[TR]-Arbusti e Stelle Alpine


SE-ROM

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12 Ottobre 2018
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ARN
Parto subito con una premessa, stile clausola di esonero da responsabilità delle macchine a nolo: rispetto ad altri TR ben più sparkling visti sul forum di recente, questo sarà un resoconto abbastanza ermetico, senza isole tropicali o tundre boreali. Viaggiando per lavoro si tratta rigorosamente di barbon class (con una gradita sorpresa al ritorno), quindi non aspettatevi foto di magnum di sciampàgn, oscibòri, amus busch e noccioline calde in vezzose coppette di ceramica :D.

Quest’anno per lavoro mi trovo a visitare ripetutamente Città del Capo. Il primo giro, a febbraio, è un FCO-ADD-CPT-ADD-ARN. Essendo Ethiopian vista e rivista su questi lidi, ve l’ho risparmiato. Il secondo giro è un ARN-FRA-CPT-ZRH-ARN, andata con Lufthansa e rientro con Edelweiss e Swiss. È stato il mio primo volo con Edelweiss, ed essendo la compagnia relativamente poco vista nei vari TR, ho vinto la mia ritrosia per le foto e ho fatto qualche (pessimo) scatto del volo di ritorno. Per il volo di andata vi dovrete accontentare della voce narrante.

La partenza è da Arlanda, nel tardo pomeriggio. Arrivo con un comodo treno suburbano (pendeltåg per i locali), lascio la valigia e sono alla porta d’imbarco circa un quarto d’ora prima che inizi l’imbarco. Amo molto volare ma detesto gli aeroporti, quindi provo sempre a minimizzare i tempi d’attesa. Se fossi io a stilare le classifiche dei migliori aeroporti del mondo userei due parametri: MCT e tempo da quando parto dal centro città a quando salgo in aereo. Arlanda si situa abbastanza in alto nella mia personalissima classifica, perché tutte le procedure di check-in e controllo sono solitamente abbastanza celeri e i giri a vuoto per duty free sono minimi. Inutile dire che la maggior parte degli aeroporti inglesi mi fanno venire il voltastomaco.

Il volo fino a Francoforte è con A321 Lufthansa: i soliti Recaro da tortura (costringerei chi li ha progettati ad usarne uno come sedia in ufficio), un agghiacciante panino composto al 50% da una qualche salsa burrosa e al 50% da un salame che, a giudicare dal gusto, di carne ne ha vista poca, ed un bicchiere di spumante. L’ultima volta che ho preso un bicchiere del bianco da economy di Lufthansa ho rimpianto il vino al litro delle trattorie dei castelli romani. Lo spumante è marginalmente meglio e se non altro aiuta a coprire il sapore del panino che, essendo affamato, riesco eroicamente a mangiare. Atterriamo a Francoforte in perfetto orario e aspettiamo venti (20) minuti che arrivi un autobus. Il tragitto in autobus è sorprendentemente lungo, e la mia comoda coincidenza inizia ad assottigliarsi pericolosamente. Evviva Fraport. Il volo per Città del Capo naturalmente parte dall’ultima porta d’imbarco dell’area Z. E' una bella scarpinata, incluso l’odiatissimo tunnel tra gli imbarchi B e Z che mi fa sempre sentire come Fantozzi che corre per timbrare il cartellino. E difatti il tapis-roulant è fuori servizio ("No, non lo aiutate, se no è squalificato"). Arrivo con tempismo perfetto proprio mentre sta finendo la coda di passeggeri che sta imbarcando. L’aviogetto è un A343, sempre un bel vedere. Il servizio è ottimo: salvietta rinfrescante, aperitivo (prendo un Bloody Mary), cena con portata principale di manzo più che accettabile, e caffè con digestivo. Sedili comodi e spazio per le gambe buono anche per me che sono 1 e 86. IFE che ho trovato abbastanza mediocre per scelta di film e, soprattutto, per la musica. In ogni caso non è un problema perché riesco a farmi quasi 6 ore di ronfata. Non commento sulle cuffie ed il cuscino perché avevo i miei. Nei pochi momenti di veglia vedo le hostess che passano regolarmente offrendo acqua e bevande. Colazione di nuovo superiore alle mie mediocri attese per il catering di Lufthansa – il piatto principale era una specie di frittata (mi pare) ed un contorno di cui non ho memoria, e atterraggio a CPT in perfetto orario. In generale una buona esperienza di volo.

