Il titolo del TR sarà chiaro alla fine, dato che l'impressione è quella di avere volato con due diverse compagnie, malgrado si tratti sempre di AZ...
Premessa: questo TR sarà un po' scarso di foto, sarà più dedicato alle impressioni di viaggio, in parte perché ho già fatto questo stesso viaggio l'anno scorso in questo periodo e ci torno per lo stesso motivo (questo convegno: http://www.bakerstreetjournal.com/bsiweekend.html) ma solo per il fine settimana, senza tempo di fare il turista. Quindi poco o niente OT.
Si va con Alitalia, dopo la buona esperienza dello scorso anno.
Gio 10 gen 2013
AZ 7564 AHO-FCO
Airbus A320 EI-DSV
Scheduled: 07:05
Actual: 07:05
LF: 75% circa
Volo assolutamente uneventful, tra l'altro trovo un amico che sta andando a Roma per lavoro quindi fra qualche chiacchiera il tempo passa in fretta. Unica cosa fuori dal comune, non parcheggiamo ai remoti ma attracchiamo a un gate del molo D. Ottimo, ancora meno strada da fare anche se ho tempo più a sufficienza.
Colazione al bar, zero fila al controllo passaporti, trenino e sono al satellite.
Lui dovrebbe essere per Boston, o per Miami, non ricordo.
Se questo è per Miami, l'altro è per Boston, e viceversa.
Delta per Atlanta.
Attività frenetica al nuovo molo in costruzione.
A321 in livrea storica. Bello.
Pronti a partire, imbarco e decollo più o meno in orario.
Gio 10 gen 2013
AZ 608 FCO-JFK
Airbus A330 EI-EJL
Scheduled: 10:05
Actual: 10:30
LF: 90% circa in Y, 100% in Premium Economy, davanti non so.
Ho lo stesso posto dell'anno scorso, 24L. Questo aereo è comodissimo. Il sedile è largo, il pitch notevole, il cuscino è perfetto come appoggio lombare. L'IFE l'avevo già apprezzato l'anno scorso, ottima scelta di film, un pochino scarsa invece l'offerta musicale, con questi "pacchetti" preconfezionati da qualche dj radiofonico che sono proprio limitati, musica classica a parte. Catering accettabile per una Y, il pollo non è malaccio e il pane non è chewing-gum. Insomma, viaggiare su AZ con il 330 è un'esperienza più che soddisfacente, una vera economy e non un carro bestiame.
Rotta settentrionale, passiamo sull'Irlanda e sorvoliamo Galway. L'unico problema (mio) è che non riesco a dormire, ho un sonno bestiale fino a che non arriva il pranzo, e dopo mangiato invece di crollare mi sveglio del tutto e non chiudo occhio fino a destinazione. Il che, considerando che appena arrivato ho una conferenza e poi una festa fino a mezzanotte (cioè le 6 del mattino per me) non è il massimo. La prossima volta mi porto qualche pasticca come si deve.
Nel frattempo, a New York c'è il sole. Eccoci in finale:
Arrivati.
Il Terminal 1 a quest'ora è un bordello. Praticamente la fila per i passaporti inizia non appena usciti dal finger. Roba mai vista, ci dice lo stewart AZ passando. Se i tempi sono gli stessi dell'anno scorso, qui ci vorranno 3 ore. Siamo insieme a una marea di cinesi, un 747 pieno, parecchi tedeschi, e Dio sa chi altri.
Invece fortunatamente un po' di buonsenso si fa strada nelle menti della TSA, i controlli sono velocizzati (solo una mano per le impronte digitali, ad esempio, anziché pollicedx-manodx-pollicesx-manosx) e la fila inizia a scorrere velocemente; in un'ora e quaranta siamo fuori. Da qui in poi va tutto liscio; trovo al volo l'AirTrain, che mi porta a Jamaica in perfetta coincidenza con un treno espresso della LIRR che in 20 minuti mi deposita a Penn Station. Avrò il tempo di una doccia prima dell'inizio della conferenza.
