Per una volta nella mia vita riesco ad organizzare le vacanze estive con largo anticipo e senza problemi, tanto che già a metà marzo mi metto all’opera per cercare la fatidica destinazione. Il problema è sempre uno: chiamasi tempo. Io e la mia migliore amica vagliamo una nutrita lista di destinazioni, tra cui Thailandia, India, Indonesia, West Cost Americana e tante altre ma purtroppo i giorni non sono molti e per evitare di dover fare tour “japanese style” cerchiamo una meta più vicina e meno impegnativa, ed ecco uscire dal cappello Israele.
Inizio a monitorare la situazione voli e, visto che sono ancora studente, la questione economica rientra ancora tra le prime priorità nell’organizzazione di un viaggio.
Expedia mi fornisce diverse soluzioni, ma purtroppo le più economiche mi obbligavano a scali lunghi, che avrebbero compromesso il tour da noi pensato.
Un giorno mi capita di leggere su Airlineroute che KLM cambiava aeromobile su TLV da B739 a B772; insomma una bella gettata di nuovi posti da vendere a prezzi accattivanti penso.
Vado sul sito KLM, trovo un’ottima offerta e compro: partenza alle 16:35 del 19/08 da Linate con scalo di 2h30 ad Amsterdam e connection alle 21:00 per Tel Aviv. Il ritorno il 1° di settembre.
Ma veniamo noi.
Vado a prendere la mia amica a casa in Porta Venezia e visto il caldo asfissiante decidiamo di affidarci ad un taxi e in 20’ siamo a Linate Aeroporto. (mannaggia a te).
Ho evitato di fare foto ad uno scalo che conosciamo bene tutti per cui ci dirigiamo verso l’area check-in 1, quella di AZ tanto per intenderci, abbastanza intasata per l’apertura di 3 banchi.
Al check-in la ragazza è stupita della nostra destinazione (manco andassimo a Ouagadougou) e senza capire il perché ci mette un buon quarto d’ora prima di stampare i biglietti. Le chiedo gentilmente il posto finestrino in tutte e due le tratte ma sfortunatamente la AMS-TLV viene decisa dal computer senza possibilità di modificarla tanto che guarda a caso mi beccherò un bel 24F (centrale corridoio sx). Insomma integrazione perfetta.
Come ho ribadito in un altro thread la ragazza si accerta scrupolosamente che la targhetta con codice IATA sia attaccata all’effettiva valigia del proprietario per motivi di sicurezza a destinazione.
Facciamo i soliti controlli di sicurezza e accediamo al magico mondo di Linate.
Mi lascio convincere per una seconda volta ad usufruire dell’allettante Motta Bar e credetemi sarà ben l’ultima: con un cameriere dedicato al servizio tavoli e due comande da prendere mi pare eccessivo aspettare al tavolo 15 minuti, al che mi alzo e ordino il toast peggiore mai mangiato sulla faccia di questa terra. Vabbé questo è quello che SEA definisce servizio da business airport. Penoso.

In perfetto orario chiamano il nostro volo, decisamente pieno e, stranamente, molti con destinazione la capitale dei Paesi Bassi.

Il piazzale pieno di “wide body”

Un bel A318.

No… non ci credo!!!
Il PTV funzionante.

La monotonia di questo scalo


Si parte e si sorvola ampiamente il centro cittadino.


La città sale sempre di più

Sono quasi estasiato dal funzionamento dei PTV, non è cosa da tutti offrire un, seppur minimo, intrattenimento IFE su tratte così brevi.


Basta inserire le proprie cuffie per ascoltare musica o guardare alcuni canali.

Pitch sempre gradevole (sono alto 1.84)

Veloce snack (potrebbero variare i fornitori)…

… e siamo già in fase di sorvolo olandese, 20 minuti e saremo a Schiphol

Questo dovrebbe essere la foce dello Scheide


Costa olandese

Foce della Mosa con il mastodontico porto di Rotterdam


Den Haag










Vento ed acqua sono le due componenti basilari di questo stato, tanto dall’essere anche due costanti a livello meteorologico.
Ormai siamo in dirittura d’arrivo.

Se non l’avete capito le immagini sono state scattate dal posto centrare perché il finestrino ho dovuto cederlo alla gentil donzella.


Sempre affascinante lui


L’indiscussa regina dei cieli

Cuccioli di casa KLM.


Finalmente atterriamo e senza fretta raggiungiamo il controllo passaporti per accedere al mollo D dal quale partirà il nostro volo per Tel Aviv. Schiphol si presenta il solito piacevole caos di sempre ma, come molti aeroporti del nord, funzionale, pulito e con ogni genere di comfort.

Da lontano si intravede il nostro piccolo A320 AZ.




I due mesi che feci ad Amstelveen nel 2003 mi tengono ben lontano dal cercare cibo olandese, così mi lascio tentare da questi noodles. Buonissimi.




Molo C

Ecco il nostro splendore in fase di preparazione per la sua prossima tratta.




Lui per Hong Kong… mi pare.



Dopo un giretto qua e la ed una capatina alla toilette ecco iniziare il fatidico imbarco.
Alle 19:20 iniziano a chiamare i passeggeri seduti davanti al gate per gli ulteriori controlli prima di imbarcarsi: si deve passare da un hostess/steward di terra per rispondere a domande di routine in cui si spiega il motivo del viaggio in Israele, quanto tempo si ha intenzione di pernottare, se avrò una sistemazione la sera dell’arrivo, se la mia valigia è stata comprata da me, da terzi oppure imprestata ecc… Insomma dopo 5 minuti di “colloquio” viene affrancato un adesivo nel retro del passaporto e si accede ai controlli veri e propri che non consistono altro che a quelli classici che ogni passeggero fa prima di imbarcarsi per qualsiasi volo con l’aggravante che, anche se hai comprato bevande o liquidi superiori ai 100ml non le puoi portare a bordo. Dopodiché si passa attraverso una macchina simile ad una TAC per cinque secondi a mani alzate e via, ad imbarcarsi.

Posto 24F corridorio sinistro, bene o male, non ho perso un granché visto che la luce ci ha abbandonato mezz’ora dopo il decollo.
Pitch nella norma:


Noccioline parecchio buone

Pasto principale senza infamia e senza lode. La scelta è tra pasta e pollo ed ovviamente scelto quest’ultima.

Si atterra al Ben Gurion Airport, il pentagono dell’aviazione civile.
Sbarco nella norma, prima la business, poi l’econmy. Salendo la scala mobile veniamo braccati da una poliziotta che ci guarda i passaporti per controllare che non ci siano timbri o visti rifiutati da Israele e poi le solite domande circa la connessione tra me e la mia amica, da quanto siamo amici, abbiamo parenti o amici in Israele, quanto tempo restiamo, dopo due secondi vedo che si blocca repentinamente chiedendomi cosa fosse questo timbro, io prendo il passaporto e le dico che il timbro giordano è ammesso da Israele. Parte così una sfilza di domande su quanto, come, dove e perché ci spostassimo in Giordania ecc… Non vi annoio ulteriormente.
Continuo più tardi…
Inizio a monitorare la situazione voli e, visto che sono ancora studente, la questione economica rientra ancora tra le prime priorità nell’organizzazione di un viaggio.
Expedia mi fornisce diverse soluzioni, ma purtroppo le più economiche mi obbligavano a scali lunghi, che avrebbero compromesso il tour da noi pensato.
Un giorno mi capita di leggere su Airlineroute che KLM cambiava aeromobile su TLV da B739 a B772; insomma una bella gettata di nuovi posti da vendere a prezzi accattivanti penso.
Vado sul sito KLM, trovo un’ottima offerta e compro: partenza alle 16:35 del 19/08 da Linate con scalo di 2h30 ad Amsterdam e connection alle 21:00 per Tel Aviv. Il ritorno il 1° di settembre.
Ma veniamo noi.
Vado a prendere la mia amica a casa in Porta Venezia e visto il caldo asfissiante decidiamo di affidarci ad un taxi e in 20’ siamo a Linate Aeroporto. (mannaggia a te).
Ho evitato di fare foto ad uno scalo che conosciamo bene tutti per cui ci dirigiamo verso l’area check-in 1, quella di AZ tanto per intenderci, abbastanza intasata per l’apertura di 3 banchi.
Al check-in la ragazza è stupita della nostra destinazione (manco andassimo a Ouagadougou) e senza capire il perché ci mette un buon quarto d’ora prima di stampare i biglietti. Le chiedo gentilmente il posto finestrino in tutte e due le tratte ma sfortunatamente la AMS-TLV viene decisa dal computer senza possibilità di modificarla tanto che guarda a caso mi beccherò un bel 24F (centrale corridoio sx). Insomma integrazione perfetta.
Come ho ribadito in un altro thread la ragazza si accerta scrupolosamente che la targhetta con codice IATA sia attaccata all’effettiva valigia del proprietario per motivi di sicurezza a destinazione.
Facciamo i soliti controlli di sicurezza e accediamo al magico mondo di Linate.
Mi lascio convincere per una seconda volta ad usufruire dell’allettante Motta Bar e credetemi sarà ben l’ultima: con un cameriere dedicato al servizio tavoli e due comande da prendere mi pare eccessivo aspettare al tavolo 15 minuti, al che mi alzo e ordino il toast peggiore mai mangiato sulla faccia di questa terra. Vabbé questo è quello che SEA definisce servizio da business airport. Penoso.

