK-AMS-MXP
Il check-in online si è rivelato ancora più difficile, anzi del tutto impossibile. Come all'andata il sito AZ mi ha rimandato su quello KLM ma questo diceva che non esisteva nessun volo per cui fare il check-in. Sul sito AF invece il posto era già assegnato, ma non era possibile nè cambiarlo nè stampare la carta...Piuttosto inspiegabile.
Il T4 di JFK è uno dei più incasinati che ho visto in america. Per fortuna la elite membership di flying blue ci ha fatto risparmiare una bella fila e ci hanno subito trovato i posti affiancati.
Anche in questo caso, dopo l'etichettatura, abbiamo portato noi i bagagli al controllo.
Essendo la prima volta che andavamo alla lounge (Delta ovviamente in questo caso) a JFK non abbiamo nemmeno pensato che fosse prima dei controlli di sicurezza (piuttosto lunghi). Ce ne siamo accorti dopo averli passati. Pensavamo che essendo in uscita dagli Usa, non fosse possibile uscire e rientrare dai controlli (passaporti e di sicurezza), invece ci è stato detto che si poteva tranquillamente fare. Siamo quindi tornati fuori e siamo andati alla lounge Oasis. Molto bella ed elegante, anche se non troppo grande. Anche il self-service era curato e vario ma non troppo vasto. La vista panoramica era su parte del terminal 4 (la parte interna sostanzialmente appena a fianco della torre di controllo). In circa un'ora di sosta pomeridiana abbiamo potuto ammirare i 380 di Emirates in sosta, di Lufthansa in decollo e di Air France in arrivo. Stranamente nella lounge non c'era un tabellone dei voli e quindi abbiamo dovuto vederli da internet grazie al wireless. Il nostro volo anche questa volta era in ritardo, stavolta di un'ora. Probabilmente dovuto ad un cambio di aereo in quanto il 747-400 previsto doveva essere il PH-BFB, mentre si è presentato il PH-BFA. All'imbarco abbiamo avuto la piacevole sorpresa di scoprire che i nostri posti erano in prima fila davanti all'uscita, quindi con possibilità di sdraiarsi completamente. Come all'andata il volo si è rivelato ottimo. Ottima la cena (compresi il vino e il cognac di notevole qualità) e la disponibilità dell'equipaggio. Un po' più deludente a dire il vero la colazione, non tanto per la qualità ma per la povertà (yoghurt, succo di frutta e muffin). Altro difetto è stato il freddo polare cui nulla hanno potuto la felpa e la coperta (davvero piccola a dire il vero). Purtroppo abbiamo potuto dormire davvero poco, poichè il volo è durato solo 6 ore circa. Infatti, oltre alla partenza in ritardo di un'ora, c'è stata anche un'ora di attesa in rullaggio (grosso difetto di JFK) con decollo avvenuto alle 20 anzichè alle 18 previste. L'atterraggio è stato poco dopo le 8 (invece delle 7.30 previste) Per fortuna avevamo oltre due ore di tempo con la coincidenza prevista per MXP, quindi non abbiamo avuto problemi, ma non siamo riusciti a fare sosta alla lounge KLM, anche perchè abbiamo cercato di farci cambiare posti, ancora una volta molto distanti (a JFK dove ci hanno stampate le carte ci hanno detto che potevano essere modificati solo ad AMS). Come per il AMS-JFK non è stato possibile cambiare posti a terra e stavolta nemmeno in aereo. Non capisco però come vengano assegnati i posti di default in quanto io avevo il 17B, mentre i passeggeri che viaggiavano in 17A e 17C erano assieme con prenotazione unica...Mah.
Del volo KL1623 col solito 737-800 (PH-BXF) ricordo poco dato il sonno. Siamo partiti in orario perfetto e siamo arrivati con 15 minuti di anticipo, che ci siamo ampiamente giocati nell'attesa per i bagagli. In una deserta Malpensa si è quindi concluso il nostro viaggio, nonchè la mia personale esperienza con Millemiglia.
Mi scuso ancora per l'assenza di immagini, promettendo di meglio per il futuro e spero di non essere stato noioso o banale (purtoppo non ho l'esperienza di viaggio di molti di voi) né di aver infranto il regolamento.
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