Un saluto da Doha. Sono appena atterrato in Qatar col volo più lungo del mondo, proveniente da Auckland, Nuova Zelanda, e ho pensato potesse farvi piacere leggere un TR in merito.
Il volo viene operato da Qatar Airways con Boeing 777-200LR, un ottimo aeroplano da molti però criticato a causa della configurazione 2-2-2 della business class. Io, tutto sommato, lo trovo un aereo comfortevole. Certo, si deve sperare sempre di non capitare in uno dei “famigerati” posti senza accesso al corridoio (ovvero quelli vicino ai due finestrini).
Ma veniamo al volo di oggi. QR921 parte da Auckland alle 14.40 e vola per un totale di poco più di 14.500 Km (9000 miglia) per un tempo di volo totale, riporto quello di oggi, di 17 ore e 6 minuti.
Il check-in fila liscio, grazie ai banchi dedicati, ma il primo intoppo avviene ai controlli passaporti (e sicurezza), l’aeroporto di Auckland infatti non permette l’accesso alla “express lane” ai passeggeri di business class di Qatar, né agli One World Sapphire o Emerald. E considerato il numero di voli in partenza da Auckland nel primo pomeriggio, questo vuol dire farsi 20-30 minuti di coda prima di arrivare air-side.

Mi dirigo verso la lounge. Qatar si appoggia, come prevedibile, alla lounge di Qantas. La lounge è abbastanza piccola, ma dotata di ogni comfort e si divide in una area dedicata alla business class, e ad una piccola area “esclusiva” (“by invitation only”) che equivale alla lounge di prima classe. Userò questa in virtù nello status One World Emerald. Avendo provato però pochi giorni fa anche l’area di business in occasione di un volo LATAM per Sydney, posso coscientemente affermare come le differenza fra le due siano minimali, e si riducano davvero solo alla “tranquillità” della lounge, dato che quella di business tende ad essere abbastanza affollata. D’altronde Qantas ha smesso di offrire la prima classe sui voli da/per Auckland circa dieci anni fa.

L’offerta di cibo in lounge non è enorme, ma più che sufficiente, e consiste in un piatto caldo del giorno più una serie di piatti freddi, dai formaggi ai salumi, dai tramezzini al sushi. Notevole anche l’offerta di bevande.






Ottimo il gelato della Nuova Zelanda!

E’ a disposizione anche una unica doccia, non estremamente moderna ma funzionale, di cui approfitto in vista del lungo viaggio.


L’imbarco inizia circa 1 ora prima della partenza, ecco il 777 che servirà la tratta quest’oggi, mostra orgogliosamente lo sticker “Qatar’s 100th airplane”. L’imbarco è relegato ad un gate secondario, angusto e nascosto, immagino altra cortesia di un aeroporto che è comunque di “Star Alliance”.
Un po’ di fauna locale, si notano il Thai per Bangkok e il 380 di Emirates per Dubai, la seconda tratta più lunga del mondo.


Eccoci a bordo, ed ecco i “famigerati” sedili 2-2-2 e alcuni dettagli di legroom e comandi del sedile. La cabina ha un totale di 42 posti di business class, divisi in due sotto-cabine (anteriore e posteriore). LF di oggi abbastanza scarso: conto almeno 8 posti liberi in J mentre da una occhiata veloce alla cabina di Y, si conta a spanne solo un 60% di posti occupati. Il capo cabina mi informa che da quando il volo è iniziato a inizio Febbraio il trend è questo: entrambe le cabine piene “a tappo” per i voli verso Auckland, abbastanza vuote invece per il volo di ritorno. Una rotta forse abbastanza stagionale, dato che ora è estate in Nuova Zelanda.





Mi viene subito dato il benvenuto a bordo da uno degli steward. A proposito, QR921 ha in servizio un equipaggio formato da 20 membri in totale: 16 personale di bordo e 4 piloti. Ognuno ha a disposizione circa 5h30 di riposo durante il volo, grazie a delle apposite cuccette sistemate nell’alto della fusoliera, vicino alla cabina di pilotaggio.
Mi vengono offerti un drink di benvenuto (rigorosamente, come sempre quando volo con QR, scelgo il loro “signature drink” ovvero la lemon mint), i menu del giorno, il pigiama e l’amenity kit.

