Ciao a tutti.
Una duplice premessa iniziale: è il mio primo TR, quindi siate clementi. Non sono un amante della fotografia, ma ho deciso di procedere all'acquisto di una compattina adeguata e, dopo giorni interi passati sul manuale di istruzioni, settata la stessa sulla funzione "Fa tutto la macchina, tu schiaccia e basta" ho avviato il lavoro.
Bene possiamo partire. A dicembre mi viene lanciata l'idea di acquistare un biglietto per NYC, vista l'offerta AZ a 390 euro. Verificate le date, e visto che non c'erano offerte allettanti da MXP, si opta per AF con partenza dal vero hub di Milano, cioè LIN. Si volerà a NYC per una settimana, via CDG, con l'A380, alla modica cifra di 420,00 euro.
Arriviamo così al 12 marzo, prima mattina, per partire verso Parigi. La fauna locale (con assembramento di AdC sottobordo) vista da dietro i vetri (luridi) del terminal
Ecco il 319 con il quale voleremo
Saliamo a bordo, macchina piena con ben 11 file di J!
Flap a 20 per il decollo
Come sempre, decollo per 36 (finestrino sporco e giornata nebbiosetta)
Siamo in aria, i remoti di LIN. Bye bye Milano.
Uno scatto sulle alpi (l'unico che si salva), nuvole lungo tutto il tragitto, sbucano le vette più alte
Quelli bravi, fanno vedere tutto, ma proprio tutto, quindi cominciamo a mettere in pratica gli insegnamenti: pitch e servizio di bordo (insieme)
Ci avviciniamo a destinazione, e si settano i flap prima a 15 e poi a 40
Toccata, e panni stesi
Rapido (si fa per dire, il CDG è celebre per il giro dell'oca che ti fa fare per cambiare terminal) trasferimento, ci si sposta dal 2F al 2E, ed ecco il mezzo che ci porterà negli States (HPJB): sarà lo stesso al ritorno e, su 4 volte che ho preso un 380, tre viaggi li ho fatti con lui.
Saliamo a bordo, penso a qualche amico forumista viaggiatore Club Level e faccio una foto al marcione vicino
Pith e servizio di intrattenimento
Quelli bravi a fare i TR ci mettono anche la security demo: avendo studiato, provvedo anche io, fronte
e retro
Ho anche imparato che bisogna fare vedere l'amenity kit...
Il volo è bello pieno, nelle due cabine posteriori (superiore ed inferiore) di Y non ho visto un posto libero ed all'imbarco c'era anche una bella coda dei pax di J e F. In pratica, ricchi e poveri tutti in coda!
Se ti scansi partiamo, bello!
Stacchiamo finalmente il ciccione da terra. Non so quante volte l'avrò scritto, ma la silenziosità del mezzo è impressionante.
Si sale di quota, e si passa il Le Bourget (ci andrò a fine giugno, per il Salone)
Vista della Senna
Quel che passa il convento
Per aperitivo, salto lo champagne e chiedo un vinello bianco: questo era abbastanza catastrofico (e la bottiglia in plastica, "per preservare la qualità": ma non potrebbero più onestamente scrivere "per risparmiare peso ed emissioni"? Secondo me ci farebbero una figura migliore).
In Y mi scordo di spiluccare quello che mangiano i viaggiatori Club Level (e daltronde, viaggio con una Samsonite, non certo con una Damier o una Keepall)
Anche il rancio segue lo stesso schema, ma alla fine si rivelerà molto buono, il dolce e le fette di mela in modo particolare. Questa è l'alternativa scelta dal socio di viaggio, riso