Passo una settimana di lavoro tra Città del Capo e Stellenbosch. Trovo però il tempo per una capatina nel Karoo, dove si vedono tanti arbusti, qualche animale:

https://flic.kr/p/2g6QwrKhttps://www.flickr.com/photos/142947666@N04/

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Dei bellissimi paesaggi vicino alle poche pozze d'acqua:

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E strani punti di sosta lungo le accidentate strade sterrate (in condizioni talmente pietose che ci rimetterò una gomma):

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Alcune foto sono del giro precedente, ma rendono l'idea.

Dopodichè è ora di rientrare. Il venerdì pomeriggio il traffico è micidiale, e nonostante sia ancora presto perdo un quarto d’ora solo per passare il semaforo che regola l’ingresso sulla statale che costeggia Stellenbosch. Ma chi sarà tutta questa gente che il venerdì pomeriggio alle 4 è già uscita dall’ufficio ed è in macchina? L’aeroporto di Città del Capo è abbastanza funzionale, e nelle mie visite fino ad ora mi sono capitate code ai controlli ma mai nulla di epocale. Il rientro, come già detto, è con Edelweiss, che usa come Lufthansa un A343 sulla rotta. Al banco accettazione una buona notizia: il volo è pieno e vengo promosso ad una sorta di economy plus (che Edelweiss chiama Economy Max) o, per citare l’addetta: “I will give you one of the big seats”. Sbrigo rapidamente controlli radiogeni e del passaporto ed ecco qui il possente mezzo, con le montagne che separano la pianura costiera dall’Highveld sullo sfondo.

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Abbiamo come vicino sua maestà di BA. Purtroppo entrambi specie in via di estinzione; tipo beccare un Panda ed un Orso Polare nello stesso scatto. Insomma, non proprio ma avete capito cosa intendo. La livrea di Edelweiss potrà non piacere - io trovo orrendo il disegno della Stella Alpina - ma almeno non hanno optato per l’ennesimo Eurowhite. Per alcuni versi ricorda Norwegian, un po' ingentilita dal taglio diagonale della fascia rossa anteriore che riduce "l'effetto supposta".

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Conoscevo Edelweiss di nome, ma non mi era mai capitato di utilizzarla. Nel prenotare mi ero immaginato orde di turisti Svizzeri con ciabatta e pedalino bianco, ma la fauna a bordo si rivelerà del tutto normale. I loro A343, penso ex Swiss, hanno una configurazione particolare. 10 file di Economy Max davanti, con configurazione 2-4-2 ma spazio per le gambe generosissimo, poi la Business in mezzo e l’Economy in coda. I sedili sono abbastanza comodi e simili a quelli dell’economy di Lufthansa, ma gli schermi dell’IFE sono molto più grandi di quelli sull’A343 della casa madre e mi è sembrato che gli schienali si reclinassero un poco di più. Il contenuto dell’IFE è molto simile. L’Economy Max ha anche un servizio differenziato dall’Economy, la quale tra l’altro prevede tutte le bevande alcoliche a pagamento.

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Flotta (16 aeromobili di cui 6 a lungo raggio) e destinazioni a breve e lungo raggio:

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Prima del decollo, le assistenti di volo prendono le ordinazioni per la cena. Le scelte sono sempre due, ma lo trovo un bel tocco. Durante la dimostrazione di sicurezza viene specificato che in caso di evacuazione di emergenza è vietato prendere il proprio bagaglio a mano; impossibile non pensare alla recente tragedia a Mosca. Poi, subito dopo il decollo, si parte con una salvietta umidificata e un aperitivo – anche qui prendo un Bloody Mary. Peccato che, a differenza di Lufthansa, non servano nessun salatino o snack insieme. Ecco il bottino:

https://flic.kr/p/2g6QaQ4https://www.flickr.com/photos/142947666@N04/

La hostess che serve il mio corridoio è evidentemente alle prime armi ed è lentissima nel servizio. Mentre la collega che serve l’altro corridoio ha già terminato lei è ancora a metà della cabina. Soprattutto, non parla una parola che sia una né di Italiano (che ancora passi), né di Francese. Per una linea aerea svizzera non lo trovo accettabile – su Swiss ho sempre trovato assistenti di volo che parlassero, per quanto male, almeno due delle lingue ufficiali del paese. La cena consiste in pollo con purea, carote e piselli (l’alternativa era pasta, che in aereo evito sempre accuratamente), bulgur con affettato non meglio identificato e un dessert. Tutto abbastanza buono tranne i piselli e le carote, che erano secchi come il Karoo e gli arbusti che lo popolano. Il pane viene servito a parte da una cesta ed è decisamente migliore del tipico pane implasticato da pasto di economy. Da bere di nuovo un vino spumante, mediocre ma non terribile. Un dettaglio curioso: sul vassoio c’è un piccolo bicchiere di vetro, che la hostess mi hai poi spiegato essere il bicchiere da vino. Tuttavia lo spumante mi è stato servito in un calice di plastica, e lo stesso è successo al mio vicino di posto che ha preso del vino rosso; la logica mi sfugge. Dopo il caffè mi addormento - di digestivi purtroppo non se ne parla - e riaffioro quasi cinque ore dopo.