Cominciamo dal menu “mangereccio” che, come immaginabile, è notevole e si divide in pranzo, light snacks e colazione. Il modello è rigorosamente “dine any time”. Lo steward prende i miei ordini, opto per pranzare subito dopo il decollo.





Il menu dei vini è altrettanto ricco. Degni di nota sono in particolare lo champagne Tattinger (che QR offre solo sui voli ultra-long, su quelli per l’Europa offre infatti una opzione meno invitante), e il bordeaux rosso. Il mio vicino di posto, un simpatico neo-zelandese residente a Londra, peraltro membro del forum FlyerTalk, mi informa delle sue ricerche sulla carta dei vini: lo champagne viene venduto in Gran Bretagna a circa £120 a bottiglia, il bordeaux a circa £75. Ma ecco a voi l’intera carta dei vini, come tradizione (alcune foto sono leggermente sfocate, ma dovrebbero capirsi).










Il pigiama e le ciabatte brandizzate.

Ed ecco l’amenity kit firmato “Giorgio Armani”. Questo è un modello nuovo, appena introdotto, e non ancora disponibile su tutti i voli.

Cuffie noise-cancelling.

A circa mezz’ora dal decollo arriva l’aperitivo, rigorosamente champagne.

E viene preparato il tavolo per il pranzo.

Prima di iniziare il pasto principale però, ecco una “piccola sorpresa” fuori menu. Qatar Airways ha infatti appena reintrodotto (da circa un paio di settimane), la amuse-bouche in tutti i voli di J dopo averla eliminata più di 1 anno fa. Sicuramente un bel gesto. Quella di oggi consiste in un gambero con perle di salmone.

Capitolo pranzo. Iniziamo con la zuppa di funghi, forse appena appena sul salato, ma dipende dai gusti. Molto saporita. Voto: 7,5.

Per antipasto ecco il salmone. Voto: 8.

Come portata principale ho scelto il filetto di carne. Purtroppo stavolta, e per la prima volta in tutti i miei voli con Qatar Airways, rimango deluso. La presentazione del piatto è infatti ottima, ma la carna è decisamente troppo cotta. Voto: 6.


Non finisco la portata principale. Una hostess di passaggio mi chiede il perché e informa che purtroppo è stato un errore del collega che mi ha servito. La carna arriva infatti a bordo “appena cotta”, e toccherebbe al personale di bordo chiede il grado di cottura preferito dal passeggero. A me e al mio vicino questa domanda non è stata fatta, ed è stata portato d’ufficio un filetto “well well well done”. Poco male.
In compenso la senape piccante d’accompagnamento era buona.

Termino il pranzo con della frutta fresca di stagione. E subito dopo mi viene servito un cioccolatino “Godiva”.



Termino il pasto che siamo più o meno qui.

Viene preparato il letto. Comodo, anche se forse coperta e “materasso” potrebbero essere leggermente più spesso. Dormo comunque bene.

Mi sveglio dopo circa un paio d’ore, siamo dalla parti di Uluru.

Decido di fare un breve “aperitivo”. Ordino un “Cuba Libre”. E torno a dormire.

Torno a dormire e mi sveglio quando abbiamo finalmente lasciato l’Australia, ovvero a circa 7h30 dalla partenza. E’ davvero un paese gigantesco!
Penso, a Auckland sono quasi le 10 di sera. E’ ora di cena!

Mi creo la mia solita playlist di musica country, in attesa che venga servito il mio secondo pasto di giornata. Qatar offre una grande selezione di musica country, oltre al bellissimo film “Walk the Line” sulla vita di Johnny Cash. Un must-watch.

Ed ecco arrivare la cena. Prima portata: gnocchetti al formaggio. Davvero buoni. Voto: 8.

Stavolta vado sul leggero, per secondo chiedo solo una selezione di formaggi. Sempre una garanzia.

