Due miniTR tanto per gradire.
TR1
A metà giugno organizzo con sei amici un w/e lungo in Svezia, nessuno era mai stato a Stoccolma a parte il sottoscritto e visto che adoro quella città mi autoinvesto del ruolo di guida ufficiale.
A metà settembre, periodo previsto per la partenza, metà dei partecipanti dà forfait, così partiamo in tre alla volta di Orio, il volo è il solito Ryanair che al momento della prenotazione veniva via con un prezzaccio ridicolo. Premetto che uno dei tre non volava FR da circa quattro/cinque anni, per cui le sue considerazioni sono abbastanza interessanti (ultimi suoi voli tutti Alitalia).
Passati i controlli sicurezza (dimentico i liquidi nella bustina all’interno della borsa: nessuno mi dice nulla), la partenza è dall’odioso capannone, il cui numero di posti a sedere è decisamente scarso. Per una casualità siamo i primi in coda tra i non prioritari, il cui numero, a occhio, direi che oscilla tra un terzo e un quarto dei pax a bordo; ad aspettarli l’interpista. Per noi, invece, una novità rispetto all’ultima volta: l’imbarco a piedi, attraversando il piazzale e anche una delle strade usate dai mezzi aeroportuali, con tanto di strisce pedonali. A dirigere il “traffico” passeggeri non c’è nessuno, col rischio che qualcuno si perda in giro per il tarmac o che qualche autista aeroportuale stiri un pedone.
Perplesso, imbarchiamo dalla scaletta posteriore e ci piazziamo nella fila 30; io mi prendo l’A.
Tratta: BGY-NYO
Volo: FR 9738
Aereo: Boeing 737-8AS
MSN: 36576
Reg: EI-DYN
Consegnato il: 29/05/2008
Posto: 30A
Gate: ?
Sched dep: 11.00
Sched arr: 13.35
Nessuno segue la safety demo nonostante i ripetuti richiami dell’AVR. Equipaggio base NYO, parlante solo inglese. Volo pieno poco meno che per due terzi.
Da segnalare la giornata incredibilmente limpida (almeno fino alle Alpi), mai vista terra con tanta nitidezza.
A bordo il solito tran-tran di annunci, vendite, gran bazar. Il mio amico è visibilmente infastidito da tutta questa cagnara (e non solo lui, e non solo sull’aereo: è ormai un sentire comune tra tutte le persone che frequento abitualmente). Dato che non trova il pulsante per far abbassare il sedile mi chiede dove sia: prima gli scoppio a ridere in faccio, poi gli faccio notare che non c’è; era rimasto alle vecchie configurazioni. Nel dubbio, gli dico che mangiare e bere sono a pagamento, ma quello se lo ricordava.
Volo tranquillo fin sul Baltico, poi un po’ di turbolenza fino all’atterraggio a Skavsta. Atterraggio con una bella botta, trombette e annuncio di volo in anticipo. Dribbliamo i venditori di biglietti, che avevamo già preso su internet, e ci accomodiamo sul bus per gli 80 minuti di viaggio fino a Stoccolma città. Tempo fantastico, cinque giorni di sole pieno e solo mezza giornata di cielo uggioso il lunedì del rientro. Da segnalare la città di Uppsala, dove li ho obbligati ad accompagnarmi per un daytrip (40’ di treno), da aggiungere alla lista delle innumerevoli cose da fare a Stoccolma e nei dintorni.
Qualche immagine un po’ inusuale della capitale svedese:
Niki de Sainte-Phalle e le sue Nanas
Il paradiso degli spotter ferroviari
… e qualcuna di Uppsala
Università, la più antica di tutta la Scandinavia, dove hanno lavorato alcuni dei più noti scienziati svedesi (Linneo, Celsius, Ångström e Zennström, cofondatore di Skype)
Parco reale
Gamla Uppsala e i cumuli sepolcrali vichinghi
Il ritorno è sempre con FR. Lungo la strada per l’aeroporto si intravedono i bei Dash 8 Q/300 della guardia costiera svedese, purtroppo non avevo la macchina fotografica sottomano.
Security in due parti, alla prima controllano la carta d’imbarco, registrano il codice a barre e obbligano a inserire tutti i bagagli a mano in un unico contenitore; il secondo invece è come al solito, controllo radiogeno e metal detector. L’area partenze non è nulla di trascendentale, consumiamo le ultime corone in cartoline e uno snack pre-volo.
