TR [FOTO + OT]: FCO-MXP-MIA-MXP-FCO


Ottima sorpresa un bel tr. Mi stavo addormentando. A me Passato Prossimo invece è piaciuto. Piacevole l'umidità di Miami, eh? [8D]

Grazie, attendiamo il resto.
 
Il Lexotan è un mio compagno fedele di viaggio, ne faccio uso massiccio quando volo, peccato che a volte scendendo a Pechino dica, cacchio, Hong Kong è cambiata parecchio negli ultimi 2 mesi [:308][:308]
 
Ottimo inizio Seaking, aspettiamo il resto del TR ;)

Grazie,

Nicola

PS: io al cinema mi sono addormentato guardando Passato Prossimo...
 
Citazione:Messaggio inserito da AZ1774

Il Lexotan è un mio compagno fedele di viaggio, ne faccio uso massiccio quando volo, peccato che a volte scendendo a Pechino dica, cacchio, Hong Kong è cambiata parecchio negli ultimi 2 mesi [:308][:308]

me lo aspettavo che spuntassi tu! anche lo xanax non è male, anche se attenzione a usarlo! e purtroppo non solo in aereo...:(

mario
 
Una domanda: il check-in per i voli su MXP si fa al Terminal A mentre l'imbarco è al B... Confermi?


Non vorrei ritrovarmi a correre come un forsennato da una parte all'altra dell'aeroporto trascinando valigioni pesantissimi [:256]
 
Citazione:Messaggio inserito da Alitalia Fan

Una domanda: il check-in per i voli su MXP si fa al Terminal A mentre l'imbarco è al B... Confermi?


Non vorrei ritrovarmi a correre come un forsennato da una parte all'altra dell'aeroporto trascinando valigioni pesantissimi [:256]

Te lo confermo io.....
A me piace un sacco il check in AZ al terminal A (apparte la cretinata che hanno fatto che non puoi fare il checkin automatico se hai bagagli.... anche se lo fanno tutte le altre compagnie..)
 
Prendiamo rapidamente un taxi e ci dirigiamo verso Miami Beach (zona sud), dove si trova l’albergo riservatoci dai nostri fornitori/sponsor dell’evento.

L’hotel (www.nationalhotel.com) è semplicemente eccezionale: due piscine di cui una lunga 70 metri, area relax con sdraio, amache, gazebo, ombrelloni e bar.

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Per chi prende parte all’evento i prezzi del soggiorno sono ridicoli, altrimenti si viaggia sui 500$ a notte.

Appena fuori dell’hotel si trova la parte pedonale di Ocean Drive che costeggia la spiaggia. Devo dire che dalla spiaggia mi aspettavo qualcosa di più… niente di straordinario, almeno a questa altezza di Miami Beach

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Visto che siamo arrivati in albergo nel primo pomeriggio, approfittiamo per fare un giro nei dintorni: ovunque è il trionfo dell’Art Decò (il problema è che a me non fa impazzire l’Art Decò…)

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Come sempre mi accade quando vado negli States, alla fine emerge sempre un po’ di delusione: l’America vista dal vero è sempre un gradino sotto a come te la aspetteresti, molto meno sfavillante di come te la fanno vedere al cinema o in televisione.
Strade carine ed eleganti vengono spesso interrotte da zone squallide e “sgarrupate”, e questo succede anche a Miami Beach, che dovrebbe essere la perla di Miami.

Mentre facciamo il nostro giro ci rendiamo presto conto di una cosa: qui l’inglese non serve quasi a niente! Parlano tutti spagnolo e di americani doc se ne vedono davvero pochi in giro… non che la cosa non fosse risaputa, ma il fenomeno sembra essere ancora più vasto di quanto immaginassimo!

Nel frattempo ritorniamo in albergo e ci sprofondiamo nella piscina, anche perché il caldo mostruoso e la stanchezza del viaggio non ci permettono di continuare più di tanto a girare per la città.

In generale rimango stupito del concetto che gli americani hanno di aria condizionata: un getto di aria gelida sparato a 15 nodi, in grado di abbassare ben sotto i 20° la temperatura di un qualsiasi edificio: in pratica entrare in hotel o da qualsiasi altra parte è uno shock impressionante.
Subirò le conseguenze di questa cosa per tutta la settimana, con schiena semi bloccata e torcicollo costante…

La sera ci fermiamo a mangiare a bordo piscina, nella simpatica zona bar che sta proprio lì accanto. Non abbiamo fame e siamo svegli da quasi 23 ore, ma qualcosa preferiamo comunque mangiare. La birretta fresca mi dà il colpo di grazia e di lì a pochi minuti ci trasciniamo in camera…buonanotte!

