Tutto inizia ad agosto quando, aprendo Aviazione Civile, mi imbatto nella discussione relativa agli ultimi voli del 737 BA (discussione per la quale ancora ringrazio Shogun) e, con notevole gioia e stupire, scopro che l’”Overall final 737-400 service” era la rotazione su TRN del 30 settembre; considerando che non so se e quando avrò di nuovo un’oportunità del genere, la possibilità di prendere un volo così particolare direttamente dal mio home airport, comincio subito a pensare che un giretto a Londra - città che amo adoro – si poteva fare, anche se, come mio solito, ci metto un po’ a decidere, con il risutlato che, alla fine, il volo verrà a costare abbastanza di più rispetto alle 56£ che avevo visot la prima volta che avevo simulato la prenotazione. Come premessa al TR vero e proprio, comunico che, a differenza di quanto sia avvenuto per gli altri, in questo le foto sono state scattate interamente con la mia fida compattina e con il cellulare, dovendo stare a Londra solo poche ore, nonostante l’evento, non avevo voglia di portarmi dietro la reflex.
In men che non si dica, quindi, arriviamo alla fatidica data del 30 settembre e il volo inizierà sotto i migliori auspici: l’iPad mi ricorderà (oltre che di prendere la Oyster) che è bene che mi dia una mossa, ma io non lo farò, con il risultato che, con il volo in partenza alle 16.45, partirò di casa alle 15.20, esattamente 5 minuti dopo l’ora a cui avrei voluto trovarmi in aeroporto, in più, lungo la strada, mi imbatterò in dei cantieri (evviva! Ma non dovevano aver finito ad agosto?) e, arrivato finalmente a TRN, ai controlli di sicurezza, avrò la fortuna di scegliere la fila più lenta in assoluto (così sarò airside solo alle 16.10), per non parlare del fatto che, appena comincerò a tentare di fare qualche foto, la mia fida compattina si spegnerà più volte, riportandomi un generico quanto terrificante – data la situazione - “errore obbiettivo”; dopo un colpo ben assestato, l’errore obiettivo scomparirà e, finalmente, riuscirò a scattare qualche foto.
Cominciamo, quindi, con una delle numerose chicche presenti a TRN quel giorno, il SSJ 100-95 LR che sta(va?) effettuando dei test di rumorosità a CUF, parcheggiato di fronte allo stabilimento di Caselle sud dell’Alenia.
Un paio di scatti della parte principale del salone partenze e del nuovo duty free di TRN (che è obbligatorio attraversare per raggiungere i gate, cosa che non sopporto)…
…e del negozio Tiger – uno degli unici due store aeroportuali della catena - con annesso punto di ricarica per gingilli elettronici.
Purtroppo, devo accettare che TRN non sia hub, dato che c’è Tiger, ma manca un certo negozio. E’ dura, ma me ne farò una ragione
Mi avvio, quindi, verso la squallida area extra Shengen, oggi si imbarca dal gate 1.
Qui l’atmosfera è un po’ particolare, accanto a parecchia gente seduta che aspetta, normalmente, l’imbarco, c’è anche un certo numero di persone che sta, evidentemente, pensando a sua volta ad un TR, dato che non è propriamente abituale che ci siano diverse persone che fotografano il display del gate. Il numero di appassionati inglesi venuti a Torino apposta, alcuni il giorno prima, altri triangolando (qui un TR su A.net http://www.airliners.net/aviation-forums/trip_reports/read.main/268824/ ), altri direttamente con il volo di andata del 734, è, infatti, abbastanza elevato, cosa che avevo già scoperto leggendo Flyertalk e che mi è, poi, stata confermata anche a bordo.
Ed eccolo qui, fotografato attraverso le vetrate, G-DOCX (primo volo effettuato il 29/03/1993), l’ultimo 734 rimasto nella flotta BA, pronto a compiere l’ultimo suo volo commerciale.
Carta d’imbarco su cellulare
L’ultima volta che “Boeing 737 jet” compare nel campo relativo al modello di aereo con cui verrà operato un volo. Tristezza.