https://flic.kr/p/2g6Qs56https://www.flickr.com/photos/142947666@N04/

Per colazione di nuovo una salvietta umidificata e poi degli affettati e formaggio. Entrambi erano decisamente meglio di quanto non potrebbe suggerire l’aspetto. La coppetta contiene un buon muesli. Viene inoltre offerto pane ed un ottimo panbrioche sempre da una cesta. Per finire un dolcetto al marzapane con la Stella Alpina, simbolo di Edelweiss, sopra. Me lo mangio prima di pensare di fotografarlo.

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Arrivo a Zurigo in perfetto orario e riesco, nonostante una coincidenza abbastanza stretta da 40 minuti, a prendere senza problemi il volo per Stoccolma. L'esperienza di transito a Kloten è decisamente più gradevole che dal fratello maggiore a Francoforte. Purtroppo resterò orfano della mia valigia, che decide di prolungare il proprio soggiorno in Svizzera a mia insaputa. Passo il volo Swiss per ARN in uno stato di dormiveglia semicomatosa, svegliandomi giusto per mangiare una quiche broccoli e formaggio (se ricordo bene), che batte a tavolino l’orrido panino di Lufthansa all’andata, e bere una tazza di caffè.

Riassunto dell’esperienza: Lufthansa decisamente sopra le aspettative, soprattutto come servizio e catering (aiutato dal fatto che partivo con attese abbastanza basse). Escludo dalla valutazione l'orrendo oggetto propinatomi sul volo ARN-FRA. L’unica vera pecca è l’IFE, che trovo abbastanza mediocre come contenuti. L’esperienza con Edelweiss è stata poco esaltante. Sicuramente buona se la si paragona ad una economy normale, nonostante alcuni aspetti del servizio fossero inferiori a quelli dell’economy di Lufthansa. Scadente se la si paragona alle PE di altre compagnie europee.
 
Voto 11 per le ottime citazioni fantozziane. Io trovo che Fantozzi sia d'obbligo per ogni TR.

Sorprendente Edelweiss, che non penso si sia mai vista da queste parti; un po' per la configurazione con eco davanti e business dietro, ma anche perchè quei sedili sono dei Recaro molto nuovi - il prodotto credo abbia 2-3 anni massimo, almeno come lancio. Vederli su un 343 che, suppongo, non ha moti anni di servizio davanti non è malaccio. Per dire una, quel 744 che ti sei trovato di fianco potrebbe avere il nuovo IFE ma, di sicuro, i sedili sono quelli vecchi. Anni 90.

Mi sarebbe piaciuto anche il TR di Ethiopian!
 
Il TR è ben raccontato, con un sapiente dosaggio di informazioni ed ironia, ed è anche apprezzabile lo sforzo fotografico. Quanto al Bloody Mary, invece... vabbè, era il debutto, passi!
 
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Voto 11 per le ottime citazioni fantozziane. Io trovo che Fantozzi sia d'obbligo per ogni TR.

Sorprendente Edelweiss, che non penso si sia mai vista da queste parti; un po' per la configurazione con eco davanti e business dietro, ma anche perchè quei sedili sono dei Recaro molto nuovi - il prodotto credo abbia 2-3 anni massimo, almeno come lancio. Vederli su un 343 che, suppongo, non ha moti anni di servizio davanti non è malaccio. Per dire una, quel 744 che ti sei trovato di fianco potrebbe avere il nuovo IFE ma, di sicuro, i sedili sono quelli vecchi. Anni 90.

Mi sarebbe piaciuto anche il TR di Ethiopian!

Grazie 13900, fa piacere sapere di non essere l'unico ad apprezzare il ragioniere :D Interessante sui sedili. Chissà se qualcuno più addentro di me in queste cose possa confermare se siano gli stessi della eco di Lufthansa o no? Riguardo ad Ethiopian, sicuramente riavrò la possibilità in futuro, anche se mi sembra ben frequentata da colleghi del forum!


Il TR è ben raccontato, con un sapiente dosaggio di informazioni ed ironia, ed è anche apprezzabile lo sforzo fotografico. Quanto al Bloody Mary, invece... vabbè, era il debutto, passi!

Grazie Dancrane; se ti fa stare peggio, su mia pressante richiesta mi è anche stata fornita una fettina di limone :cool: