[TR] Buenos Aires AEP – Bahia Blanca BHI + museo Aviazione Navale Argentina


nicolap

Amministratore AC
Staff Forum
10 Novembre 2005
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Roma
Andare in Argentina non pesa mai. Nonostante le infinite ore di volo (evito l’ennesimo TR sul 777AZ, permettendomi un plauso solo per il nuovo IFE, veramente straordinario), la bellezza del paese ripaga sempre.
Buenos Aires non annoia mai, soprattutto d’estate, quando te la puoi girare in lungo e largo a piedi, ammirandone il fascino al tempo stesso moderno e decadente.
Questa volta, poi, devo andare a fare una breve visita a Bahia Blanca, dove non sono mai stato prima e che sono curioso di scoprire.
La mia meta è la locale base navale e per raggiungerla non ho molte alternative, se non Aerolineas Argentinas.
Le foto, ahimè, sono tutte dal telefonino, con la qualità che ne deriva.

Si parte in una giornata calda, umida e piovosa. L’unica piovosa che incontrerò durante il mio soggiorno. L’Aeroporto Aeroparque “Pistarini” è come sempre affollato da aerei di Aerolineas Argentinas, Austral, LAN Argentina e da Andes, che ha recentemente aggiunto alla sua flotta un B-737-800. Il mio gate appare invece tristemente vuoto a dieci minuti dall’imbarco.
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La ragione è presto detta. Mi sono trattenuto a lungo via Whatsapp con Malboroli, in questo momento alle prese con il traumatico passaggio dal mondo delle teen a quello delle MILF, ed essendo questi notoriamente un pindaccio (dal sassarese = jettatore), l’effetto non poteva che essere il seguente: Bahia Blanca è l’unica destinazione in ritardo.
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Dopo una buona mezz’ora, e dopo aver opportunamente chiuso ogni contatto con Malboroli, finalmente arriva l’Embraer di Austral con cui volerò a BHI.
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Si tratta del seguente aeromobile
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Embraer 190AR
LN-CPI
S/N 457
Costruito nel 2011 e consegnato ad Austral il 16 settembre dello stesso anno.

