Visto che ho soli pochi giorni di vacanza e che a ottobre c’è un interessante concorso di fotografia d’architettura, mi ritrovo a fine luglio a cercare una meta con adeguati stimoli. Per comodità, e perché sono tra le poche zone dei rispettivi paesi a mancarmi, decido di fare un tour di Basilea e della zona della Ruhr.
Scartate fantasiose soluzioni aeree passando per mezza Europa, l’andata è forzatamente in treno; Milano è collegata alla città elvetica da tre coppie di treni al giorno, che in 4h e 10’ portano da centro a centro. Il servizio è effetuato con ETR610 di Alstom, e il mio treno (il mattutino EC 50) è materiale in forza a SBB-CFF-FFS.
Dopo aver provato l’ETR470, avevo più di un dubbio sulla comodità di questo treno, tuttavia mi sono dovuto ricredere: spazio e comfort a bordo sono decisamente buoni, anche se nei posti a correre manca la presa di corrente (o se c’era, non l’ho proprio vista). Invece discutibile la pulizia a bordo, con cartacce e briciole sparse per la carrozza. Il treno è al binario 3, uno dei più esterni di Milano Centrale.
Si parte in orario alla volta di Basel, città di origine dei miei avi da parte di madre; altrettanto in orario sarà l’arrivo. A Chiasso salgono due finanzieri con un bel golden retriever, evidentemente dell’antidroga. Treno mezzo vuoto fino a Spiez, poi costantemente pieno fino all’arrivo. A Berna il treno compie inversione di marcia.
A Basel per fortuna ci si orienta abbastanza facilmente, e, avendo l’albergo attaccato alla stazione, ho pure a disposizione tutti i tram che servono capillarmente la città. L’ufficio del turismo cittadino mette a disposizione, per tutti gli ospiti della città (tramite gli alberghi convenzionati) una mobility card che consente di usare gratuitamente i mezzi pubblici per tutto il tempo del soggiorno; comodissimo.
Purtroppo il tempo sarà schifosissimo per quasi tutta la vacanza, mediocri pure le foto. A Basilea ha sede lo studio degli architetti Herzog e de Meuron; mentre a Weil am Rhein, già in territorio tedesco (10’ di treno da Basel) c’è il Vitra Campus, un mecca del design contemporaneo. Ci sarebbe anche il Novartis Campus, che però è chiuso al pubblico; peccato, perché ha alcune cose notevoli, con edifici di Gehry, tra gli altri.
Qualche foto OT, purtroppo di bassa qualità
Nell'ordine, Mario Botta (Bank for International Settlement), Mario Botta (Museo Tinguely), Renzo Piano (Fondation Beyeler, uno dei musei più belli che abbia mai visitato, per struttura e collezione), Herzog & de Meuron (VitraHaus), Zaha Hadid (ex stazione dei VVFF al Vitra Campus), Frank Gehry (Vitra Design Museum).
La seconda tappa prevede qualche giorno nella zona della Ruhr, l'ultima macrozona tedesca che mi mancava. L'opzione iniziare era il treno, ma controllando scopro che easyJet vola giornalmente su Düsseldorf. Il prezzo del volo è decisamente basso - troppo, pensavo fosse a rischio cancellazione per mancanza di passeggeri
Come al solito arrivo in aeroporto con troppo anticipo; il bus 50 lascia alle partenze della zona elvetica; l'altra metà del terminal, fisicamente divisa (da un muro di plexiglass all'esterno, da una postazione dei finanzieri elvetici e francesci all'interno) appartiene alla Francia, dove comunque si trova geograficamente l'aeroporto. La strada passa proprio di fianco alla sede di Swiss, sul retro ci sono curiosamente alcuni Avro e BAe parcheggiati su una terrazza, tra cui uno in livrea Italia Tour.
