Potevo mettere un titolo diverso da questo, secondo voi??? (Prego UM78 di correggere eventuali strafalcioni derivanti dal bieco utilizzo di Google Translator
)
Ebbene, come tutte le estati, mi trovo a dover volare tra Roma e Pisa per portare o recuperare (a seconda dei casi) i miei figlioli in soggiorno al mare dai nonni.
La differenza rispetto agli anni passati è che questa volta i voli AZ tra FCO e PSA sono per contratto operati da Carpatair su Fokker70, aereo sul quale non ho mai volato prima, tra l’altro.
Arrivato al giorno della partenza, mi predispongo per il viaggio portando con me la mia fida macchina fotografica, trattandosi probabilmente del primo TR qui su AC relativo ad un volo AZ operato da Carpatair.
Il volo di andata è il AZ1663 che per l’occasione sarà pieno come un uovo: molti russi (come al solito in transito verso la loro mèta finale, la Versilia, che oramai si sono comprati :sconfortato
, qualche altra nazionalità qui e là e poi italiani, oltre ad una buona dose di crew AZ fuori servizio, di ritorno dai voli LR.
L’imbarco avviene, come di consueto trattandosi di imbarco da remoti, al piano terra del molo A con pochi minuti di ritardo rispetto allo schedulato.
Ecco qui il nostro fantastico F70, parcheggiato in una remota piazzola di sosta non lontano dalla testata della 25.
Sulla fusoliera fa bella mostra di sé il logo AZ con tanto di scritta “Operating for Alitalia”. Il tutto non tramite sticker ma con vera e propria verniciatura.
A bordo vengo accolto da 2 aa/vv rumene, sorridenti ed efficienti per tutta la durata del volo.
L’aereo ha degli interni un po’ vintage, trattandosi di allestimenti tipici dei primo anni ‘90
Il pitch per me è solo sufficiente, anche se giova ricordare che supero 1,90m, brutti nani che non siete altro!
Notare le poltrone della Aviointeriors di Pomezia.
In breve l’imbarco si conclude e dopo un breve rullaggio siamo già in testata pista, sulla 25.
Del decollo ho un ricordo stranissimo: lontano dalla sensazione di spinta che in genere si ha decollando con un 320, l’aereo prende velocità relativamente con calma ma stacca prestissimo, nonostante fosse a pieno carico.
Non vi nascondo che per un attimo ho pensato: “ma l’avranno letta bene la VR???” :astonished:
Il volo, per quel poco che dura, è stato abbastanza senza storia: servizio di sole bevande a bordo, aa/vv che parlano un italiano accettabile, pur con l’accento della baby sitter che ci tiene i bambini, interni un po’ old fashioned ma ben tenuti.
Nel complesso, direi, un servizio basico ma onesto, condito sempre da cortesia e disponibilità del personale di cabina e dalle molte indicazioni (fin troppo tecniche per un passeggero normale, secondo me) fornite dal comandante durante il volo.
Altra cosa che mi ha impressionato del F70 è il suo corto finale, effettuato con un assetto molto “picchiato” fino al flare, cosa che non avevo mai provato su aerei di altro tipo.
Atterriamo in orario a Pisa, a poca distanza il Delta per NYC quasi pronto per la partenza.
Un dettaglio della fusoliera del F70
Le marche del nostro aereo
Qualche ospite in transito
Eurocopter Dauphin2, I-CGFE. Non esiste al mondo un elicottero che produca un rumore migliore del Dauphin2, secondo me (merito anche del rotore di coda intubato, che contribuisce ad una sonorità davvero unica)
Gli israeliani di Arkia Airlines lasciano PSA
Un A-109, qui nella stessa livrea che è stata mostrata nell’ormai famosa scenetta di apertura dei giochi olimpici, quando la regina e James Bond si buttano dall’elicottero con il paracadute, atterrando dentro lo stadio
Un ultimo saluto a KMA
In ultimo una breve panoramica del piazzale, con il 767 winglettato di DL
Nel pomeriggio sono poi tornato a Roma insieme ai pargoli con AZ1668, operato dallo stesso aereo (ma non dallo stesso equipaggio, che stavolta aveva una donna come cpt).
Volo di ritorno uneventful, quindi non posto foto.
In sintesi, tralasciando qualsiasi considerazione sull’opportunità di aver dato a Carpatair in gestione questi voli (oltre a quelli da/per Ancona) il servizio da loro svolto è spartano, ma ben eseguito.
