[TR] A caccia di aurore boreali (LH, 2N, WF, SK)


I-DAVE

Moderatore
6 Novembre 2005
10,851
976
161
a Taiwan, nel cuore e nella mente
Saranno cinque anni che mi riprometto di andare a trascorrere il capodanno a caccia dell’aurora boreale e, dopo vari tira e molla, indecisioni e “magari l’anno prossimo”, quest’anno a maggio decido effettivamente di mettere in atto il piano diabolico. Il calendario offre una splendida chiusura natalizia in ufficio fino al 6 gennaio, per cui ho modo di cercare la soluzione più congeniale – cioè fare più voli possibili :D


Oltre all’aurora boreale, avevo in testa da un po’ di provare il rarissimo BAe ATP, il cui unico operatore di linea passeggeri al mondo è la svedese NextJet. Dando un occhio all’orario della compagnia, vedo che c’è un comodo volo in partenza il 26 dicembre che mi possa portare nella Lapponia svedese, più o meno dove avevo intenzione di recarmi. Andata e ritorno sono costruiti su questo, con l’idea di passare qualche giorno alle Lofoten (piano che dovrò abbandonare) e facendo un open jaw Milano-Stoccolma // Oslo-Milano con Lufthansa, che aveva gli orari migliori per lasciare Milano il 25 sera, pena diseredamento. L’itinerario originale MXP-MUC-ARN viene cambiato più volte da LH e diventa infine MXP-FRA-ARN, un po’ più tardi dell’orario originario, cosa che a me va benissimo.

Il 25 quindi, mangiata la quantità di panettone necessaria a resistere al gelo polare, mi carico zainone e zainetto in spalla e mi faccio gentilmente portare da mio cugino a Malpensa, che pensavo di trovare più deserta di quanto in effetti fosse (non che fosse pieno, saranno partiti una decina di voli in totale a quell’ora). Le zone rinnovate sono piacevoli ma manca ancora qualcosa, soprattutto nella zona dei check-in; sarà il soffitto?

001 by dskaccomatto, on Flickr

Ho già fatto c-in da casa, ma devo lasciare la valigia e non c’è il banco drop-off dedicato, quindi mi metto buono in coda. Ho tempo da perdere. L’addetta mi consegna le carte d’imbarco per entrambi i voli e mi augura un buon volo; le chiedo rassicurazioni riguardo la valigia – basteranno 50 minuti a FRA il giorno di Natale? Mi dice di sì. A me basta questo.

002 by dskaccomatto, on Flickr

003 by dskaccomatto, on Flickr

Ai controlli di sicurezza c’è un po’ di coda – anche qui, più di quanto mi aspettassi di trovare, visto il giorno – ma mi sbrigo in poco tempo.

Victoria’s Secret e Gallo, una combinazione vincente:

004 by dskaccomatto, on Flickr

005 by dskaccomatto, on Flickr

Al Sat A non c’è molta vita; a parte noi, di sicuro un MAD di UX, LX per Zurigo e forse un altro volo.

006 by dskaccomatto, on Flickr

007 by dskaccomatto, on Flickr

Fino a una settimana prima era previsto un 319, il cambio macchina con il 735 non può che farmi piacere visto che sono un gerontofilo aeronautico.

All’imbarco c’è già la coda, decido di lasciarla scemare un po’ prima anche solo di alzarmi dalla sedia!

16018515517_5f3453f4e1_o.jpg


Tratta: MXP-FRA
Volo: LH 255
Aereo: Boeing 737-530
MSN: 24824 LN: 2006
Reg: D-ABIL
Primo volo: 19/02/1991
Consegnato: 07/03/1991
Età: 23.9 anni
Posto: 16F
Gate: A12
Sched/Actual: 1910-2030 / 1940-2027
Durata volo: 47’

15584479073_cd5a40c626_b.jpg


008 by dskaccomatto, on Flickr

Imbarco sorprendentemente tranquillo per un volo full sia in Y che in C. Saluto l’equipaggio, sull’anzianotto andante, e vado al mio posto; a fianco a me una coppia italiana di mezza età, lui si addormenterà dopo tre secondi, lei leggerà il suo libro per tutto il (breve) volo.