Il giorno dopo ho la mattinata libera: l’apertura dell’evento comincia dopo pranzo, quindi ne approfittiamo per andare a visitare un qualcosa di veramente unico in tutti gli States.

Si tratta di Villa Vizcaya, una villa (oggi museo) fatta costruire all’inizio del ‘900 da un industriale miliardario americano.

La villa è stata costruita in puro stile rinascimentale italiano e al suo interno ha pezzi di arredamento e opere d’arte europee del ‘500, ‘600 e ‘700 acquistate personalmente dal proprietario in Italia, Francia, Spagna e altri paesi.
In questa villa nulla è finto: è tutto assolutamente autentico (sennò sarebbe stata la classica tamarrata stile Las Vegas)

E’ un qualcosa di straordinario, soprattutto per chi è appassionato di arte come il sottoscritto.
Purtroppo all’interno non si possono scattare foto, ma una volta fuori mi scateno

La facciata che guarda verso il mare
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L’imbarcadero con i marmi ed i pali acquistati a Venezia

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altra vista dell’attracco

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Di nuovo la facciata vista mare

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vecchio e nuovo (sullo sfondo) a confronto

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particolare veneziano

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il bellissimo giardino con fontana acquistata in Toscana

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giardino e villa sullo sfondo

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…continua…
 
Dopo questa fantastica visita siamo ritornati in hotel, anche perchè dopo pranzo sarebbe iniziata la cerimonia di apertura del WAEA, con i brindisi e discorsi di rito tipici di eventi di questo tipo.

Il WAEA quest’anno l’ho trovato un po’ ridimensionato rispetto all’anno scorso, anche se in quanto a temi trattati e soluzioni esposte, è sempre il punto di riferimento mondiale del settore.

Temi dominanti quest’anno:

- possibilità (circa 50%) che a breve l’FAA vieti ai pax di portare qualsiasi hand held a bordo di aeromobili appartenenti a compagnie USA (prospettiva agghiacciante che ha gelato letteralmente la maggior parte dei fornitori di connettività a bordo, i quali vedrebbero presto in fumo i loro servizi di telefonia ed internet via PC a bordo)
- TV Live: funziona benissimo in USA che, essendo un unico paese, non ha problemi di legislazioni diverse e di “territorialità” del segnale satellitare; per l’Europa e gli altri paesi in genere, tutti gli analisti presenti erano concordi nel dire che siamo anni luce da una reale applicabilità nei voli cross country; altro discorso, ovviamente, se si parla di IPTV.
- Subentrare a CBB: dopo l’annunciata chiusura delle attività di Connexion by Boeing, è in atto una corsa famelica da parte dei player di mercato per sostituirsi a loro presso le 12, incazzatissime, compagnie aeree (LH in primis) che hanno questo servizio a bordo. Si prevede una mega richiesta di risarcimento anche perché sembra che le 12 compagnie abbiano intenzione di consorziarsi per fare causa a CBB

Dopo la cerimonia inaugurale siamo tornati in hotel per prepararci ad una delle tante feste serali organizzate dagli sponsor.
Questa volta la festa era proprio al nostro hotel, le sere successive, invece, abbiamo avuto modo di conoscere molti locali carini posizionati un po’ ovunque a Miami, dal locale vicino alla villa di versace su Ocean Drive, al mega locale cubano dietro l’American Airlines Arena a Bayside Market Place, allo yacht affittato da Panasonic che ci ha portato in giro per tutta la sera.

La mattina dopo ci svegliamo presto (anche a causa del fuso orario) e decidiamo di fare una passeggiata con colazione prima dell’inizio della conferenza: ci dirigiamo verso Espagnola Way, un grazioso quartierino a Miami Beach costruito nello stile di un paesino spagnolo

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Qui è dove facciamo colazione: molto carino

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Al ritorno quasi quasi non credo a quel che vedo!!! Abituati alle gesta di Orazio in C.S.I. Miami, ecco cosa mi si presenta davanti agli occhi…

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Come al solito la realtà è inferiore alle aspettative: questo furgone “scrauso” è certamente molto più brutto del “Gippone” nero lucente utilizzato nel telefilm…

Subito dopo mi dirigo al Convention Center per l’inizio dei lavori e da quel momento in poi le giornate saranno così intense che la settimana volerà via velocissima.

