Sono un tipo nostalgico: nell'estate del 2008 ho rotto gli indugi e iniziato a inseguire vecchi aerei che ancora volano. Ho iniziato con D-AQUI, il JU-52 di LH, e proseguito con Rosinenbomber di Air Service Berlin (recentemente protagonista, purtroppo, di un incidente in seguito al quale non spiccherà più il volo).
Pensavo di proseguire il mio viaggio a spasso nel tempo con un Lockeed Super Constellation in Svizzera ma la cosa non è andata in porto. A febbraio mi sono trasferito negli Stati Uniti dove le opportunità sono molte. Ero interessato al DC-3 di Dan Gryder, vicino ad Atlanta, finché non ho scoperto che questo FO su 777 di Delta Airlines - istruttore a tempo perso col proprio DC-3 - è stato arrestato. Prima o poi troverò il modo di volare su un C-46 di Buffalo Airways (che ha anche L188 e DC-4), essendo svanita First Nations Transportation (aveva un C-46 con base Gimli), e improbabile la discesa in Bolivia per volare con Líneas Aéreas Canedo.
Per il momento, tuttavia, le opportunità più semplici e abbordabili le offre la Experimental Aircraft Association con un B-17 e un Ford Trimotor. Ho scelto di iniziare col Trimotor: ho prenotato un volo per la mattina del 26 giugno a Columbus (Ohio), raggiunta da LGA con US Airways (Chautauqua Airlines) e ritorno con American Eagle. Il volo sul Trimotor è molto economico - me la cavo con $60.
L'aereo, in questa foto della EAA, è questo:
Dunque, inizio il TR dopo un venerdi' piuttosto lento al lavoro, esco dall'ufficio e prendo un taxi per LGA. Il tassista ascolta una radio russa che trasmette tutte canzoni italiane (Cutugno e altri di quella generazione): gli chiedo perche' e lui mi spiega che a Baku (Azerbaijan), negli anni Ottanta, nelle discoteche si ascoltava un sacco di musica italiana: la radio russa trasmette da Brighton Beach (Brooklyn), quartiere popolato quasi interamente da russi di recente immigrazione, e insiste spesso nostalgicamente con questa roba italiana che, paradossalmente, rappresenta per i russi (e gli affini ex URSS) emigrati un ricordo di casa. Sapevo che Cutugno avesse un discreto successo da quelle parti, ma non avevo compreso la magnitudine del fenomeno. Orgoglioso di essere italiano il giorno dopo l'imbarazzo dell'uscita dai mondiali: mancia del 30% al tassista! Grazie.
I tassisti di New York parlano complessivamente 67 lingue: se non guidassero come cani prenderei il taxi piu' spesso per scambiare due chiacchiere con qualcuno che arriva da chissa' dove.
Volo US3019 per CMH: mi accomodo al 2A di questo ERJ145 Chautauqua Airlines in livrea anonima (forse operava per Continental, prima) pronto a scattare qualche foto: LGA offre sempre qualche soggetto interessante (come la nuova torre di controllo ormai pronta dietro a quella attuale, belle viste di Manhattan, ecc.) ma l'equipaggio cerca un volontario nelle prime file che si sposti indietro per motivi di bilanciamento, e io mi presto volentieri: finisco in corridoio e non scatto foto. Unica nota: sull'aereo c'era un carrello per le bevande marchiato "Midwest Airlines", l'AV aveva sulla divisa una spilla di Republic (la holding che controlla Chautauqua e Midwest, oltre alla stessa Republic Airways), nel galley era quasi tutto con marchio Continental, e il mio volo era operato per conto di USAir. Ormai l'aviazione commerciale regionale in USA funziona così, e il trend non mi piace: queste catene infinite di outsourcing rischiano di produrre spezzatini infiniti di responsabilità e controllo.