I cambi di livrea lasciano spesso disorientati gli utenti. Quella di Aerolineas Argentinas/Austral, al contrario, è secondo me straordinariamente bella, elegante e raffinata.
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La configurazione della cabina Y è la classica 2+2, con sedili in pelle grigia e il tradizionale disallineamento delle sedute dagli oblò.
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In business c’è invece una configurazione 2+1 veramente eccezionale per un prodotto regional. Questo è il mio posto, nella fila singola che viene fatto trovare con le cuffiette già pronte sul bracciolo, che contiene anche il tavolino. Sedile comodo e ben imbottito e allineamento perfetto con l’oblò.
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Il monitor è relativamente piccolo, ma certamente ottimo per un aereo come questo. Comoda chiaramente la porta USB.
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Comodo lo spazio per le gambe, ma non eccessivo.
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La configurazione della business è articolata su tre file, anche se quella singola ne ha in realtà solo due. Noto che i monitor alternano all’accessione immagini tutte diverse l’una dall’altra, con un effetto molto elegante nella cabina.
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Iniziamo a muoverci, ed inizia a piovere di nuovo.
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Aeroparque è un aeroporto piccolo ma carino, sempre molto affollato.
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Ci allineiamo, partendo in direzione sud-est.
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Stacchiamo più o meno in prossimità dell’aerostazione militare.
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Iniziando la salita si nota subito il colore perennemente marrone del Rio de la Plata, e la costruzione del vecchio Circolo della Pesca, in stile tedescheggiante.
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C’è parecchia turbolenza nella fase di salita …
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… e all’improvviso mi ricordo uno degli ultimi messaggi di Malboroli su Whatsapp. Non ce l’ho con lui. La natura gli è già stata beffarda abbastanza.
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Ad ogni modo, superato il denso strato di nubi, la situazione migliora.
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La scelta sull’IFE è ricca, anche se il volo è corto, e di certo non c’è tempo per vedere un film intero.
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Le nudi iniziano a diradarsi, e sotto scorre incessante l’infinito paesaggio delle aree rurali argentine.
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Viene servito uno snack e una bevanda.
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Nel caso specifico si tratta di un doppio sandwich con prosciutto e formaggio, di cui uno con pane bianco, e l’altro con pane nero. In questi casi, di solito, il TRippista raffinato inizia a parlare dello schifo che fanno questi sandwich. Io, invece, moo so’ magnato veramente co’ piacere.
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Inizia la discesa e l’avvicinamento a BHI, con temporali qua e là.
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Là, cioè dove vado io, di temporale sembra essercene uno bello grosso.
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Che ci lasciamo fortunatamente proprio al margine della pista, alla nostra sinistra.
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Doveva essere bello carico, data l’acqua che abbiamo trovato all’arrivo.
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Questa è la mia destinazione, la base aeronavale. Una bella ma assai vecchia aerostazione (credo risalga agli anni ’40), ormai decisamente ridotta nell’operatività e nel numero degli aeromobili presenti.
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E’ tuttavia ancora a sede, tra gli altri, della gloriosa 2° Escuadrilla Aeronaval de Caza Y Ataque, che, come ci ricordano le immagini dipinte sulla porta dell’hangar, fu responsabile dell’affondamento di due unità navali britanniche e del danneggiamento di una terza nel corso del conflitto che vide contrapposte Argentina e Regno Unito nel 1982 sulle isole Malvinas/Falkland.
Per chi fosse interessato, le unità affondate furono la HMS Sheffield (azione combinata di un Neptune e due Super Etendard) e il cargo Atlantic Conveyor (due Super Etendard), mentre quella danneggiata fu la portaerei HMS Invincible (azione condotta da due Super Etendard e quattro A-4C Skyhawk).
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L’aerostazione civile è affollatissima oggi, con altri tre Emb-190 sul piazzale, di cui uno già pronto a partire. Non essendoci assolutamente nulla a Bahia Blanca, a parte la base navale, e essendo la città abbastanza piccola, mi domando da cosa sia giustificato questo e tutto il resto del traffico che genera questo piccolo aeroporto.
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Il collegamento all’unico finger dell’aeroporto ce lo ha fregato lui.
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Noi scendiamo con la scaletta e ce ne andiamo a piedi al terminal.
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Il resto della giornata si svolge dall’altra parte dell’aeroporto, e se vi interessa un po’ di OT militare lo aggiungo eventualmente in una seconda parte. Qui continuerò con invece con il mio ritorno all’aeroporto, a fine giornata.
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L’aerostazione è piccola ma ben curata e soprattutto moderna. Questa è la hall principale, con il bar/ristorante che affaccia sull’apron.
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Questa è invece la piccola area dei check-in, con i banchi di Aerolineas Argentinas, di LAN Argentina e del Comando Voli Militari dell’Armada.
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Il piazzale è vuoto nel tardo pomeriggio, il cielo si è rasserenato e i colori del blu australe sono come sempre mozzafiato.
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Resto sbalordito dalla quantità di voli per questo piccolo aeroporto.
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Foto ridondante, ma i colori sono talmente belli che li guarderei per ore.
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Quello che mi affascina dell’Argentina è che tutto sembra un po’ fermo nel tempo. Questo hangar dell’Armada con accanto quello che sembra vecchio Cessna 172 (delle prime versioni degli ani ’50), rende abbastanza l’idea di questa senzazione.
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Alla fine arriva finalmente l’aereo che mi riporterà a Buenos Aires, un B-737-800 di Aerolineas Argentinas.
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Più precisamente questo esemplare.
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Boeing B-737-85F
LV-CTB
Costruito nel 2001 (primo volo 25 ottobre 2001) e consegnato prima a Sky Ailrines come TC-SKC il 16 novembre 2001, poi ad Air Berlin come D-ABBZ l’11 marzo 2007, ed infine ad Aerolineas Argentinas come LV-CTB il 24 gennaio del 2012.
S/N 30478 – Line 997