L’imbarco avviene tramite finger e degli strani figuri scattano foto all’aereo. Mah, che strana gente che c’è in giro…
Se fotografano, evidentemente, c’è qualche motivo per scattare delle foto, quindi li imito. Non chiedetemi perché scattassero una foto de genere, proprio non saprei
Qualche anima pia sarebbe in grado di spiegarmi per quale caspita di motivo i 737 BA, per lo meno negli ultimi anni, hanno quell’anello nero attorno al muso? D’accordo, una volta gli aerei avevano il muso nero (e, se non erro, alcune particolari vernici, all’epoca disponibili solo in nero, servivano per evitare interferenze con il radar, se dico idiozie, correggetemi), era TUTTO nero, non con questo anello. Qualcuno è in grado di togliermi questa curiosità che mi porto dietro da parecchio?
Appena salito chiedo alla – gentilissima – capo cabina conferma del fatto che sia davvero l’ultimo volo e ricevo immediata conferma: “the very last before going to desert”.
Prima che arrivi il mio vicino di posto (per fortuna, il posto centrale rimarrà libero), sbrighiamo le incombenze.
Sedile (devo dire che mi è parso comodo, anche se ho ricevuto più volte ginocchiate dal pax seduto dietro di me):
Pitch:
Per quanto concerne la foto della foto della safety card, gli “amanti del genere” dovranno attendere, ma arriverà.
Vicino di finger. Finalmente vedo dal vivo la nuova livrea AZ e devo dire che mi è piaciuta.
L’equipaggio di condotta è interamente femminile e, al termine dell’imbarco, la cpt dà il benvenuto ai pax con un lungo e sentito messaggio in cui spiega come quel volo sia speciale sotto molti punti di vista e per molti soggetti, innanzi tutto, ovviamente, per l’aereo e la compagnia per le ragioni che ben sappiamo, ma anche per lei, che, dopo 19 anni sui 737, si appresta ad andare in pensione insieme all’aereo che sta pilotando, cosa che le procura (e non stento a crederlo!), dei sentimenti misti di gioia e di tristezza e poi, ovviamente, anche per la f/o che, per forza di cose, dovrà cambiare modello e passerà ai 747, quindi al lungo raggio, cosa che, per forza di cose, porterà a dei cambiamenti anche nella sua vita. Durante il volo, si farà sentire molte altre volte, rimarcando la particolarità del volo e dando informazioni sulla rotta. Alcuni annunci li ho registrati, ma non ho idea di come si possa caricarli, se qualcuno è interessato e mi rende edotto, posso provare a postarli.
I suoi anni li dimostra tutti
Iniziamo a muoverci e raggiungiamo la seconda “chicca” presente quel giorno a TRN, il 757 Privilege usato dal Sivilla impegnato contro la Juve allo Juventus stadium.
Infine, un AN12 Cavok parcheggiato al kilo, atterrato proprio mentre ero nel finger (mi ha colto di sorpresa, altrimenti la foto gliel’avrei fatta meglio prima dell’imbarco, questa prendetela semplicemente come testimonianza).
Per una volta, sono gli spotter a venire fotografati
Spettacoli che solo un aereo ti può regalare.
E’ da tanto che non volavo su un aereo con ali “tradizionali”, senza winglet et similia e devo dire che, subito, quest’ala mi ha fatto uno strano effetto.
Subito dopo il decollo viene servito da mangiare, le bevande arriveranno poco dopo. Ho optato per panino con prosciutto cotto, cheddar e insalata (buono, l’ho trovato sufficientemente gustoso) e Coca Cola.
Bicchiere brandizzato, mi piace.
Intanto, la cpt Scott ci comunica che alla nostra sinistra vi è Ginevra, con annesso lago e GVA ben in vista.
Transitiamo, poi, vicino all’immenso CDG
E arriviamo, quindi, sulla Manica
La cpt torna a parlare ai passeggeri ricordando ancora una volta la particolarità del volo sul quale ci trovavamo e dicendo che, dopo l’atterraggio, coloro che ne avessero avuto piacere, avrebbero potuto passare dal cockpit e lei sarebbe stata ben lieta di firmare qualsivoglia oggetto si volesse tenere come ricordo (foto ecc). Decido, quindi, di chiedere al crew se, dopo l’atterraggio, potessi portare con me la safety card e, ovviamente, ricevo risposta positiva. Già solo sentirsi dire da un a/v che sì, puoi prenderti la safety card e portartela a casa senza alcun problema è sufficiente per dire che è valsa la pena compiere questo viaggio
