[TR] Cronache di un lungo viaggio: Stati Uniti coast-to-coast (FINITO)

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A

aless

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PROLOGO
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(Driiiiiiiin)

Come la maggior parte dei miei viaggi, tutto parte da un telefono che squilla.
E' il mio solito amico.

- Aho, aless!
- "Aho!"
- Che dici?
- "Ma niente, il solito"
- Seeenti... Ricordi il voucher di BA dell'anno scorso, di quando ci hanno cancellato il volo per neve?
- "Avoja. Già l'ho usato..."
- E niente, il mio fra qualche giorno scadeva quindi ho comprato un a/r per fare il coast-to-coast degli Stati Uniti
- "Figo! Quanti giorni?"
- 37. Perchè non vieni?
- "Qual è il programma?"
- Arriviamo a New York e torniamo da San Diego. Tutto qua
- "E nel mezzo?"
- Si improvvisa
- "Ok"
- Sì???
- "Massì, andiamo"
- Perfetto
- "Per quando hai prenotato?"
- Per il 25
- "....."
- Aho?
- "Amico mio, lo sai che giorno è oggi?"
- Il 19
- "Ah vabè, lo sai quindi"
- Tanto che devi fare?
- "....."
- Aho?
- "Sto guardando i prezzi dei voli..."
- Sai che novità...
- "Anche tu c'hai ragione...
- E che dicono?
- "Che comunque se la prossima volta mi dai qualche giorno di preavviso è meglio"
- Stai a venì o no?
- "E sì sì, quante storie!"
- Bravo. Senti, io sto a Madrid e parto da qua. Ci vediamo direttamente a JFK il 25. Vedi di arrivare nel primo pomeriggio
- "Altro?"
- Comincia a mandare richieste su Couchsurfing, che non voglio andare in albergo
- "Ero ironico..."
- Su su, che quando sei operativo mi piaci. Tieni sempre acceso Skype che se mi viene in mente qualcosa ti chiamo
- "Comandi"


Tra realtà e romanzo, è stato sostanzialmente questo il lunghissimo iter mentale che ha portato alla genesi di un viaggio altrettanto lungo. Tocca non pensarci troppo: prendi e parti.
D'altronde non è forse vero come il più grande ostacolo per un viaggiatore non sia il portafoglio, bensì il tempo?


Stati Uniti, coast-to-coast.
Racconto di poco più di un mese di viaggio.

Cerchiamo sto biglietto, va.

Chiunque vi dirà mai che il vero ostacolo per un viaggiatore non è il portafoglio, mente sapendo di mentire.
Dopo aver quindi cercato tra le pieghe del divano di casa alla ricerca di qualche spiccetto sperdutosi negli anni tra i cuscini, e dopo un filotto di improperi rivolti a quelli che belli belli se ne vanno in giro a botte di error fares, trovo finalmente una combinazione con Delta che di comodo non ha assolutamente nulla, ma che mi porta a dover compiere solo una nottata di lavoro tra furti con scasso, scippi in motorino e bische clandestine.

Vado a prenotare.

Il sito non mi fa prenotare.

coscienza ha detto:
aless!!! impara a leggere i segni che incontrovertibile il destino ti pone d'innanzi agli occhi e riporta subito indietro il set di pentole in acciaio inox che hai trafugato alla vecchina del 4° piano...

"Taci, o tu miserabile superstizione medievale!"

coscienza ha detto:
aless!!! lo senti questo soave suono? sono le sirene delle guardie che te se stanno a cercà! scappa, aless... scappa...

"Ma io dico, ma di tutte le possibili impersonificazioni della coscienza proprio un coatto di Rebibbia mi doveva capitare? Mi vuoi dare una mano piuttosto?!?"

coscienza ha detto:
clicka compulsivamente su refresh... aless... F5...

"E secondo te che sto a fa?"

coscienza ha detto:
aless... stai scrivendo questo Trip Report da un'ora e non sei manco arrivato alla parte in cui compri il biglietto...