Imbarcandomi, questa volta dal finger, mi sembra di notare che le gondole dei motori siano diverse da quelle tradizionali dei 737. Può essere?
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Accanto a noi intanto arriva questo Cessna 550 Citation II
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Marche LV-CNJ. Andando a controllare in internet scopro che è di proprietà della Aviajet SA, compagnia aerotaxi un po’ discussa – a giudicare dagli articoli che si trovano in rete, cui era stata revocata la licenza di volo nel 2013, quando un suo King 90 immatricolato LV-CEO era precipitato in Uruguay. La licenza è stata invece ristabilita nel 2015.
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Il mio 737 è invece in vecchia configurazione, con il caratteristico 2+2 in business, con sedili vecchi e consunti ma confortevoli.
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Spazio ampio, anche troppo, tra un sedile e l’altro.
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Certo, niente a che vedere con la configurazione degli Embraer.
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Tutto un po’ frusto. L’età degli arredi è intuibile.
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Decolliamo ormai al tramonto, con cielo pressoché sereno e i temporali ormai passati.
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Come all’andata, il servizio prevede un piccolo snack e una bevanda. Qui, ancora una volta, il TRippista raffinato inorridirebbe, scansando sul tavolino con il dorso della mano sinistra il pacchetto del sandwich. Al contrario, io, sebbene ancora con la mente al mezzo quintale di asado offerto gentilmente dall’Armada poche ore prima, anche ‘sta volta moo magno co’ gioia!
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Credo aver perso conoscenza, dopo il sandwich. Mi sveglia infatti l’annuncio dell’imminente arrivo a Buenos Aires.
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Atterriamo da sud-est questa sera, permettendo una bellissima vista della città e soprattutto di Puerto Madero. Avevo un amico che avrebbe potuto acquisire un attico con vista sul vecchio porto, e che invece ha preferito un appartamento a Sampierdarena. Avevo, appunto.
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Atterriamo senza alcuna turbolenza questa volta, parcheggiando davanti all’aerostazione ma non al finger.
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Nel complesso, voli brevi ma piacevoli. Equipaggi gentili e servizio minimo, ma con una buona business che AZ dovrebbe copiare (quella degli Embraer) ed installare su alcuni dei suoi aerei per le tratte europee, dell’Est e del Medio Oriente.
Una nota negativa di AEP è l’assenza di qualsiasi lounge che, in caso di ritardi, è una bella seccatura.
 
Re: [TR] Buenos Aires Aeroparque, Pistarini (AEP) – Bahia Blanca, Comandante Espora (

Grazie per l'interessantissimo (come sempre) ed insolito report, Nicola - e vai con l'OT militare please. Concordo, senza se e ma, sulla C che AZ dovrebbe copiare sul medio.

G
 
Re: [TR] Buenos Aires Aeroparque, Pistarini (AEP) – Bahia Blanca, Comandante Espora (

Bel racconto (citazioni del losco figuro a parte), foto decenti e posticino nuovo su questi schermi.

Quei sandwiches peosciutto e formaggio li ho trovati buoni anche io, in lounge a EZE credo di averne fatti fuori una mezza dozzina nei 5 minuti di permanenza!
 
Re: [TR] Buenos Aires Aeroparque, Pistarini (AEP) – Bahia Blanca, Comandante Espora (

Molto bello. Anch'io aspetto l'OT miitare...
 
Re: [TR] Buenos Aires Aeroparque, Pistarini (AEP) – Bahia Blanca, Comandante Espora (

Ottimo TR grazie per averlo condiviso.
Anche a me piacerebbe vedere un po di OT militare :D
 
Re: [TR] Buenos Aires Aeroparque, Pistarini (AEP) – Bahia Blanca, Comandante Espora (

Bello, ma l’aeroporto di Aeroparque si chiama Jorge Newbery, un po’ il Santos Dumont Argentino. Ministro Pistarini é l’aeroporto di Ezeiza
 
Re: [TR] Buenos Aires Aeroparque, Pistarini (AEP) – Bahia Blanca, Comandante Espora (

Bello, grazie! Concordo sui colori di Bahia Blanca che, almeno dall'alto, mi dava più un'idea di città nella prateria americana che di porto di mare.

Parlando di cose serie, un viaggio con Dancrane come si rapporta, in termini di sfiga, a una conversazione su WhatsApp con MarlboroLi? Chiedo per un amico.
 
Re: [TR] Buenos Aires Aeroparque, Pistarini (AEP) – Bahia Blanca, Comandante Espora (

Grazie per l'interessantissimo (come sempre) ed insolito report, Nicola - e vai con l'OT militare please. Concordo, senza se e ma, sulla C che AZ dovrebbe copiare sul medio.
Grazie, appena faccio l'upload di un po' di foto posto anche l'OT.

