Ho finalmente avuto il tempo di selezionare tra le oltre 400 foto quelle che a mio avviso esprimono di più l’essenza di questo viaggio vacanza fatto a fine agosto in Irlanda, terra che sognavo di visitare da tempo immemore.
Visto che ad Agosto ho passato parte delle vacanze dai miei vicino a La Spezia, per andare in Irlanda avevo una sola scelta… RYANAIR (da PSA)!!!
La cosa mi incuriosisce parecchio: fino ad allora avevo volato solo una volta con FR e, a quel tempo, non avevo certo l’occhio clinico degli addetti ai lavori, per cui questa volta sarà molto più che un viaggio… sarà l’analisi del modello FR nel suo complesso, analisi che per mia onestà intellettuale voglio condurre nel modo più oggettivo possibile e senza pregiudizi.
Compro un biglietto per due circa 2 mesi prima… mej coxoni…. 300 € secchi secchi comprensivi di 15 Kg di bagaglio a testa da imbarcare… provando varie combinazioni a cavallo delle date scelte di a/r il risultato peggiora e si arriva anche a sforare i 400 €… sono sempre più convinto che, almeno per le destinazioni più appealing (quindi escludendo gli aeroporti in the middle of nowhere) siamo sempre e sistematicamente lontani dalle roboanti offerte da 0,0001 Euro + tasse… boh, magari mi sbaglio io!
Il giorno della partenza mi faccio quella mezz’oretta di autostrada che mi separa dall’aeroporto per arrivare in tempo per il mio volo FR 9907 che arriverà a Dublino alle 19:15 ora locale.
Per il ritorno ho scelto la prosecuzione del volo di andata ovvero il FR9908 che partirà alle 20.05 da DUB per riportare a nanna il 737-800 alla sua base di PSA.
Arrivo velocemente in aeroporto e qui ho la prima sorpresa: essendo ancora Agosto il parcheggio multipiano di PSA è strapieno di macchine, faccio addirittura fatica a trovare posto in piccionaia, ovvero all’ultimo piano a cielo aperto… Speriamo che a PSA si diano una svegliata prima o poi e decidano di espandere non solo il numero di destinazioni ma anche l’infrastruttura…
Il check in è straveloce causa banco completamente privo di coda: in pochissimi secondi le valigie sono sul nastro e le carte di imbarco nelle nostre mani!
Ci dirigiamo verso il gate di imbarco e qui altra piccola sorpresa tipica di un aeroporto di provincia (attenzione, io sono un fan di Pisa, che considero l’unico aeroporto degno di questo nome in Toscana): l’area gate extra Schengen è chiusa… verrà aperta solo poco prima dell’imbarco… nell’attesa tutti bivaccano nel corridoio che sta davanti al bar… la scena è piuttosto pietosa, sembra di stare in fila dal medico… della serie: chi è l’ultimo?
Quando finalmente aprono le porte, altra scenetta divertente: la poliziotta che apre dice a tutti noi “datemi un minuto, ché devo arrivare al gabbiotto per il controllo dei documenti!!!” e così dicendo scappa di corsa su per le scale… poi parte la marea dei viaggiatori… noi siamo tra i primi e lo saremo anche all’imbarco, puntualissimo, che avverrà di lì a pochi minuti… siamo tra i primi tra i “non priority check-in” perché in testa ho un obiettivo preciso, molto preciso… conquistare le file 16 o 17, quelle delle uscite d’emergenza alari, le uniche file ad avere un pitch che mi permette di viaggiare a gambe accavallate (nonostante il mio metro e 93!).
Detto fatto, la marea parte verso l’aereo (EI-DPK) e tutti sembrano interessati ad occupare le prime file… ben pochi sanno che qualche metro più indietro fai un viaggio molto meno low cost…
Meglio così, io intanto, comodo comodo, mi godo il mio finestrino, l’aereo sembra nuovo e con interni in ottime condizioni.
L’aereo è pienotto di un variegato genere umano che va da “famiglia numerosa con bambini urlanti” a “coppia in romantica vacanza” a “irlandesi che tornano a casa dopo le vacanze”
Gli aa/vv sono tutti giovani e solerti nelle attività di imbarco, una buona metà di loro è italiana. Questa la panoramica della cabina
Per far in modo di risparmiare soldi e soprattutto tempo tra un volo e l’altro i metodi sono tanti, alcuni intelligenti (specchietto all’interno delle cappelliere che permette un check rapido ai pax e agli aa/vv per vedere se è rimasto qualcosa), altri sono cheap ma efficaci (safety card incollate allo schienale del sedile, cosi’ eviti che qualcuno se le freghi e, soprattutto, che gli aa/vv debbano perdere tempo per rimpiazzare quelle eventualmente sparite), altre sono decisamente di compromesso (scarsa o nessuna pulizia a bordo durante i transiti, sotto di me fa tristemente capolino una fetta di pomodoro, poco più in là un coltello di plastica ad imperituro ricordo di un pasto precedente…).
Si parte, le porte vengono chiuse e l’avvio dei motori avviene con qualche minuto di anticipo rispetto allo schedulato… il taxi è breve, non abbiamo di fronte a noi l’intricata serie di taxiway del JFK… il decollo avviene verso il mare con vista, sempre impressionante, dell’immensa base di Camp Derby.