Tratta: NYO-BGY
Volo: FR 1943
Aereo: Boeing 737-8AS
MSN: 36079
Reg: EI-DWO
Consegnato il: 05/11/2007
Posto: 25A
Gate: ?
Sched dep: 18.00
Sched arr: 20.35
A bordo spotto il cimitero dei Dash 8 Q/400 di SAS, senza scritte ma ancora nei colori sociali, mentre la botte del carburante si aggira per il piazzale.
Volo molto noioso, tanto che mi addormento dopo una mezz’ora dal decollo. Arrivo a Bergamo in anticipo, ancora con le trombette, non saprei dare altre informazioni sul volo.
TR2
L’ultimo w/e di settembre gita a Londra, metà pagata da me, metà dall’ufficio per un meeting domenicale che non ha mai avuto luogo.
L’andata, diversa rispetto a quanto preventivato, è a carico mio, dato che ho voglia di sperimentare cose nuove e visto il prezzo più basso di tutti i concorrenti decido di volare con BA. Tra Linate e Malpensa non cambia nulla, né il prezzo, né l’aereo, né l’orario di partenza: dato che è un po’ che non passo in brughiera T1 vada per la Malpensa. Molti penseranno che per una partenza alle 7.55 io sia una specie di pazzo suicida a scegliere MXP per LIN: in effetti…
La sera prima faccio il c/in online; visto che il sistema mi aveva preassegnato il 15°, vedo se c’è un posto migliore. Il 7A è libero, per cui lo cambio col mio.
Malpensa Shuttle obbligatorio (ma vuoto: sei persone a bordo), visto che a quell’ora i treni non ci sono; scopro che la 90/91 è parecchio comoda da casa ai parcheggi dei bus a Centrale; la frequentazione è quella che è (strapiena, tra l’altro). L’autista dello Shuttle confonde un autobus per una navetta spaziale, prende certe curve che sembra di essere sul circuito di Montecarlo; per fortuna a quell’ora non c’è molto traffico in giro. Mi allaccio la cintura per sicurezza.
Arrivati in 35’ a Malpensa T1, mi fiondo al primo bar aperto al piano arrivi per fare colazione. Il piano arrivi è in effetti una desolazione, come descritto dall’articolo uscito poco tempo fa; appena si sale al piano partenze la realtà è ben diversa. Il terminal è decisamente pieno, c’è la coda ai punti ristoro dell’Autogrill e nei bar. Visto che voglio la carta d’imbarco “vera” vado nella “zona sensibile” dove parte BA, è la prima volta per me. Due soldati enormi, con mitraglioni enormi e manone enormi controllano chi passa; mi chiedono quel è la mia destinazione, Londra, bene passi. Non controllano ai raggi x i bagagli, guardano solo i documenti di identità. La parte nuova è un po’ asettica con le sole luci artificiali, ma finalmente il granigliato nero non c’è. A morte il granigliato nero!
Vado alle macchinette self c/in (due di numero), dove ci sono tre quattro persone in coda e una hostess BA ad aiutare chi ha bisogno. Una macchinetta si libera subito, stampo la carta d’imbarco (a prova d’idiota, meno di un minuto) e torno nell’altra parte del terminal. Dato che fuori è ancora buio pesto, vado ai controlli (dove non tiro fuori i liquidi e non mi dicono nulla sul treppiede), coda moderata, non suono, passo il passport check al satellite B e gironzolo un po’.
Quasi tutti i negozi sono chiusi, qui c’è davvero il deserto, seggiolini vuoti, corridoi vuoti, tutto vuoto. L’ipod mi suggerisce (beffardo. Ah, beffardo):
there’s a void that I can’t fill
an empty space I can’t replace
with anything at all
(Air Traffic, Empty Space)
skippo la traccia, da depressione. Un Turkish al B01 sblocca, cerco di leggere le marche del mio 320 ma tra riflessi, pioggerellina e buio non ci riesco. Poco dopo sblocca pure il 773 di Singapore e il nostro 320 rimane lì da solo. Mi siedo sui solitari seggiolini del gate B05 insieme ad un’altra decina di viaggiatori. Alle 7.09 (me lo sono segnato!) si presenta l’equipaggio, prima comandante (quattro botte), poi f/o (due botte), poi l’equipaggio di cabina (tutte donne tranne l’a/v di business, uomo). Imbarchiamo un po’ in ritardo rispetto allo schedulato.