Lascio il bagaglio al banco check-in e mi reco sulla terrazza a fare un po' di spotting; purtroppo, nell'unico momento in cui avrei desiderato un po' di nuvole, esce fuori un bel sole: la terrazza è ovviamente controluce.
Nulla di rilevante da segnalare tra i visitatori dell'aeroporto, giusto qualche foto ricordo:
In lontananza si vede la sede della fu Crossair, dove ora svetta il vessillo di Swiss e di Lufthansa
Pochi minuti prima dell'imbarco scendo per i controlli sicurezza, non c'è molta coda e mi sbrigo in un attimo. Non faccio in tempo a rimettermi la cintura che un signore si avvicina e inizia a farmi delle domande; è per un sondaggio aeroportuale. Almeno mi faccia mettere la cintura, che perdo i pantaloni
Mi fornisco di Mezzo Mix per il volo e vado al gate. Il volo viene chiamato in orario e ci si imbarca tutti per tempo; una volta a bordo, il primo ufficiale ci comunica che siamo slottati per il tempo meteo tra BSL e DUS, block-off stimato in una ventina di minuti di ritardo; per sua esperienza, aggiunge, entro cinque minuti dovrebbero però consentirgli la messa in moto. Così sarà, in effetti, e alla fine partiremo con 10' di ritardo.
Il volo è tranquillo e non troppo pieno, atmosfera rilassata e niente turbolenze. Aggiungeremo un po' di ritardo allo schedulato perché verremo messi in holding, come ci dice il comandante; il meteo intorno a DUS è in effetti pessimo.
Atterraggio senza grandi sorprese sotto una pioggia battente, sorpresa invece al gate, dove ci danno il finger (per fortuna!).
Ritiro bagagli in meno di 10', e poi diretto verso la stazione della S-Bahn fino a Düsseldorf HBf, dove arriviamo in 15'. Il biglietto lo si acquista comodamente alle macchinette self-service (che non accettano altro che contanti, EC Card e bancomat tedesco - l'unica cosa che recrimino al DB). Visto che fuori piove, è buio e non so bene quanto sia effettivamente distante l'hotel, preferisco prendere un taxi; in effetti sono 5' di auto, equivalenti a 6€.
Nei giorni seguenti completo il mio grand tour di architettura contemporanea, aggiungendo al giro anche un salto a Colonia, uno a Bonn e uno ad Essen per visitare lo Zollverein, una vecchia miniera di carbone oggi museo industriale, patrimonio dell'UNESCO, sicuramente la cosa che mi è piaciuta di più.
Qualche altra foto OT, meteo ancora avverso, mi chiedo come faccia a funzionare ancora la digitale con tutta l'acqua che le ho fatto prendere...
L'ultimo giorno mi riservo un mezzo pomeriggio per fare un po' di spotting a DUS. Ritiro i bagagli al deposito della stazione, riprendo la S11 verso l'aeroporto e consegno tutto subito al check-in; nonostante avessi già fatto l'online, le macchinette si rifiutano di consegnarmi la carta d'imbarco, per cui faccio tutto direttamente al banco. Mantengo per fortuna il mio bel 3A
DUS è un ottimo aeroporto, molto luminoso e facile da utilizzare; la parte landside è un mezzo centro commerciale, notevole quantità e qualità dei negozi; c'è per fortuna anche un Nordsee, non posso andare in Germania senza mangiare almeno una volta da loro
Soddisfatti i bisogni primari, mi involo sulle scale mobili verso il terzo piano; l'accesso alla terrazza si paga, 2.20€; in compenso c'è uno spazio enorme, niente vetri o reti; macchinette e un chiosco; bagni.
La posizione è proprio sotto la torre di controllo e sopra uno dei moli; si vedono tutti i movimenti, a terra e sulle piste, e la posizione è buona per le foto.
Il tempo meteo è schizofrenico; si passa dal sole pieno al nubifragio...
Nubifragio!