Mentre io preferisco il pollo, cambiando il vino (sempre bianco, ma questo Chardonnay è migliore del Luberon dell'aperitivo)
chiudendo il tutto con un cognac
Il volo prosegue tranquillo e senza scossoni, il sole è fastidioso e si abbassano spontaneamente le alette parasole. Ne approfitto per farmi un giretto su e giù in coda al cicciobus
Ad un'oretta e mezza dall'arrivo, la merenda. Lascerò perdere l'Actimel, non ho mai apprezzato quel genere di prodotto, mentre passerei volentieri la giornata a mangiare i biscottini al burro, sono fenomenali.
Apro la tapparella, e vedo che ci incrociamo con gli Svizzeri, che probabilmente sono diretti in Canada
Devo centellinare le foto, la batteria sta tirando le cuoia. Si ricomincia a vedere un po' di terra (qualcuno sa che aeroporto è quello che si vede nella seconda foto?)
Finalmente in terra statunitense, fuori la biancheria
In avvicinamento al parcheggio, ci viene incontro un triplo giapponese
Mentre al parcheggio vicino, si lavora sul cugino (in tutti i sensi) minore
Due orette abbondanti di coda per l'immigration, foto, impronte digitali complete, e via verso l'Airtrain che porta a Jamaica, per raggiungere quindi l'albergo sulla 14ma strada (dove arriviamo, in pratica, dopo 4 ore dall'avere toccato il suolo!).
L'indomani, giornata grigia e fredda, ma il vento spazza la cappa di smog, e dall'Hudson si fanno buone fotografie. Questa non è la skyline di NYC, ma quello che si vede verso sud, incluso il marmo della balaustra sulla quale appoggio la macchinetta per evitare l'effetto mano che trema (in effetti, la qualità migliora decisamente)
In lontananza, girato l'angolo, si vede anche LEI
Siamo in lower Manhattan, si diradano un po' le nuvole e raggiungiamo Ground Zero. Ero stato a NY 20 anni fa, e la mancanza delle torri mi fa un certo effetto. Fervono i lavori di costruzione del nuovo complesso del WTC e del Memorial (perdonate il riflesso della vetrata)
Avendo proceduto all'acquisto del NYC Pass, provvediamo a spendere il primo dei 7 biglietti per accedere alle attrazioni: traghetto per Liberty Island. Nell'attesa, quel che si vede dal molo
e da bordo (questa è la skyline di Manhattan)
Poi, naturalmente, c'è sempre Lei
Quanto si sente la mancanza delle twin
Segue...
Una duplice premessa iniziale: è il mio primo TR, quindi siate clementi. Non sono un amante della fotografia, ma ho deciso di procedere all'acquisto di una compattina adeguata e, dopo giorni interi passati sul manuale di istruzioni, settata la stessa sulla funzione "Fa tutto la macchina, tu schiaccia e basta" ho avviato il lavoro.
Bene possiamo partire. A dicembre mi viene lanciata l'idea di acquistare un biglietto per NYC, vista l'offerta AZ a 390 euro. Verificate le date, e visto che non c'erano offerte allettanti da MXP, si opta per AF con partenza dal vero hub di Milano, cioè LIN. Si volerà a NYC per una settimana, via CDG, con l'A380, alla modica cifra di 420,00 euro.
Arriviamo così al 12 marzo, prima mattina, per partire verso Parigi. La fauna locale (con assembramento di AdC sottobordo) vista da dietro i vetri (luridi) del terminal

