6^ Capitolo della saga - Tahiti la perla nera
E’ di nuovo l
unedì 25 novembre……è l’ 1,30 di mattina e si entra in territorio francese.
Scendo sulla pista e faccio una foto al motore del 777-300 che ci ha portato fino a qui.
Ci sono 30 gradi umidi, e prima di poter uscire dall’aeroporto bisogna fare Dogana.
Non c’è bisogno di Visti o Esta, forse si può anche entrare con Carta d’identità????? chissà non ho provato.
Addetti durante la coda prima del controllo di polizia, fanno compilare moduli di ingresso che poi ritirano loro stessi….dati richiesti un pò a caso, non so neanche a cosa possa servire, se mi ricordo bene era anche anonimo…..
Ma tant’è!
Veniamo accolti da un piccolo complessino polinesiano, che deve lavorare per quest’unico volo di stranieri…..simpatico, ma immagino avessero sonno. Chissà se ritarda il volo, se sono obbligati ad aspettare.
E' UN VIDEO da cliccare se vi interessa
40 02 by
meuro demo, su Flickr
Passato il controllo documenti, c’è un controllo sanitario, inteso come controllo divieto ingresso cibo fresco o vietato. Non immaginavo fosse simile all’Australia e alla Nuova Zelanda il controllo del rischio ‘ambientale’. In ogni caso è comunque meno invasivo rispetto alla NZ, io ero in dubbio solo per dei datteri denocciolati, ma non erano freschi. Quindi porto dentro e passo il confine.
Di nuovo foto esterna dell’Aeroporto PPT
28 15 by
meuro demo, su Flickr
Nella preparazione di questa tappa, a cui avevo dedicato 3 giorni, ho dovuto scegliere se stare a Tahiti (isola principale) o provare a muovermi verso qualche isola della Polinesia.
I prezzi erano troppo alti per agganciare un giro tra le isolette, e immaginavo di arrivare un pò stanco dopo 20 giorni di viaggio.
Così ho deciso di stare sull’isola principale e ho fermato una casetta con terrazzo su laguna, in pratica piccola dependance di una villetta di un Francese sposato con Polinesiana. Au Fare Moenau a Paea, piccolo sobborgo sulla costa ovest. (3 notti 380 euro, colazione inclusa)
Bello e caro, come tutto qui.
Ma il primo problema è stato che anche se contattati, loro non accettavano un checkin in piena notte. Di fianco all’aeroporto c’è un solo hotel aeroportuale, ma costava 140 euro.
Mi sono rifiutato di dare tutti questi soldi per entrare nel letto alle 2:30 e svegliarmi alle 8:00. Così dopo ricerca difficilissima, trovo un b&b a 1,5 km dall’aeroporto che permetteva check-in notturno.
Quindi alle 2 di notte, cammino per 20 minuti sul marciapiede dell’unica statale che corre tutto attorno all’isola, per arrivare ad una casetta in una via semiprecisa.
Con due zaini e 30 gradi umidi…..l’avventura si fa sudata. Passo vari gruppetti di 2-3 ragazzi seminascosti nell’ombra (così a naso direi spacciatori), e girato in una vietta buia, riesco a passare il cancello di una villetta che meno male era la mia meta.
Io che bestemmio camminando di notte
Ma la casa è addormentata, nessuno mi accoglie, apro una porta scorrevole e ci sono due letti con persone che dormono, scelgo di usare un’altra porta…..nessuno si muove….trovo una stanza, c’è un letto vuoto!
Bene è tardi e decido che è il mio letto. Accendo ventilatore, e tolgo vestiti sudati e provo a dormire. Poi si vedrà.
Alle 4 di mattina BUSSANO alla porta.
Mi alzo in mutande e c’è una signora in costume, che in francese mi dice che era preoccupata, e che si era addormentata. Inoltre dice che quella non era la mia stanza.
Ok le dico dove potevo andare….ma sembra accettare il fatto che ormai andava bene se rimanevo li dov’ero…..ma mi mette il POS davanti e mi fa pagare.
Ottimo, potevo scappare senza pagare di sicuro. ahahahahah.
Provo a riaddormentarmi…..ma alle 5 di mattina, la casa si sveglia! ospiti, bambini, tutti…..alle 5:40 non aveva più senso provare a dormire.
Avrò si speso 40 euro per questa stanza ‘dignitosa’, ma sono devastato.
Maledizione che erroreeeee!!!