L’ultima volta che un pax potrà scattare una foto come questa.
Intanto, mentre mi lascio andare alla malinconia, raggiungiamo la costa ed iniziamo l’avvicinamento a LGW, di cui vedrete parecchie foto in quanto ho pensato che, se è vero che il 734 sarebbe decollato di nuovo di lì a poco alla volta della California, quello, però, era in assoluto il suo ultimo approach a quella che è stata la sua casa per decenni, quindi meritava di essere fotografato e, visto che, come ben sapete dai miei precedenti TR, ho scarse doti di sintesi, ora vi beccate un bel po’ di foto
Cabina
Qualcuno sa cosa sia?
Dunsfold, sede del circuito di Top Gear (programma idiota, ma che mi piace molto, non a caso, saranno proprio alcune avventure di quei tre pazzi a tenermi compagnia al ritorno)
E così, dopo circa 52520 ore in aria, G-DOCX atterra a Gatwick per l’ultima volta e si conclude l’ultimo volo commerciale di un 737 BA; per la prima volta in vita mia (chiarisco ulteriormente: normalmente, mi guardo bene dal farlo), all’atterraggio ho applaudito, l’aereo e l’equipaggio, al termine di questo volo “speciale” (non un charter eh
), se lo meritavano.
Dal momento in cui l’aereo tocca terra, comincio a prestare attenzione e a sperare che arrivi qualche annuncio in cui si comunica che, come da tradizione, andremo incontro ad un water cannon salute, prendo anche il telefono in mano, per potere registrare l’annuncio stesso e, se del caso, girare un filmano nel mentre che con la macchina scatto foto però rulliamo, rulliamo e rulliamo ancora, ma, dei pompieri (e, tanto meno, dell’annuncio), neanche l’ombra. E vabbè, è la seconda volta che salgo su un aereo e spero nel water salute (per la prima, vi rimando al mio TR del volo inaugurale della TRN-ZRH con il Saab di Etihad regional), ma, anche questa volta, rimarrò, nel vero senso della parola, a bocca asciutta.
Ah, ma, prima o poi, un weater salute riuscirò a vederlo da bordo eh. Dopo un “cabin crew, for the last time, disarm slides and cross check”, ci fermiamo nella piazzola.
La comandante, quindi, nel ringraziare i passeggeri, ricorda ancora una volta come quello fosse un volo particolare sotto molti aspetti e per molte delle persone a bordo, invitando chiunque abbia piacere a passare dal cockpit prima di scendere. Inutile dire che non me lo lascerò ripetere due volte, visto che, a parte qualche volta in cui devo esserci entrato da bambino (ma i ricordi sono pochissimi e incerti), non mi era mai capitato di mettere piede nel flight deck.
Lascio scendere i pax e mi metto in coda per la visita al cockpit insieme ad un nutrito gruppo di appassionati inglesi; parlando con un ragazzo, che mi abborda chiedendomi se pure io fossi sul volo di andata, ho la conferma del fatto che molti “nostri colleghi” britannici, comprando due biglietti one way, hanno effettuato la rotazione completa, partendo e ritornando a LGW. La cpt rimane in cockpit, posando per le foto ed autografando quanto le viene sporto dai pax, mentre il (la?) primo ufficiale sta fuori a scattare foto e a chiacchierare con gli appassionati in attesa.
“Signore e signori, è il primo ufficiale Flying Fox che vi parla, vi do il benvenuto a bordo di questo Boeing 737-400 con destinazione…” (ok, la smetto, abbiate pietà, ma, ripensando a quel momento, la felicità è ancora moltissima, è stato un momento davvero bello). Preciso che il cappello mi è stato offerto dalla cpt, ovviamente, non sono stato io a chiederlo, ci mancherebbe altro.