Buchiamo presto le nuvole, lo scenario è molto bello, amplificato dall’ala d’aeroplano più lucida che io abbia mai visto in vita mia
Il volo procede tranquillo, gli aa/vv lavorano senza sosta perché durante il volo il business deve continuare a girare… carrello vivande, boutique di bordo, biglietti per la navetta, lotteria…
Non vinco una mazza, ovviamente!!!
Il tempo passa e inizia la discesa con una bella vista del canale tra Inghilterra e Irlanda… poco dopo si tocca terra e…….. pepperepé… lo squillo di tromba stile Rin Tin Tin con il messaggio che esalta la puntualità del volo mi coglie del tutto impreparato… poi capisco che è nello stile FR.
Piccola considerazione che vorrei condividere con voi: se io prendo un volo che in condizioni normali dura 2h e 15min (come è stato nel mio caso, sia all’andata che al ritorno) ma sull’orario lo segnalo a 2h e 45min, non è che forse mi creo un bel buffer di 30 min da utilizzare per fare il paraxulo con le statistiche di puntualità???
E’ vero che lo fanno anche le altre compagnie aeree, ma con FR il fenomeno mi è sembrato più accentuato del solito, tant'è che arriviamo con largo anticipo sullo schedulato.
In breve arriviamo alla piazzola, ecco il nostro buon DPK ed un po’ di fauna locale, il tempo è davvero molto bello!
Nel complesso il volo è stato molto buono, puntuale, con un aereo in ottime condizioni anche se sporco.
--segue--
Visto che ad Agosto ho passato parte delle vacanze dai miei vicino a La Spezia, per andare in Irlanda avevo una sola scelta… RYANAIR (da PSA)!!!
La cosa mi incuriosisce parecchio: fino ad allora avevo volato solo una volta con FR e, a quel tempo, non avevo certo l’occhio clinico degli addetti ai lavori, per cui questa volta sarà molto più che un viaggio… sarà l’analisi del modello FR nel suo complesso, analisi che per mia onestà intellettuale voglio condurre nel modo più oggettivo possibile e senza pregiudizi.
Compro un biglietto per due circa 2 mesi prima… mej coxoni…. 300 € secchi secchi comprensivi di 15 Kg di bagaglio a testa da imbarcare… provando varie combinazioni a cavallo delle date scelte di a/r il risultato peggiora e si arriva anche a sforare i 400 €… sono sempre più convinto che, almeno per le destinazioni più appealing (quindi escludendo gli aeroporti in the middle of nowhere) siamo sempre e sistematicamente lontani dalle roboanti offerte da 0,0001 Euro + tasse… boh, magari mi sbaglio io!
Il giorno della partenza mi faccio quella mezz’oretta di autostrada che mi separa dall’aeroporto per arrivare in tempo per il mio volo FR 9907 che arriverà a Dublino alle 19:15 ora locale.
Per il ritorno ho scelto la prosecuzione del volo di andata ovvero il FR9908 che partirà alle 20.05 da DUB per riportare a nanna il 737-800 alla sua base di PSA.
Arrivo velocemente in aeroporto e qui ho la prima sorpresa: essendo ancora Agosto il parcheggio multipiano di PSA è strapieno di macchine, faccio addirittura fatica a trovare posto in piccionaia, ovvero all’ultimo piano a cielo aperto… Speriamo che a PSA si diano una svegliata prima o poi e decidano di espandere non solo il numero di destinazioni ma anche l’infrastruttura…
Il check in è straveloce causa banco completamente privo di coda: in pochissimi secondi le valigie sono sul nastro e le carte di imbarco nelle nostre mani!
Ci dirigiamo verso il gate di imbarco e qui altra piccola sorpresa tipica di un aeroporto di provincia (attenzione, io sono un fan di Pisa, che considero l’unico aeroporto degno di questo nome in Toscana): l’area gate extra Schengen è chiusa… verrà aperta solo poco prima dell’imbarco… nell’attesa tutti bivaccano nel corridoio che sta davanti al bar… la scena è piuttosto pietosa, sembra di stare in fila dal medico… della serie: chi è l’ultimo?
Quando finalmente aprono le porte, altra scenetta divertente: la poliziotta che apre dice a tutti noi “datemi un minuto, ché devo arrivare al gabbiotto per il controllo dei documenti!!!” e così dicendo scappa di corsa su per le scale… poi parte la marea dei viaggiatori… noi siamo tra i primi e lo saremo anche all’imbarco, puntualissimo, che avverrà di lì a pochi minuti… siamo tra i primi tra i “non priority check-in” perché in testa ho un obiettivo preciso, molto preciso… conquistare le file 16 o 17, quelle delle uscite d’emergenza alari, le uniche file ad avere un pitch che mi permette di viaggiare a gambe accavallate (nonostante il mio metro e 93!).
Detto fatto, la marea parte verso l’aereo (EI-DPK) e tutti sembrano interessati ad occupare le prime file… ben pochi sanno che qualche metro più indietro fai un viaggio molto meno low cost…
Meglio così, io intanto, comodo comodo, mi godo il mio finestrino, l’aereo sembra nuovo e con interni in ottime condizioni.