Ci vuole però una spiegazione sugli orari….che so adesso, o almeno so dal giorno dopo che ho passato in Polinesia.
I geni dei Francesi d’oltremare, hanno deciso che le loro ore di luce sono sistemate dalle 5 di mattina ALBA, alle 18:30 circa TRAMONTO. Ogni Stato può fare quello che vuole, ma sinceramente, non ero pronto, non lo sapevo…..e diciamo che non lo capisco.
Cioè per capire questo è l’orario del supermercato vicino a dove poi alloggerò per i prossimi tre giorni.
Ma bando alle ciance…..faccio colazione e verso le 11 torno in aeroporto e mi faccio venire a prendere dal proprietario del piccolo Bungalow, dove alloggerò e rilasserò, dopo il road trip in NZ e la nottata più assurda della mia vita appena trascorsa.
Dopo pranzo dormo, e poi sul terrazzo sulla laguna da barriera corallina (che è a quasi 1 km dalla riva), faccio un video a un pappagallo e a una sterna
E' UN VIDEO da cliccare se vi interessa
40 06 by
meuro demo, su Flickr
Mi godo il primo tramonto e passa così la serata…..insomma questo doppio lunedì è stato un pò sprecato. Se non che il posto è paradisiaco e mi rilasso
Martedì 26 novembre
Colazione compresa
Faccio il bagno e poi decido di andare a vedere la città, capitale della Polinesia, Papeete.
In pratica i bus, girano un pò per tutto il perimetro dell’isola, e da PAEA e PAPEETE è tutto ben servito. Costa poco salirci e i passeggeri in pratica sono solo Polinesiani.
Il Kilometro 0
La città è caotica il giusto, direi anche abbastanza pulita, piena di negoziati e mercati all’aperto. C’è molta gente, tanti ragazzi.
Cammino tra tante oreficerie che vendono gioielli con le PERLE NERE, che sono famosissime, e io non sapevo. Giro per un mercato rionale, con tutti i colori della frutta verdura carne e pesce del posto, ghirlande di fiori ecc ecc.
Un negozio di costumi tipici
E un operaio in sicurezza monta il condizionatore sulla facciata. La sicurezza è data dal non avere scarpe e nell’avere una corda attorno alla vita che entra dalla finestra aperta di destra e esce dalla finestra aperta di sinistra
Negozio di rappresentanza di AirTahiti
Il palazzo del Sindaco
Il Parlamento del popolo Polinesiano
Nel parco del Parlamento c’è un piccolo percorso lungo un ruscelletto e alla natura, con ‘Stazioni’ che spiegano la storia dell’isola, pre e dopo i Francesi.
Mi piaceva ma non so cos’è
Mangio in un ristorantino, pesce crudo al lime e al latte di cocco…..ottimo. Poi nel caldo e all’uscita degli studenti, faccio la coda per salire sul bus per tornare nella mia piccola oasi.
Nel pomeriggio e dopo una nuotata, aspetto il tramonto bevendo ‘locale’.
Mercoledì 27 novembre
Oggi mi faccio portare in un autonoleggio, per prendere un’auto e fare tutto il giro dell’isola e vedere 3 o 4 cose, diciamo il 'must to see' di Tahiti
1 - Le Grotte di Mara’a......le salto
2- Il giardino d’acqua Vahipai…..assolutamente si
3- I soffioni di Arahoho…..bello ma sarà chiuso
4- La spiaggia nera di Pointe Venus
5- La spiaggia più acclamata Vaiava
6- Area Archeologia di Marae
Non posso inventarmi escursioni all’interno rigoglioso e assolutamente selvaggio e montagnoso dell’isola, perchè avrei dovuto prepararmi meglio.
Saltando il punto 1, si passa subito al punto 2, Le jardin d’eau de Vahiai, che è un sentiero che salendo un pochino entra nella natura su per le prime pendici dell’isola. E’ una cosa che mi darà molta soddisfazione,; Avrò un assaggio di come doveva essere quaggiù nel passato, senza l’antropizzazione assoluta nel lungo ring di Tahiti.
Si lascia l’auto nel parcheggio, c’è una casetta che vende alcune cose, io prendo una bottiglia d’acqua, poi c’è un giardino rigoglioso, ed infine c’è la zona dove parte il sentiero. Tutto super ordinato e organizzato e……gratis!
Si può scegliere tra 3 distanze, io farò il giro più lungo, circa 1,30 h di percorso.