Permettetemi di spendere due parole sulla cpt Scott che, con i suoi frequenti annunci e con l’invito nel cockpit al termine del volo, nonchè con la sua gentilezza e disponibilità inaudite (ma questo vale per tutto il crew, sia in cockpit che in cabina), ha permesso ai pax, anche in mancanza di festeggiamenti ufficiali organizzati dalla compagnia e, in particolare, ovviamente, a chi era lì per quello, di vivere quel volo in modo particolare, di viverlo veramente come un qualcosa di diverso dal solito, anche in mancanza di water salute e di certificati che, a quel punto, sarebbero stati un gradito “di più”, ma non sono stati essenziali per rendersi conto del fatto che quello non era un TRN-LGW come gli altri. Immagino anche i pensieri (di cui in parte ha parlato nel primo annuncio effettuato a TRN) che dovevano affollarsi nella sua mente in quel momento così particolare non solo per l’aereo, ma per la sua carriera e per la sua vita e, ciò nonostante, ha saputo essere davvero professionale, gentile e disponibilissima. Anche se so che non leggerà mai, le porgo qui i miei più vivi ringraziamenti, unitamente ai miei più sinceri auguri per la sua sicuramente meritata pensione.
In quei pochi minuti in cui sono stato con lei in cockpit mi ha esortato a fotografare tutto quello che volevo e a chiederle tutto quello che mi poteva passare per la mente e mi ha fattonotare come il cockpit fosse piuttosto basso e poco spazioso (in effetti, pensandoci, pensavo che nel flight deck di un 737 ci fosse un po’ più spazio…).
Vista dallo 0B
La cpt mi scrive una dedica sulla safety card (mi mangio le mani per non essermi fatto firmare anche la boarding pass cartacea che avevo con me) e, come ricordo, mi regala una cartolina di BA del 737 e, dopo averle stretto la mano e avere fatto alla f/o gli auguri per la sua nuova vita, scendo dall’aereo, attraversando un gruppo di membri del personale di terra piuttosto allegri e sorridenti. Scendere dalla 1L arrivando da sinistra rispetto alla porta devo dire che è stato bello e particolare.
In conclusione, un volo bello è particolare, è mancato il festeggiamento ufficiale che mi sarei aspettato e in cui speravo (a maggior ragione dopo aver visto quanto era stato fatto in occasione dell’ultimo volo del 757), ma è stata, comunque, una piacevolissima esperienza che mi ha permesso di togliermi uno sfizio che mi portavo dietro da un po’, quello di poter volare su uno dei voli un po’ “particolari” di cui spesso ho letto, ma che non avevo mai potuto vivere in prima persona.
Ora parto per Amsterdam, quando tornerò, venerdì, posterò qualche foto OT di Londra e qualche scatto (ma non un vero TR) del ritorno, avvenuto il giorno successivo con FR da STN.
In men che non si dica, quindi, arriviamo alla fatidica data del 30 settembre e il volo inizierà sotto i migliori auspici: l’iPad mi ricorderà (oltre che di prendere la Oyster) che è bene che mi dia una mossa, ma io non lo farò, con il risultato che, con il volo in partenza alle 16.45, partirò di casa alle 15.20, esattamente 5 minuti dopo l’ora a cui avrei voluto trovarmi in aeroporto, in più, lungo la strada, mi imbatterò in dei cantieri (evviva! Ma non dovevano aver finito ad agosto?) e, arrivato finalmente a TRN, ai controlli di sicurezza, avrò la fortuna di scegliere la fila più lenta in assoluto (così sarò airside solo alle 16.10), per non parlare del fatto che, appena comincerò a tentare di fare qualche foto, la mia fida compattina si spegnerà più volte, riportandomi un generico quanto terrificante – data la situazione - “errore obbiettivo”; dopo un colpo ben assestato, l’errore obiettivo scomparirà e, finalmente, riuscirò a scattare qualche foto.
Cominciamo, quindi, con una delle numerose chicche presenti a TRN quel giorno, il SSJ 100-95 LR che sta(va?) effettuando dei test di rumorosità a CUF, parcheggiato di fronte allo stabilimento di Caselle sud dell’Alenia.