Fila tutto liscio come l'olio e 45 minuti dopo l'atterraggio a CMH entro nella mia stanza d'albergo dal lato opposto della città (mega-Chevrolet a noleggio per un giorno a $41 compresa RCA).
Avevo prenotato il primo volo della giornata. Non c'è un numero prestabilito di voli: viene effettuato un volo per ogni nove passeggeri che si presentano, via via che arrivano. Mi presento in aeroporto poco prima delle 8 nella speranza di assicurarmi - pagando un piccolo supplemento di $40 - il posto del copilota. Purtroppo sul volo che ho prenotato non è possibile: mi offrono di rinviare al quinto volo della giornata ma - un po' per il caldo e l'umidità già afosi - un po' per l'arrapamento, ho preferito non aspettare.
L'aeroporto è OSU (Ohio State University Airport - davvero grande per essere destinato praticamente solo all'aviazione generale).
Arriva l'aereo:
Tom, il pilota designato per il volo.
Complessivamente i piloti sono due - ma ne serve uno solo alla volta. Sono ancora l'unico passeggero e allora mi racconta un po' di aneddoti: per pilotare il Trimotor è sufficiente ricordare due numeri - il 5 e l'8. L'aereo decolla a 85mph, vola in crociera a 85mph, atterra a 85mph, e stalla a 58mph (potrebbe volare un po' più veloce ma non viene mai spinto).
Si avvicina uno degli organizzatori e gli domanda: "perché i circuiti attorno agli aeroporti (traffic patterns) sono sempre a sinistra, mentre gli holding pattern sono sempre a destra?". Risposta: "probabilmente gli holding pattern sono stati disegnati da piloti della marina, e quelli confondono sempre la destra con la sinistra". Evidentemente Tom ha trascorsi nella USAF.
L'organizzazione è molto familiare, a cura del Chapter 9 della EAA. Pancake per tutti:
Rick, uno degli organizzatori. Ama la Ford in tutte le salse: si è presentato con la sua Ford modello T, e vestito in modo consono.
Un po' delle Ford d'epoca radunate per l'occasione:
Mi fa il pieno, per favore?
Pian piano arrivano tutti i passeggeri, breve safety briefing a terra e via - si sale. A bordo anche un ragazzino di 7 anni al battesimo dell'aria.
E' la prima volta che salgo su un aereo senza prima passare sotto un metal detector: mi rendo conto che non è un gran record, ma a me un pochino ha fatto effetto. Gli spazi sono veramente angusti. Giornata afosa e macchina digitale del 2002 (l'ultima volta che l'ho usata era per il TR sul DC-3, per questo non me ne occorre una nuova e migliore) non aiutano a fare belle foto. A dire il vero, una volta a bordo, non c'era nemmeno molto da fotografare - e a terra non facevano girare attorno all'aereo alla ricerca di dettagli. Ho scelto di affidarmi ai video per salvare la cosa più importante, il rumore.
Il pilota si sincera che tutti abbiano le cinture allacciate...
...e inizia a smanopolare.
Il motore avrei preferito fotografarlo da fuori, ma questo è il massimo che si possa fare:
Se l'aviazione fosse ufficialmente una religione, mostrare questa foto senza autorizzazione scritta dei soggetti immortalati equivarrebbe a diffondere dati personali sensibili e sarebbe punibile penalmente.
Taxi
Tower
Staremo a bordo un po' più del normale per la necessità di scaldare i motori. Ci fermiamo per far scaldare i motori. Tom smanetta.