Direi quindi che non hanno sfigurato. Nei prossimi giorni rivolerò con loro e se avrò qualche ulteriore spunto, lo posterò qui.
Ebbene, come tutte le estati, mi trovo a dover volare tra Roma e Pisa per portare o recuperare (a seconda dei casi) i miei figlioli in soggiorno al mare dai nonni.
La differenza rispetto agli anni passati è che questa volta i voli AZ tra FCO e PSA sono per contratto operati da Carpatair su Fokker70, aereo sul quale non ho mai volato prima, tra l’altro.
Arrivato al giorno della partenza, mi predispongo per il viaggio portando con me la mia fida macchina fotografica, trattandosi probabilmente del primo TR qui su AC relativo ad un volo AZ operato da Carpatair.
Il volo di andata è il AZ1663 che per l’occasione sarà pieno come un uovo: molti russi (come al solito in transito verso la loro mèta finale, la Versilia, che oramai si sono comprati :sconfortato
L’imbarco avviene, come di consueto trattandosi di imbarco da remoti, al piano terra del molo A con pochi minuti di ritardo rispetto allo schedulato.
Ecco qui il nostro fantastico F70, parcheggiato in una remota piazzola di sosta non lontano dalla testata della 25.
Sulla fusoliera fa bella mostra di sé il logo AZ con tanto di scritta “Operating for Alitalia”. Il tutto non tramite sticker ma con vera e propria verniciatura.
A bordo vengo accolto da 2 aa/vv rumene, sorridenti ed efficienti per tutta la durata del volo.
L’aereo ha degli interni un po’ vintage, trattandosi di allestimenti tipici dei primo anni ‘90
Il pitch per me è solo sufficiente, anche se giova ricordare che supero 1,90m, brutti nani che non siete altro!
Notare le poltrone della Aviointeriors di Pomezia.
In breve l’imbarco si conclude e dopo un breve rullaggio siamo già in testata pista, sulla 25.
Del decollo ho un ricordo stranissimo: lontano dalla sensazione di spinta che in genere si ha decollando con un 320, l’aereo prende velocità relativamente con calma ma stacca prestissimo, nonostante fosse a pieno carico.
Non vi nascondo che per un attimo ho pensato: “ma l’avranno letta bene la VR???” :astonished:
Il volo, per quel poco che dura, è stato abbastanza senza storia: servizio di sole bevande a bordo, aa/vv che parlano un italiano accettabile, pur con l’accento della baby sitter che ci tiene i bambini, interni un po’ old fashioned ma ben tenuti.
Nel complesso, direi, un servizio basico ma onesto, condito sempre da cortesia e disponibilità del personale di cabina e dalle molte indicazioni (fin troppo tecniche per un passeggero normale, secondo me) fornite dal comandante durante il volo.
Altra cosa che mi ha impressionato del F70 è il suo corto finale, effettuato con un assetto molto “picchiato” fino al flare, cosa che non avevo mai provato su aerei di altro tipo.
Atterriamo in orario a Pisa, a poca distanza il Delta per NYC quasi pronto per la partenza.
Un dettaglio della fusoliera del F70
Le marche del nostro aereo
Qualche ospite in transito
Eurocopter Dauphin2, I-CGFE. Non esiste al mondo un elicottero che produca un rumore migliore del Dauphin2, secondo me (merito anche del rotore di coda intubato, che contribuisce ad una sonorità davvero unica)
Gli israeliani di Arkia Airlines lasciano PSA
Un A-109, qui nella stessa livrea che è stata mostrata nell’ormai famosa scenetta di apertura dei giochi olimpici, quando la regina e James Bond si buttano dall’elicottero con il paracadute, atterrando dentro lo stadio
Un ultimo saluto a KMA
In ultimo una breve panoramica del piazzale, con il 767 winglettato di DL
Nel pomeriggio sono poi tornato a Roma insieme ai pargoli con AZ1668, operato dallo stesso aereo (ma non dallo stesso equipaggio, che stavolta aveva una donna come cpt).
Volo di ritorno uneventful, quindi non posto foto.
In sintesi, tralasciando qualsiasi considerazione sull’opportunità di aver dato a Carpatair in gestione questi voli (oltre a quelli da/per Ancona) il servizio da loro svolto è spartano, ma ben eseguito.
Direi quindi che non hanno sfigurato. Nei prossimi giorni rivolerò con loro e se avrò qualche ulteriore spunto, lo posterò qui.