E infine opto per il dolce che avevo “lasciato da parte” durante il pranzo. Una panna cotta al frutto della passione. Voto: 7,5.

Si torna a dormire. Vengo svegliato dopo parecchie ore dal capo cabina: “Signore, aveva chiesto di essere svegliato a circa 2 ore dall’arrivo per la colazione”. Che dormita!

Ed ecco la colazione. Prima portata: un ottimo salmone. Voto: 8.

Dettaglio delle brioche di accompagnamento.

Come portata di principale, opto per un “croque mounsier”. Voto: 8.

Il mio vicino opta invece per il “french toast” ai frutti di bosco. Buono, riferisce.

Terminiamo il TR con la foto di rito in bagno. Mi scuso per l’espressione e la pettinatura, ho dimenticato di farla prima della partenza e dovete accontentarvi della versione “quasi all’arrivo post 16 ore di volo, post dormita record”.

Tocchiamo terra dopo esattamente 17 ore e 6 minuti di volo. Ultima piccola pecca: niente gate, sbarchiamo col bus. La business class ha però a disposizione un bus dedicato, con sedili in pelle. Molto comodi.
Insomma, per concludere: Qatar si conferma una ottima compagnia, con uno dei migliori prodotti di J sul mercato. Qualcuno si lamenta per l’hard product offerto sul 777 (penso per esempio al blog “One Mile at a Time”, il cui fondatore si rifiuta di volare in configurazione 2-2-2 su Qatar), ma io lo trovo, seppur datato, un ottimo prodotto. Anzi, sto terminando di scrivere questo TR dal 787 di Qatar che mi porta a Francoforte, il mio vicino di posto è un capitano di 777 di Qatar che, chiedendomi del volo da Auckland, mi ha detto: “tutti parlano bene del sedile del 787, 350 e 380, ma vuoi mettere con lo spazio e il comfort del sedile del 777?”. Effettivamente ha ragione.
Attendiamo con trepidazione l’annuncio della super business class che Qatar intende introdurre sui 777 a breve, che arriverà l’8 Marzo a Berlino. “In Al Baker We Trust”.

Il volo viene operato da Qatar Airways con Boeing 777-200LR, un ottimo aeroplano da molti però criticato a causa della configurazione 2-2-2 della business class. Io, tutto sommato, lo trovo un aereo comfortevole. Certo, si deve sperare sempre di non capitare in uno dei “famigerati” posti senza accesso al corridoio (ovvero quelli vicino ai due finestrini).
Ma veniamo al volo di oggi. QR921 parte da Auckland alle 14.40 e vola per un totale di poco più di 14.500 Km (9000 miglia) per un tempo di volo totale, riporto quello di oggi, di 17 ore e 6 minuti.
Il check-in fila liscio, grazie ai banchi dedicati, ma il primo intoppo avviene ai controlli passaporti (e sicurezza), l’aeroporto di Auckland infatti non permette l’accesso alla “express lane” ai passeggeri di business class di Qatar, né agli One World Sapphire o Emerald. E considerato il numero di voli in partenza da Auckland nel primo pomeriggio, questo vuol dire farsi 20-30 minuti di coda prima di arrivare air-side.

Mi dirigo verso la lounge. Qatar si appoggia, come prevedibile, alla lounge di Qantas. La lounge è abbastanza piccola, ma dotata di ogni comfort e si divide in una area dedicata alla business class, e ad una piccola area “esclusiva” (“by invitation only”) che equivale alla lounge di prima classe. Userò questa in virtù nello status One World Emerald. Avendo provato però pochi giorni fa anche l’area di business in occasione di un volo LATAM per Sydney, posso coscientemente affermare come le differenza fra le due siano minimali, e si riducano davvero solo alla “tranquillità” della lounge, dato che quella di business tende ad essere abbastanza affollata. D’altronde Qantas ha smesso di offrire la prima classe sui voli da/per Auckland circa dieci anni fa.