Bel racconto (citazioni del losco figuro a parte), foto decenti e posticino nuovo su questi schermi.
Quei sandwiches peosciutto e formaggio li ho trovati buoni anche io, in lounge a EZE credo di averne fatti fuori una mezza dozzina nei 5 minuti di permanenza!
La lounge di EZE è alquanto miserella sul fronte alimentare.

Molto bello. Anch'io aspetto l'OT miitare...
Grazie mille. Adesso prepare l'OT.

Ottimo TR grazie per averlo condiviso.
Anche a me piacerebbe vedere un po di OT militare :D
Grazie a te. A breve per l'OT.

Bello, ma l’aeroporto di Aeroparque si chiama Jorge Newbery, un po’ il Santos Dumont Argentino. Ministro Pistarini é l’aeroporto di Ezeiza
Grazie mille, soprattutto per aver segnalato l'errore nel nome dell'aeroporto, che purtroppo non posso correggere.

Bello, grazie! Concordo sui colori di Bahia Blanca che, almeno dall'alto, mi dava più un'idea di città nella prateria americana che di porto di mare.
Parlando di cose serie, un viaggio con Dancrane come si rapporta, in termini di sfiga, a una conversazione su WhatsApp con MarlboroLi? Chiedo per un amico.
Grazie a te. Bahia Blanca è la base navale principale dell'Argentina. Non ti so dire per il porto commerciale.
Per quanto riguarda la domanda tecnica, è difficile dare una risposta precisa. Entrambi i soggetti hanno momenti prolungati di silenzio in viaggio. Dancrane tende a disattivarsi, come i robot che si spengono nel film Il Mondo dei Robot, e per lunghi periodi sembra più rigido del rigor mortis abituale. Te ne accorgi quando il capo si reclina leggermente di lato. Malboroli invece appena lo metti seduto in auto cade in un sonno profondo, costante, che di solito dura per l'intera lunghezza dell'itinerario. Ottimo, dirai tu. E no, invece. Perchè gli si rilassano tutti i muscoli e tende a spalancare tutti gli orifizi. Contrariamente a quanto si potrebbe credere, però, è la bocca a produrre i miasmi più intensi.
Ciononostante non voglio scoraggiare il tuo amico dall'intraprendere quello che sarà un bellissimo viaggio, con l'uno o con l'altro. O con entrambi.
 
Re: [TR] Buenos Aires Aeroparque, Pistarini (AEP) – Bahia Blanca, Comandante Espora (

Bel TR.

Avrai presto notizie dal mio avvocato
 
Re: [TR] Buenos Aires Aeroparque, Pistarini (AEP) – Bahia Blanca, Comandante Espora (

Molto gradito, grazie per la condivisione.
I TR dall'Argentina me li leggo sempre volentieri e sapevo che il tuo non avrebbe deluso.

Effettivamente la gondola del CFM sembra più stondata del normale.

Se non sbaglio a Bahia Blanca, nonostante sia una cittadina di minor rilievo, c'è il Consolato Italiano: mi ricordo che il mio primo passaporto aveva la scritta "rilasciato dal Consolato Generale d'Italia di Bahia Blanca".
 
Re: [TR] Buenos Aires Aeroparque, Pistarini (AEP) – Bahia Blanca, Comandante Espora (

Non essendoci assolutamente nulla a Bahia Blanca, a parte la base navale, e essendo la città abbastanza piccola, mi domando da cosa sia giustificato questo e tutto il resto del traffico che genera questo piccolo aeroporto.

Bahia Blanca é sede di un grosso polo chimico
 
Re: [TR] Buenos Aires Aeroparque, Pistarini (AEP) – Bahia Blanca, Comandante Espora (

TR molto interessante e particolare, dovresti farne più spesso.

La questione "vera J" sulla flotta di corto delle compagnie europee è annoso - la maggior parte dei voli sono sotto le due ore, per le quali bloccare una configurazione non modificabile (come invece consentono le tremende Euro-J) immagino possa intuitivamente generare un grosso problema di revenue. L'alternativa è avere flotte dedicate, una con la Euro-J e l'altra con la "vera J", stile Turkish Airlines, ma su flotte piccole, e per compagnie con poche destinazioni, mi pare chiaro che si verrebbe a introduce un ulteriore problema - quello della flessibilità nella gestione della flotta.

DaV
 
Re: [TR] Buenos Aires Aeroparque, Pistarini (AEP) – Bahia Blanca, Comandante Espora (

Bel TR.
Avrai presto notizie dal mio avvocato
Tipo "Mio cugino Vincenzo"?