Il weekend è come al solito un delirio, in quanto si dorme poco, si beve e si festeggia tanto e si fanno almeno le tre ogni notte. Senza avere avuto la possibilità di smaltire il jet-lag, la cosa è massacrante, ma ne vale la pena. La macchina fotografica resta quasi sempre in tasca, come OT c'è giusto il Darth NanoVader:
Non ho fatto la foto di rito in aereo, quindi faccio ammenda con la foto del bagno in albergo:
E siamo già a domenica e al volo di ritorno. Per evitare la lunga coincidenza a FCO, quest'anno ho deciso di prendere il volo delle 17:55. Pessima idea, purtroppo. Non ci sono foto perché non ero proprio dell'umore giusto.
Dom 13 gen 2013
AZ 609 JFK-FCO
Boeing 777 EI-ISA
Scheduled: 17:55
Actual: 18:56
LF: 99% circa in Y, 80% in Premium Economy, davanti non so.
Tutto scorre senza problemi fino al momento in cui facciamo pushback, in orario. Andiamo verso la pista ma stiamo fermi troppo a lungo. Qualcosa non va. Dopo un'eternità il comandante ci informa che a causa di nebbia (dal finestrino non se ne vede traccia, ma vabbè, in quota sarà diverso) dobbiamo cambiare pista. Così per 40 minuti effettivi rulliamo a passo di lumaca diretti verso la parte opposta dell'aeroporto. Vediamo sfilare tutti i terminal finché siamo in coda sulla pista buona e decolliamo con un'ora di ritardo. Mi sa proprio che addio connessione a Roma. Pazienza.
Quello che fa perdere la pazienza è l'aereo. L'anno scorso avevo viaggiato al ritorno sul 777 non riconfigurato e già allora l'avevo trovato scomodo, con la 3-3-3. C'è una sola parola per descrivere la Y del 777 riconfigurato, ed è: vergognoso. La larghezza (?) dei sedili è intollerabile per un long range. Il pitch è roba da Ryanair, con la differenza che almeno su FR i sedili non si reclinano. Qui non appena il passeggero di fronte inclina appena il suo, uscire dal posto diventa un'impresa da contorsionisti (per me, che peso sessanta chili; cosa può succedere a un mediamente obeso americano?) Ma sopratutto è indecorosa la dimensione laterale e quella dei corridoi, dove bisogna passare di lato. Avendo scelto la fila 42, dove i sedili centrali diventano 3, almeno ho un po' di spazio di corridoio in più alla mia sinistra, ma la sensazione resta di claustrofobia forte. Poi ci sono i vecchi difetti: l'IFE è penoso, impossibile utilizzarlo per qualsiasi cosa che non sia guardare un film. Il catering è pure scarso, ma in partenza dagli USA va messo in conto, anche se... Inoltre l'aereo è tenuto male: nella mia fila le luci non funzionano e l'atteggiamento del crew non è dei migliori. Dicono "proveremo a riavviare..." (la luce di lettura è azionata da un pulsante sul telecomando dell'IFE) ma poi non si fanno più sentire. A una signora che si lamenta perché il suo schermo non funziona, suggeriscono semplicemente di inviare un reclamo ad AZ una volta sbarcati. Ora, io capisco che sia frustrante sentirsi attribuire colpe non proprie (se AZ "rinnova" aerei lasciandoci su apparecchiature vecchie di 10 anni e che si rompono non è colpa del crew) però occorre anche capire che in quel momento la "faccia" della compagnia sei tu e il passeggero che ha avuto la sfortuna di salire su questo carro bestiame se la prende con te perché non ha altre possibilità, quantomeno occorrerebbe dimostrare un po' di comprensione. La climatizzazione è indecente; prima caldissimo, poi aria artica, contro la quale non basta di certo la misera copertina fornita (all'arrivo mi becco una bronchite con febbre a 39° per tre giorni; una buona parte della responsabilità sicuramente va all'aereo).
