Ebbene si! Anche io mi sono cimentato nell'impresa della visita al Boeing Field di Seattle. Viaggio programmato circa un anno fa e preso dopo vari tentativi con le miglia.
Premetto che ho scattato un'intera valanga di foto da cui piano piano sto riemergendo. Prometto almeno questa volta di portare a termine l'impresa, o almeno di postare le parti più succulente del viaggio (leggi, non saranno in questo primo post
)
Iniziamo dall'inizio, partenza all'alba del 2 dicembre con un LIN AMS. I-BIKD in livrea vintage è stracarico di sudamericani che transitano ad Amsterdam per raggiungere Perù e Ecuador (la maggior parte di loro).
Scatto alle 6 di mattina di un brumoso inverno....
Il volo è uno di quelli senza storia. Partenza e arrivo puntuale, anche se allo sbarco una hostess di KLM attende i pax diretti alle sopracitate destinazioni per indirizzarli al volo ai rispettivi gate. Pensavo che la maggior parte dei voli per il sudamerica partisse in serata, e invece....
Intanto cerco il mio volo. Ah dimenticavo, prima tappa sarà Vancouver. Portate pazienza, ne vale la pena, e poi Seattle arriverà subito dopo. Ecco il mio volo sul display...
Bene, avrò quelle 4 ore abbondanti da spendere in aeroporto. Per fortuna sono CFA e mi infilo subito nella saletta di KLM. Confortevole e molto spaziosa, la trovo meglio di quelle di CDG, specialmente della sala al 2F che fa un po' pena. Comunque niente foto, non sono dell'umore giusto...
Rilassato e ritemprato mi incammino verso il gate. Tempo per scattare alcune foto nello Skyteam corner. Impressionante il numero di voli in partenza per gli USA, tra DL e KL....
Nel 'safari' becco anche uno dei maledetti MD11 KLM.
Dico così perchè è un aereo sul quale ho sempre voluto volare ed era pianificato anche sulla AMS YVR. Ma, ahimè, l'orario invernale a imposto un perentorio cambio macchina. Si vola con l'A330 (sai che divertimento). Comunque ecco qui Dam- Amsterdam (PH-AOA) con il quale farò la trasvolata atlantica.
La storia dei cambi macchina è una maledizione che ha colpito tutti i miei ultimi viaggi. Così mi sono 'mangiato' un TU154 (sostituito da un banalissimo 320), un DC-9 (rimpiazzato da un Embraer 190) e, appunto, l'MD11 citato. Toccherà un giorno andare in Congo per prenderli tutti insieme. E forse rischiare di non tornare più. Imbarchiamo. Dal mio posto (43K) mi accorgo che a Audrey Hepburn hanno messo una pezza sul sigarone.
Decollo in orario, non chiedetemi la pista perchè non me la ricordo. La prima parte del volo, di nuovo, è senza storia. Solito pranzo, solito panorama... qui a circa un'ora dal decollo...
... e qui da qualche parte sopra l'Islanda...
La cosa bella di questi voli verso l'ovest degli Stati Uniti è che di inverno si 'guadagna' una notte, pur essendo giorno in europa e quasi giorno in America. Buio pesto nel giro di mezz'ora (se la memoria non mi inganna). Ne approfitto per dormire un po'. Mi sveglio qui, in un mare di ghiaccio...
Spettacolo! Ma ancor più spettacolare è il sorvolo della catena montuosa che separa Calgary da Vancouver. Non mi chiedete il nome chè alle medie ero un somaro in geografia...
Non so se si apprezza dalle foto... sembra che le cime spuntino da un mare di neve. O forse sono le 10 ore di viaggio e le 2 bottiglie di vino rosso. Mah...
Inizia la discesa...
E con i diruttori ancora fuori viriamo per la 26R. Laggiù lo skybridge che, a dispetto del nome, non c'entra nulla con la navetta da e per l'aeroporto.
Signore e signori, benvenuti a Vancouver... Ma dove sono le signore e i signori? Qui l'apron è praticamente deserto. Tanto che anche dentro regna uno strano silenzio... Già mi piace sto posto!