Tratta: MXP-LHR
Volo: BA 0571
Aereo: Airbus A320-232
MSN: 3499
Reg: G-EUUW
Consegnato il: 14/05/2008
Posto: 07A
Gate: B05
Sched dep: 07.55
Sched arr: 09.00
Mi accomodo al mio 7A, il 7B non appariva del tutto nella mappa della cabina, ma c’è (e rimarrà vuoto), il 7C è occupato da un signore inglese che sembra Göbbels. Volo vuotino, circa 80 passeggeri, con 8 in J per quattro file (16 posti). Fuori piove, il finestrino è unto ma non rigato, l’interno è pulito; comodo il sedile, enorme il pitch, scomodissimo l’head rest che continua a scendere, perfettamente inutile. Tra i giornali da prendere al gate c’è solo il Sole24Ore per gli italiani, Times e Daily Telegraph per gli inglesi.
Rulliamo per 35L, aspettiamo un AZ in decollo e poi partiamo anche noi.
Fuori pioviggina ancora, la nebbiolina autunnale copre ancora i corsi d’acqua del Ticino. Nessuna turbolenza.
Escluse alcune cime che bucano lo strato nuvoloso, per il resto è un volo tutto sommato piuttosto noioso, niente turbolenze (a parte qualche vibrazione sulla Manica) e niente fastidiosi annunci di bordo ogni dieci minuti per vendere gratta-e-vinci, ortaggi o organi per trapianti.
Sui primi voli della mattina BA aveva annunciato che avrebbe mantenuto il servizio di bordo: ogni promessa è debito, e così è stato. Panino (salmone e formaggio, abbinamento alquanto curioso e non posso definirlo riuscitissimo…), bevande calde e fredde e succo d’arancia nel terribile vasetto schizzavestiti. Non c’è secondo giro, ma l’equipaggio, cordiale, ci sa fare.
Sorvoliamo Ginevra avvolte nelle nubi, Nancy, ci lasciamo Parigi e Gatwick a ovest prima di entrare in holding su Londra est con bella panoramica della capitale.
Con un po’ di fantasia si scorge l’Arco di Trionfo e il vialone che porta alla Défense.
CDG
Non sono riuscito a trovarlo su Google Maps, più o meno era all’altezza di Beauvais, ma ne eravamo troppo lontani e non corrisponde
Beachy Head e Eastbourne: siamo su suolo inglese
LGW
Il Tamigi, all’estrema sinistra la Battersea Power Station, al centro il London Eye e Waterloo, si intuisce St. Paul un po’ più a destra.
Isle of the Dog, I Millwall Docks, Canary Wharf e il Millenium Dome
LCY
Atterriamo per 27L e andiamo direttamente al Terminal 5. In vista del terminal, su un raccordo, ci fermiamo. Alcuni minuti dopo il comandante comunica che stiamo attendendo che il nostra gate venga liberato. Passeranno più di 10’ prima che ciò avvenga, intanto dietro di noi si forma un piccolo ingorgo.
Appena pronto il finger vengono aperte le porte e sbarchiamo (comunque in anticipo di qualche minuto). Saluto l’equipaggio e mi dirigo verso il passport control; il giro non è dei più corti, ma il T5 è davvero bello, nuovo, luminoso, pulito, spazioso. Mi è piaciuto. Visto che non c’ero mai stato, l’idea era si andare a fare un salto a Myrtle Avenue a vedere l’effetto che fa (cit.) il flusso continuo di widebody sulla testa. Scendo a Hutton Cross e mi incammino, in cinque minuti si è nel sogno onanistico di ogni spotter, la Fabbrica di Cioccolato degli aviomaniaci, l’ecstasy di tutto il forum. Mi ero ripromesso: “Sto una mezzora e poi vado”, alla fine sono rimasto più di quattro ore e mi ha convinto solo il fatto di rischiare di buttare via tutta la giornata.
Il meteo variabile ha aggiunto un po’ di pepe, è caduta qualche goccia d’acqua, è uscito il sole, molto vento; peccato che sabato pomeriggio e domenica ci fossero due giornate senza nuvole.
Qualche soggetto, senza pretese di esaustività o qualità:
Qualche moscerino c’è anche qui…
Colori nostrani
Dedicato a Ale AeroDream
... e anche questo
Giorgio?