Poi c'è il mio errore nello scegliere un volo che praticamente arriva a Roma all'ora in cui con il mio fuso da weekend newyorkese sto andando a dormire; di conseguenza non chiudo occhio. Con un'ora di ritardo la coincidenza (1h20') è persa, anche se con una corsa furiosa riesco ad arrivare al gate in tempo, ma ormai, al corrente del ritardo del volo da JFK, ero già stato spostato e riprotetto sul volo del pomeriggio. Che bello, sette ore a FCO... ma questa non è colpa di AZ. Al contrario del crew del volo, l'assistente di terra è molto gentile, mi accompagna dal gate al banco transiti e mi prepara in un batter d'occhio la nuova carta d'imbarco e il voucher per il ristorante.
A parte la rottura di un lungo transito con la febbre che sale rapidamente, il resto della giornata passa senza niente da segnalare. Il volo del pomeriggio è puntuale.
Lun 14 gen 2013
AZ 7566 FCO-AHO
Airbus A320 EI-DSE
Scheduled: 17:30
Actual: 17:46
LF: 85% circa
Nulla da dire se non che il pitch del 320 è migliore di quello del 777, e credo che basti.
In conclusione, l'impressione che ha il viaggiatore che provi AZ sul lungo raggio con A330 o con 777 è quella di viaggiare con due compagnie diverse. Poco da invidiare alle mediorientali con l'Airbus, sensazioni da corriera di paese degli anni '50 con il triplo riconfigurato. Onestamente, un passeggero che non si intenda di aerei, che nulla sappia di configurazioni e riconfigurazioni e che dovesse fare la sua prima esperienza AZ con un 777 in Y probabilmente in futuro cercherebbe altre compagnie. "Il guaio del risparmio è che è molto costoso", dice un antico proverbio. Senza dubbio l'aumentata densità dei sedili ha fatto risparmiare parecchio ad AZ, e qualche misero spicciolo l'avrà anche tirato fuori dal lasciare il vecchio e pietoso IFE, ma quanti passeggeri perderà per questo? Me di sicuro: in futuro, se e quando mi ricapiterà di viaggiare AZ sul lungo, o troverò un routing A/R con 330 oppure sceglierò un'altra compagnia, anche a costo di sganciare un 200 o 300 euro in più.
Premessa: questo TR sarà un po' scarso di foto, sarà più dedicato alle impressioni di viaggio, in parte perché ho già fatto questo stesso viaggio l'anno scorso in questo periodo e ci torno per lo stesso motivo (questo convegno: http://www.bakerstreetjournal.com/bsiweekend.html) ma solo per il fine settimana, senza tempo di fare il turista. Quindi poco o niente OT.
Si va con Alitalia, dopo la buona esperienza dello scorso anno.
Gio 10 gen 2013
AZ 7564 AHO-FCO
Airbus A320 EI-DSV
Scheduled: 07:05
Actual: 07:05
LF: 75% circa
Volo assolutamente uneventful, tra l'altro trovo un amico che sta andando a Roma per lavoro quindi fra qualche chiacchiera il tempo passa in fretta. Unica cosa fuori dal comune, non parcheggiamo ai remoti ma attracchiamo a un gate del molo D. Ottimo, ancora meno strada da fare anche se ho tempo più a sufficienza.
Colazione al bar, zero fila al controllo passaporti, trenino e sono al satellite.
Lui dovrebbe essere per Boston, o per Miami, non ricordo.