009 by dskaccomatto, on Flickr

La cabina si presenta bene: i sedili sono i nuovi slim di LH, comodi e con un buon pitch nonostante l’effetto sottiletta; l’overhead è quello originale, tenuto maniacalmente; l’interno pulito, con tutte le riviste all’interno della loro pochette di plastica trasparente. Chiuse le porte viene effettuata la safety demo in inglese e tedesco, quella italiana andrà in onda pre-registrata durante il rullaggio. In questo, come in tutti gli altri voli LH, le tendine che dividono Y e C sono già tirate sopra i sedili, ma rimane aperta quella sul corridoio. Mi pareva di avere capito che, per disposizioni di sicurezza, anche quelle sui sedili andassero lasciate aperte durante salita e discesa.

010 by dskaccomatto, on Flickr

011 by dskaccomatto, on Flickr

Rulliamo per 35R senza andare in testata pista per un decollo sprint. Salita e crociera tranquilli.

Già che ci siamo, facciamo l’abituale legroom shot e foto dell’IFE cartaceo. Sì, ho arrotolato il pantalone solo per far vedere il calzino rigato a Nicolap: meglio non metterlo in ansia, alla sua età.

012 by dskaccomatto, on Flickr

013 by dskaccomatto, on Flickr

In tutta fretta, gli aa/vv passano a distribuire la cena. La scelta è tra tramezzino vegetariano al formaggio oppure al salame di tacchino (!). Prendo quello al tacchino, insieme a un succo di mela:

014 by dskaccomatto, on Flickr

Il panino non è un granché. Faccio il bis di succo di mela – riescono a fare due giri bevande in 47 minuti di volo. Mi rendo conto che Milano-Francoforte è davvero corta; in linea d’aria, da Malpensa, più vicina che Roma. La capocabina annuncia una serie di cambi gate – tra cui il mio volo per Stoccolma che passa da A01 ad A04.

Vengono ritirati i vuoti che siamo in avvicinamento, in mezzo ad una nuvola – sbucare all’improvviso al di sotto e vedersi Francorte illuminata, con i grattacieli così vicini da poterli quasi toccare, mi coglie completamente alla sprovvista. Tiro fuori al volo la reflex ma quello che ne esce fuori, con impostazioni quasi a caso, è al limite del penale :(

015 by dskaccomatto, on Flickr

Tocchiamo con rimbalzo sulla 35C e facciamo un breve tour di FRA sotto la pioggia, prima di andare a parcheggiare al finger. Siamo nella zona monocolore LH.

016 by dskaccomatto, on Flickr

017 by dskaccomatto, on Flickr

Raccolgo le mie cose, esco salutando l’equipaggio e augurando loro buon Natale e mi faccio la non troppo lunga passeggiata al nuovo gate. L’imbarco è ancora chiuso e al gate siamo davvero in pochi. Il volo sarà operato da A321, tuttavia non avremo il finger in quanto l’imbarco sarà con bus.

018 by dskaccomatto, on Flickr
 
16018515517_5f3453f4e1_o.jpg


Tratta: FRA-ARN
Volo: LH 808
Aereo: Airbus A321-131
MSN: 595
Reg: D-AIRS
Primo volo: 01/04/1996
Consegnato: 28/04/1996
Età: 18.8 anni
Posto: 5F 30A
Gate: A04
Sched/Actual: 2120-2325 / 2130-2317
Durata volo: 1H 46’

16178458686_f2a2ed6d1d_o.jpg


16016820268_9d37920532_o.jpg


I miei 50’ minuti di connessione sono bastati, dopo una decina di minuti apre il gate e la piccola coda si mette ordinatamente in fila. A FRA il controllo delle carte d’imbarco è automatizzato, si passa il barcode sul lettore autonomamente e, in caso di cambio posto, la macchinetta sputa uno scontrino con il nuovo posto. Nel mio caso, più che un upgrade, è un vero e proprio downgrade: da un bellisimo 5F vengo spedito nei recessi dell’aereo: 30A. Devono aver venduto un paio di biglietti di C e hanno aperto un’altra fila di, spostando chi era seduto lì davanti, là in fondo. Beate le prime file di Y che si ritroveranno in coda... o qualcosa del genere.

Vabbè, andiamo a prendere la metro... no, cioè, l’interpista, e imbarchiamo sotto l’acqua. Ci imbarchiamo su un altro giovanotto, da poco maggiorenne.

019 by dskaccomatto, on Flickr

Mi dirigo mesto verso il mio posto, almeno avrò tutta la fila da tre per me. Il legroom è standard.

020 by dskaccomatto, on Flickr

021 by dskaccomatto, on Flickr

Il volo è popolare con la comunità indiana e pakistana di Stoccolma – praticamente sono solo loro e qualche occasionale turista. Vedo solo un paio di biondissimi e ipernordici seduti là davanti, dove c’era il mio posto.

Rulliamo verso, nuovamente, la 25C, passando di fianco a questo triste 763 di Condor.

022 by dskaccomatto, on Flickr

L’equipaggio, probabilmente senza l’ansia di dover fare in fretta, visto la relativa lunghezza della tratta e il ridotto numero di passeggeri, appare molto più rilassato e folkloristico di quello dell’andata – mi fa impressione soprattutto l’unico assistente di volo che sembra uscito da un episodio di Derrick: caschetto biondo, magro e allampanato, età indefinibile ma portati malissimo (come quei tipi che fumano tre pacchetti di senza filtro al giorno, avete presente) ma assolutamente il miglior aa/vv di tutta la vacanza. Efficiente senza risultare affettato, preciso, chirurgico, non fa un gesto che non sia esattamente quello che dovrebbe essere, a seconda della circostanza. Poi c’era anche quella gnocca che serviva là davanti, ma chi l’ha vista se non fugacemente allo sbarco...

023 by dskaccomatto, on Flickr

Addirittura un accenno di decorazione!

024 by dskaccomatto, on Flickr

Come nell’altro volo, demo di sicurezza in tedesco e inglese e messaggio pre-registrato in svedese. Salita con qualche sobbalzo, poi il resto del volo una (per fortuna) noia mortale, mi appisolo ascoltando della musica. Per dovere di cronaca mi sforzo di prendere il tramezzino (stessa scelta del MXP-FRA, prendo l’altro disponibile: pomodoro, mozzarella (?) e basilico) e con profondo senso di colpa mi bevo una birra. E poi un te caldo, al secondo passaggio delle bevande, servito con quello che, nelle intenzioni, sono sicuro dovesse essere latte. Il te in volo, in Y, è probabilmente la bevanda più vomitevole del mondo, subito dopo il caffè, sempre servito in Y, e sembra che nessuna quantità di zucchero o latte/panna riesca ad alterarne il sapore.

025 by dskaccomatto, on Flickr

026 by dskaccomatto, on Flickr

027 by dskaccomatto, on Flickr

Mi alzo solo per andare alla toilette, fatto più unico che raro sui voli di corto raggio.

028 by dskaccomatto, on Flickr

Scendiamo a Stoccolma con una rispettabile –12°C di temperatura e un cavolo di ventaccio gelido, scarrellando allegramente sulla pista 26 di Arlanda. Andiamo per fortuna diretti ad un finger e ci troviamo a fianco ad un aereo SAS. Qualcuno sculacci Enrico, che in questa foto ha visto un 330 (non so dove):

029 by dskaccomatto, on Flickr

L’aeroporto è, come previsto, deserto; il mio bagaglio è riuscito a raggiungermi fino a destinazione. Esco dall’aeroporto e vedo partire la navetta per l’hotel, che è a pochi km dall’aeroporto; la prossima è venti minuti dopo. Arrivo in camera un po’ surgelato, ma sano e salvo; doccia, nanna e via per un nuovo volo la mattina dopo: a Stoccolma non mi fermerò, la destinazione è un filo più a nord.
 
La mattina la sveglia non suona all’orario prestabilito. Non suona del tutto. Per fortuna sono ancora in tempo per volare in aeroporto e prendere il prossimo volo, non tuttavia per fare la dovuta colazione. Poco male.

Riprendo la navetta in senso opposto e scendo ad Arlanda Terminal 2 e 3. Il T2 è dove sta Skyteam, una struttura piuttosto piccola ma carina; il T3 è dove partono i nazionali non operati da SAS, e cioè da quel variegato mondo di microcompagnie svedesi che opera gli aerei più improbabili sulla faccia della terra: Metroliner, Saab 340 e 2000, Fokker 50 e turboprop volando.

30 by dskaccomatto, on Flickr

031 by dskaccomatto, on Flickr

Il check-in di NextJet sembra uno scantinato:

032 by dskaccomatto, on Flickr

ma l’addetta è gentilissima e svedese, cioè bellissima per definizione. Imbarco il bagaglio e ricevo la mia carta d’imbarco – come previsto, il posto è a scelta direttamente a bordo.

È ancora molto presto, l’imbarco apre non più di dieci minuti prima del volo, per cui c’è tempo per fare colazione e un giro per il terminal.

L’iconica torre di Arlanda, versione “mosso d’autore”:

033 by dskaccomatto, on Flickr

E aerei vari

034 by dskaccomatto, on Flickr

035 by dskaccomatto, on Flickr

036 by dskaccomatto, on Flickr

037 by dskaccomatto, on Flickr

038 by dskaccomatto, on Flickr

039 by dskaccomatto, on Flickr

040 by dskaccomatto, on Flickr

041 by dskaccomatto, on Flickr

Un piccolo aneddoto riguardante gli ultimi due aerei:

Dancrane: Che aereo é con quel motore?
I-DAVE: Sorpresa, sarai costretto costretto a leggerti il TR
Dreamliner: A Giane! E un Saab! Ti de femine e aerei ti capisci tanto
I-DAVE: Se quello è un Saab, tu sei astemio!
Dreamliner: Se non xe un Saab xe un Jetsream e se non xe chi se ne ciava. Fosse sta Heidi Blum allora mi sarei preoccupa un po
I-DAVE: Xe un DcMona
Dreamliner: Finche xe Mona si viaggia sempre Che e una goduria

Finito il giro, vado ai controlli sicurezza, una singola postazione con zero coda e un addetto sorridente. Che pacchia.

Il T3, un container lungo e stretto, ha pure un’area ristorazione con posti a sedere e vista tarmac! Prendo il peggior cappuccino mai bevuto in vita mia insieme ad una brioche: 12€. Li mortaccissimi.

042 by dskaccomatto, on Flickr

043 by dskaccomatto, on Flickr

Intorno al gate ci sono abbastanza posti a sedere per tutti i passeggeri dell’unico volo in partenza nelle prossime due ore e mezza. Una famiglia allargata con più prole che genitori riempie il volo per metà.

L’unico divertimento mentre aspetto l’apertura del cancello è spottare i tre aerei che partono. Non tiro fuori la Canon e vado di compattina, stupidamente. Canno tutte le foto tranne questo francobollo del meravigliosissimo 752 UA.

044 by dskaccomatto, on Flickr

16016977310_9777fef762_o.jpg


Tratta: ARN-GEV
Volo: 2N 1552
Aereo: BAe ATP
MSN: 2040
Reg: SE-MAK
Primo volo: 14/08/1991
Consegnato: 10/07/2008
Età: 23.4 anni
Posto: 13A
Gate: 56
Sched/Actual: 0955-1200 / 1007-1205
Durata volo: 1H 57’

16178458656_bc43d0fed6_o.jpg


Apre il cancello. Entriamo tutti in un container più piccolo finché tutti i pax non sono stati accettati, e solamente dopo aprirà la porta verso il piazzale. Per terra, ghiaccio da poter riempire tutti i mojito con l’ombrellino che Sokol è in grado di scolarsi, e temperatura sotto lo zero in doppia cifra.

Faccio qualche foto, discretamente – ma ho il sospetto che avrei potuto tirare fuori una macchina a soffietto e nessuno mi avrebbe detto comunque alcunché.