Molto gradito, grazie per la condivisione.
I TR dall'Argentina me li leggo sempre volentieri e sapevo che il tuo non avrebbe deluso.
Effettivamente la gondola del CFM sembra più stondata del normale.
Se non sbaglio a Bahia Blanca, nonostante sia una cittadina di minor rilievo, c'è il Consolato Italiano: mi ricordo che il mio primo passaporto aveva la scritta "rilasciato dal Consolato Generale d'Italia di Bahia Blanca".
Grazie. Ho controllato, ed effettivamente c'è ancora il consolato. Qui la pagina: https://consbahiablanca.esteri.it/consolato_bahiablanca/it/il_consolato/la_sede/la-sede.html.

Bahia Blanca é sede di un grosso polo chimico
Grazie mille, non sapevo.

TR molto interessante e particolare, dovresti farne più spesso.

La questione "vera J" sulla flotta di corto delle compagnie europee è annoso - la maggior parte dei voli sono sotto le due ore, per le quali bloccare una configurazione non modificabile (come invece consentono le tremende Euro-J) immagino possa intuitivamente generare un grosso problema di revenue. L'alternativa è avere flotte dedicate, una con la Euro-J e l'altra con la "vera J", stile Turkish Airlines, ma su flotte piccole, e per compagnie con poche destinazioni, mi pare chiaro che si verrebbe a introduce un ulteriore problema - quello della flessibilità nella gestione della flotta. DaV

Grazie mille I-DAVE. Effettivamente i problemi non sarebbero pochi a gestire una flotta piccola con una vera business, ma se ce la fanno altri direi che è fattibile anche per una compagnia come AZ. I passeggeri per IKA ringrazierebbero sentitamente.
 
Re: [TR] Buenos Aires Aeroparque, Pistarini (AEP) – Bahia Blanca, Comandante Espora (

OT sul Museo dell'Aviazione di Marina dell'Armada Argentina.

Una piccola premessa all’OT di questo TR. L’aviazione navale dell’Argentina è ridotta oggi veramente ai minimi termini. Non che sia mai stata una forza di dimensioni impressionanti, ma lo stato in cui versa oggi è praticamente comatoso.
La base aerea di Bahia Blanca, un tempo aeroporto militarmente attivo e trafficato, è oggi una base tanto grande quanto inattiva, al punto da sembrare a tratti semi-abbandonata.
Sulla base ha sede ciò che resta della leggendaria Seconda Squadriglia Aeronavale di Caccia e Attacco della Squadriglia Aeronavale n. 3, che tanto si distinse durante la guerra delle Malvinas/Falkland del 1982, conseguendo ben due affondamenti e un danneggiamento, come abbiamo detto prima.
Di ciò che fu un tempo la base resta oggi molto poco. Nei vecchi quanto affascinanti hangar di cemento e metallo, retaggio di una concezione architettonica della fine degli anni ’30, sono ammassate più carcasse di aerei che non velivoli operativi. Particolarmente grave la situazione degli 11 Super Etendard (dei 14 originariamente consegnati nel 1981), praticamente quasi tutti inoperativi per mancanza di parti di ricambio. Lo scorso febbraio i presidenti dell’Argentina Macri e della Francia Macron hanno annunciato (la voce dell’acquisto risale in realtà all’ottobre dello scorso anno) la vendita per 12,5 mUS$ all’Argentina di 5 Super Etendard Modernisè, dismessi dalla Marine francese nel 2016.
Nel pacchetto d’acquisto sono compresi simulatori, parti di ricambio e soprattutto 10 motori Snecma Atar 8K50, che permetteranno – tra cannibalizzazioni e ottimizzazioni – di riportare in volo almeno sei Super Etendard.
Operano poi sulla base anche due vecchi (issimi) S-2 Tracker Antisom e un pugno di elicotteri tra AS555 Fennec ed SH-3D (le cui parti di ricambio iniziano ad essere merce rara).
Tornando a noi, invece, complice l’essere di domenica e, soprattutto, uno scarso interesse a far vedere le condizioni della base, gli hangar li vedrò solo da fuori. Dopo aver piluccato due o tre chili di chorizo, invece, la visita procede al locale museo dell’Aviazione della Marina.

