:: Ritorno
Anzitutto mi scuso se posto solo ora il ritorno el 17 Aprile 2009 ma non ho trovato né la pazienza né il tempo di finirlo ed inoltre mi scuso per la mancanza di foto. Spero possa comunquesia far piacere.
Il giorno del compleanno di mio fratello con grande dispiacere mi tocca tornare a Roma a causa di un esame di Ingegneria che dovevo sostenere Lunedì 20. Quindi il 17 Aprile mi trovo a dover tornare a casa solo soletto senza la mia famiglia; i nostri amici erano già partiti il martedì precedente. Con la prenotazione spostata e con qualche incertezza circa la mia partenza mi avvio verso l’aeroporto.
Alle 2 del pomeriggio avevo l’hovercraft per raggiungere l’aeroporto quindi inizio a muovermi da casa (a 15km da Freetown) verso le 11.30. Arriviamo a l’1 all’imbarco dove poche persone erano presenti. Verso le 2.15 partiamo ed attraversiamo la baia in 25 minuti. Una volta arrivati ci sarà un po’ di caos generale per riprendere i propri bagagli ma sotto il caldo atroce africano si risolverà il tutto senza problemi e senza fretta considerando che il volo sarà verso le 7.15pm.
Arrivo in area check-in e parlo con il ragazzo della SN Brussels che assiste di solito mio padre. Mi dice che la Business è piena e che mi aveva messo in lista di attesa (già la cosa mi aveva fatto un po’ girare i maroni poiché avevo una prenotazione in C).
Gli chiedo di ricontrollare ma mi dice che proprio non c’è disponibilità.. a quel punto accetto, davanti ad un importante esame di ingegneria non potevo fare altro poiché la prossima coincidenza da FNA sarebbe stata il martedì successivo, data in cui sarei dovuto ripartire con un posto in Business sicuro!
Mi accompagna al check in ed attendo qualche minuto prima di ricevere la conferma della mia prenotazione. Insoddisfatto dico che potrebbero aver fatto qualcosa in più per un Privilege Platinum.. Come se non bastasse la ragazza del check in mi dice che non mi poteva mettere il Priority tag poiché ero in classe Economica. Furioso le faccio presente che dal livello Gold in su è obbligata a metterlo e dopo una discussione durata meno di due minuti applica l’etichetta e me ne vado via con il broncio, incavolato furioso.
Dopo aver fatto i controlli e l’immigration, con addetti che mi fermavano a destra e a manca visto che conoscono mio pardre, mi avvio verso la saletta situata al piano superiore. Incontro un po’ la solita gente, i vecchioni tedeschi e qualche olandese che saluto considerando che mi conoscono di vista anche loro (in Sierra Leone il giro di costruttori o di affari in generale è molto ristretto).
Ci sono anche altri passeggeri che imbarcheranno per Nairobi poiché a Freetown arriva (mi sembra) quotidianamente la Kenya Airways utile per gli asiatici, e la BMI che sconsiglio vivamente a chi vuol venire giù in Sierra Leone considerando che 5 persone su 5 che ci hanno viaggiato si sono trovati malissimo.
Tra le persone presenti in saletta conosco un Giapponese che lavora in un cantiere di una compagnia tedesca ed un Indiano che è venuto con la moglie poiché lavora nell’ UN. È molto simpatico e mi dice che lui lavora come consulente del marketing per l’Adidas e che nel suo paese è un grande giro d’affari che copra circa 300 Milioni di Dollari. Niente male. Parliamo anche dei problemi che affliggono un po’ la Sierra Leone e facciamo anche il punto della situazione tra Italia e India!
Dopo una lunga chiacchierata lo saluto poiché aveva il volo per Nairobi, mi dice che proseguirà per Dubai e quindi per Nuova Delhi, un viaggio interminabile. Mi lascia la sua business card ed io gli lascio i miei contatti dicendogli che ci saremo risentiti tramite e-mail.
Verso le 6.10 arriva il volo da Bruxelles che non ha fatto scalo a Dakar poiché aveva accumulato ben 3 ore di ritardo.
Dopo mezzora vengono chiamati i passeggeri del volo SN 208 per Bruxelles via Dakar ad imbarcare mentre io aspetto ancora un po’ di tempo in saletta, non ho mai adorato le file, soprattutto con il caldo e l’umidità.
Quando vedo che son rimaste poche persone io e la gente in saletta iniziamo a muoverci, passo i controlli di sicurezza e mi avvio camminando verso il 330-300 che mi condurrà in terra europea.
Sotto le scale vedo che c’è il ragazzo che si è occupato dell’emissione del mio biglietto che sorride. Quando arrivo davanti a lui vedo che ha in mano un biglietto con due grosse “C”ed il mio nome e cognome stampato.
“Excellent, great job! Proud of you and proud of this airline!” gli dico con estrema soddisfazione, mi spiega che un passeggero a Dakar aveva “disdetto” la prenotazione.
Il posto era il 4A, penultima fila di Business. Due assistenti molto sorridenti (ed una molto carina) mi danno il benvenuto a bordo senza accompagnarmi al mio sedile ma dove comunquesia mi aspetta un altro A/V già con i drink in mano. Opto per un Rosé. Fino a DKR accanto a me non avrò nessuno
La cabina è sempre la solita nuova
http://www.airliners.net/photo/Brussels-Airlines/Airbus-A330-322/1311000/L/
L’imbarco è abbastanza rapido, ad FNA sono scesi parecchi passeggeri ma non ne sono saliti troppi. La A/V molto carina mora occhi verdi si avvicina per controllare se la cintura fosse allacciata e dopo aver controllato anche i passeggeri della fila dietro iniziamo a parlare un po’ chiedendomi di cosa mi occupo e come mai sono in Sierra Leone. Lei dice di ricordarsi vagamente di me in un altro volo, in effetti non mi è nuova neanche a me; inoltre mi dice che è stanchissima e che non vedeva l’ora di arrivare a DKR.
Il sole sta per tramontare alle 19.15 quando iniziamo a muoverci e a fare il taxi sulla pista verso est per poi riallinearci per il decollo veso l’Oceano Atlantico.
L’ho detto un sacco di volte ma adoro quel rumore che sembra quasi un eco che si sente dal motore, mi fa salire l’adrenalina.
Motori a piena potenza e stacchiamo. Il 330 non è scassone come il 340, l’ascesa è rapida e prende velocità abbastanza in fretta. Certo, non sarà mai come il buon 777, questo è poco ma sicuro.
Il tempo di volo per Dakar è di 1h 25m scarsi. Vengono servite hot towels e viene servito uno spuntino: un’insalata ed un sandwich che ho trovato squisito.
Nulla da segnalare a parte un po’ di turbolenza tra l’inizio del Senegal e Banjul.
Proprio sopra Banjul facciamo una virata per allontanarci dalla costa, penso per evitare qualche turbolenza, ed iniziamo la discesa per Dakar a 25 minuti dall’arrivo a destinazione mentre mi faccio massaggiare dal sedile che dispone di questa modalità.
Atterriamo in orario a Dakar, 21 circa.
Scendono parecchi passeggeri che vengono da Bruxelles. Saluto la “mia adorata” A/V quando avviene il cambio dell’equipaggio. Sono tutti meno simpatici con un’aria da stro ‘nzettini spocchiosi, non c’è spazio per molti sorrisi.
Nell’attesa conosco anche un giovane di Roma che dice di conoscere mio padre, mi dice che appena arriva a Roma deve tenere una lezione all’Università di Tor Vergata.. gli faccio i miei auguri visto che dopo 16 ore di viaggio tra una cosa e l’altra una persona “normale” sarebbe pressoché distrutta! Nel frattempo vengono a pulire la cabina e controllo che non mi rubino niente, visto che capita spesso durante gli scali, inoltre i passeggeri vengono invitati ad aiutare gli A/V per l’individuazione delle proprie valigie a mano.
Inizia l’imbarco, sembra che l’equipaggio si sia sciolto di più rispetto a prima. Opto nuovamente per un Rosé, non eccellente ma potabile.
Il load factor è 100% in tutte le classi di volo, neanche un posto libero.
Verso le 22.45 (23.45 in Europa) inizia il pushback. Il volo durerà 5 ore precise.
Ci allineiamo alla pista e decolliamo verso nord. Adoro i decolli notturni a luci soffuse.
Appena viene spento il segnale delle cinture mi metto in posizione relax e mi portano subito una coperta. Cipicchia che rapidità, non mi era mai capitato neanche in First con BA o LH!