In perfetto orario chiamano il nostro volo, decisamente pieno e, stranamente, molti con destinazione la capitale dei Paesi Bassi.

Il piazzale pieno di “wide body”

Un bel A318.

No… non ci credo!!!
Il PTV funzionante.

La monotonia di questo scalo


Si parte e si sorvola ampiamente il centro cittadino.


La città sale sempre di più

Sono quasi estasiato dal funzionamento dei PTV, non è cosa da tutti offrire un, seppur minimo, intrattenimento IFE su tratte così brevi.


Basta inserire le proprie cuffie per ascoltare musica o guardare alcuni canali.

Pitch sempre gradevole (sono alto 1.84)

Veloce snack (potrebbero variare i fornitori)…

… e siamo già in fase di sorvolo olandese, 20 minuti e saremo a Schiphol

Questo dovrebbe essere la foce dello Scheide


Costa olandese

Foce della Mosa con il mastodontico porto di Rotterdam


Den Haag










Vento ed acqua sono le due componenti basilari di questo stato, tanto dall’essere anche due costanti a livello meteorologico.
Ormai siamo in dirittura d’arrivo.

Se non l’avete capito le immagini sono state scattate dal posto centrare perché il finestrino ho dovuto cederlo alla gentil donzella.


Sempre affascinante lui


L’indiscussa regina dei cieli

Cuccioli di casa KLM.


Finalmente atterriamo e senza fretta raggiungiamo il controllo passaporti per accedere al mollo D dal quale partirà il nostro volo per Tel Aviv. Schiphol si presenta il solito piacevole caos di sempre ma, come molti aeroporti del nord, funzionale, pulito e con ogni genere di comfort.

Da lontano si intravede il nostro piccolo A320 AZ.




I due mesi che feci ad Amstelveen nel 2003 mi tengono ben lontano dal cercare cibo olandese, così mi lascio tentare da questi noodles. Buonissimi.




Molo C

Ecco il nostro splendore in fase di preparazione per la sua prossima tratta.




Lui per Hong Kong… mi pare.



Dopo un giretto qua e la ed una capatina alla toilette ecco iniziare il fatidico imbarco.
Alle 19:20 iniziano a chiamare i passeggeri seduti davanti al gate per gli ulteriori controlli prima di imbarcarsi: si deve passare da un hostess/steward di terra per rispondere a domande di routine in cui si spiega il motivo del viaggio in Israele, quanto tempo si ha intenzione di pernottare, se avrò una sistemazione la sera dell’arrivo, se la mia valigia è stata comprata da me, da terzi oppure imprestata ecc… Insomma dopo 5 minuti di “colloquio” viene affrancato un adesivo nel retro del passaporto e si accede ai controlli veri e propri che non consistono altro che a quelli classici che ogni passeggero fa prima di imbarcarsi per qualsiasi volo con l’aggravante che, anche se hai comprato bevande o liquidi superiori ai 100ml non le puoi portare a bordo. Dopodiché si passa attraverso una macchina simile ad una TAC per cinque secondi a mani alzate e via, ad imbarcarsi.

Posto 24F corridorio sinistro, bene o male, non ho perso un granché visto che la luce ci ha abbandonato mezz’ora dopo il decollo.
Pitch nella norma:


Noccioline parecchio buone

Pasto principale senza infamia e senza lode. La scelta è tra pasta e pollo ed ovviamente scelto quest’ultima.

Si atterra al Ben Gurion Airport, il pentagono dell’aviazione civile.
Sbarco nella norma, prima la business, poi l’econmy. Salendo la scala mobile veniamo braccati da una poliziotta che ci guarda i passaporti per controllare che non ci siano timbri o visti rifiutati da Israele e poi le solite domande circa la connessione tra me e la mia amica, da quanto siamo amici, abbiamo parenti o amici in Israele, quanto tempo restiamo, dopo due secondi vedo che si blocca repentinamente chiedendomi cosa fosse questo timbro, io prendo il passaporto e le dico che il timbro giordano è ammesso da Israele. Parte così una sfilza di domande su quanto, come, dove e perché ci spostassimo in Giordania ecc… Non vi annoio ulteriormente.
Continuo più tardi…