Il percorso giallo mi porterà fino a circa 300 metri di altezza, partendo da livello mare.
Dopo una prima rampa decisa, c’è un falsopiano in una piccola area di aghifogli
Poi si penetra nella foresta rigogliosa, e ogni tanto ci sono fantastici scorci sul mare e sulla barriera corallina
Pieno di uccelli e……..galli e galline. Mi spiegheranno che lasciano le galline libere…..e molte diventano ‘selvagge’ e vivono in giro, anche all’interno della montagna.
Il cammino spensierato mi porta nel punto più interno e alto del percorso
indicato anche da questo cartello che mi dice che da qui posso andare a Est o a Ovest, continuo a EST, come tutto il mio Viaggio!
Il mare da un pò di spettacolo
Riprendo la guida e mi porto al punto 3.
I soffioni di Arahoha….una scogliera dove il mare sbattendo sulle rocce, attraverso un passaggio naturale, crea un soffione d’acqua.
Il percorso dal parcheggio dell’auto al punto incriminato è chiuso per caduta rocce, e quindi faccio una foto alla spiaggia, dove dei ragazzi facevano il bagno
Dopodiché, arrivo guidando a Nord, dove mi fermo a vedere la spiaggia nera di Pointe Venus.
La spiaggia è grigia scura…..non puoi chiaramente camminare a piedi scalzi.
Sei vicino alla città e il mare è bello….ma anche un pò sporco, non si vede
La spiaggia, che io non ho apprezzato molto
e il faro li presente
Guido per arrivare alla spiaggia più acclamata dell’isola, la spiaggia di Vaiava. E’ famosa perchè è l’unica con sabbia bianca.
Cose positive, il parcheggio, l’area docce super e gratis (come si usa in Francia), ma la spiaggia è mediocre, e il mare fa schifo.
Infatti no foto e si va direttamente a visitare l’ultimo punto, il 6, l’area Archeologica di Marae!
C’è un grande parcheggio dopo una strada sterrata.
Bagni puliti.
e anche qui è tutto gratis.
Nel rispetto dell’area è vietato salire sui resti dell’area votiva, e così spero facciano tutti.
E’ tutto molto ben tenuto in un giardino rigoglioso, c’è una certa aura di sacralità, e approfitto del fatto di essere solo in questo tardo pomeriggio, per disintossicarmi un pò dalla quotidianità della vita
Si torna a vedere il tramonto sul mare dal mio terrazzo, e a salutare questa parte di mondo.
E sarà un bel tramonto
Ceno andando a prendere una pizza, in uno dei mille forni di truck o piccole pizzerie familiari take away sparsi lungo la statale.
Imploro gli indigeni di non mettere la Creme Fraiche sulla mia pizza, e di cuocerla bene bene. Mi guardano male, ma siete Voi che siete pazzi ahahahaha.
Pizza enorme e troppo condita, ma non morirò di fame.
Giovedì 28novembre
Ultimo giorno in Polinesia.
Lo passo rilassato, preparando gli zaini.
Poi prendo una canoa del mio proprietario e vado in laguna a fare un giro.
Metto una foto dalla barriera verso l’isola….c’è anche il mio bungalow (tetto nero piccolino proprio al centro)
Faccio un giro al supermercato, e prendo due cose per pranzo e cena, prima del volo per andare a San Francisco.
Nel banco frigo è pieno di bottiglie con acqua di mare, acqua/brodo a vari gusti di pesce…..spero lo usino per cucinare, e non per berlo così…..crudo.
Nel tardo pomeriggio, vengo accompagnato verso l’aeroporto. Ma prima di lasciarmi li, ci vuole una tappa dalla cugina, che fa bigiotteria, anche con le famose Perle Nere.
E quindi si va a casa della cugina, e si guarda un pò di prodotti artigianali…..prenderò un piccolo bracciale, sembra ad un ottimo prezzo. Tante parole, si beve un succo a tavola, si parla della mia vita e della loro.
Mi consigliano di portare una donna nell’isoletta dell’amore (di cui ho dimenticato il nome) dove è sicuro che poi si rimane incinta.
E mi consigliano di tornare e andare a vedere varie isole dei Polinesiani (lista di nomi) e di non andare a Bora Bora, che sarà pure bella, ma…….
Considerazioni su Tahiti.
L’isola principale, che è dove sono stato, sinceramente non vale ‘la candela’. Mai farei 20 ore di volo da Parigi con scalo in California, per stare qui in vacanza e neanche per viverci.
