Ritorniamo spompatissimi a Gerusalemme e ci fiondiamo a bere birra ad una festa in Jaffa Gate per Shabbat. Musica da rave party e movimenti da supertamarri, ma va bene così.
Raggiungeremo anche Eilat e Petra, in Giordania, ma sfortunatamente non ho nessuna testimonianza fotografica di quei posti. L
Gli ultimi tre giorni restiamo a Tel Aviv per un po’ di sole, mare, relax e divertimenti poi è l’ora della partenza arriva inesorabile più che mai.
Partiamo alla volta dell’aeroporto circa 3h30 prima della partenza del volo: tutti ci invitano a recarci con largo anticipo in aeroporto per la mole quasi disarmante dei controlli di sicurezza.
In effetti il tutto incomincia almeno 2km prima di raggiungere l’aerostazione quando ci fermiamo ad una barriera per mostrare passaporto e dare informazioni sul nostro volo.
Arrivati in aeroporto si assiste ad una bolgia dantesca fatta di file interminabili severamente controllate: molti voli per l’Europa e Stati Uniti partono nella notte. Entriamo e veniamo braccati da una ragazza che ci chiede compagnie e destinazione, dopodiché ci fa accodare ad una fila, terminata la quale dovremo rispondere alle solite domande sul perché e per come in Israele, abbiamo amici o parenti, interessi controllo passaporto per vedere i visti ecc…
Scanner della valigia e successivamente apertura della stessa con controllo minuzioso e soprattutto scrupoloso con l’aggravante di doverla rifare davanti a tutti. Alla fine la ragazza che mi ha disfatto il bagaglio mi chiede su che volo sono e rispondendogli KLM mi ribatte sull’orario. Rispondendole 5:00 si rivolge con fare cagnesco chiedendomi 5 o 5:05?
Veniamo accompagnati da una ragazza per la procedura check-in che svolgeremo al banco business/security; il motivo lo capiremo dopo: alludo ai controlli antidroga.
Le chiediamo inoltre di poter ottenere dei posti abbastanza vicini alla porta di sbarco per la stretta coincidenza che avremo ad AMS.
Finalmente arriviamo ai soliti banali controlli di sicurezza e finalmente al tanto agognato timbro d’uscita sul passaporto.
Stremati dall’esperienza benguriana necessitiamo di un restore completo.
Qualcuno di familiare.
Fortunatamente i posti assegnatici sono quelli dell’economy comfort.
Dopo 10 minuti mi addormento sino a quando la mia amica mi sveglia bruscamente dicendomi che siamo già a mezz’ora di ritardo per motivi legati al mal funzionamento dell’aria condizionata; infatti mi sveglio sudato con una cappa di calore in cabina terrificante. Il panico a bordo per coloro, come noi, con una coincidenza stretta ad Amsterdam. Molti per gli Stati Uniti, NY area, alcuni per Cape Town e parecchi transiti europei.
Partiremo con 1h20 di ritardo e, per quanto il piloti si sia assicurato di recuperare in volo, la nostra coincidenza salterà inesorabilmente.
Arriviamo ad AMS alle 9:45, anziché 8:55, ci dirigiamo immediatamente al transfer desk ed esponiamo il nostro problema ad una gentilissima hostess KLM che ci chiede immediatamente dove vorremmo atterrare… Linate, Malpensa o Ginevra?
Ci stampa la riprotezione assieme ad un buono di 50€ spendibile per voli AF, KL o DL entro il 31 agosto 2012, 15€ di pasti da spendere a Schiphol e 5 minuti di telefonate da effettuare da alcuni telefoni predisposti per tale utilizzo.
Cosa fare a Schiphol se non spottare il ben di Dio che mi si presenta davanti?
Volo di ritorno completamente pieno, molti in arrivo direttamente da Amsterdam vestiti abbastanza pesanti. Non avevo capito di tornare in Italia sino a quando non ho visto un esercito di turisti con Hogan ai piedi, mi è balzato un forte senso di malessere.
Arrivo a Linate perfettamente in orario, sbarcando ai remoti sotto un sole cocente e un caldo asfissiante.
Spero sia stato di vostro gradimento.