045 by dskaccomatto, on Flickr

046 by dskaccomatto, on Flickr

Sulla scaletta troneggia una matronesca assistente di volo, occhi azzurro ghiaccio e capelli ricci nerissimi, il tipo paffutello che non sai mai se è ridanciano o se è stato arruolato nella Gestapo. Per fortuna appartiene al primo gruppo. La cabina è ancora quasi vuota, per cui scelgo un disgraziato 13A, qualche fila dietro l’uscita di emergenza. Gli oblò sono tutti sabbiati, il mio ha anche due microcricche nel vetro esterno – mi auguro che sia normale e che possa volare ugualmente. La cabina è claustrofobica, il pitch inesistente, tipo che a Falkux verrebbe un coccolone a doversi sedere qui. La scelta dei colori interni farebbe soffrire un daltonico. Inizio a capire perché, dopo 68 aerei, non ne abbiano venduti altri.

Ma chissenefrega! Sono felice come una pasqua. Un altro aereo e un’altra compagnia sconosciuta aggiunti al log. Un altro frullino aggiunto alla collezione.

047 by dskaccomatto, on Flickr

048 by dskaccomatto, on Flickr

049 by dskaccomatto, on Flickr

I due P&W Canada si mettono in moto, il rombo è profondo e non troppo fastidioso – regge il passo con turboprop di più moderna concezione. Saranno le elice esapala, in anticipo sulla concorrenza di un decennio almeno...

Rulliamo rombando messamente fino in testata 19R, dove partiremo dopo un 737 di Norwegian. Dimostrazione di sicurezza manuale e solo in svedese. La corsa al decollo non è proprio brevissima per essere un turboprop ma la sensazione di accelerazione che danno ‘sti trabiccoli, i jet se la scordano e se la scorderanno sempre.

050 by dskaccomatto, on Flickr

Ala con flap versione decollo

051 by dskaccomatto, on Flickr


Sorvoliamo la ghiacciata pianura svedese, con Upssala in primo piano.

052 by dskaccomatto, on Flickr

Pitch e servizio di bordo:

053 by dskaccomatto, on Flickr

054 by dskaccomatto, on Flickr

Io e il signore abbiamo gli stessi calzini, altra prova che il buon gusto non conosce confini.

055 by dskaccomatto, on Flickr

E, per chi ama il genere, safety e menu:

056 by dskaccomatto, on Flickr

Interni vintage

057 by dskaccomatto, on Flickr

058 by dskaccomatto, on Flickr

Esterni pure

059 by dskaccomatto, on Flickr

060 by dskaccomatto, on Flickr

Intanto sorvoliamo il golfo di Botnia, prima di tornare sulla terraferma accompagnati da un po’ di turbolenza e da una discesa nella più spessa nube in cui sia mai stato. Il comandante darà qualche ragguaglio sulla rotta e comunica, tutto contento, che in discesa incontreremo forte vento da sud-ovest, un forte nevicata e probabili turbolenza. Wow :(

Le turbolenze ci saranno e, seppure l’ATP sia più nervoso del Fokker 50 (il mio punto di riferimento in quanto a stabilità), non è stato nulla di drammatico.

061 by dskaccomatto, on Flickr

062 by dskaccomatto, on Flickr


Atterriamo in un mondo completamente bianco: sopra, sotto e di lato; devo dire che non avere assolutamente alcun punto di riferimento fino a poco prima dell’atterraggio fa un certo effetto. Toccata decisa, frenata e rullaggio diretto al parcheggio. Spero che avessero montato le gomme da neve :D


063 by dskaccomatto, on Flickr

064 by dskaccomatto, on Flickr

Sbarco per ultimo e chiedo se posso fare una foto al cockpit – la matrona deve chiedere al comandante, un tizio con la barba bionda che sembra uscito da un film americano, che però è proprio lì nel galley e mi dice di fare pure senza problemi.

065 by dskaccomatto, on Flickr

(sì lo so, la foto è mossa)

Sul piazzale ci si potrebbe fare un pupazzo di neve, tutto è tranquillo e rilassato, siamo l’unico volo e se volessi sdraiarmi sulla pista credo che non ci sarebbero problemi.

066 by dskaccomatto, on Flickr

067 by dskaccomatto, on Flickr

068 by dskaccomatto, on Flickr

Intanto qui sta per tramontare il sole, essere da poco passato mezzogiorno :D

Il magnifico GEV – Gällivare Laplan Airport in tutta la sua bellezza. L’effetto Narnia c’è tutto, ammetto.