Non è brutto, ma non ho proprio sentito il richiamo Polinesiano.
Forse le isolette del resto della Polinesia saranno bellissime……forse se amassi la vacanza o il vivere in barca a vela, spostandomi da un’isola all’altra, potrei pensare di tornare per verificare quanto si racconta di questo posto nei documentari.
Ma il mio parere vale 1……
Si va in Aeroporto.
L’area Check-in come tutto l’aeroporto è open air
La ragazza al desk, che mi farà il boarding ticket, era di una bellezza struggente.
(anche qui non ho potuto fare self check-in per dover far verificare Esta e biglietto già prenotato per lasciare gli Stati Uniti)
Dopo un veloce controllo radiogeno sono in area imbarchi internazionali, tutto al pian terreno, con molte sedute, alcuni negozietti etnici, e due o tre bar ristoranti. Le lounge business sono al primo piano.
Gate che si riempirà velocemente…..salire sui voli di compagnie US, è sempre un divertimento. Biglietti upgrade, richiesta di imbarcare anche bagaglio a mano…. e poi, la fila del gruppo ‘PreBoarding che sinceramente ho apprezzato solo con United (East End Ave potrà confermare), e non ricordo con Delta.
Insomma il PreBoarding è per:
Adesso non so….ma sia su questo volo, che per quello per Monaco per tornare in Europa, la fila del PreBoarding era impressionante, tutti militari? o tutti Global Service o membri premium?
Tutto si svolge velocemente in ogni caso:
Volo PPT-SFO
UA114 con Boeing 787-800 - N27903
22:25 - 08:00
E mi trovo a passeggiare con il mio gruppo 3, quasi ultimo per il Tarmac
e poi su per la scaletta verso il mio posto 49A
Dal finestrino il 787 Bora Bora di Air Tahiti Nui
Ho apprezzato molto le sedute dei due voli fatti con United.
Piccolo particolare, il cuscino è apribile al centro per farlo diventare come un ‘Neck Pillow’
Il pasto viene servito in fretta…..è tardi, e sarà nella norma. Nessuno mi ha stupito, se non Emirates, almeno per quantità.
Piccola considerazione a margine del volo……il Comandante era al suo ultimo volo. Ha fatto il suoi ultimi giorni di riposo fuori casa in Polinesia, ottima scelta.
Tutto il resto dell’equipaggio, mi è parso di capire, erano suoi colleghi - amici, che lo hanno ‘accompagnato’. Sul volo Lo si è applaudito.
Gli oscuranti del Boeing 787, sempre super tecnologici, in tutti i voli da me provati, su questo volo erano in palla/rotti, diversi non solo il mio.
Il colore quindi è giallo come potete vedere nel video dell’atterraggio a SFO (un pò lungo) per pista 28L
E' UN VIDEO da cliccare se vi interessa
42 17 by
meuro demo, su Flickr
e nelle foto della Premium Economy
e della Business
Fatte mentre scendevo dall’aereo su suolo Ammericano.
Sono a San Francisco ragazzi…..mica a Moncalieri!
VIVA
Immigration direi veloce, circa 40 minuti, passati velocemente, usando il mio terzo ESTA. Il poliziotto mi ha solo chiesto se avevo il volo per andarmene, gli ho fatto vedere la prenotazione, spiegando che stavo due notti per vedere qualcosa di questa bellissima città, conosciuta attraverso vari film e racconti leggendari.
Le mie due notti le passerò presso lo YOTEL in Market Street, più verso la City Hall, un buon compromesso costo/posizione/qualità, ed in effetti pur nella sua modernità, è stato un buon posto dove alloggiare.
Per arrivare in centro città la scelta è quasi obbligata con la metro BART a 9 $.
Io invece scendo al piano ZERO del terminal internazionale (scarico su Wallet l'app CLIPPER dei trasporti di San Francisco)e aspetto il mio fantastico Bus SamTrans numero 292 che con 2,05 $ mi porterà a destinazione in 1h e 10 min invece che in 40 minuti, e mi guardo pure in giro mentre passo i sobborghi con nomi ispanici tra l’aeroporto e la città
Terra arsa in quel di Oyster Point
Mi fermo un attimo, volevo mettere anche tutta San Francisco, ma non riesco stasera.
Domani pubblico il resto, terminando così questa ‘Odissea’ , come avete giustamente detto.
tbc