Un paio di scatti della parte principale del salone partenze e del nuovo duty free di TRN (che è obbligatorio attraversare per raggiungere i gate, cosa che non sopporto)…


…e del negozio Tiger – uno degli unici due store aeroportuali della catena - con annesso punto di ricarica per gingilli elettronici.

Purtroppo, devo accettare che TRN non sia hub, dato che c’è Tiger, ma manca un certo negozio. E’ dura, ma me ne farò una ragione

Mi avvio, quindi, verso la squallida area extra Shengen, oggi si imbarca dal gate 1.


Qui l’atmosfera è un po’ particolare, accanto a parecchia gente seduta che aspetta, normalmente, l’imbarco, c’è anche un certo numero di persone che sta, evidentemente, pensando a sua volta ad un TR, dato che non è propriamente abituale che ci siano diverse persone che fotografano il display del gate. Il numero di appassionati inglesi venuti a Torino apposta, alcuni il giorno prima, altri triangolando (qui un TR su A.net http://www.airliners.net/aviation-forums/trip_reports/read.main/268824/ ), altri direttamente con il volo di andata del 734, è, infatti, abbastanza elevato, cosa che avevo già scoperto leggendo Flyertalk e che mi è, poi, stata confermata anche a bordo.
Ed eccolo qui, fotografato attraverso le vetrate, G-DOCX (primo volo effettuato il 29/03/1993), l’ultimo 734 rimasto nella flotta BA, pronto a compiere l’ultimo suo volo commerciale.

Carta d’imbarco su cellulare

L’ultima volta che “Boeing 737 jet” compare nel campo relativo al modello di aereo con cui verrà operato un volo. Tristezza.

L’imbarco avviene tramite finger e degli strani figuri scattano foto all’aereo. Mah, che strana gente che c’è in giro…

Se fotografano, evidentemente, c’è qualche motivo per scattare delle foto, quindi li imito. Non chiedetemi perché scattassero una foto de genere, proprio non saprei


Qualche anima pia sarebbe in grado di spiegarmi per quale caspita di motivo i 737 BA, per lo meno negli ultimi anni, hanno quell’anello nero attorno al muso? D’accordo, una volta gli aerei avevano il muso nero (e, se non erro, alcune particolari vernici, all’epoca disponibili solo in nero, servivano per evitare interferenze con il radar, se dico idiozie, correggetemi), era TUTTO nero, non con questo anello. Qualcuno è in grado di togliermi questa curiosità che mi porto dietro da parecchio?
Appena salito chiedo alla – gentilissima – capo cabina conferma del fatto che sia davvero l’ultimo volo e ricevo immediata conferma: “the very last before going to desert”.
Prima che arrivi il mio vicino di posto (per fortuna, il posto centrale rimarrà libero), sbrighiamo le incombenze.
Sedile (devo dire che mi è parso comodo, anche se ho ricevuto più volte ginocchiate dal pax seduto dietro di me):

Pitch:

Per quanto concerne la foto della foto della safety card, gli “amanti del genere” dovranno attendere, ma arriverà.
Vicino di finger. Finalmente vedo dal vivo la nuova livrea AZ e devo dire che mi è piaciuta.

L’equipaggio di condotta è interamente femminile e, al termine dell’imbarco, la cpt dà il benvenuto ai pax con un lungo e sentito messaggio in cui spiega come quel volo sia speciale sotto molti punti di vista e per molti soggetti, innanzi tutto, ovviamente, per l’aereo e la compagnia per le ragioni che ben sappiamo, ma anche per lei, che, dopo 19 anni sui 737, si appresta ad andare in pensione insieme all’aereo che sta pilotando, cosa che le procura (e non stento a crederlo!), dei sentimenti misti di gioia e di tristezza e poi, ovviamente, anche per la f/o che, per forza di cose, dovrà cambiare modello e passerà ai 747, quindi al lungo raggio, cosa che, per forza di cose, porterà a dei cambiamenti anche nella sua vita. Durante il volo, si farà sentire molte altre volte, rimarcando la particolarità del volo e dando informazioni sulla rotta. Alcuni annunci li ho registrati, ma non ho idea di come si possa caricarli, se qualcuno è interessato e mi rende edotto, posso provare a postarli.
I suoi anni li dimostra tutti

Iniziamo a muoverci e raggiungiamo la seconda “chicca” presente quel giorno a TRN, il 757 Privilege usato dal Sivilla impegnato contro la Juve allo Juventus stadium.