Sbrigo velocemente le formalità solite (l'aeroporto è veramente superorganizzato), ritiro il bagaglio e in 40 min sono fuori.
Le foto che seguono sono un assaggio di una città che ho trovato veramente spettacolare...
Qui un miniflatiron a Gastown, ex quartiere industriale di Vancouver...
L'immancabile acero arrossato...
Il simpatico ADV di un pornoshop...
Il giorno dopo, sveglia all'alba per andare sulla Grouse Mountain.
Obiettivo, oltre alla giornata sulla neve, la salita sul generatore eolico che, dotato di piattaforma in vetro sospesa a 70 m, permette di dominare la valle a 360° (secondo me anche qualcosa di più). Ci si arriva in 40 min (avete capito? 40 min?!?!?!) dal centro, prendendo prima un traghetto, poi un autobus. La giornata è splendida e insieme a me ci sono parecchi snowborders. Invidia! Qui il porto...
Ecco la vista dalla stazione di arrivo della funivia. Spettacolo, neh?
E questo è solo l'assaggio. Mi aggrego ad un gruppo di gente malassortita (tutti di nazionalità diversa, compreso il sottoscritto) e mi avventuro alla volta della Pala Gigante. Non c'è che dire, proprio gigante (e proprio 367/ 368° di visuale da lassù)
Questa non è che una piccola selezione di Vancouver, città davvero bellissima alla quale, per ragioni di spazio, non posso che dedicare queste poche foto (spero rappresentative). Bando alle chiacchiere. E' già ora di ripartire alla volta di SEA. Ma come ci andiamo? In pullmann (saranno 3 ore scarse)? Nooooo. In treno, macchina, somaro, carretto a pedali? Nemmeno per sogno! In aereo con un comodo volo diretto? Bah forse. In aereo con un volo improbabile via Portland? Bingo Sir! Ebbene si, mi sono fatto YVR/ PDX/ SEA, giusto per prendere l'Embraer 120 sul quale non ho mai volato. In realtà questo era nato come un brutto tiro fatto ad una persona che avrebbe dovuto essere con me (odia gli aerei, soprattutto quelli ad elica) ma che purtroppo non è potuta venire all'ultimo (questo TR è dedicato specialmente a questa persona, by the way).
Qui il volo diretto che avrei dovuto prendere, un banalissimo UA (o DL) operato da Horizon che è parte di Alaska Airlines (chi ci capisce qualcosa è bravo)...
Finito l'imbarco del SEA, inizia quello per PDX. Veniamo però avvertiti che, causa nebbia a PDX, può essere che l'aereo faccia dietrofront e torni alla base. A questo punto mi avvicino al tizio del gate e gli dico che ho una connessione per SEA. Questo mi guarda come se fossi pazzo (in effetti lo sono) e mi dice che ormai è tardi per prendere il diretto (e chi lo vuole!). Poi mi chiede come mai questo stranoo itinerario. Io dico, eh, beh, si, vede, era il biglietto meno costoso (balla colossale). Vabbè. Imbarchiamo...
Mi ha sempre fatto impazzire questa livrea bianco azzurrina schiuma da barba. Fa così barbiere. Per la cronaca, anche questo volo è un UA, operato da Air Canada Express, ex Jazz. Chi ci capisce... C-GEWQ è il Dash8-300 di oggi..
Decollo. Speriamo che rimangano attaccate ai mozzi...
Il volo dura giusto il tempo di un succo di mela e di un giro di noccioline, che non fanno mai male. Leggevo che sono ricche di vitamina E su un barattolo di burro di arachidi. Le magie del marketing.. Non ricordavo la scomodità dei finestrini, o meglio, la visuale ingombrata da ala e motore. Poche le foto, giusto questa come cartolina: saluti dallo stato di Wachington.
Arriviamo a PDX, nessuna traccia della nebbia preannunciata. Mejo! Ultima foto di GEWQ che ripartirà nell'arco di pochi minuti per YVR.