Papà e figliolo
Prima di andare via mi apposto sotto il pali dell’ALS, un 747 sulla testa non lo si trova tutti i giorni. Entusiasmante.
Londra bella, sporca, incasinata, moderna e piena di gente come sempre. Volevo andare a fare shopping da Abercrombie, ma la coda ripiegata a fisarmonica che arrivava in strada mi ha fatto decisamente desistere. Domenica manco il concerto dei Madness in Regent Street per la festa di non so quale radio, che nervi, ma altrimenti sarei rimasto a Londra, e forse facevo bene… due foto OT tanto per gradire
E infine un divertissement, vediamo chi lo coglie:
Per arrivare in tempo per il volo delle 19 e qualcosa a Luton prendo il 757 della GreenLine, biglietto già fatto su internet. Da quando ci sono stato la prima (e unica) volta, nel 2004, non è cambiato un granché, solito dominio easyJet, arancione ovunque. Carina la scelta dei negozi, pessima la quantità e la disposizione dei posti a sedere, troppo pochi e tutti occupati visto che il gate lo si conosce 15’ prima dell’imbarco, col risultato di intasare all’inverosimile la zona shopping. Sarà anche una strategia per obbligare le persone a passare più tempo possibile con la tentazione di spendere, ma è alquanto fastidioso.
Tratta: LTN-BGY
Volo: FR 4154
Aereo: Airbus 737-8AS
MSN: 37520
Reg: EI-EBC
Consegnato il: 19/01/2009
Posto: 23A
Gate: 2
Sched dep: 19.25
Sched arr: 22.20
Anche qui, un po’ cotto, del ritorno non ricordo quasi nulla, se non che è già tutto buio e arriviamo con le trombette, quindi presumo in anticipo. Al controllo passaporti, due postazioni aperte con conseguenti 15’ di coda. Uno dei due poliziotti faceva cenno a tutti di passare, l’altro controllava tutti i documenti. Mah!
Orio Express verso casa, dopo Cascina Gobba invece che tornare in autostrada e uscire a Palmanova, si fa via Rizzoli, Monfalcone, Udine, Casoretto, Costa e Loreto, mai visto farlo prima.
[FONT="]DaV[/FONT]
TR1
A metà giugno organizzo con sei amici un w/e lungo in Svezia, nessuno era mai stato a Stoccolma a parte il sottoscritto e visto che adoro quella città mi autoinvesto del ruolo di guida ufficiale.
A metà settembre, periodo previsto per la partenza, metà dei partecipanti dà forfait, così partiamo in tre alla volta di Orio, il volo è il solito Ryanair che al momento della prenotazione veniva via con un prezzaccio ridicolo. Premetto che uno dei tre non volava FR da circa quattro/cinque anni, per cui le sue considerazioni sono abbastanza interessanti (ultimi suoi voli tutti Alitalia).
Passati i controlli sicurezza (dimentico i liquidi nella bustina all’interno della borsa: nessuno mi dice nulla), la partenza è dall’odioso capannone, il cui numero di posti a sedere è decisamente scarso. Per una casualità siamo i primi in coda tra i non prioritari, il cui numero, a occhio, direi che oscilla tra un terzo e un quarto dei pax a bordo; ad aspettarli l’interpista. Per noi, invece, una novità rispetto all’ultima volta: l’imbarco a piedi, attraversando il piazzale e anche una delle strade usate dai mezzi aeroportuali, con tanto di strisce pedonali. A dirigere il “traffico” passeggeri non c’è nessuno, col rischio che qualcuno si perda in giro per il tarmac o che qualche autista aeroportuale stiri un pedone.
Perplesso, imbarchiamo dalla scaletta posteriore e ci piazziamo nella fila 30; io mi prendo l’A.
Tratta: BGY-NYO
Volo: FR 9738
Aereo: Boeing 737-8AS
MSN: 36576
Reg: EI-DYN
Consegnato il: 29/05/2008
Posto: 30A
Gate: ?
Sched dep: 11.00
Sched arr: 13.35
Nessuno segue la safety demo nonostante i ripetuti richiami dell’AVR. Equipaggio base NYO, parlante solo inglese. Volo pieno poco meno che per due terzi.
Da segnalare la giornata incredibilmente limpida (almeno fino alle Alpi), mai vista terra con tanta nitidezza.
A bordo il solito tran-tran di annunci, vendite, gran bazar. Il mio amico è visibilmente infastidito da tutta questa cagnara (e non solo lui, e non solo sull’aereo: è ormai un sentire comune tra tutte le persone che frequento abitualmente). Dato che non trova il pulsante per far abbassare il sedile mi chiede dove sia: prima gli scoppio a ridere in faccio, poi gli faccio notare che non c’è; era rimasto alle vecchie configurazioni. Nel dubbio, gli dico che mangiare e bere sono a pagamento, ma quello se lo ricordava.
Volo tranquillo fin sul Baltico, poi un po’ di turbolenza fino all’atterraggio a Skavsta. Atterraggio con una bella botta, trombette e annuncio di volo in anticipo. Dribbliamo i venditori di biglietti, che avevamo già preso su internet, e ci accomodiamo sul bus per gli 80 minuti di viaggio fino a Stoccolma città. Tempo fantastico, cinque giorni di sole pieno e solo mezza giornata di cielo uggioso il lunedì del rientro. Da segnalare la città di Uppsala, dove li ho obbligati ad accompagnarmi per un daytrip (40’ di treno), da aggiungere alla lista delle innumerevoli cose da fare a Stoccolma e nei dintorni.
Qualche immagine un po’ inusuale della capitale svedese:
Niki de Sainte-Phalle e le sue Nanas
Il paradiso degli spotter ferroviari
… e qualcuna di Uppsala
Università, la più antica di tutta la Scandinavia, dove hanno lavorato alcuni dei più noti scienziati svedesi (Linneo, Celsius, Ångström e Zennström, cofondatore di Skype)
Parco reale
Gamla Uppsala e i cumuli sepolcrali vichinghi
Il ritorno è sempre con FR. Lungo la strada per l’aeroporto si intravedono i bei Dash 8 Q/300 della guardia costiera svedese, purtroppo non avevo la macchina fotografica sottomano.
Security in due parti, alla prima controllano la carta d’imbarco, registrano il codice a barre e obbligano a inserire tutti i bagagli a mano in un unico contenitore; il secondo invece è come al solito, controllo radiogeno e metal detector. L’area partenze non è nulla di trascendentale, consumiamo le ultime corone in cartoline e uno snack pre-volo.
Tratta: NYO-BGY
Volo: FR 1943
Aereo: Boeing 737-8AS
MSN: 36079
Reg: EI-DWO
Consegnato il: 05/11/2007
Posto: 25A
Gate: ?
Sched dep: 18.00
Sched arr: 20.35
A bordo spotto il cimitero dei Dash 8 Q/400 di SAS, senza scritte ma ancora nei colori sociali, mentre la botte del carburante si aggira per il piazzale.
Volo molto noioso, tanto che mi addormento dopo una mezz’ora dal decollo. Arrivo a Bergamo in anticipo, ancora con le trombette, non saprei dare altre informazioni sul volo.
TR2
L’ultimo w/e di settembre gita a Londra, metà pagata da me, metà dall’ufficio per un meeting domenicale che non ha mai avuto luogo.
L’andata, diversa rispetto a quanto preventivato, è a carico mio, dato che ho voglia di sperimentare cose nuove e visto il prezzo più basso di tutti i concorrenti decido di volare con BA. Tra Linate e Malpensa non cambia nulla, né il prezzo, né l’aereo, né l’orario di partenza: dato che è un po’ che non passo in brughiera T1 vada per la Malpensa. Molti penseranno che per una partenza alle 7.55 io sia una specie di pazzo suicida a scegliere MXP per LIN: in effetti…
La sera prima faccio il c/in online; visto che il sistema mi aveva preassegnato il 15°, vedo se c’è un posto migliore. Il 7A è libero, per cui lo cambio col mio.
Malpensa Shuttle obbligatorio (ma vuoto: sei persone a bordo), visto che a quell’ora i treni non ci sono; scopro che la 90/91 è parecchio comoda da casa ai parcheggi dei bus a Centrale; la frequentazione è quella che è (strapiena, tra l’altro). L’autista dello Shuttle confonde un autobus per una navetta spaziale, prende certe curve che sembra di essere sul circuito di Montecarlo; per fortuna a quell’ora non c’è molto traffico in giro. Mi allaccio la cintura per sicurezza.
Arrivati in 35’ a Malpensa T1, mi fiondo al primo bar aperto al piano arrivi per fare colazione. Il piano arrivi è in effetti una desolazione, come descritto dall’articolo uscito poco tempo fa; appena si sale al piano partenze la realtà è ben diversa. Il terminal è decisamente pieno, c’è la coda ai punti ristoro dell’Autogrill e nei bar. Visto che voglio la carta d’imbarco “vera” vado nella “zona sensibile” dove parte BA, è la prima volta per me. Due soldati enormi, con mitraglioni enormi e manone enormi controllano chi passa; mi chiedono quel è la mia destinazione, Londra, bene passi. Non controllano ai raggi x i bagagli, guardano solo i documenti di identità. La parte nuova è un po’ asettica con le sole luci artificiali, ma finalmente il granigliato nero non c’è. A morte il granigliato nero!
Vado alle macchinette self c/in (due di numero), dove ci sono tre quattro persone in coda e una hostess BA ad aiutare chi ha bisogno. Una macchinetta si libera subito, stampo la carta d’imbarco (a prova d’idiota, meno di un minuto) e torno nell’altra parte del terminal. Dato che fuori è ancora buio pesto, vado ai controlli (dove non tiro fuori i liquidi e non mi dicono nulla sul treppiede), coda moderata, non suono, passo il passport check al satellite B e gironzolo un po’.
Quasi tutti i negozi sono chiusi, qui c’è davvero il deserto, seggiolini vuoti, corridoi vuoti, tutto vuoto. L’ipod mi suggerisce (beffardo. Ah, beffardo):
there’s a void that I can’t fill
an empty space I can’t replace
with anything at all
(Air Traffic, Empty Space)
skippo la traccia, da depressione. Un Turkish al B01 sblocca, cerco di leggere le marche del mio 320 ma tra riflessi, pioggerellina e buio non ci riesco. Poco dopo sblocca pure il 773 di Singapore e il nostro 320 rimane lì da solo. Mi siedo sui solitari seggiolini del gate B05 insieme ad un’altra decina di viaggiatori. Alle 7.09 (me lo sono segnato!) si presenta l’equipaggio, prima comandante (quattro botte), poi f/o (due botte), poi l’equipaggio di cabina (tutte donne tranne l’a/v di business, uomo). Imbarchiamo un po’ in ritardo rispetto allo schedulato.
Tratta: MXP-LHR
Volo: BA 0571
Aereo: Airbus A320-232
MSN: 3499
Reg: G-EUUW
Consegnato il: 14/05/2008
Posto: 07A
Gate: B05
Sched dep: 07.55
Sched arr: 09.00
Mi accomodo al mio 7A, il 7B non appariva del tutto nella mappa della cabina, ma c’è (e rimarrà vuoto), il 7C è occupato da un signore inglese che sembra Göbbels. Volo vuotino, circa 80 passeggeri, con 8 in J per quattro file (16 posti). Fuori piove, il finestrino è unto ma non rigato, l’interno è pulito; comodo il sedile, enorme il pitch, scomodissimo l’head rest che continua a scendere, perfettamente inutile. Tra i giornali da prendere al gate c’è solo il Sole24Ore per gli italiani, Times e Daily Telegraph per gli inglesi.
Rulliamo per 35L, aspettiamo un AZ in decollo e poi partiamo anche noi.
Fuori pioviggina ancora, la nebbiolina autunnale copre ancora i corsi d’acqua del Ticino. Nessuna turbolenza.
Escluse alcune cime che bucano lo strato nuvoloso, per il resto è un volo tutto sommato piuttosto noioso, niente turbolenze (a parte qualche vibrazione sulla Manica) e niente fastidiosi annunci di bordo ogni dieci minuti per vendere gratta-e-vinci, ortaggi o organi per trapianti.
Sui primi voli della mattina BA aveva annunciato che avrebbe mantenuto il servizio di bordo: ogni promessa è debito, e così è stato. Panino (salmone e formaggio, abbinamento alquanto curioso e non posso definirlo riuscitissimo…), bevande calde e fredde e succo d’arancia nel terribile vasetto schizzavestiti. Non c’è secondo giro, ma l’equipaggio, cordiale, ci sa fare.
Sorvoliamo Ginevra avvolte nelle nubi, Nancy, ci lasciamo Parigi e Gatwick a ovest prima di entrare in holding su Londra est con bella panoramica della capitale.
Con un po’ di fantasia si scorge l’Arco di Trionfo e il vialone che porta alla Défense.
CDG
Non sono riuscito a trovarlo su Google Maps, più o meno era all’altezza di Beauvais, ma ne eravamo troppo lontani e non corrisponde
Beachy Head e Eastbourne: siamo su suolo inglese
LGW
Il Tamigi, all’estrema sinistra la Battersea Power Station, al centro il London Eye e Waterloo, si intuisce St. Paul un po’ più a destra.
Isle of the Dog, I Millwall Docks, Canary Wharf e il Millenium Dome
LCY
Atterriamo per 27L e andiamo direttamente al Terminal 5. In vista del terminal, su un raccordo, ci fermiamo. Alcuni minuti dopo il comandante comunica che stiamo attendendo che il nostra gate venga liberato. Passeranno più di 10’ prima che ciò avvenga, intanto dietro di noi si forma un piccolo ingorgo.
Appena pronto il finger vengono aperte le porte e sbarchiamo (comunque in anticipo di qualche minuto). Saluto l’equipaggio e mi dirigo verso il passport control; il giro non è dei più corti, ma il T5 è davvero bello, nuovo, luminoso, pulito, spazioso. Mi è piaciuto. Visto che non c’ero mai stato, l’idea era si andare a fare un salto a Myrtle Avenue a vedere l’effetto che fa (cit.) il flusso continuo di widebody sulla testa. Scendo a Hutton Cross e mi incammino, in cinque minuti si è nel sogno onanistico di ogni spotter, la Fabbrica di Cioccolato degli aviomaniaci, l’ecstasy di tutto il forum. Mi ero ripromesso: “Sto una mezzora e poi vado”, alla fine sono rimasto più di quattro ore e mi ha convinto solo il fatto di rischiare di buttare via tutta la giornata.
Il meteo variabile ha aggiunto un po’ di pepe, è caduta qualche goccia d’acqua, è uscito il sole, molto vento; peccato che sabato pomeriggio e domenica ci fossero due giornate senza nuvole.
Qualche soggetto, senza pretese di esaustività o qualità:
Qualche moscerino c’è anche qui…
Colori nostrani
Dedicato a Ale AeroDream
... e anche questo
Giorgio?
Papà e figliolo
Prima di andare via mi apposto sotto il pali dell’ALS, un 747 sulla testa non lo si trova tutti i giorni. Entusiasmante.
Londra bella, sporca, incasinata, moderna e piena di gente come sempre. Volevo andare a fare shopping da Abercrombie, ma la coda ripiegata a fisarmonica che arrivava in strada mi ha fatto decisamente desistere. Domenica manco il concerto dei Madness in Regent Street per la festa di non so quale radio, che nervi, ma altrimenti sarei rimasto a Londra, e forse facevo bene… due foto OT tanto per gradire
E infine un divertissement, vediamo chi lo coglie:
Per arrivare in tempo per il volo delle 19 e qualcosa a Luton prendo il 757 della GreenLine, biglietto già fatto su internet. Da quando ci sono stato la prima (e unica) volta, nel 2004, non è cambiato un granché, solito dominio easyJet, arancione ovunque. Carina la scelta dei negozi, pessima la quantità e la disposizione dei posti a sedere, troppo pochi e tutti occupati visto che il gate lo si conosce 15’ prima dell’imbarco, col risultato di intasare all’inverosimile la zona shopping. Sarà anche una strategia per obbligare le persone a passare più tempo possibile con la tentazione di spendere, ma è alquanto fastidioso.
Tratta: LTN-BGY
Volo: FR 4154
Aereo: Airbus 737-8AS
MSN: 37520
Reg: EI-EBC
Consegnato il: 19/01/2009
Posto: 23A
Gate: 2
Sched dep: 19.25
Sched arr: 22.20
Anche qui, un po’ cotto, del ritorno non ricordo quasi nulla, se non che è già tutto buio e arriviamo con le trombette, quindi presumo in anticipo. Al controllo passaporti, due postazioni aperte con conseguenti 15’ di coda. Uno dei due poliziotti faceva cenno a tutti di passare, l’altro controllava tutti i documenti. Mah!
Orio Express verso casa, dopo Cascina Gobba invece che tornare in autostrada e uscire a Palmanova, si fa via Rizzoli, Monfalcone, Udine, Casoretto, Costa e Loreto, mai visto farlo prima.
[FONT="]DaV[/FONT]
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