Se questo è per Miami, l'altro è per Boston, e viceversa.

Delta per Atlanta.

Attività frenetica al nuovo molo in costruzione.

A321 in livrea storica. Bello.

Pronti a partire, imbarco e decollo più o meno in orario.
Gio 10 gen 2013
AZ 608 FCO-JFK
Airbus A330 EI-EJL
Scheduled: 10:05
Actual: 10:30
LF: 90% circa in Y, 100% in Premium Economy, davanti non so.
Ho lo stesso posto dell'anno scorso, 24L. Questo aereo è comodissimo. Il sedile è largo, il pitch notevole, il cuscino è perfetto come appoggio lombare. L'IFE l'avevo già apprezzato l'anno scorso, ottima scelta di film, un pochino scarsa invece l'offerta musicale, con questi "pacchetti" preconfezionati da qualche dj radiofonico che sono proprio limitati, musica classica a parte. Catering accettabile per una Y, il pollo non è malaccio e il pane non è chewing-gum. Insomma, viaggiare su AZ con il 330 è un'esperienza più che soddisfacente, una vera economy e non un carro bestiame.



Rotta settentrionale, passiamo sull'Irlanda e sorvoliamo Galway. L'unico problema (mio) è che non riesco a dormire, ho un sonno bestiale fino a che non arriva il pranzo, e dopo mangiato invece di crollare mi sveglio del tutto e non chiudo occhio fino a destinazione. Il che, considerando che appena arrivato ho una conferenza e poi una festa fino a mezzanotte (cioè le 6 del mattino per me) non è il massimo. La prossima volta mi porto qualche pasticca come si deve.
Nel frattempo, a New York c'è il sole. Eccoci in finale:

Arrivati.

Il Terminal 1 a quest'ora è un bordello. Praticamente la fila per i passaporti inizia non appena usciti dal finger. Roba mai vista, ci dice lo stewart AZ passando. Se i tempi sono gli stessi dell'anno scorso, qui ci vorranno 3 ore. Siamo insieme a una marea di cinesi, un 747 pieno, parecchi tedeschi, e Dio sa chi altri.
Invece fortunatamente un po' di buonsenso si fa strada nelle menti della TSA, i controlli sono velocizzati (solo una mano per le impronte digitali, ad esempio, anziché pollicedx-manodx-pollicesx-manosx) e la fila inizia a scorrere velocemente; in un'ora e quaranta siamo fuori. Da qui in poi va tutto liscio; trovo al volo l'AirTrain, che mi porta a Jamaica in perfetta coincidenza con un treno espresso della LIRR che in 20 minuti mi deposita a Penn Station. Avrò il tempo di una doccia prima dell'inizio della conferenza.

Il weekend è come al solito un delirio, in quanto si dorme poco, si beve e si festeggia tanto e si fanno almeno le tre ogni notte. Senza avere avuto la possibilità di smaltire il jet-lag, la cosa è massacrante, ma ne vale la pena. La macchina fotografica resta quasi sempre in tasca, come OT c'è giusto il Darth NanoVader:

Non ho fatto la foto di rito in aereo, quindi faccio ammenda con la foto del bagno in albergo:

E siamo già a domenica e al volo di ritorno. Per evitare la lunga coincidenza a FCO, quest'anno ho deciso di prendere il volo delle 17:55. Pessima idea, purtroppo. Non ci sono foto perché non ero proprio dell'umore giusto.
Dom 13 gen 2013
AZ 609 JFK-FCO
Boeing 777 EI-ISA
Scheduled: 17:55
Actual: 18:56
LF: 99% circa in Y, 80% in Premium Economy, davanti non so.
Tutto scorre senza problemi fino al momento in cui facciamo pushback, in orario. Andiamo verso la pista ma stiamo fermi troppo a lungo. Qualcosa non va. Dopo un'eternità il comandante ci informa che a causa di nebbia (dal finestrino non se ne vede traccia, ma vabbè, in quota sarà diverso) dobbiamo cambiare pista. Così per 40 minuti effettivi rulliamo a passo di lumaca diretti verso la parte opposta dell'aeroporto. Vediamo sfilare tutti i terminal finché siamo in coda sulla pista buona e decolliamo con un'ora di ritardo. Mi sa proprio che addio connessione a Roma. Pazienza.
Quello che fa perdere la pazienza è l'aereo. L'anno scorso avevo viaggiato al ritorno sul 777 non riconfigurato e già allora l'avevo trovato scomodo, con la 3-3-3. C'è una sola parola per descrivere la Y del 777 riconfigurato, ed è: vergognoso. La larghezza (?) dei sedili è intollerabile per un long range. Il pitch è roba da Ryanair, con la differenza che almeno su FR i sedili non si reclinano. Qui non appena il passeggero di fronte inclina appena il suo, uscire dal posto diventa un'impresa da contorsionisti (per me, che peso sessanta chili; cosa può succedere a un mediamente obeso americano?) Ma sopratutto è indecorosa la dimensione laterale e quella dei corridoi, dove bisogna passare di lato. Avendo scelto la fila 42, dove i sedili centrali diventano 3, almeno ho un po' di spazio di corridoio in più alla mia sinistra, ma la sensazione resta di claustrofobia forte. Poi ci sono i vecchi difetti: l'IFE è penoso, impossibile utilizzarlo per qualsiasi cosa che non sia guardare un film. Il catering è pure scarso, ma in partenza dagli USA va messo in conto, anche se... Inoltre l'aereo è tenuto male: nella mia fila le luci non funzionano e l'atteggiamento del crew non è dei migliori. Dicono "proveremo a riavviare..." (la luce di lettura è azionata da un pulsante sul telecomando dell'IFE) ma poi non si fanno più sentire. A una signora che si lamenta perché il suo schermo non funziona, suggeriscono semplicemente di inviare un reclamo ad AZ una volta sbarcati. Ora, io capisco che sia frustrante sentirsi attribuire colpe non proprie (se AZ "rinnova" aerei lasciandoci su apparecchiature vecchie di 10 anni e che si rompono non è colpa del crew) però occorre anche capire che in quel momento la "faccia" della compagnia sei tu e il passeggero che ha avuto la sfortuna di salire su questo carro bestiame se la prende con te perché non ha altre possibilità, quantomeno occorrerebbe dimostrare un po' di comprensione. La climatizzazione è indecente; prima caldissimo, poi aria artica, contro la quale non basta di certo la misera copertina fornita (all'arrivo mi becco una bronchite con febbre a 39° per tre giorni; una buona parte della responsabilità sicuramente va all'aereo).
Poi c'è il mio errore nello scegliere un volo che praticamente arriva a Roma all'ora in cui con il mio fuso da weekend newyorkese sto andando a dormire; di conseguenza non chiudo occhio. Con un'ora di ritardo la coincidenza (1h20') è persa, anche se con una corsa furiosa riesco ad arrivare al gate in tempo, ma ormai, al corrente del ritardo del volo da JFK, ero già stato spostato e riprotetto sul volo del pomeriggio. Che bello, sette ore a FCO... ma questa non è colpa di AZ. Al contrario del crew del volo, l'assistente di terra è molto gentile, mi accompagna dal gate al banco transiti e mi prepara in un batter d'occhio la nuova carta d'imbarco e il voucher per il ristorante.
A parte la rottura di un lungo transito con la febbre che sale rapidamente, il resto della giornata passa senza niente da segnalare. Il volo del pomeriggio è puntuale.
Lun 14 gen 2013
AZ 7566 FCO-AHO
Airbus A320 EI-DSE
Scheduled: 17:30
Actual: 17:46
LF: 85% circa
Nulla da dire se non che il pitch del 320 è migliore di quello del 777, e credo che basti.
In conclusione, l'impressione che ha il viaggiatore che provi AZ sul lungo raggio con A330 o con 777 è quella di viaggiare con due compagnie diverse. Poco da invidiare alle mediorientali con l'Airbus, sensazioni da corriera di paese degli anni '50 con il triplo riconfigurato. Onestamente, un passeggero che non si intenda di aerei, che nulla sappia di configurazioni e riconfigurazioni e che dovesse fare la sua prima esperienza AZ con un 777 in Y probabilmente in futuro cercherebbe altre compagnie. "Il guaio del risparmio è che è molto costoso", dice un antico proverbio. Senza dubbio l'aumentata densità dei sedili ha fatto risparmiare parecchio ad AZ, e qualche misero spicciolo l'avrà anche tirato fuori dal lasciare il vecchio e pietoso IFE, ma quanti passeggeri perderà per questo? Me di sicuro: in futuro, se e quando mi ricapiterà di viaggiare AZ sul lungo, o troverò un routing A/R con 330 oppure sceglierò un'altra compagnia, anche a costo di sganciare un 200 o 300 euro in più.