"Mo vai a vedere che è colpa mia! E ti stai un po' zitta?!?"


E niente, il sito di Delta non mi fa comprare il biglietto bloccandomi ogni volta all'ultimo passaggio della transazione. Penso che il problema fosse legato al SecureCode di MasterCard, che comunque avevo impostato bene. Mistero. Fatto sta che quindi, anche essendosi intanto consumato il tasto F5, mi stanco e lascio perdere, guardando altrove.
Il second best dopo Delta era Air France, che a pochi euro in più (tanto ormai...) mi offriva lo stesso itinerario all'andata ma non al ritorno, facendomi fare 3 voli passando da LAX e CDG anzichè un solo scalo ad ATL. Ma con il cicciobus.

Ormai voglio solo partire, quindi prenoto e via. Mail di conferma e ci siamo.
E poi così posso prendere il 380 sia all'andata che al ritorno!

L'itinerario finale sarà quindi:

SUF-FCO-CDG-JFK;AUS-SAN;SAN-LAX-CDG-FCO;FCO-SUF. Con Air France, Southwest e Ryanair.


I preparativi scorrono veloci ad occupare i pochi giorni a disposizione.
ESTA, assicurazione medica e poco altro, tra cui il cercare di far entrare in un bagaglio a mano l'equipaggiamento adatto sia ai -10 che troveremo sulla East Coast che ai +28 che troveremo sulla West.
Diciamo che è tutto pronto quando la mattina prima del giorno X mi arriva una mail di Delta con cui mi si invita ad eseguire il check-in per l'itinerario che volevo comprare originariamente. Con tanto di PNR.
Un po' sorpreso chiamo il loro call center (gratis, e gentilissimi), cui spiego la questione e cioè come mi sia arrivato il PNR di un volo mai acquistato.
La signorina rimane stupita tanto quanto me, e l'unica cosa che riesce a dirmi è:

- Sì, vedo che ha provato ad eseguire la transazione. Anzi che ci ha provato... Ma quante volte ci ha provato???
- "E' una lunga storia, lasci stare..."
- Ad ogni modo le vedo entrambe: quella DL e quella AF. La prima però non risulta acquistata mentre la seconda sì, quindi non si preoccupi e vada tranquillo con quella AF. L'altra scomparirà da sè

Ma il Sig. Tranquillo, notoriamente, ha fatto una brutta fine.



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CAPITOLO I
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I pochi che hanno seguito i miei precedenti TR ricorderanno certamente come la mia passione per il viaggio sia seconda solo ad una cosa: la mia passione per le donne.
Ma non è questo che volevo dire.
Volevo dire che la mia passione per il viaggio è terza solamente a due cose: le donne e come lo svegliarmi presto la mattina mi renda di pessimo umore.

E' dunque bofonchiando a mezza bocca che, proprio di primissima mattina, mi ritrovo qui, al Lamezia Terme International Airport. Per gli amici "SUF".








Vado al banco check-in. Il mio sesto senso mi ha sconsigliato di farlo on-line.

Il tizio davanti a me, un vecchietto, mi sviene davanti.
Cominciamo bene.

Lo soccorrono.

Meno male. Sono contento.

Si rialza in piedi.

Come se nulla fosse successo, torna al banco a fare il check-in.

L'addetta tenta gentilmente di fargli notare che forse il fatto che sia appena svenuto davanti ai suoi occhi, che respiri a fatica, e che stia sudando, dovrebbe scoraggiarlo dal prendere un aereo.

Lui si incazza.

Sviene di nuovo.

Lo portano via.

Non ho nemmeno la carta d'imbarco e già ho abbastanza materiale per scrivere un romanzo.

Arriva il mio turno.

Consegno il passaporto.
La signorina, affabile, comincia a narrare le gesta del mitologico Sig. Tranquillo.

- C'è un problema
- "Non ne avevo il benché minimo dubbio. Di che si tratta nello specifico?"
- Ho due prenotazioni a suo nome. E su entrambe c'è già stato un tentativo di check-in non completato
- "Torno a casa e ci riprovo domani?"
- No, altrimenti sarebbe un no-show
- "Questa l'ho già sentita una volta. Vuole che le racconti la storia?"
- No guardi, non mi interessa. Inoltre non ha inserito le informazioni richieste dalle autorità statunitensi
- "Sarebbe inutile dirle che invece l'ho fatto, come non ho mai provato a fare il chk-in, vero?"
- Ovvio
- "Le possiamo inserire adesso?"
- Io oggi nemmeno dovevo venirci, qua. Sto sostituendo un'amica - Fa lei con occhio spento.
- "L'amicizia è un sentimento nobile"
- Io la mia amica in realtà la odio
- "Senta.. Non per essere pedante.. Possiamo fare qualcosa per il mio viaggio?"
- Ah sì, mi dica
- "4427, Texas Street, Etc. etc."
- Perfetto. Ha bagaglio da imbarcare?
- "Visto l'andazzo, preferisco portarmelo a mano fino a New York"
- Viaggia leggero!
- "Mi compro tutto a destinazione, come l'Avvocato"
- Barbone - Pensa lei tra sè e sè - Vabè, ci siamo
- "Tutto è bene quel che finisce bene!!!"
- Aspetti
- "Eccallà..."
- Non mi fa stampare il CDG-JFK. Dovrà fare la carta d'imbarco a Parigi
- "E che sarà mai!"
- Nemmeno ci dovevo venire io oggi... - Quasi in lacrime.
- "Grazie, anche a lei"

Che poi in realtà, quando la sfiga non decide di farti il caffè la mattina, accompagnarti all'aeroporto, e salutarti in lacrime sussurandoti parole dolci all'orecchio, SUF è un aeroporto meraviglioso: dal centro di Lamezia ci vogliono 15 minuti scarsi di macchina, e se hai il solo bagaglio a mano e il check-in on line, dopo neanche 2 minuti dall'aver chiuso la portiera ti ritrovi qua:



I veri abitué, infatti, non di rado arrivana ad imbarco già iniziato. Un vero city airport insomma.
Tiè, giusto nel picco estivo c'è confusione.

Ad ogni modo, dai che ci siamo!
Imbarco a piedi, ed eccoci ai piedi del nostro splendido esemplare di A320 Family:












La piana di Lamezia, con i centri principali di Nicastro e Sambiase sullo sfondo, a piè di collina.



E il Golfo di Sant'Eufemia.







Si intravede la classica struttura urbana della costa calabrese: in collina il centro storico che sta lì da sempre, ben nascosto dalla vista dei saraceni, e a mare il suo duplicato degli anni '70. Solitamente roba di una bruttezza invereconda.







Il percorso che generalmente seguono gli aerei che da SUF si dirigono verso nord mi ha sempre fatto impazzire. Nei giorni sereni, infatti, la visuale su tutta la costa tirrenica è notevole, in particolar modo quando si arriva all'altezza della Campania con una vista spettacolare sui golfi di Salerno e Napoli, le rispettive città e il Vesuvio.
E la cosa bella sapete qual è?
Ho fatto questa tratta così tante volte che non ho nemmeno una foto a testimonianza di quel che vi sto dicendo.
Alla prossima.

Oggi tra l'altro c'è un po' di foschia sulla costa, quindi si riprende un po' di visibilità giusto rientrati nell'entroterra, grossomodo dalle parti di Latina.



Il quartiere Nomentano, tra Stazione Tiburtina (la piastra obliqua sul fascio dei binari), Piazza Bologna e il Cimitero monumentale del Verano.



I tre bacarozzi dell'Auditorium, il Villaggio Olimpico e lo Stadio Flaminio. I più bravi noteranno anche la zona delle caserme con l'innesto del MAXXI.



Si passa la città, si fa testacoda, ed è un attimo che siamo in finale.







Benvenuti all'aeroporto "Leonardo da Vinci". Sono grossomodo le 8 e qualcosa del mattino.
Il primo volo è già finito. Il viaggio ancora è lungo.








Ho circa un'ora prima dell'AF1205 per CDG, operato con metallo francese dentro e fuori.
Insomma giusto il tempo di scendere, farmi un primo panino al prosciutto portato da casa (sono sveglio da 4 ore! che volete!), un caffè, 8 sigarette, arrivare al secondo gate della giornata e già s'è fatto tardi.
Niente foto. Tanto FCO sapete già che è brutto.

All'imbarco mi si fa la grazia di passare nonostante sia carico come l'omino Michelin (non è che sia fuori norma, è che sono proprio al limite-limite-limite). Finger e prendo posto.

Interni vintage.
















Il volo è pieno a tappo di suo e, senza scherzare, l'80% dei passeggeri è asiatico. Feeder?

Voliamo dentro una nuvola da subito dopo il decollo, che si apre improvvisamente qua:











Interno cabina, per quel poco che c'è da raccontare.





Il pitch non è dei migliori.



Ma loro se ne fregano e dormono.





L'avvicinamento a Roissy regala dei bei colori.













Terra.















Livrea celebrativa.





Capitolo transito allo Charles de Gaulle: probabilmente ho sbagliato qualcosa io, anzi lo spero, altrimenti il progettista meriterebbe come minimo la radiazione dall'albo. Non è la mia prima volta qui, ma è la prima in cui lo uso per una connessione.

Arrivo al 2F e devo andare al 2E. Semplice.
Scendo dall'aereo, seguo le direzioni, imbocco qualche tunnel, salgo la scala mobile, le direzioni sembrano giuste, cammino ancora e come preventivato mi rimbalzano:

- La carta d'imbarco, Monsieur
- "Appunto, la devo fare"
- Allora deve andare a kfhguygdb
- "Dove scusi?"
- Fdsfdfsakf, poi sytftf7yewd, e quindi refaljhdsg
- "Senti, mi puoi indicare a gesti che facciamo prima?"
- Di là
- "Ok"
(e dire che giusto due parole d'inglese le parlo...)

Traccio una linea ideale come prosecuzione del dito affusolato che la signorina ha usato per indicare, e la seguo, addentrandomi nei meandri di questo enorme Terminal. Ma senza un'idea precisa di dove debba andare.

Dopo 5 minuti di cammino fermo la prima persona in divisa che mi capita a tiro.

- "Je suis désolé, je ne parle pas français. Parlez vous anglais? Ou italien?"
- Of course, sir!!
- "Oh thank God! I'm searching for an Air France desk. I need to print my boarding pass"
- Of course, sir!! You have to go to fdsfdfsakf, then sytftf7yewd and refaljhdsg
- "I beg your pardon?"
- Fdsfdfsakf, then sytftf7yewd and refaljhdsg
- "Ma vafammocc....!"
- De rien, Monsieur!

E niente, continuo ad andare avanti.

- "Scusi! Un banco Air France?"
- Scendi le scale
- "Grande!"

Non ci sta un piffero.

- "Scusi! Un banco Air France?"
- Vai di là
- "Grande!"

Non ci sta un piffero.

- "Scusi! Un banco Air France?"
- Vai dall'altra parte
- "Grande!"

Non ci sta un piffero.

Insomma signori: uno dei moderatori del maggiore forum di aviazione civile in lingua italiana è appena riuscito nella mirabolante impresa di perdersi a CDG.


coscienza ha detto:
rifletti, aless...

"Oh, ciao coscienza! Giusto te ci mancavi!"

coscienza ha detto:
rifletti, stolto! sei in territorio ostile, fuori tempo massimo, non conosci l'idioma locale, hai una conoscenza limitata del tuo intorno, cosa puoi fare?

"Buttarmi per terra e piangere mi sembra una soluzione più che ragionevole"

coscienza ha detto:
guardati intorno, idiota!

"Mazza che figa quella!!!"

coscienza ha detto:
dall'altra parte, scostumato!

"Dall'altra parte? E niente, c'è la porta"

coscienza ha detto:

"E quindi che?"

coscienza ha detto:
e quindiiiii......?????