Infine, un AN12 Cavok parcheggiato al kilo, atterrato proprio mentre ero nel finger (mi ha colto di sorpresa, altrimenti la foto gliel’avrei fatta meglio prima dell’imbarco, questa prendetela semplicemente come testimonianza).

Per una volta, sono gli spotter a venire fotografati


Spettacoli che solo un aereo ti può regalare.

E’ da tanto che non volavo su un aereo con ali “tradizionali”, senza winglet et similia e devo dire che, subito, quest’ala mi ha fatto uno strano effetto.

Subito dopo il decollo viene servito da mangiare, le bevande arriveranno poco dopo. Ho optato per panino con prosciutto cotto, cheddar e insalata (buono, l’ho trovato sufficientemente gustoso) e Coca Cola.


Bicchiere brandizzato, mi piace.

Intanto, la cpt Scott ci comunica che alla nostra sinistra vi è Ginevra, con annesso lago e GVA ben in vista.

Transitiamo, poi, vicino all’immenso CDG

E arriviamo, quindi, sulla Manica

La cpt torna a parlare ai passeggeri ricordando ancora una volta la particolarità del volo sul quale ci trovavamo e dicendo che, dopo l’atterraggio, coloro che ne avessero avuto piacere, avrebbero potuto passare dal cockpit e lei sarebbe stata ben lieta di firmare qualsivoglia oggetto si volesse tenere come ricordo (foto ecc). Decido, quindi, di chiedere al crew se, dopo l’atterraggio, potessi portare con me la safety card e, ovviamente, ricevo risposta positiva. Già solo sentirsi dire da un a/v che sì, puoi prenderti la safety card e portartela a casa senza alcun problema è sufficiente per dire che è valsa la pena compiere questo viaggio

L’ultima volta che un pax potrà scattare una foto come questa.

Intanto, mentre mi lascio andare alla malinconia, raggiungiamo la costa ed iniziamo l’avvicinamento a LGW, di cui vedrete parecchie foto in quanto ho pensato che, se è vero che il 734 sarebbe decollato di nuovo di lì a poco alla volta della California, quello, però, era in assoluto il suo ultimo approach a quella che è stata la sua casa per decenni, quindi meritava di essere fotografato e, visto che, come ben sapete dai miei precedenti TR, ho scarse doti di sintesi, ora vi beccate un bel po’ di foto


Cabina

Qualcuno sa cosa sia?

Dunsfold, sede del circuito di Top Gear (programma idiota, ma che mi piace molto, non a caso, saranno proprio alcune avventure di quei tre pazzi a tenermi compagnia al ritorno)


E così, dopo circa 52520 ore in aria, G-DOCX atterra a Gatwick per l’ultima volta e si conclude l’ultimo volo commerciale di un 737 BA; per la prima volta in vita mia (chiarisco ulteriormente: normalmente, mi guardo bene dal farlo), all’atterraggio ho applaudito, l’aereo e l’equipaggio, al termine di questo volo “speciale” (non un charter eh


Dal momento in cui l’aereo tocca terra, comincio a prestare attenzione e a sperare che arrivi qualche annuncio in cui si comunica che, come da tradizione, andremo incontro ad un water cannon salute, prendo anche il telefono in mano, per potere registrare l’annuncio stesso e, se del caso, girare un filmano nel mentre che con la macchina scatto foto però rulliamo, rulliamo e rulliamo ancora, ma, dei pompieri (e, tanto meno, dell’annuncio), neanche l’ombra. E vabbè, è la seconda volta che salgo su un aereo e spero nel water salute (per la prima, vi rimando al mio TR del volo inaugurale della TRN-ZRH con il Saab di Etihad regional), ma, anche questa volta, rimarrò, nel vero senso della parola, a bocca asciutta.