Segnalo una carinissima passeggiata mattutina su Ocean Drive durante la quale ci siamo imbattuti in due simpatici e strampalati venditori di cesti fatti con le foglie di palma… mia moglie, naturalmente, non ha resistito e ne ha comprati due…

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Molto carina anche Lincoln Road, cuore commerciale e centro della movida a Miami Beach

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con tanto di chiesetta stile missione spagnola del 1700

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Insomma come vi dicevo la settimana passa veloce e arriviamo quindi rapidamente a sabato, giorno della partenza.

Ultimi giri in piscina, ultimi sguardi al lungomare (ed ai tantissimi aerei che sorvolano Miami Beach, sia in atterraggio, sia in decollo, una vera pacchia per noi appassionati) e prepariamo quindi le valigie che, misteriosamente, si sono moltiplicate in numero e peso rispetto all’andata.
Questa volta ci toccherà imbarcare… pazienza e che Dio ce la mandi buona a MXP…!!!

Una telefonata preventiva al caposcalo di MIA ci avverte del fatto che il volo AZ 637 sarà in ritardo di un’ora a causa del ritardato arrivo della macchina… questo significa un bagno in più in piscina… quindi tutto sommato…

Arriva finalmente l’ora di partire, taxi e via all’aeroporto… mia moglie ha il Lexotan già pronto in mano… meglio prevenire che curare…

Arriviamo all’aeroporto e facciamo subito il check-in, senza trovare troppa cosa; l’aeroporto è pieno di gente anche perché, insieme al nostro, partono molti altri voli per l’Europa.

Al gate salutiamo molti dei partecipanti alla conferenza: con molti di loro ci rivedremo all’Expo Interiors di Amburgo, ad Aprile 2007.

Alla fine imbarchiamo abbastanza rapidamente e stacchiamo ad un’ora esatta dalla presunta ora di partenza, scopriremo poi in volo che, a causa dei forti venti a favore, arriveremo a MXP comunque in orario.

Anche questa volta non faccio caso alla sigla della macchina… anche se mi accorgo che non è quella dell’andata.

Anche questa volta il taxi è veloce e non attendiamo molto per il decollo, dietro di noi incombe un 747-400 AF sul quale volano alcuni nostri colleghi AF.

Per cena viene servito il solito menù AZ: antipasto, pasta (un po’ più ricercata nelle ricette rispetto all’andata), pesce, fruttini gelati e amaro finale.

Il volo di ritorno si riconferma per me una passeggiata rispetto all’andata: mi guardo un film (X-Men 3), chiudo gli occhi per un po’ (senza grande successo) e in un batter d’occhio siamo già in Francia.
Atterriamo dopo 8 ore e 30 dal decollo, ben 1 ora e mezza in meno rispetto all’andata (mi ricordo infatti venti di coda a 120 km/h).

Siano stanchi e l’idea di prendere l’AZ1019 per andare a Roma certo non ci fa impazzire… anche perché scopriamo che il volo è in ritardo di un’oretta e in più le addette SEA al banco check-in ci mettono una vita per completare l’imbarco: a volte interrompono l’imbarco, escono fuori, vanno dall’omino del Cobus, gli dicono di partire con i pax che ha a bordo, poi tornano indietro e continuano con gli altri… una agonia che mal sopporteresti comunque, figurati dopo una traversata oceanica… dietro di noi c’è la maggior parte del crew dell’AZ637… poveretti: hanno l’occhio vitreo di chi ha lavorato e non ha dormito una mazza.

Finalmente imbarchiamo anche noi su un A-321 e dopo un po’ partiamo… ritardo accumulato, circa un’ora!

Per fortuna il taxi è rapido ed in breve siamo in volo… in Italia c’è brutto tempo quella mattina e si balla parecchio, viene pure interrotto a metà il servizio bevande.

Grazie a Dio dopo 50 minuti tocchiamo terra a Roma… ora ci tocca l’ultimo angosciante passo: l’attesa (speriamo non vana) delle valigie.

45 minuti ci vogliono… troppi, veramente troppi anche se per fortuna troviamo tutto…

Distrutti ci dirigiamo verso casa, durante il tragitto mi casca la testa più di una volta ma ho comunque la forza di pensare che è stata una settimana davvero importante per il mio lavoro e che forse non si poteva trovare posto più esotico di Miami per discutere di tecnologia a bordo in una calda fine estate 2006.

Ciao e tutti [:306]