Ecco il 319 con il quale voleremo

Saliamo a bordo, macchina piena con ben 11 file di J!

Flap a 20 per il decollo

Come sempre, decollo per 36 (finestrino sporco e giornata nebbiosetta)

Siamo in aria, i remoti di LIN. Bye bye Milano.

Uno scatto sulle alpi (l'unico che si salva), nuvole lungo tutto il tragitto, sbucano le vette più alte

Quelli bravi, fanno vedere tutto, ma proprio tutto, quindi cominciamo a mettere in pratica gli insegnamenti: pitch e servizio di bordo (insieme)

Ci avviciniamo a destinazione, e si settano i flap prima a 15 e poi a 40


Toccata, e panni stesi

Rapido (si fa per dire, il CDG è celebre per il giro dell'oca che ti fa fare per cambiare terminal) trasferimento, ci si sposta dal 2F al 2E, ed ecco il mezzo che ci porterà negli States (HPJB): sarà lo stesso al ritorno e, su 4 volte che ho preso un 380, tre viaggi li ho fatti con lui.

Saliamo a bordo, penso a qualche amico forumista viaggiatore Club Level e faccio una foto al marcione vicino

Pith e servizio di intrattenimento


Quelli bravi a fare i TR ci mettono anche la security demo: avendo studiato, provvedo anche io, fronte

e retro

Ho anche imparato che bisogna fare vedere l'amenity kit...


Il volo è bello pieno, nelle due cabine posteriori (superiore ed inferiore) di Y non ho visto un posto libero ed all'imbarco c'era anche una bella coda dei pax di J e F. In pratica, ricchi e poveri tutti in coda!

Se ti scansi partiamo, bello!

Stacchiamo finalmente il ciccione da terra. Non so quante volte l'avrò scritto, ma la silenziosità del mezzo è impressionante.

Si sale di quota, e si passa il Le Bourget (ci andrò a fine giugno, per il Salone)

Vista della Senna

Quel che passa il convento


Per aperitivo, salto lo champagne e chiedo un vinello bianco: questo era abbastanza catastrofico (e la bottiglia in plastica, "per preservare la qualità": ma non potrebbero più onestamente scrivere "per risparmiare peso ed emissioni"? Secondo me ci farebbero una figura migliore).

In Y mi scordo di spiluccare quello che mangiano i viaggiatori Club Level (e daltronde, viaggio con una Samsonite, non certo con una Damier o una Keepall)

Anche il rancio segue lo stesso schema, ma alla fine si rivelerà molto buono, il dolce e le fette di mela in modo particolare. Questa è l'alternativa scelta dal socio di viaggio, riso

Mentre io preferisco il pollo, cambiando il vino (sempre bianco, ma questo Chardonnay è migliore del Luberon dell'aperitivo)

chiudendo il tutto con un cognac

Il volo prosegue tranquillo e senza scossoni, il sole è fastidioso e si abbassano spontaneamente le alette parasole. Ne approfitto per farmi un giretto su e giù in coda al cicciobus

Ad un'oretta e mezza dall'arrivo, la merenda. Lascerò perdere l'Actimel, non ho mai apprezzato quel genere di prodotto, mentre passerei volentieri la giornata a mangiare i biscottini al burro, sono fenomenali.

Apro la tapparella, e vedo che ci incrociamo con gli Svizzeri, che probabilmente sono diretti in Canada

Devo centellinare le foto, la batteria sta tirando le cuoia. Si ricomincia a vedere un po' di terra (qualcuno sa che aeroporto è quello che si vede nella seconda foto?)


Finalmente in terra statunitense, fuori la biancheria

In avvicinamento al parcheggio, ci viene incontro un triplo giapponese

Mentre al parcheggio vicino, si lavora sul cugino (in tutti i sensi) minore

Due orette abbondanti di coda per l'immigration, foto, impronte digitali complete, e via verso l'Airtrain che porta a Jamaica, per raggiungere quindi l'albergo sulla 14ma strada (dove arriviamo, in pratica, dopo 4 ore dall'avere toccato il suolo!).
L'indomani, giornata grigia e fredda, ma il vento spazza la cappa di smog, e dall'Hudson si fanno buone fotografie. Questa non è la skyline di NYC, ma quello che si vede verso sud, incluso il marmo della balaustra sulla quale appoggio la macchinetta per evitare l'effetto mano che trema (in effetti, la qualità migliora decisamente)

In lontananza, girato l'angolo, si vede anche LEI

Siamo in lower Manhattan, si diradano un po' le nuvole e raggiungiamo Ground Zero. Ero stato a NY 20 anni fa, e la mancanza delle torri mi fa un certo effetto. Fervono i lavori di costruzione del nuovo complesso del WTC e del Memorial (perdonate il riflesso della vetrata)




Avendo proceduto all'acquisto del NYC Pass, provvediamo a spendere il primo dei 7 biglietti per accedere alle attrazioni: traghetto per Liberty Island. Nell'attesa, quel che si vede dal molo


e da bordo (questa è la skyline di Manhattan)

Poi, naturalmente, c'è sempre Lei

Quanto si sente la mancanza delle twin

Segue...
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