Si decolla dalla 27L: notare il lavoro col rudder.

A destra il nonno del ragazzino nel mio posto di copilota.
Ci allontaniamo dall'aeroporto.
Si viaggia coi finestrini (del cockpit) aperti. Altra prima per me.
Panorama.
E' la prima volta che viaggio su un aereo con carrello fisso. Anche questa non sarà una gran conquista, ma che ve devo dì? Son stato battezzato sui 747, io!
Suburbia.
Voliamo in tutto una quindicina di minuti e poi ritorniamo verso OSU.
On base for rwy 27L
Turning final
Flare.
E liberiamo.
E' finita.
Mentre esco scatto una foto degli interni:
Mi trattengo un po' a chiacchierare, se non altro per scattare qualche altra foto dell'aereo non appena sarà rientrato dal volo successivo:
Acquisto un souvenir:
L'aereo protagonista di questa insegna è in corso di restauro a Oshkosh. All metal airplane! All'epoca era un vanto, oggi il vanto è avere gli aerei di plastica.
Saluto e mi avvio verso l'aeroporto dove attenderò molte ore, non riuscendo ad anticipare il volo prenotato per le 17.40. Ne approfitto per vedere la partita degli Stati Uniti. Non meritavano di vincere: non per la partita, ma perché gli americani si sono appassionati al calcio improvvisamente e senza capirci niente.
Bisogna soffrire per vincere, altrimenti non vale.
Imbarco puntuale per New York. Spero in un atterraggio sulla 4, che regala sempre panorami straordinari di Manhattan. Oggi avremo tre piloti perché il comandante è soggetto a check ride.
Il primo ufficiale si accomoderà nel jump seat. Come facciano a entrarci in tre proprio non lo so.
Questo, oltre che il ginocchio, dovrebbe aver picchiato anche la testa. Gran rompiscatole.
Un Caravelle utilizzato dai vigili del fuoco di CMH:
Purtroppo a New York atterreremo sulla 31: panorami meno ravvicinati, anche se il finale cortissimo è sempre emozionante.
C'è un'afa pazzesca!
LGA
Qua si gioca lo US Open di Tennis
Mentre questo è lo stadio dei New York Mets. Citigroup ha pagato 400 milioni di dollari per battezzare lo stadio Citifield.
Ci allineiamo con la 31
Ecco anche le due torri di controllo. La prima, bellissima, verrà demolita fra un anno.
Al gate. Festa finita.
Per la prossima esperienza sto monitorando i progressi del Lockeed Super Constellation che LH Technik sta rimettendo a nuovo in un aeroporto sperduto nel Maine. Conto di volarci presto. Interessante anche il DC-4 della Berlin Airlift Historical Foundation.
Pensavo di proseguire il mio viaggio a spasso nel tempo con un Lockeed Super Constellation in Svizzera ma la cosa non è andata in porto. A febbraio mi sono trasferito negli Stati Uniti dove le opportunità sono molte. Ero interessato al DC-3 di Dan Gryder, vicino ad Atlanta, finché non ho scoperto che questo FO su 777 di Delta Airlines - istruttore a tempo perso col proprio DC-3 - è stato arrestato. Prima o poi troverò il modo di volare su un C-46 di Buffalo Airways (che ha anche L188 e DC-4), essendo svanita First Nations Transportation (aveva un C-46 con base Gimli), e improbabile la discesa in Bolivia per volare con Líneas Aéreas Canedo.
Per il momento, tuttavia, le opportunità più semplici e abbordabili le offre la Experimental Aircraft Association con un B-17 e un Ford Trimotor. Ho scelto di iniziare col Trimotor: ho prenotato un volo per la mattina del 26 giugno a Columbus (Ohio), raggiunta da LGA con US Airways (Chautauqua Airlines) e ritorno con American Eagle. Il volo sul Trimotor è molto economico - me la cavo con $60.
L'aereo, in questa foto della EAA, è questo:

Dunque, inizio il TR dopo un venerdi' piuttosto lento al lavoro, esco dall'ufficio e prendo un taxi per LGA. Il tassista ascolta una radio russa che trasmette tutte canzoni italiane (Cutugno e altri di quella generazione): gli chiedo perche' e lui mi spiega che a Baku (Azerbaijan), negli anni Ottanta, nelle discoteche si ascoltava un sacco di musica italiana: la radio russa trasmette da Brighton Beach (Brooklyn), quartiere popolato quasi interamente da russi di recente immigrazione, e insiste spesso nostalgicamente con questa roba italiana che, paradossalmente, rappresenta per i russi (e gli affini ex URSS) emigrati un ricordo di casa. Sapevo che Cutugno avesse un discreto successo da quelle parti, ma non avevo compreso la magnitudine del fenomeno. Orgoglioso di essere italiano il giorno dopo l'imbarazzo dell'uscita dai mondiali: mancia del 30% al tassista! Grazie.
I tassisti di New York parlano complessivamente 67 lingue: se non guidassero come cani prenderei il taxi piu' spesso per scambiare due chiacchiere con qualcuno che arriva da chissa' dove.
Volo US3019 per CMH: mi accomodo al 2A di questo ERJ145 Chautauqua Airlines in livrea anonima (forse operava per Continental, prima) pronto a scattare qualche foto: LGA offre sempre qualche soggetto interessante (come la nuova torre di controllo ormai pronta dietro a quella attuale, belle viste di Manhattan, ecc.) ma l'equipaggio cerca un volontario nelle prime file che si sposti indietro per motivi di bilanciamento, e io mi presto volentieri: finisco in corridoio e non scatto foto. Unica nota: sull'aereo c'era un carrello per le bevande marchiato "Midwest Airlines", l'AV aveva sulla divisa una spilla di Republic (la holding che controlla Chautauqua e Midwest, oltre alla stessa Republic Airways), nel galley era quasi tutto con marchio Continental, e il mio volo era operato per conto di USAir. Ormai l'aviazione commerciale regionale in USA funziona così, e il trend non mi piace: queste catene infinite di outsourcing rischiano di produrre spezzatini infiniti di responsabilità e controllo.
Fila tutto liscio come l'olio e 45 minuti dopo l'atterraggio a CMH entro nella mia stanza d'albergo dal lato opposto della città (mega-Chevrolet a noleggio per un giorno a $41 compresa RCA).
Avevo prenotato il primo volo della giornata. Non c'è un numero prestabilito di voli: viene effettuato un volo per ogni nove passeggeri che si presentano, via via che arrivano. Mi presento in aeroporto poco prima delle 8 nella speranza di assicurarmi - pagando un piccolo supplemento di $40 - il posto del copilota. Purtroppo sul volo che ho prenotato non è possibile: mi offrono di rinviare al quinto volo della giornata ma - un po' per il caldo e l'umidità già afosi - un po' per l'arrapamento, ho preferito non aspettare.
L'aeroporto è OSU (Ohio State University Airport - davvero grande per essere destinato praticamente solo all'aviazione generale).
Arriva l'aereo:





Tom, il pilota designato per il volo.

Complessivamente i piloti sono due - ma ne serve uno solo alla volta. Sono ancora l'unico passeggero e allora mi racconta un po' di aneddoti: per pilotare il Trimotor è sufficiente ricordare due numeri - il 5 e l'8. L'aereo decolla a 85mph, vola in crociera a 85mph, atterra a 85mph, e stalla a 58mph (potrebbe volare un po' più veloce ma non viene mai spinto).
Si avvicina uno degli organizzatori e gli domanda: "perché i circuiti attorno agli aeroporti (traffic patterns) sono sempre a sinistra, mentre gli holding pattern sono sempre a destra?". Risposta: "probabilmente gli holding pattern sono stati disegnati da piloti della marina, e quelli confondono sempre la destra con la sinistra". Evidentemente Tom ha trascorsi nella USAF.
L'organizzazione è molto familiare, a cura del Chapter 9 della EAA. Pancake per tutti:

Rick, uno degli organizzatori. Ama la Ford in tutte le salse: si è presentato con la sua Ford modello T, e vestito in modo consono.

Un po' delle Ford d'epoca radunate per l'occasione:

Mi fa il pieno, per favore?


Pian piano arrivano tutti i passeggeri, breve safety briefing a terra e via - si sale. A bordo anche un ragazzino di 7 anni al battesimo dell'aria.