"Senti, dimmelo tu e facciamo prima. Che già c'ho i problemi miei"

coscienza ha detto:
ok, da quanto tempo è che non fumi una bella sigaretta?

"Ma cosa ho fatto io di male nella vita per meritarmi te?"

coscienza ha detto:
procrastina, aless.... procrastina...! rifuggi dai problemi terreni e spera che si risolvano da soli. nascondi la polvere sotto il tappeto!

"Ok. Ma ti giuro che questa è l'ultima volta che ti sto a sentire"


Dò quindi retta all'angelo dei tabagisti e vado a fumare una sigaretta, sperando che la nicotina stimoli a dovere le mie cellule cerebrali, quando mi si avvicina - ovvio - un senza tetto che me ne vuole scroccare una. E che - ovvio - c'ha una irrefrenabile voglia di chiacchierare. Giusto perchè finora era filato tutto liscio.
Fatto sta che sto povero Cristo incapace di farsi i fatti suoi è l'unica persona in tutto il Terminal che si offre di spiegarmi in maniera semplice e garbata dove diavolo debba andare, alla faccia di divise, Monsieur, acqua di colonia, souvenir di lusso, conoscenza delle lingue e gated communities.
Mi offro di ripagarlo in qualche modo per il favore, ma lui mi sorride dicendo che ha fatto la sua buona azione quotidiana e che gli va bene così. Anzi è lui stesso che mi ringrazia - dice - per averlo trattato da essere umano, e se ne va. Lasciandomi come un deficiente.
Sono abbastanza scosso.

E infatti il banco AF, ovvero una selva di macchinette automatiche, sta esattamente dove diceva lui.
Sbrigo in un secondo la pratica, mi dirigo ai controlli di sicurezza, passaporti, air-train e finalmente sono qua, puntuale con un imbarco già cominciato:



E' brutto e completamente privo di grazia, ma maestoso.



L'imbarco procede con ordine invidiabile.

Breve attesa nel finger.















E finalmente ci siamo!
Finalmente per me, quantomeno, perchè erano anni che speravo di provare questo aereo senza mai riuscirci.

Pur consapevole del ruolo giocato dalla singola configurazione, la differenza rispetto anche al triplo devo dire essere notevole: una sensazione di spaziosità simile, anche in economy, all'interno di un aereo, non l'avevo mai provata. A suo modo è emozionante.

Ed avendo scelto il posto finestrino, questa sensazione di maestosità e di spaziosità non è che confermata.

Innanzitutto l'ala, di cui si intravede solo a fatica la fine. Impressionante vista da qui:





E quindi lo spazio tra il sedile e la parete laterale. Le foto parlano da sole:





Infine il pitch, che comunque è il dato che meno risente dell'aereo in sè.
Non c'è proprio di che lamentarsi:




Vabè, figo lo spazio a disposizione e tutto quello che volete, ma quando arriva l'assistente di volo a dirmi che nella mia fila da tre siamo in 3, mentre in quella subito dietro c'è solo una persona e dunque se voglio spostarmi, giustamente mi sposto. Nonostante sia un corridoio.

Ora ditemi se non ho fatto bene!



Pelo nell'uovo dell'economy di questo A380 targato AF? L'IFE.
I contenuti non sono affatto male, ma lo schermo ha una risoluzione da videogioco a 8bit, e se avete fretta di passare da un contenuto all'altro è meglio che ve la facciate passare.

Ma la telecamera esterna fa la sua porca figura:











In orario, si parte.




Altra considerazione su questo pachiderma: è un pachiderma.
La sensazione che si prova già dal taxi è quella di un aereo davvero di stazza superiore, non saprei come spiegarlo altrimenti. I movimenti sono lenti, goffi, tutto è ovattato, e a guardare la telecamera sembra che in pista ci si stia a fatica. In più le vibrazioni trasmesse dall'asfalto si sentono molto più che altrove.




Il decollo.
Fin dall'inizio, la nomea del 380 è stata legata alla sua silenziosità.
Personalmente potrei anche dire di essermene accorto, se non fosse stato per le centinaia di persone attorno a me di cui una buona metà si è messa ad urlare appena si sono staccate le ruote da terra, mentre l'altra metà ha stretto abbastanza forte i braccioli da lasciarvi le impronte e/o si è messa a pregare.
Mai vista una scena del genere.

Sinceramente non ho capito cosa sia successo.
Sì, un pizzico di turbolenza c'è stata, su questo non c'è dubbio, ma non perchè io sia questo grand'uomo di mondo non mi è sembrato nulla degno di nota.
A mente fredda, questa è l'unica spiegazione che sono riuscito a darmi: come già detto, se si ha un buon numero di voli alle spalle, e se al contempo questa è la prima esperienza sul 380, allora la differenza tra questo bestione e un qualsiasi altro aereo si sente eccome. Nel momento in cui quindi con la memoria si anticipano le sensazioni che si andranno a provare (rumori, vibrazioni, intensità dei movimenti, spinta, rateo, etc), e nel momento in cui si percepisce che nessuna di queste tracce in memoria trova una conferma, allora si sviluppa una sorta di sensazione di pericolo.
Non mi so dare un'altra possibile spiegazione.
(certo che da qui a mettersi a urlare come delle femminucce, però!)

In crociera, invece, si ha una esperienza di volo impareggiabile: il comfort è secondo me di un'altra categoria.

Menù del giorno...





...e rancio. Discreto e commestibile.



Film (non chiedetemi cosa fosse).



Abbiocco.
Sono in piedi da un bel po'. Questo è il terzo volo. La pressione della cabina. Le disavventure varie. Insomma comincio ad accusare un po' di stanchezza senza però - dannazione - mai riuscire a dormire propriamente su un aereo.
Sono imbottito di cuscini, la poltrona è comoda, ho spazio per le gambe, c'è il poggia piedi, la cabina è perfetta, tutto quello che volete. Non mi addormento mai.

Dopo un imprecisato numero di ore, vado a fare due passi nel galley.







La cabina sonnecchia. Beati loro.



Foto al cesso.



Musica



E questa è: in un viaggio di 8 ore in economy, consegnato e ritirato il vassoietto del pranzo, non è che ci sia molto altro da raccontare.
Non è quindi una questione di snobbismo o bovarismo se, a parte qualche glorioso esempio, i migliori TRs del Forum narrano di classi di viaggio elevate. E' semplicemente che, qua dietro dove sono seduto io, il materiale finisce abbastanza in fretta e o ti si rompe un'unghia in aeroporto su cui puoi costruirci un racconto epico dando spazio all'aedo che è in te, o sai che pa**e?
Insomma, tanto ci siamo evoluti che volare è quasi diventato noioso.

Comunque chiacchiera e chiacchiera, siamo arrivati qua:



Quest'aereo è così grande che, nonostante lo zoom, se non sei al finestrino riesci a prendere nient'altro che uno spicchio d'ala:




Benvenuti al John Fitzgerald Kennedy di New York. L'ora locale non me la ricordo, il tempo è buono ma fa un freddo cane, e il terminal dove arriva AF fa abbastanza schifo. Tra taxi e attesa per lo stand, passano almeno 20-30 minuti.






L'immigrazione è un lampo. Bagaglio non ne ho.
Insomma è un nulla che esco subito a rivedere sti bandieroni che mi sono tanto mancati.



Perchè questo posto è strano forte, ma non riesce ancora a stancarmi.


Quick link al Capitolo II

Quick link al Capitolo III

Quick link al Capitolo IV
 
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Re: [TR] Cronache di un lungo viaggio: Stati Uniti coast-to-coast

devo ancora arrivare alla prima immagine e sono già piegato dalle risate :) :) :) :D :D

edit: gran bell'inizio!!! il film potrebbe essere Ocean's eleven?
 
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Re: [TR] Cronache di un lungo viaggio: Stati Uniti coast-to-coast

Veramente simpatico il dialogo con la tua coscienza. Avanti con il resto!
 