L’offerta di cibo in lounge non è enorme, ma più che sufficiente, e consiste in un piatto caldo del giorno più una serie di piatti freddi, dai formaggi ai salumi, dai tramezzini al sushi. Notevole anche l’offerta di bevande.






Ottimo il gelato della Nuova Zelanda!

E’ a disposizione anche una unica doccia, non estremamente moderna ma funzionale, di cui approfitto in vista del lungo viaggio.


L’imbarco inizia circa 1 ora prima della partenza, ecco il 777 che servirà la tratta quest’oggi, mostra orgogliosamente lo sticker “Qatar’s 100th airplane”. L’imbarco è relegato ad un gate secondario, angusto e nascosto, immagino altra cortesia di un aeroporto che è comunque di “Star Alliance”.
Un po’ di fauna locale, si notano il Thai per Bangkok e il 380 di Emirates per Dubai, la seconda tratta più lunga del mondo.


Eccoci a bordo, ed ecco i “famigerati” sedili 2-2-2 e alcuni dettagli di legroom e comandi del sedile. La cabina ha un totale di 42 posti di business class, divisi in due sotto-cabine (anteriore e posteriore). LF di oggi abbastanza scarso: conto almeno 8 posti liberi in J mentre da una occhiata veloce alla cabina di Y, si conta a spanne solo un 60% di posti occupati. Il capo cabina mi informa che da quando il volo è iniziato a inizio Febbraio il trend è questo: entrambe le cabine piene “a tappo” per i voli verso Auckland, abbastanza vuote invece per il volo di ritorno. Una rotta forse abbastanza stagionale, dato che ora è estate in Nuova Zelanda.





Mi viene subito dato il benvenuto a bordo da uno degli steward. A proposito, QR921 ha in servizio un equipaggio formato da 20 membri in totale: 16 personale di bordo e 4 piloti. Ognuno ha a disposizione circa 5h30 di riposo durante il volo, grazie a delle apposite cuccette sistemate nell’alto della fusoliera, vicino alla cabina di pilotaggio.
Mi vengono offerti un drink di benvenuto (rigorosamente, come sempre quando volo con QR, scelgo il loro “signature drink” ovvero la lemon mint), i menu del giorno, il pigiama e l’amenity kit.

Cominciamo dal menu “mangereccio” che, come immaginabile, è notevole e si divide in pranzo, light snacks e colazione. Il modello è rigorosamente “dine any time”. Lo steward prende i miei ordini, opto per pranzare subito dopo il decollo.





Il menu dei vini è altrettanto ricco. Degni di nota sono in particolare lo champagne Tattinger (che QR offre solo sui voli ultra-long, su quelli per l’Europa offre infatti una opzione meno invitante), e il bordeaux rosso. Il mio vicino di posto, un simpatico neo-zelandese residente a Londra, peraltro membro del forum FlyerTalk, mi informa delle sue ricerche sulla carta dei vini: lo champagne viene venduto in Gran Bretagna a circa £120 a bottiglia, il bordeaux a circa £75. Ma ecco a voi l’intera carta dei vini, come tradizione (alcune foto sono leggermente sfocate, ma dovrebbero capirsi).










Il pigiama e le ciabatte brandizzate.

Ed ecco l’amenity kit firmato “Giorgio Armani”. Questo è un modello nuovo, appena introdotto, e non ancora disponibile su tutti i voli.

Cuffie noise-cancelling.

A circa mezz’ora dal decollo arriva l’aperitivo, rigorosamente champagne.

E viene preparato il tavolo per il pranzo.

Prima di iniziare il pasto principale però, ecco una “piccola sorpresa” fuori menu. Qatar Airways ha infatti appena reintrodotto (da circa un paio di settimane), la amuse-bouche in tutti i voli di J dopo averla eliminata più di 1 anno fa. Sicuramente un bel gesto. Quella di oggi consiste in un gambero con perle di salmone.

Capitolo pranzo. Iniziamo con la zuppa di funghi, forse appena appena sul salato, ma dipende dai gusti. Molto saporita. Voto: 7,5.

Per antipasto ecco il salmone. Voto: 8.