Per fortuna che di tanto in tanto guardo l'orologio, ho rischiato di perdere l'aereo! Scappo subito ai controlli di sicurezza, dove ci sono solo tre varchi aperti; all'allungarsi della fila, i solerti funzionari teutonici pensano bene di aprire altri quattro varchi; così in dieci minuti la fila si smaltisce. Arrivo davanti al gate dopo l'orario di apertura; in pratica è ancora chiuso e aprirà solo una quindicina di minuti dopo causa ritardo aereo in arrivo.
L'imbarco avviene via bus; salgo salutando gli aa/vv e prendo posto al mio 3A. All'ingresso ampia selezione di quotidiani (tedeschi), caramelle e salviettine. L'aereo è nuovo, la safety demo è solo automatica sugli schermi a discesa (in tedesco, con sottotitoli in italiano). Il rullaggio fino in testata 23L è veloce, ma per il decollo siamo i terzi (davanti a noi un E90 KLM e un 737 AB, dietro un 319 Finnair). La rotta di decollo porta proprio a sorvolare la città, molto bello.
Volo tranquillo, "disturbato" solo dal servizio di bordo che prevede panino con formaggio o con pollo (prendo il pollo) e bevanda (succo di mela per me). Il panino non è malaccio. Volendo è possibile acquistare online un menu completo.
Poca turbolenza preannuncia il passaggio sulle Alpi e la discesa verso MXP.
Atterraggio leggero e via verso il satellite A, dove troviamo un altro volo AB; un terzo è ai remoti. Rullando si presenta l'ormai poco usuale vista di due 744, uno JAL e uno Korean.
Consegna bagagli col solito trucchetto SEA, ovvero far uscire i primi nel tempo dichiarato e tutti gli altri con la dovuta calma. Inoltre criticabile la scelta di fare approdare allo stesso nastro due voli strapieni di rientro come un MLA e un PMO, aggiungendocene pure un terzo (il nostro): il risultato è stato il caos più assoluto.
Mi rassegno all'attesa; infine prendo il fido MXPShuttle (che in città fa un giro assolutamente inedito e particolarmente demenziale) fino a Centrale.
DaV
Scartate fantasiose soluzioni aeree passando per mezza Europa, l’andata è forzatamente in treno; Milano è collegata alla città elvetica da tre coppie di treni al giorno, che in 4h e 10’ portano da centro a centro. Il servizio è effetuato con ETR610 di Alstom, e il mio treno (il mattutino EC 50) è materiale in forza a SBB-CFF-FFS.
Dopo aver provato l’ETR470, avevo più di un dubbio sulla comodità di questo treno, tuttavia mi sono dovuto ricredere: spazio e comfort a bordo sono decisamente buoni, anche se nei posti a correre manca la presa di corrente (o se c’era, non l’ho proprio vista). Invece discutibile la pulizia a bordo, con cartacce e briciole sparse per la carrozza. Il treno è al binario 3, uno dei più esterni di Milano Centrale.
Si parte in orario alla volta di Basel, città di origine dei miei avi da parte di madre; altrettanto in orario sarà l’arrivo. A Chiasso salgono due finanzieri con un bel golden retriever, evidentemente dell’antidroga. Treno mezzo vuoto fino a Spiez, poi costantemente pieno fino all’arrivo. A Berna il treno compie inversione di marcia.
A Basel per fortuna ci si orienta abbastanza facilmente, e, avendo l’albergo attaccato alla stazione, ho pure a disposizione tutti i tram che servono capillarmente la città. L’ufficio del turismo cittadino mette a disposizione, per tutti gli ospiti della città (tramite gli alberghi convenzionati) una mobility card che consente di usare gratuitamente i mezzi pubblici per tutto il tempo del soggiorno; comodissimo.