E' la prima volta che salgo su un aereo senza prima passare sotto un metal detector: mi rendo conto che non è un gran record, ma a me un pochino ha fatto effetto. Gli spazi sono veramente angusti. Giornata afosa e macchina digitale del 2002 (l'ultima volta che l'ho usata era per il TR sul DC-3, per questo non me ne occorre una nuova e migliore) non aiutano a fare belle foto. A dire il vero, una volta a bordo, non c'era nemmeno molto da fotografare - e a terra non facevano girare attorno all'aereo alla ricerca di dettagli. Ho scelto di affidarmi ai video per salvare la cosa più importante, il rumore.
Il pilota si sincera che tutti abbiano le cinture allacciate...

...e inizia a smanopolare.


Il motore avrei preferito fotografarlo da fuori, ma questo è il massimo che si possa fare:

Se l'aviazione fosse ufficialmente una religione, mostrare questa foto senza autorizzazione scritta dei soggetti immortalati equivarrebbe a diffondere dati personali sensibili e sarebbe punibile penalmente.

Taxi

Tower

Staremo a bordo un po' più del normale per la necessità di scaldare i motori. Ci fermiamo per far scaldare i motori. Tom smanetta.



Si decolla dalla 27L: notare il lavoro col rudder.

A destra il nonno del ragazzino nel mio posto di copilota.

Ci allontaniamo dall'aeroporto.

Si viaggia coi finestrini (del cockpit) aperti. Altra prima per me.


Panorama.

E' la prima volta che viaggio su un aereo con carrello fisso. Anche questa non sarà una gran conquista, ma che ve devo dì? Son stato battezzato sui 747, io!

Suburbia.


Voliamo in tutto una quindicina di minuti e poi ritorniamo verso OSU.




On base for rwy 27L

Turning final

Flare.

E liberiamo.

E' finita.

Mentre esco scatto una foto degli interni:

Mi trattengo un po' a chiacchierare, se non altro per scattare qualche altra foto dell'aereo non appena sarà rientrato dal volo successivo:






Acquisto un souvenir:

L'aereo protagonista di questa insegna è in corso di restauro a Oshkosh. All metal airplane! All'epoca era un vanto, oggi il vanto è avere gli aerei di plastica.
Saluto e mi avvio verso l'aeroporto dove attenderò molte ore, non riuscendo ad anticipare il volo prenotato per le 17.40. Ne approfitto per vedere la partita degli Stati Uniti. Non meritavano di vincere: non per la partita, ma perché gli americani si sono appassionati al calcio improvvisamente e senza capirci niente.
Bisogna soffrire per vincere, altrimenti non vale.

Imbarco puntuale per New York. Spero in un atterraggio sulla 4, che regala sempre panorami straordinari di Manhattan. Oggi avremo tre piloti perché il comandante è soggetto a check ride.
Il primo ufficiale si accomoderà nel jump seat. Come facciano a entrarci in tre proprio non lo so.

Questo, oltre che il ginocchio, dovrebbe aver picchiato anche la testa. Gran rompiscatole.

Un Caravelle utilizzato dai vigili del fuoco di CMH:

Purtroppo a New York atterreremo sulla 31: panorami meno ravvicinati, anche se il finale cortissimo è sempre emozionante.
C'è un'afa pazzesca!



LGA

Qua si gioca lo US Open di Tennis

Mentre questo è lo stadio dei New York Mets. Citigroup ha pagato 400 milioni di dollari per battezzare lo stadio Citifield.

Ci allineiamo con la 31

Ecco anche le due torri di controllo. La prima, bellissima, verrà demolita fra un anno.

Al gate. Festa finita.

Per la prossima esperienza sto monitorando i progressi del Lockeed Super Constellation che LH Technik sta rimettendo a nuovo in un aeroporto sperduto nel Maine. Conto di volarci presto. Interessante anche il DC-4 della Berlin Airlift Historical Foundation.
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