Come portata principale ho scelto il filetto di carne. Purtroppo stavolta, e per la prima volta in tutti i miei voli con Qatar Airways, rimango deluso. La presentazione del piatto è infatti ottima, ma la carna è decisamente troppo cotta. Voto: 6.


Non finisco la portata principale. Una hostess di passaggio mi chiede il perché e informa che purtroppo è stato un errore del collega che mi ha servito. La carna arriva infatti a bordo “appena cotta”, e toccherebbe al personale di bordo chiede il grado di cottura preferito dal passeggero. A me e al mio vicino questa domanda non è stata fatta, ed è stata portato d’ufficio un filetto “well well well done”. Poco male.
In compenso la senape piccante d’accompagnamento era buona.

Termino il pranzo con della frutta fresca di stagione. E subito dopo mi viene servito un cioccolatino “Godiva”.



Termino il pasto che siamo più o meno qui.

Viene preparato il letto. Comodo, anche se forse coperta e “materasso” potrebbero essere leggermente più spesso. Dormo comunque bene.

Mi sveglio dopo circa un paio d’ore, siamo dalla parti di Uluru.

Decido di fare un breve “aperitivo”. Ordino un “Cuba Libre”. E torno a dormire.

Torno a dormire e mi sveglio quando abbiamo finalmente lasciato l’Australia, ovvero a circa 7h30 dalla partenza. E’ davvero un paese gigantesco!
Penso, a Auckland sono quasi le 10 di sera. E’ ora di cena!

Mi creo la mia solita playlist di musica country, in attesa che venga servito il mio secondo pasto di giornata. Qatar offre una grande selezione di musica country, oltre al bellissimo film “Walk the Line” sulla vita di Johnny Cash. Un must-watch.

Ed ecco arrivare la cena. Prima portata: gnocchetti al formaggio. Davvero buoni. Voto: 8.

Stavolta vado sul leggero, per secondo chiedo solo una selezione di formaggi. Sempre una garanzia.

E infine opto per il dolce che avevo “lasciato da parte” durante il pranzo. Una panna cotta al frutto della passione. Voto: 7,5.

Si torna a dormire. Vengo svegliato dopo parecchie ore dal capo cabina: “Signore, aveva chiesto di essere svegliato a circa 2 ore dall’arrivo per la colazione”. Che dormita!

Ed ecco la colazione. Prima portata: un ottimo salmone. Voto: 8.

Dettaglio delle brioche di accompagnamento.

Come portata di principale, opto per un “croque mounsier”. Voto: 8.

Il mio vicino opta invece per il “french toast” ai frutti di bosco. Buono, riferisce.

Terminiamo il TR con la foto di rito in bagno. Mi scuso per l’espressione e la pettinatura, ho dimenticato di farla prima della partenza e dovete accontentarvi della versione “quasi all’arrivo post 16 ore di volo, post dormita record”.

Tocchiamo terra dopo esattamente 17 ore e 6 minuti di volo. Ultima piccola pecca: niente gate, sbarchiamo col bus. La business class ha però a disposizione un bus dedicato, con sedili in pelle. Molto comodi.
Insomma, per concludere: Qatar si conferma una ottima compagnia, con uno dei migliori prodotti di J sul mercato. Qualcuno si lamenta per l’hard product offerto sul 777 (penso per esempio al blog “One Mile at a Time”, il cui fondatore si rifiuta di volare in configurazione 2-2-2 su Qatar), ma io lo trovo, seppur datato, un ottimo prodotto. Anzi, sto terminando di scrivere questo TR dal 787 di Qatar che mi porta a Francoforte, il mio vicino di posto è un capitano di 777 di Qatar che, chiedendomi del volo da Auckland, mi ha detto: “tutti parlano bene del sedile del 787, 350 e 380, ma vuoi mettere con lo spazio e il comfort del sedile del 777?”. Effettivamente ha ragione.
Attendiamo con trepidazione l’annuncio della super business class che Qatar intende introdurre sui 777 a breve, che arriverà l’8 Marzo a Berlino. “In Al Baker We Trust”.