Purtroppo il tempo sarà schifosissimo per quasi tutta la vacanza, mediocri pure le foto. A Basilea ha sede lo studio degli architetti Herzog e de Meuron; mentre a Weil am Rhein, già in territorio tedesco (10’ di treno da Basel) c’è il Vitra Campus, un mecca del design contemporaneo. Ci sarebbe anche il Novartis Campus, che però è chiuso al pubblico; peccato, perché ha alcune cose notevoli, con edifici di Gehry, tra gli altri.
Qualche foto OT, purtroppo di bassa qualità
Nell'ordine, Mario Botta (Bank for International Settlement), Mario Botta (Museo Tinguely), Renzo Piano (Fondation Beyeler, uno dei musei più belli che abbia mai visitato, per struttura e collezione), Herzog & de Meuron (VitraHaus), Zaha Hadid (ex stazione dei VVFF al Vitra Campus), Frank Gehry (Vitra Design Museum).
La seconda tappa prevede qualche giorno nella zona della Ruhr, l'ultima macrozona tedesca che mi mancava. L'opzione iniziare era il treno, ma controllando scopro che easyJet vola giornalmente su Düsseldorf. Il prezzo del volo è decisamente basso - troppo, pensavo fosse a rischio cancellazione per mancanza di passeggeri
Come al solito arrivo in aeroporto con troppo anticipo; il bus 50 lascia alle partenze della zona elvetica; l'altra metà del terminal, fisicamente divisa (da un muro di plexiglass all'esterno, da una postazione dei finanzieri elvetici e francesci all'interno) appartiene alla Francia, dove comunque si trova geograficamente l'aeroporto. La strada passa proprio di fianco alla sede di Swiss, sul retro ci sono curiosamente alcuni Avro e BAe parcheggiati su una terrazza, tra cui uno in livrea Italia Tour.
Lascio il bagaglio al banco check-in e mi reco sulla terrazza a fare un po' di spotting; purtroppo, nell'unico momento in cui avrei desiderato un po' di nuvole, esce fuori un bel sole: la terrazza è ovviamente controluce.
Nulla di rilevante da segnalare tra i visitatori dell'aeroporto, giusto qualche foto ricordo:
In lontananza si vede la sede della fu Crossair, dove ora svetta il vessillo di Swiss e di Lufthansa
Pochi minuti prima dell'imbarco scendo per i controlli sicurezza, non c'è molta coda e mi sbrigo in un attimo. Non faccio in tempo a rimettermi la cintura che un signore si avvicina e inizia a farmi delle domande; è per un sondaggio aeroportuale. Almeno mi faccia mettere la cintura, che perdo i pantaloni
Mi fornisco di Mezzo Mix per il volo e vado al gate. Il volo viene chiamato in orario e ci si imbarca tutti per tempo; una volta a bordo, il primo ufficiale ci comunica che siamo slottati per il tempo meteo tra BSL e DUS, block-off stimato in una ventina di minuti di ritardo; per sua esperienza, aggiunge, entro cinque minuti dovrebbero però consentirgli la messa in moto. Così sarà, in effetti, e alla fine partiremo con 10' di ritardo.
Il volo è tranquillo e non troppo pieno, atmosfera rilassata e niente turbolenze. Aggiungeremo un po' di ritardo allo schedulato perché verremo messi in holding, come ci dice il comandante; il meteo intorno a DUS è in effetti pessimo.
Atterraggio senza grandi sorprese sotto una pioggia battente, sorpresa invece al gate, dove ci danno il finger (per fortuna!).
Ritiro bagagli in meno di 10', e poi diretto verso la stazione della S-Bahn fino a Düsseldorf HBf, dove arriviamo in 15'. Il biglietto lo si acquista comodamente alle macchinette self-service (che non accettano altro che contanti, EC Card e bancomat tedesco - l'unica cosa che recrimino al DB). Visto che fuori piove, è buio e non so bene quanto sia effettivamente distante l'hotel, preferisco prendere un taxi; in effetti sono 5' di auto, equivalenti a 6€.