Io invece me la faccio a piedi fino al terminal, una specie di stazione degli autobus dove commutano tutti i regionali. La sala è una stanza con due gate. Intravedo una pubblicità dell'aeroporto che dice 'il miglioro motore sono le vostre gambe!' a sostegno dell'imbarco a piedi, visto che da questo terminal non sono previsti autobus. Bella scelta, ecologica e sana. Vallo però a dire alla coppia di anziani in carrozzella che attendono l'imbarco per Eugene... Poco male. Quando scoprono che il loro volo è in ritardo, senza troppi complimenti si alzano dalla sedia a rotelle e vanno in bagno (ehhhhh???). Buffo, neh? Approfitto del tempo e del ritardo in arrivo per fare un minisafari a PDX. Salvo solo questo esemplare di 757 CO/UA, in quanto riflessi e finger vari sporcano il resto delle foto...
Arriva l'imbarco del SEA e, usando le nostre gambe diesel, ci inforchiamo la lunga tettoia che ci porta al nostro velocipedeplano. Ecco qui, siorre e siorri, N233SW in tutto il suo splendore. Mi ci applico un bel po', tra i-phone e macchina fotografica. Ecco i risultati...
L'interno del E120 Brasilia non è proporio il massimo del comfort. Tra l'altro il mio posto (1C) corrisponde ad un sedile rivolto nel senso opposto di marcia! le file 1 e 2 (coppie B e C) sono disposte a formare un piccolo salottino, come sui treni. Orrore. Mi cambio con l'1A, visto che è mezzo vuoto e viaggio nel posto singolo. (Un E120 mezzo vuoto significa che siamo in 5)...
Ri-decollo. Vi dico solo che vibrazioni e soprattutto rumore sono talmente forti che non si sente nulla. La hostess inoltre indossa un graziosissimo paio di tappi che fanno capolino dalle suoi padiglioni auricolari.. Per questo non ci si sente.. e che te lo dico a fare! Mi sfogo con un po' di foto. Quelle fatte con l'iphone ritraggono le eliche di pongo...
Che tornano normali fotografate con la macchina seria. Sentite il rumore? E' roba da matti!
Dopo l'atterraggio, attendo il mio bagaglio a mano e ne approfitto per fare qualche scatto. Uno normale e uno ai raggi X per evidenziare le scrostature sul muso del mototopo.. una bella riverniciata non sarebbe male. Già, ma in quale livrea?
L'uscita da SEA è alquanto complicata, complice un guasto al people mover, la segnaletica non proprio chiara e il trenino che porta in città raggiungibile uscendo dall'aerostazione e percorrendo un pezzo di parcheggio multipiano. Certo, l'avrei cercato proprio lì... Perdo un po' di tempo, ma ho la fotruna di aver prenotato l'hotel in centro, proprio accanto alla stazione.
Una volta in città, via subito a vedere lo Space Needle, simbolo della città e protagonista di un famoso spot (forse anche più di uno)...
Salgo per godermi la vista. Ecco la baia (?) di Seattle
E downtown. Come potete vedere il 'centro' è relativamente piccolo.
Bene, è ora di tornare in hotel, perchè domani mi attende il grande giorno. Apro la valigia e... sorpresa! Qualcuno ci ha ficcato il naso... Vabbè, in effetti conteneva un po' di cose che ai raggi X avranno destato sospetti (e non fate facili ironie, vi prego).
Mi bevo una 'Neuro' bevanda rilassante per dormire, conservando la seconda 'Neuro', energizzante, per il risveglio...
Per ora vi lascio qui. Nella seconda parte ne vedrete delle belle.. Un'anticipazione? Questo...
Promesso che questa volta non vi lascerò a metà.
A presto!
Premetto che ho scattato un'intera valanga di foto da cui piano piano sto riemergendo. Prometto almeno questa volta di portare a termine l'impresa, o almeno di postare le parti più succulente del viaggio (leggi, non saranno in questo primo post

Iniziamo dall'inizio, partenza all'alba del 2 dicembre con un LIN AMS. I-BIKD in livrea vintage è stracarico di sudamericani che transitano ad Amsterdam per raggiungere Perù e Ecuador (la maggior parte di loro).
Scatto alle 6 di mattina di un brumoso inverno....

Il volo è uno di quelli senza storia. Partenza e arrivo puntuale, anche se allo sbarco una hostess di KLM attende i pax diretti alle sopracitate destinazioni per indirizzarli al volo ai rispettivi gate. Pensavo che la maggior parte dei voli per il sudamerica partisse in serata, e invece....
Intanto cerco il mio volo. Ah dimenticavo, prima tappa sarà Vancouver. Portate pazienza, ne vale la pena, e poi Seattle arriverà subito dopo. Ecco il mio volo sul display...

Bene, avrò quelle 4 ore abbondanti da spendere in aeroporto. Per fortuna sono CFA e mi infilo subito nella saletta di KLM. Confortevole e molto spaziosa, la trovo meglio di quelle di CDG, specialmente della sala al 2F che fa un po' pena. Comunque niente foto, non sono dell'umore giusto...
Rilassato e ritemprato mi incammino verso il gate. Tempo per scattare alcune foto nello Skyteam corner. Impressionante il numero di voli in partenza per gli USA, tra DL e KL....

Nel 'safari' becco anche uno dei maledetti MD11 KLM.

Dico così perchè è un aereo sul quale ho sempre voluto volare ed era pianificato anche sulla AMS YVR. Ma, ahimè, l'orario invernale a imposto un perentorio cambio macchina. Si vola con l'A330 (sai che divertimento). Comunque ecco qui Dam- Amsterdam (PH-AOA) con il quale farò la trasvolata atlantica.

La storia dei cambi macchina è una maledizione che ha colpito tutti i miei ultimi viaggi. Così mi sono 'mangiato' un TU154 (sostituito da un banalissimo 320), un DC-9 (rimpiazzato da un Embraer 190) e, appunto, l'MD11 citato. Toccherà un giorno andare in Congo per prenderli tutti insieme. E forse rischiare di non tornare più. Imbarchiamo. Dal mio posto (43K) mi accorgo che a Audrey Hepburn hanno messo una pezza sul sigarone.

Decollo in orario, non chiedetemi la pista perchè non me la ricordo. La prima parte del volo, di nuovo, è senza storia. Solito pranzo, solito panorama... qui a circa un'ora dal decollo...

... e qui da qualche parte sopra l'Islanda...

La cosa bella di questi voli verso l'ovest degli Stati Uniti è che di inverno si 'guadagna' una notte, pur essendo giorno in europa e quasi giorno in America. Buio pesto nel giro di mezz'ora (se la memoria non mi inganna). Ne approfitto per dormire un po'. Mi sveglio qui, in un mare di ghiaccio...



Spettacolo! Ma ancor più spettacolare è il sorvolo della catena montuosa che separa Calgary da Vancouver. Non mi chiedete il nome chè alle medie ero un somaro in geografia...

Non so se si apprezza dalle foto... sembra che le cime spuntino da un mare di neve. O forse sono le 10 ore di viaggio e le 2 bottiglie di vino rosso. Mah...

Inizia la discesa...

E con i diruttori ancora fuori viriamo per la 26R. Laggiù lo skybridge che, a dispetto del nome, non c'entra nulla con la navetta da e per l'aeroporto.

Signore e signori, benvenuti a Vancouver... Ma dove sono le signore e i signori? Qui l'apron è praticamente deserto. Tanto che anche dentro regna uno strano silenzio... Già mi piace sto posto!

Sbrigo velocemente le formalità solite (l'aeroporto è veramente superorganizzato), ritiro il bagaglio e in 40 min sono fuori.
Le foto che seguono sono un assaggio di una città che ho trovato veramente spettacolare...
Qui un miniflatiron a Gastown, ex quartiere industriale di Vancouver...


L'immancabile acero arrossato...

Il simpatico ADV di un pornoshop...

Il giorno dopo, sveglia all'alba per andare sulla Grouse Mountain.

Obiettivo, oltre alla giornata sulla neve, la salita sul generatore eolico che, dotato di piattaforma in vetro sospesa a 70 m, permette di dominare la valle a 360° (secondo me anche qualcosa di più). Ci si arriva in 40 min (avete capito? 40 min?!?!?!) dal centro, prendendo prima un traghetto, poi un autobus. La giornata è splendida e insieme a me ci sono parecchi snowborders. Invidia! Qui il porto...

Ecco la vista dalla stazione di arrivo della funivia. Spettacolo, neh?

E questo è solo l'assaggio. Mi aggrego ad un gruppo di gente malassortita (tutti di nazionalità diversa, compreso il sottoscritto) e mi avventuro alla volta della Pala Gigante. Non c'è che dire, proprio gigante (e proprio 367/ 368° di visuale da lassù)




Questa non è che una piccola selezione di Vancouver, città davvero bellissima alla quale, per ragioni di spazio, non posso che dedicare queste poche foto (spero rappresentative). Bando alle chiacchiere. E' già ora di ripartire alla volta di SEA. Ma come ci andiamo? In pullmann (saranno 3 ore scarse)? Nooooo. In treno, macchina, somaro, carretto a pedali? Nemmeno per sogno! In aereo con un comodo volo diretto? Bah forse. In aereo con un volo improbabile via Portland? Bingo Sir! Ebbene si, mi sono fatto YVR/ PDX/ SEA, giusto per prendere l'Embraer 120 sul quale non ho mai volato. In realtà questo era nato come un brutto tiro fatto ad una persona che avrebbe dovuto essere con me (odia gli aerei, soprattutto quelli ad elica) ma che purtroppo non è potuta venire all'ultimo (questo TR è dedicato specialmente a questa persona, by the way).
Qui il volo diretto che avrei dovuto prendere, un banalissimo UA (o DL) operato da Horizon che è parte di Alaska Airlines (chi ci capisce qualcosa è bravo)...

Finito l'imbarco del SEA, inizia quello per PDX. Veniamo però avvertiti che, causa nebbia a PDX, può essere che l'aereo faccia dietrofront e torni alla base. A questo punto mi avvicino al tizio del gate e gli dico che ho una connessione per SEA. Questo mi guarda come se fossi pazzo (in effetti lo sono) e mi dice che ormai è tardi per prendere il diretto (e chi lo vuole!). Poi mi chiede come mai questo stranoo itinerario. Io dico, eh, beh, si, vede, era il biglietto meno costoso (balla colossale). Vabbè. Imbarchiamo...

Mi ha sempre fatto impazzire questa livrea bianco azzurrina schiuma da barba. Fa così barbiere. Per la cronaca, anche questo volo è un UA, operato da Air Canada Express, ex Jazz. Chi ci capisce... C-GEWQ è il Dash8-300 di oggi..
Decollo. Speriamo che rimangano attaccate ai mozzi...

Il volo dura giusto il tempo di un succo di mela e di un giro di noccioline, che non fanno mai male. Leggevo che sono ricche di vitamina E su un barattolo di burro di arachidi. Le magie del marketing.. Non ricordavo la scomodità dei finestrini, o meglio, la visuale ingombrata da ala e motore. Poche le foto, giusto questa come cartolina: saluti dallo stato di Wachington.

Arriviamo a PDX, nessuna traccia della nebbia preannunciata. Mejo! Ultima foto di GEWQ che ripartirà nell'arco di pochi minuti per YVR.

Io invece me la faccio a piedi fino al terminal, una specie di stazione degli autobus dove commutano tutti i regionali. La sala è una stanza con due gate. Intravedo una pubblicità dell'aeroporto che dice 'il miglioro motore sono le vostre gambe!' a sostegno dell'imbarco a piedi, visto che da questo terminal non sono previsti autobus. Bella scelta, ecologica e sana. Vallo però a dire alla coppia di anziani in carrozzella che attendono l'imbarco per Eugene... Poco male. Quando scoprono che il loro volo è in ritardo, senza troppi complimenti si alzano dalla sedia a rotelle e vanno in bagno (ehhhhh???). Buffo, neh? Approfitto del tempo e del ritardo in arrivo per fare un minisafari a PDX. Salvo solo questo esemplare di 757 CO/UA, in quanto riflessi e finger vari sporcano il resto delle foto...


Arriva l'imbarco del SEA e, usando le nostre gambe diesel, ci inforchiamo la lunga tettoia che ci porta al nostro velocipedeplano. Ecco qui, siorre e siorri, N233SW in tutto il suo splendore. Mi ci applico un bel po', tra i-phone e macchina fotografica. Ecco i risultati...






L'interno del E120 Brasilia non è proporio il massimo del comfort. Tra l'altro il mio posto (1C) corrisponde ad un sedile rivolto nel senso opposto di marcia! le file 1 e 2 (coppie B e C) sono disposte a formare un piccolo salottino, come sui treni. Orrore. Mi cambio con l'1A, visto che è mezzo vuoto e viaggio nel posto singolo. (Un E120 mezzo vuoto significa che siamo in 5)...
Ri-decollo. Vi dico solo che vibrazioni e soprattutto rumore sono talmente forti che non si sente nulla. La hostess inoltre indossa un graziosissimo paio di tappi che fanno capolino dalle suoi padiglioni auricolari.. Per questo non ci si sente.. e che te lo dico a fare! Mi sfogo con un po' di foto. Quelle fatte con l'iphone ritraggono le eliche di pongo...

Che tornano normali fotografate con la macchina seria. Sentite il rumore? E' roba da matti!

Dopo l'atterraggio, attendo il mio bagaglio a mano e ne approfitto per fare qualche scatto. Uno normale e uno ai raggi X per evidenziare le scrostature sul muso del mototopo.. una bella riverniciata non sarebbe male. Già, ma in quale livrea?


L'uscita da SEA è alquanto complicata, complice un guasto al people mover, la segnaletica non proprio chiara e il trenino che porta in città raggiungibile uscendo dall'aerostazione e percorrendo un pezzo di parcheggio multipiano. Certo, l'avrei cercato proprio lì... Perdo un po' di tempo, ma ho la fotruna di aver prenotato l'hotel in centro, proprio accanto alla stazione.
Una volta in città, via subito a vedere lo Space Needle, simbolo della città e protagonista di un famoso spot (forse anche più di uno)...

Salgo per godermi la vista. Ecco la baia (?) di Seattle

E downtown. Come potete vedere il 'centro' è relativamente piccolo.

Bene, è ora di tornare in hotel, perchè domani mi attende il grande giorno. Apro la valigia e... sorpresa! Qualcuno ci ha ficcato il naso... Vabbè, in effetti conteneva un po' di cose che ai raggi X avranno destato sospetti (e non fate facili ironie, vi prego).

Mi bevo una 'Neuro' bevanda rilassante per dormire, conservando la seconda 'Neuro', energizzante, per il risveglio...

Per ora vi lascio qui. Nella seconda parte ne vedrete delle belle.. Un'anticipazione? Questo...

Promesso che questa volta non vi lascerò a metà.
A presto!