La struttura del museo è proprio all’interno della Base Aerea, in prossimità del cancello da cui si accede alle piste, agli hangar e al circolo ufficiali. Mi sembra di aver capito che, telefonando prima, sia possibile visitarla in qualche giorno della settimana.
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Il museo è composto da una parte al coperto e una all’aperto. La parte interna è ospitata in una palazzina abbastanza recente che sembra piccolissima da fuori, ed invece è ben ampia all’interno.
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La memoria del conflitto delle Malvinas del 1982 aleggia dovunque. All’ingresso fa bella mostra di se la foto al completo della 3° Squadriglia Aeronavale, all’epoca rischierata a Rio Grande.
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Questa orrenda foto non rende giustizia dell’interessante carta, che indica le modalità di conduzione degli attacchi aeronavali principalmente dalla base di Rio Grande.
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Altra icona nazionale fu la portaerei ARA 25 de Mayo (già Venerable con la Royal Navy, e poi Karel Doorman con la Marina olandese), entrata in servizio nel maggio del 1969 e infine demolita nel 1999.
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La raffigurazione del modello imbarca 11 A-4, 3 SH-3D e un S-2 Tracker.
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l’ARA 25 de Mayo prese parte alle operazioni di invasione delle isole Malvinas/Falklands ma, quando arrivò la flotta inglese, il comando militare argentino ritenne opportuno tenerla fuori dall’area di conflitto nel rischio di poter essere affondata dagli insidiosissimi sottomarini inglesi. Questi affondarono invece la ARA General Belgrano, nel corso di un’azione ancor oggi non del tutto chiarita, ai limiti dell’area di conflitto, provocando la morte di moltissimi marinai argentini.
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Palette da segnalazione della 25 de Mayo
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La narrativa del conflitto alle Falkland/Malvinas è ancor oggi diviso tra due scuole di pensiero. Quella dei militari e delle forze conservatrici, secondo le quali si trattò di una sconfitta solo perché la Gran Bretagna fu aiutata dagli Stati Uniti. Al contrario (ed è in parte vero) le truppe combatterono tenacemente, opponendo una stregua resistenza contro le soverchianti forze inglesi. L’altra scuola di pensiero, più diffusa a livello popolare, vuole invece il conflitto come l’atto finale della crudeltà della giunta militare, che si trasformò in una batosta epocale e ne provocò finalmente la caduta.
Credo si possa affermare che, se la seconda versione è certamente quella vera, della prima deve essere salvato l’onore di alcune unità (tra cui quelle aeree) che si batterono in modo esemplare contro un nemico numericamente e tecnologicamente molto più avanzato.
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Fu in ogni caso un conflitto duro e spietato, come ricorda questo battello di salvataggio in dotazione ai piloti di Harrier della RAF …
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… che appartenne al Ltn. Jeffrey Glover, unico prigioniero di guerra degli argentini (eccezion fatta per i Royal Marines catturati all’atto dell’invasione delle isole, e prontamente rispediti a casa). Il Ten. Glover pilotava un Harrier GR.3 del 1° Squadron della RAF, imbarcato all’epoca sulla HMS Hermes, e venne abbattuto la mattina del 12 maggio del 1982 alle 09:35 da un missile portatile Shorts Blowpipe sopra l’insenatura di Port Howard.
Stava effettuando un volo di ricognizione e riuscì ad eiettarsi finendo in mare con un braccio rotto, dove venne poi salvato dagli argentini.
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Ai muri del museo si trovano numerose immagini di “italianità” come questo MB-339A, e molte altre immagini di MB-326, vecchi idrovolanti Macchi M2, ecc. …
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… e questa specie di crest dell’aviazione navale italiana.
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I mezzi arei in esposizione al museo, invece, sono tutti all’esterno. E il museo di Bahia Blanca ha una particolarità. Posto all’interno della Base Aerea Comandante Espora (BACE), a sud-ovest del caratteristico piazzale a semicerchio …
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… chi ha costruito il museo ha avuto la bellissima idea di realizzare un tributo unico alla memoria della portaerei ARA 25 de Mayo. L’intero ponte di volo della nave, infatti, è stato ricostruito in cemento nell’area a ridosso della palazzina, riportando l’esatta collocazione delle indicazioni orizzontali a suo tempo presenti sul ponte di volo.
Peccato, però, che se non te lo dicono prima è secondo me difficile che tu te ne accorga anche quando ci sei poi sopra.
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Quella che ritengo sia la precedente ubicazione del museo è proprio a ridosso dell’esposizione esterna.
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A fianco della palazzina museale c’è anche questa, più piccola e chiusa (non si sa chi abbia le chiavi!!!), con all’esterno un vecchio drone Quimar Mq-1 Chimango.
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All’interno si intravedono invece un Fennec, un Aluette III, un simulacro parziale di A-4
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Oltre ad un vecchio simulatore …
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… e altri pezzi più o meno riconoscibili.
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Questo sembrerebbe un Bren inglese della seconda guerra mondiale, probabilmente venduto poi agli argentini in epoca successiva.
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Mentre poco distante, in stato di evidente abbandono, c’è questo Electra dai colori sgargianti.
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dato che nessuno dei miei anfitrioni mi sa dire di cosa si tratti, devo rimandare l’indagine al mio rientro in albergo, quando, su internet, scopro trattarsi di un L-188-L costruito nel 1959 (s/n 1071) inizialmente impiegato da numerose aerolinee civili e poi acquistato nel 1982 dalla Marina Argentina come sorgente di pezzi di ricambio per i suoi Electra.
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L’Electra mi ha sempre lasciato un po’ perplesso nelle forme.
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La sua immatricolazione USA fu N511PS.
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Un ultimo sguardo.
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Volgendo lo sguardo dall’altra parte, invece, si scorge un A-4 Skyhawk.
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Si tratta dell’esemplare 3A302, un A-4Q.
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E’ parcheggiato in quella che ora si può ammirare come la poppa della ARA 25 de Mayo.
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Ha piovuto parecchio, ma il “ponte” è agibile.
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L’A-4 evoca ricordi di modellini Airfix a non finire.
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Piccolino, ma con una forma veramente aggressiva.
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Coda con gancio d’arresto.
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Sul ponte sono state invece posizione alcune delle originali attrezzature della ei fu ARA 25 de Mayo
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Come questi sollevatore da ponte di bombe.
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Con una non meglio specificata bomba spagnola da 1000 libbre
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A prua sono state installate le torrette originali dell’antiaerea.
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Nell’ampio pazziale a lato sono invece presenti il grosso degli aerei in esposizione, e il primo è questo antennatissimo L-188 –PF Electra.
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Si tratta dell’esemplare s/n 1072, costruito nel 1959 per l’American Airlines (N6118A), transitato per innumerevoli proprietà successive sino al 1983, quando venne acquistato dalla Marina Argentina e trasformato con tecnologia israeliana in un aereo da guerra elettronica (WAVE).
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Giusto qualche antenna ventrale.
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Vistose protuberanze poppiere.
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Parecchio vistose.
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La “coda”.
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Il logo di Ghostbusters la dice lunga sul tipo di impiego.
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In un TR scritto da Dancrane, questa foto sarebbe stata sottotitolata “lei faceva la civetta con me”. Capite bene da voi perché sia assolutamente necessario evitare di fare viaggi insieme a lui.
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Questo L-188 Electra è invece il n/c 1120, costruito nel 1960 sempre per l’American Airlines (N6129A), passato attraverso molti proprietari e poi acquistato dalla Marina Argentina nel 1973, immatricolato prima come 5-T-2 e dopo come 6-P-106. Ha una storia molto brutta alle sue spalle.
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Quella mano di grigetto chiaro gli è stata data qualche anno fa, nell’intento di coprirne i codici identificativi e di reparto, cercando di farlo anonimamente passare come “uno dei tanti” Electra argentini.
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Lui è invece il 5-T-2, ricercato dalla magistratura e messo sotto sequestro perché sospettato di essere uno di quelli impiegati durante gli anni della dittatura militare per effettuare i voli della morte, o “pentonaval”. I prigionieri politici venivano infatti narcotizzati con il pentotal, caricati ancora vivi sugli aerei e poi gettati in mare aperto da altezze considerevoli. Alcuni cadaveri furono ripescati nel Rio de La Plata, l’autopsia riscontrò lesioni compatibili solo con cadute da grandi altezze, e dopo il crollo della dittatura vennero avviate le indagini.
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Si tratta di una vera vergogna nazionale, di cui non si parla spesso e che molti fanno finta di ignorare, di aver dimenticato o semplicemente dicono essere il frutto dell’esagerazione. Una storia agghiacciante.
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Se qualcuno volesse approfondire questa terribile storia, consiglio il libro del giornalista Horacio Verbitsky che per primo ne denunciò al pubblico l’orrore, raccogliendo la testimonianza di un militare pentito (Il Volo, di Horacio Verbitsky, Felrinelli, 1996).
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Sotto la vernice, la matricola 6-P-106.
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La parte poppiera.
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Uscite di emergenza con i sigilli del tribunale.
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La parte anteriore, con tracce della verniciatura originale che emergono dalla copertura posticcia.
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Il tozzo radome.
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Cockpit
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Altri sigilli
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La “coda”
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Accanto al secondo Electra c’è invece un Neptune “storico”.
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Si tratta infatti dell’esemplare che, insieme a due Super Etendard, affondò la HMS Sheffield il 4 maggio del 1982. Il Neptune avvistò l’unità inglese, e con i due caccia coordinò l’azione, meritando in tal modo di essere riconosciuto a pari titolo come autore dell’affondamento.
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Dispone di un grande radar da ricerca ospitato nel radome centrale.
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In questa versione è anche dotato di due reattori subalari supplementari.
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Questo è invece un Aermacchi MB339A nella configurazione della Marina Argentina, da caccia e attacco al suolo.
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Con i due pod per le mitragliatrici alari.
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Questo è invece un Aermacchi MB-326G. Se non ricordo male si tratta di un esmeplare costruito su licenza in Brasile e poi ceduto all’Argentina.
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Il tozzo ma possente NA T-38.
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Addestratore storico.
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E questo è invece uno degli aerei più belli della Seconda Guerra Mondiale, l’F-4U Corsair.
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Con il suo potente armamento.
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La sua particolarissima ala.
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Lo snello profilo.
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E il sexy lato B.
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Visione d’insieme del piazzale.
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Per finire un SH-3D, una sorta di presenza obbligatoria in un museo dell’Aviazione di Marina.
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Qui l’esemplare 2-H-231
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Con la sua coda reclinabile per permettere un più facile imbarco a bordo delle navi.
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Un museo interessante, con parecchi spunti di interesse storico. Nell’hangar 1 della base mi hanno invece detto che ci sono atri cimeli in restauro, e che presto dovrebbero aggiungersi al museo, tra cui un C-47, un Beech C-45, un Grumman SA-16 Albatross, un PC-6, un Super Etendard, un B-204 e altre cose minori.
 