Nei giorni seguenti completo il mio grand tour di architettura contemporanea, aggiungendo al giro anche un salto a Colonia, uno a Bonn e uno ad Essen per visitare lo Zollverein, una vecchia miniera di carbone oggi museo industriale, patrimonio dell'UNESCO, sicuramente la cosa che mi è piaciuta di più.
Qualche altra foto OT, meteo ancora avverso, mi chiedo come faccia a funzionare ancora la digitale con tutta l'acqua che le ho fatto prendere...
L'ultimo giorno mi riservo un mezzo pomeriggio per fare un po' di spotting a DUS. Ritiro i bagagli al deposito della stazione, riprendo la S11 verso l'aeroporto e consegno tutto subito al check-in; nonostante avessi già fatto l'online, le macchinette si rifiutano di consegnarmi la carta d'imbarco, per cui faccio tutto direttamente al banco. Mantengo per fortuna il mio bel 3A
DUS è un ottimo aeroporto, molto luminoso e facile da utilizzare; la parte landside è un mezzo centro commerciale, notevole quantità e qualità dei negozi; c'è per fortuna anche un Nordsee, non posso andare in Germania senza mangiare almeno una volta da loro
Soddisfatti i bisogni primari, mi involo sulle scale mobili verso il terzo piano; l'accesso alla terrazza si paga, 2.20€; in compenso c'è uno spazio enorme, niente vetri o reti; macchinette e un chiosco; bagni.
La posizione è proprio sotto la torre di controllo e sopra uno dei moli; si vedono tutti i movimenti, a terra e sulle piste, e la posizione è buona per le foto.
Il tempo meteo è schizofrenico; si passa dal sole pieno al nubifragio...
Nubifragio!
Per fortuna che di tanto in tanto guardo l'orologio, ho rischiato di perdere l'aereo! Scappo subito ai controlli di sicurezza, dove ci sono solo tre varchi aperti; all'allungarsi della fila, i solerti funzionari teutonici pensano bene di aprire altri quattro varchi; così in dieci minuti la fila si smaltisce. Arrivo davanti al gate dopo l'orario di apertura; in pratica è ancora chiuso e aprirà solo una quindicina di minuti dopo causa ritardo aereo in arrivo.
L'imbarco avviene via bus; salgo salutando gli aa/vv e prendo posto al mio 3A. All'ingresso ampia selezione di quotidiani (tedeschi), caramelle e salviettine. L'aereo è nuovo, la safety demo è solo automatica sugli schermi a discesa (in tedesco, con sottotitoli in italiano). Il rullaggio fino in testata 23L è veloce, ma per il decollo siamo i terzi (davanti a noi un E90 KLM e un 737 AB, dietro un 319 Finnair). La rotta di decollo porta proprio a sorvolare la città, molto bello.
Volo tranquillo, "disturbato" solo dal servizio di bordo che prevede panino con formaggio o con pollo (prendo il pollo) e bevanda (succo di mela per me). Il panino non è malaccio. Volendo è possibile acquistare online un menu completo.
Poca turbolenza preannuncia il passaggio sulle Alpi e la discesa verso MXP.
Atterraggio leggero e via verso il satellite A, dove troviamo un altro volo AB; un terzo è ai remoti. Rullando si presenta l'ormai poco usuale vista di due 744, uno JAL e uno Korean.
Consegna bagagli col solito trucchetto SEA, ovvero far uscire i primi nel tempo dichiarato e tutti gli altri con la dovuta calma. Inoltre criticabile la scelta di fare approdare allo stesso nastro due voli strapieni di rientro come un MLA e un PMO, aggiungendocene pure un terzo (il nostro): il risultato è stato il caos più assoluto.
Mi rassegno all'attesa; infine prendo il fido MXPShuttle (che in città fa un giro assolutamente inedito e particolarmente demenziale) fino a Centrale.
DaV
