[TR] LIN-AMS-YVR-PDX-SEA-ATL-ORD-AMS-MXP + BOEING TOUR- PARTE 2
Eccomi pronto per la seconda parte.... dove eravamo rimasti? Ah si, al mio drink rilassante, seguito dalla neuro bevanda energizzante.
Devo dire che quest'ultima si somma ad un livello di eccitazione fin troppo elevato. Risultato: tremore, vertigini, senso di onnipotenza, spossatezza, mitomania... Da questo momento in poi mi ripeto (e ripetete con me) la seguente frase: 'non è vero, io non sono qui'.
In trance mi butto sulla statale 5, diretto a nord. Mi rendo conto delle seguenti cose:1) a Vancouver ci si arriva agevolmente in auto senza 'inutili' viaggi in aereo. Ma, si sa, 'de inutilitate disputandum est'. 2) il cambio automatico non è affatto male. 3) a seattle radio diggei non prende. mi accontento di una roba locale che mi regalerà un'emozione più avanti.
Come canterebbe Guzzanti/ Venditti, all'uscita 186 del raccordo anulare... si prende la strada per Everett, Boeing Field, Paine Field e nomi associati vari. Per me è come nominare villaggi dell'isola-che-non-c'è. I cartelli stradali mi riportano alla realtà.
E, signore e signori, infine, ecco a voi....
Il karma 'non è vero, io non sono qui' è talmente forte che: sbaglio strada, faccio inversione a U facendo una manovra irripetibile, mi fermo, prendo una via laterale e finisco nel parcheggio dei 777.... Come un'oasi, si apre una radura dove becco un 773 di british brucare pacifico. Scendo per fare qualche foto, ma è tutto un girare di pullmini targati Boeing che ti prende un po' di timidezza a fare foto. Un cartello con una croce su una reflex molto simile alla mia, dissuade dal proseguire con il safari.
Mi calmo, riprendo la strada e sulle note trionfali di Breakfast in America, circumnavigo il sedime aeroportuale di Everett e giungo all'edificio da dove parte il giro. Il panorama dal parcheggio è la riproduzione precisa delle foto che per decenni ho visto sulle riviste specializzate. Tanto precisa che gli aerei sono perfettamente in scala (vi ricordate 'non è vero, io non sono qui'?)....
L'edificio ospita un museo dedicato, guarda un po', all'aviazione. Mi sarei aspettato di più sinceramente. C'è da dire, ad onor del vero, che pur non avendo tantissime cose in esposizione, è interessante e ben organizzato. Qualche scatto, dedicato soprattutto agli amanti dei dettagli..
Bene, basta chiacchiere. E' ora di giocare duro. Mi prendo il mio biglietto e mi imbarco per il Boeing Tour delle 9,30.
Purtroppo, da questo momento, niente foto. Si ritorna alla chiacchiera, ovvero al racconto di quello che ho visto. Si inizia con una presentazione in auditorium. Presentazione dell'Azienda, flilmato, luci, applausi. Siamo in tre. Sei mani che si spellano.
Dal retro dell'auditorium ci caricano su un van e percorriamo li tratto che ci separa dalla fabbrica vera e propria, che si trova dalla parte opposta rispetto alla pista. Potete immaginare il mio stato. Passiamo accanto, sotto, in mezzo, davanti ad una profusione di 787 mezzi completati, 748 e 777-300, tutti freschi di painting e in attesa di consegna. Il tour all'interno dello stabilimento, se così si può chiamare, prevede due ingressi, uno per visitare la linea di assemblaggio del 748, e del 777, l'altro per quella del 787. Una volta dentro, ci si affaccia da un paio di terrazze dedicate da cui si possono osservare dall'alto gli operai al lavoro. Troppo lunga la descrizione del tour interno, ma vi posso assicurare che:
- a vedre un 748 all'interno di un hangar ci si sente parecchio nani
- i rumori di trapano e martello fanno a pugni con l'idea di supertecnologia (all'interno è un fracasso a volte assordante)
- a vedere tanti 787 uno attaccato all'altro sembra di stare alla mattel, nel reparto produzione delle hotweels (per i nostalgici delle 'macchinine')
- e vedere aerei mezzi costruiti e verdi di primer è la prova provata che 'non è vero, io non sono qui'
il tour dura più o meno un'oretta, poi di nuovo tutti sul Van e si rientra all'edificio del Future of Flight. Nel tragitto ci spiegano che uno dei ponti che scavalca l'autostrada viene utilizzato per movimentare gli aerei, ma lo fanno solo nel cuore della notte per evitare di provocare incidenti stradali, causa curiosità degli automobilisti. Ti credo!
Vi risparmio il dissanguamento del portafogli allo store (opportunamente rifinito allo store di Chicago, tappa successiva del viaggio). Ormai preda di un febbrile stato di eccitazione, chiedo se per caso sta per atterrare qualcosa di interessante. Mi dicono di uscire e di cercare nel parcheggio un tizio a bordo di un Pick up rosso. Corro e mi avvicino a sto tipo che sembra un boscaiolo, con tanto di barba e camicia scozzese. Ripeto la domanda e lui, armato di ogni ben di dio (radio, scanner, binocolo, macchina fotografica....) mi dice che non sa (@#•##%W"$% ti tieni tutta quella roba allora) ma che dai movimenti sull'apron, forse sta per arrivare un Dreamlifter. E infatti, come un mostro, appare lontano nella nebbia. Corro verso la fence e.......
Subito dopo arriva direttamente dal concessionario di Renton questo... (riconoscete il cliente?)
Bene, è fatta e anche io sono fatto. Non capisco più niente e decido di rimettermi in auto per andare a vedere il Museum of Flight che si trova a sud di Seattle, più o meno a 40 Km. Un ultimo sguardo al building...
Ora, il Museum of Flight somiglia molto al Bourget di Parigi se si fanno queste sostituzioni:
All'aeroporto si sostituisce la fabbrica dei 737 (a perdita d'occhio)
Al 747 di Air France si sostituiscono i seguenti: il prototipo del 747, il prototipo del 737 e l'Air Force One (quello di Kenedy per intenderci)
Al Concorde di Air France si sostituisce il Concorde di BA... insomma, non c'entra niente!
All'ingresso, attraverso la cancellata, parcheggiato in bella vista un altro 787. Ma quanti casso sono?
Iniziamo il tour. Dedico una scarica di scatti a questo 737-primamaniera di Us.
Muso
Toppe (ammazza, sbagliato candeggio all'ultimo lavaggio?)
Carrello. N.B. nel vano ci si può entrare di testa. Esperienza mistica!
Controlli non distruttivi sulla cellula. Che poi è per noi un'utilissima legenda. Da allora controllo tutti i segni intorno ai rivetti e se vedo qualche triangolo, tiro la manica all'assistente di volo...
Carrello anteriore
Questo è un prototipo molto interessante di auto volante. Molto interessante, soprattutto la faccia del manichino in primo piano (si lo so, mio marito è un pirla...)
Il trancio del 737 sopra menzionato
Panoramica del museo, con un Blackbird laggiù.... vi assicuro che fa impressione, anche se non amo i militari.
E infine un po' di anticaglia...
Bene, per questa seconda parte è tutto. Ringrazio tutti per i graditissimi complimenti. Prossima puntata si esce all'aperto. Ma dovete aspettare perchè fa un freddo cane e il solo nominare la parola 'fuori' mi fa venire la polmonite. Un'anteprima di quello che vedrete? Ecco:
A presto!