Re: [TR] Buenos Aires Aeroparque, Pistarini (AEP) – Bahia Blanca, Comandante Espora (

Molto belle le foto ed in particolare quella della " pista " della portaerei , grazie Nicolap! Da Bahia passava una volta il Treno Patagonico per Bariloche , ora purtroppo limitato a Viedma. Penso fosse buono il sandwich....
 
Re: [TR] Buenos Aires Aeroparque, Pistarini (AEP) – Bahia Blanca, Comandante Espora (

Insolito e interessante! Le foto della pampa sono bellissime.
 
Re: [TR] Buenos Aires Aeroparque, Newbery (AEP) – Bahia Blanca, Comandante Espora (BH

Le foto del museo sono fantastiche, grazie per la preziosa testimonianza!
 
Re: [TR] Buenos Aires Aeroparque, Newbery (AEP) – Bahia Blanca, Comandante Espora (BH

Imbarcandomi, questa volta dal finger, mi sembra di notare che le gondole dei motori siano diverse da quelle tradizionali dei 737. Può essere?
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In effetti le gondole di quel 737-85F sembrano tonde, anziché schiacciate nella parte inferiore (qui viene spiegata la ragione della loro peculiare forma): tuttavia, guardando con attenzione l'ultimo scatto (quello dello sbarco in pista) a me paiono invece del tutto normali, facendomi pensare ad una errata prospettiva delle foto.

Controprova ne abbiamo qui.

Grazie del TR!
sc
 
Re: [TR] Buenos Aires Aeroparque, Newbery (AEP) – Bahia Blanca, Comandante Espora (BH

Bello anche il prosieguo, e incredibile la storia del pentonaval.
 
Re: [TR] Buenos Aires Aeroparque, Newbery (AEP) – Bahia Blanca, Comandante Espora (BH

Belle foto del viaggio in aereo, interessanti le foto del museo, agghiacciante la storia del pentonaval.