Portano gli Amenità Kit e le cuffie ai passeggeri appena imbarcati.
Inizio a spulciare l’IFE, non c’è una vasta scelta i film, solo 7, anche la scelta musicale non è tra le più ampie. Poca ma buona devo dire.
Il menù non lo ricordo molto bene, ricordo solo che ho preso il pesce (di solito la scelta ricade tra pesce, carne o tacchino), buono, patate mediocri spinaci molto buoni.
Opto per un buon vino bianco, Chardonnay Francese. Prendo tre bicchieri per stordirmi un minimo e per poi terminare con un bicchiere di champagne, un po’ troppo frizzantino per i miei gusti, metodo Champenoise non ad hoc, mi ricorda il Mumm (brrr).
Sopra la Mauritania iniziamo a predere qualche batosta, il 330 mi fa una strana impressione quando inizia a mettere il muso su e giù.. è abbastanza inquietante ma tutto sommato ci sono abbastanza abituato.
Portano le bottigliette di acqua Evian, i soliti cioccolatini Neuhaus (eccellenti), si spengono le luci ed il sonno inizia a prenere il sopravvento, metto il sedile in posizione lie flat e mi stendo girato verso il finestrino.
Dopo 5 minuti che vengo sbattuto un po’ qua e là mi addormento per 2 ore e 40. Mi risveglio sopra Marsiglia e le A/V iniziano ad accendere i led posizionati al centro dei sedili verso l’alto.
Manca 1 ora e 5 minuti a destinazione
Iniziano a servire la colazione delle A/V inizialmente con aria un po’ scazzata ma tutto sommato simpatiche quando sono venute a servirmi.. ispirerò simpatia! Chi lo sa.
Due croissant caldi con qualche marmellatina e burro a parte ed un po’ di frutta. Niente male.
Questa è più o meno la rotta che abbiamo seguito, i riquadri sono le aree di turbolenza.
Sul Massif Central prendiamo batoste belle forti ma inizia subito la discesa verso BRU. Sotto è tutto abbastanza coperto come al solito, ma si vedono le luci di Bruxelles in lontananza.
Sono le 5.07am ed atterriamo sul velluto, abbastanza puntuali.
Ci sono già parecchi decolli, si vedono soprattutto i piccoli KLM e qualche BA / AF. Il taxi verso il gate dura 10 minuti.
Parcheggiamo accanto ad un 773 Jet Airways. Inizio la lunga camminata verso i varchi per l’immigration, rapida e precisa, una signora ha superato la linea gialla ed è stata immediatamente sgridata da un addetto alla sicurezza. Questa io la chiamo civiltà! Mi dirigo prima verso i metal detector, poi verso l’edicola per comprarmi un giornale ed il magazine Wallpaper per poi dirigermi verso la lounge SN per i voli internazionali.
Certo, non è nulla paragonata a quella che hanno aperto per i voli intercontinentali in fondo al terminal 2, ma fa la sua figura!
Incontro nuovamente i passeggeri che erano in Business dal mio volo, quasi tutti in scalo. Controllo rapidamente le mail, facebook ed msn e mi disconnetto.
Verso le 7 mi dirigo al gate, sono esausto!
Entro sul 737 che mi porterà verso Roma, posto 1A. Non mi ricordo neanche se fosse un 800, ero troppo esausto. Mi addormento, rifiuto persino la colazione e mi risveglio in fase di atterraggio sopra Bracciano.
Una volta arrivato attendo la solita mezz’oretta per le valigie e prendo il treno per Roma, uno squallore inaudito, servizio assolutamente da migliorare per FS.
Che dire: con SN mi trovo da sempre bene, servizio e qualità ci sono anche se dovrebbero ampliare il servizio d’intrattenimento IFE. La puntualità c’è e la compagnia ha avuto un grande progresso dopo il fallimento della Sabena nel 2001 se non erro. Le uniche note negative le ho trovate in Italia: FCO è da rivisitare, è ormai vecchio esteticamente parlando. Passare prima per Bruxelles è una bella batosta quando arrivi giù, ti fa capire quante cose non vanno, anche quella nota sull’ordine per le strisce “gialle” per me è un grande segno di progresso e serietà.
Questo è tutto. Spero sia stato di vostro gradimento nonostante il ritardo con cui ho postato il ritorno.
L’ESAME è STATO SUPERATO CON SUCCESSO!