L’aereo è pienotto di un variegato genere umano che va da “famiglia numerosa con bambini urlanti” a “coppia in romantica vacanza” a “irlandesi che tornano a casa dopo le vacanze”
Gli aa/vv sono tutti giovani e solerti nelle attività di imbarco, una buona metà di loro è italiana. Questa la panoramica della cabina

Per far in modo di risparmiare soldi e soprattutto tempo tra un volo e l’altro i metodi sono tanti, alcuni intelligenti (specchietto all’interno delle cappelliere che permette un check rapido ai pax e agli aa/vv per vedere se è rimasto qualcosa), altri sono cheap ma efficaci (safety card incollate allo schienale del sedile, cosi’ eviti che qualcuno se le freghi e, soprattutto, che gli aa/vv debbano perdere tempo per rimpiazzare quelle eventualmente sparite), altre sono decisamente di compromesso (scarsa o nessuna pulizia a bordo durante i transiti, sotto di me fa tristemente capolino una fetta di pomodoro, poco più in là un coltello di plastica ad imperituro ricordo di un pasto precedente…).

Si parte, le porte vengono chiuse e l’avvio dei motori avviene con qualche minuto di anticipo rispetto allo schedulato… il taxi è breve, non abbiamo di fronte a noi l’intricata serie di taxiway del JFK… il decollo avviene verso il mare con vista, sempre impressionante, dell’immensa base di Camp Derby.
Buchiamo presto le nuvole, lo scenario è molto bello, amplificato dall’ala d’aeroplano più lucida che io abbia mai visto in vita mia

Il volo procede tranquillo, gli aa/vv lavorano senza sosta perché durante il volo il business deve continuare a girare… carrello vivande, boutique di bordo, biglietti per la navetta, lotteria…

Non vinco una mazza, ovviamente!!!
Il tempo passa e inizia la discesa con una bella vista del canale tra Inghilterra e Irlanda… poco dopo si tocca terra e…….. pepperepé… lo squillo di tromba stile Rin Tin Tin con il messaggio che esalta la puntualità del volo mi coglie del tutto impreparato… poi capisco che è nello stile FR.
Piccola considerazione che vorrei condividere con voi: se io prendo un volo che in condizioni normali dura 2h e 15min (come è stato nel mio caso, sia all’andata che al ritorno) ma sull’orario lo segnalo a 2h e 45min, non è che forse mi creo un bel buffer di 30 min da utilizzare per fare il paraxulo con le statistiche di puntualità???
E’ vero che lo fanno anche le altre compagnie aeree, ma con FR il fenomeno mi è sembrato più accentuato del solito, tant'è che arriviamo con largo anticipo sullo schedulato.
In breve arriviamo alla piazzola, ecco il nostro buon DPK ed un po’ di fauna locale, il tempo è davvero molto bello!




Nel complesso il volo è stato molto buono, puntuale, con un aereo in ottime condizioni anche se sporco.
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