Re: [TR] Cronache di un lungo viaggio: Stati Uniti coast-to-coast

Sei un grande...ma la foto al cesso è da antologia :D :D
 
Re: [TR] Cronache di un lungo viaggio: Stati Uniti coast-to-coast

Ironico al punto giusto... aspettiamo le altre puntate!
 
Re: [TR] Cronache di un lungo viaggio: Stati Uniti coast-to-coast

Sei un grande o vomitato il sushi dalle risate. Continua ????


La notte guadagna le ombre della sera e le cancella come l inchiostro versato sui fogli dei miei ricordi
 
Re: [TR] Cronache di un lungo viaggio: Stati Uniti coast-to-coast

Stupenda narrazione ed inizio spettacolare!
Bravo Ale!
Adesso aspetto il reportage sul guacamole :D
 
Re: [TR] Cronache di un lungo viaggio: Stati Uniti coast-to-coast

La foto in bagno mi fa ammazzare dalle risate!

Non vedo l'ora di leggere il seguito! Bel TR
 
Re: [TR] Cronache di un lungo viaggio: Stati Uniti coast-to-coast

Sono colpito anche io dal touareg che hai fotografato in bagno :)
 
Re: [TR] Cronache di un lungo viaggio: Stati Uniti coast-to-coast

embè, meglio la tratta fino a Parigi circondato da minigonne o l'emozione del volo sul 380? :D
 
Re: [TR] Cronache di un lungo viaggio: Stati Uniti coast-to-coast

Fantastico aless! Fantastico!
Sei un romanziere nato e riesci a creare TR da antologia ogni volta.
 
Re: [TR] Cronache di un lungo viaggio: Stati Uniti coast-to-coast

Non è quindi una questione di snobbismo o bovarismo se, a parte qualche glorioso esempio, i migliori TRs del Forum narrano di classi di viaggio elevate..

Dopo aver letto l'inizio del TR ho una sensazione che questo sara un glorioso esempio :)
Opera d'arte!
 
Re: [TR] Cronache di un lungo viaggio: Stati Uniti coast-to-coast

Narrazione spettacolare!!!!!!!!
Mi ha colpito quando scrivevi che nei giorni sereni la visuale su tutta la costa tirrenica è notevole, e pur avendo fatto la tratta tante volte non hai nemmeno una foto a testimonianza. Grande verità! Credo che ognuno di noi abbia in mente un punto ameno della rotta che percorre più frequentemente, ma di cui non ha mai scattato una foto.
Su CDG invece pensa che hanno di molto migliorato le cose rispetto al passato! Le prossime volte che ci atterrerai saprai dove andare a ritirare la carta d'imbarco, e tutto sarà più semplice. Dillo alla tua coscienza malefica che tenta di portarti sula cattiva strada facendoti rinunciare ai piaceri della vita!
 
Re: [TR] Cronache di un lungo viaggio: Stati Uniti coast-to-coast

Narrazione da premio letterario!!
Su tutte la foto del gruppo del Gran Paradiso con la Grivola in primo piano!
Complimenti!
 
Re: [TR] Cronache di un lungo viaggio: Stati Uniti coast-to-coast

Ho riso per tutto il tempo, sei davvero un grande! Ammetto però che la foto nel bagno è fonte di angoscia e brutte sensazioni: sembri un personaggio di quegli horror scadenti da seconda serata :D
 
Re: [TR] Cronache di un lungo viaggio: Stati Uniti coast-to-coast

Divertentissimo! E' un piacere leggere un TR per il momento molto convenzionale, ma che ti fa comunque sorridere!
 
Re: [TR] Cronache di un lungo viaggio: Stati Uniti coast-to-coast

Ho letto solo l'incipit, ma ieri sera non avevo comprato i pop corn per godermi l'opera come meritava. Rimedio oggi senz'altro!
 
Re: [TR] Cronache di un lungo viaggio: Stati Uniti coast-to-coast

sei un fottutissimo genio. Bravo!