La comandante, quindi, nel ringraziare i passeggeri, ricorda ancora una volta come quello fosse un volo particolare sotto molti aspetti e per molte delle persone a bordo, invitando chiunque abbia piacere a passare dal cockpit prima di scendere. Inutile dire che non me lo lascerò ripetere due volte, visto che, a parte qualche volta in cui devo esserci entrato da bambino (ma i ricordi sono pochissimi e incerti), non mi era mai capitato di mettere piede nel flight deck.
Lascio scendere i pax e mi metto in coda per la visita al cockpit insieme ad un nutrito gruppo di appassionati inglesi; parlando con un ragazzo, che mi abborda chiedendomi se pure io fossi sul volo di andata, ho la conferma del fatto che molti “nostri colleghi” britannici, comprando due biglietti one way, hanno effettuato la rotazione completa, partendo e ritornando a LGW. La cpt rimane in cockpit, posando per le foto ed autografando quanto le viene sporto dai pax, mentre il (la?) primo ufficiale sta fuori a scattare foto e a chiacchierare con gli appassionati in attesa.
“Signore e signori, è il primo ufficiale Flying Fox che vi parla, vi do il benvenuto a bordo di questo Boeing 737-400 con destinazione…” (ok, la smetto, abbiate pietà, ma, ripensando a quel momento, la felicità è ancora moltissima, è stato un momento davvero bello). Preciso che il cappello mi è stato offerto dalla cpt, ovviamente, non sono stato io a chiederlo, ci mancherebbe altro.

Permettetemi di spendere due parole sulla cpt Scott che, con i suoi frequenti annunci e con l’invito nel cockpit al termine del volo, nonchè con la sua gentilezza e disponibilità inaudite (ma questo vale per tutto il crew, sia in cockpit che in cabina), ha permesso ai pax, anche in mancanza di festeggiamenti ufficiali organizzati dalla compagnia e, in particolare, ovviamente, a chi era lì per quello, di vivere quel volo in modo particolare, di viverlo veramente come un qualcosa di diverso dal solito, anche in mancanza di water salute e di certificati che, a quel punto, sarebbero stati un gradito “di più”, ma non sono stati essenziali per rendersi conto del fatto che quello non era un TRN-LGW come gli altri. Immagino anche i pensieri (di cui in parte ha parlato nel primo annuncio effettuato a TRN) che dovevano affollarsi nella sua mente in quel momento così particolare non solo per l’aereo, ma per la sua carriera e per la sua vita e, ciò nonostante, ha saputo essere davvero professionale, gentile e disponibilissima. Anche se so che non leggerà mai, le porgo qui i miei più vivi ringraziamenti, unitamente ai miei più sinceri auguri per la sua sicuramente meritata pensione.
In quei pochi minuti in cui sono stato con lei in cockpit mi ha esortato a fotografare tutto quello che volevo e a chiederle tutto quello che mi poteva passare per la mente e mi ha fattonotare come il cockpit fosse piuttosto basso e poco spazioso (in effetti, pensandoci, pensavo che nel flight deck di un 737 ci fosse un po’ più spazio…).

Vista dallo 0B


La cpt mi scrive una dedica sulla safety card (mi mangio le mani per non essermi fatto firmare anche la boarding pass cartacea che avevo con me) e, come ricordo, mi regala una cartolina di BA del 737 e, dopo averle stretto la mano e avere fatto alla f/o gli auguri per la sua nuova vita, scendo dall’aereo, attraversando un gruppo di membri del personale di terra piuttosto allegri e sorridenti. Scendere dalla 1L arrivando da sinistra rispetto alla porta devo dire che è stato bello e particolare.



In conclusione, un volo bello è particolare, è mancato il festeggiamento ufficiale che mi sarei aspettato e in cui speravo (a maggior ragione dopo aver visto quanto era stato fatto in occasione dell’ultimo volo del 757), ma è stata, comunque, una piacevolissima esperienza che mi ha permesso di togliermi uno sfizio che mi portavo dietro da un po’, quello di poter volare su uno dei voli un po’ “particolari” di cui spesso ho letto, ma che non avevo mai potuto vivere in prima persona.
Ora parto per Amsterdam, quando tornerò, venerdì, posterò qualche foto OT di Londra e qualche scatto (ma non un vero TR) del ritorno, avvenuto il giorno successivo con FR da STN.
Addio, 737 British Airways!