069 by dskaccomatto, on Flickr

070 by dskaccomatto, on Flickr

071 by dskaccomatto, on Flickr

Ora, c’è solo un piccolo problemino. La mia destinazione finale è Åbisko, 200km più a nord, considerato uno dei posti migliori al mondo per vedere l’aurora boreale. Ho anche un bel treno già prenotato da Gällivare alla summenzionata località. Solo che dall’aeroporto alla stazione non c’è nessun servizio di trasporto pubblico. Non ci sono taxi fuori dall’aerostazione – forse ce n’erano un paio, ma dato che mi sono attardato a fare il pirla in mezzo alla neve per il TR, qualcun altro li ha presi. Trovo per fortuna il numero dei taxi locali in aeroporto; chiamo e la sorridente centralinista mi dice che in venti minuti ne arriverà uno. Dopo mezz’ora in effetti arriva una specie di Ford Transit con la cinghia che cigola e alla guida un ubriachissimo svedese in maglietta e cappellino. Benvenuto al nord! Carico da me lo zaino e mi accomodo, allaccio la cintura e prego Odino che in otto kilometri e mezzo non ci siano altre auto con cui fare incidenti, lastre di ghiaccio su cui slittare o renne da investire. Visto il prezzo della corsa (quasi 50€, spicciolo più, spicciolo meno) era quasi meglio fare il botto :(

La piccola stazione di Gällivare è sommersa dalla neve e i pochi treni che passano ne sollevano una nuvola – l’effetto è davvero suggestivo, se si aggiunge che il pantografo, grattando via il ghiaccio dalla catenaria, fa uno stordente effetto luminoso verde/blu, tipo strobo da discoteca anni ’80.

072 by dskaccomatto, on Flickr

073 by dskaccomatto, on Flickr


16016977270_ba0c1d676a_o.jpg


Tratta: Gällivare stn – Åbisko Östra
Treno numero: SJ IC 96
Carrozza: 51 Posto: 65
Sched/Actual: 1353-1623 / 1406-1745
Durata: 3H 39’



Avevo ricordi abbastanza tragici dei treni a lunga percorrenza svedesi – gli X2000 vanno soltanto a sud, tra Stoccolma e le altre città – sono quindi abbastanza sorpreso dalle carrozze, nuove o comunque riconfigurate. I sedili sono comodi, larghi (2+2), e si reclinano senza togliere spazio al passeggero dietro. Solo lo spazio per mettere i bagagli è limitato, e ci si arrangia in qualche modo. Treno pieno.

Ad ogni fermata la controllora passa a verificare i nuovi arrivati – le comunico che, contrariamente a quanto riportato sul mio biglietto, scenderò alla fermata precedente (Åbisko, forte dei suoi 85 abitanti, ha ben due fermate).

Attraversiamo una vera e propria tempesta di neve che ci costringerà a fermarci per oltre un’ora a Kiruna: il binario è singolo e il treno nell’altra direzione è a sua volta in ritardo, dobbiamo aspettare quindi l’incrocio in stazione.

074 by dskaccomatto, on Flickr

075 by dskaccomatto, on Flickr

Giunto infine a destinazione, prendo possesso della mia camera e vado nel salottino a chiacchierare con le tre ragazze cinesi che sono alloggiate lì per la notte, e che lasceranno la camera, il giorno successivo, ad una giovane coppia di Berna, passando tre giorni fantastici essenzialmente a bere te, schnaps caldo e birra gelata, oltre a mangiare prelibatezze locali come hamburger d’alce e renna affumicata, oltre al più scontato salmone. Si assicurano i gentili lettori che nessun aamilan è stato maltrattato per l’occasione.

Qualche foto di Åbisko, cioè, essenzialmente, l’aurora boreale, più qualche foto a caso dei dintorni (purtroppo tutti i tour interessanti erano già prenotati da mesi, incluso quello con i cani da slitta):

081 by dskaccomatto, on Flickr

082 by dskaccomatto, on Flickr

083 by dskaccomatto, on Flickr

076 by dskaccomatto, on Flickr

077 by dskaccomatto, on Flickr

078 by dskaccomatto, on Flickr

079 by dskaccomatto, on Flickr

084 by dskaccomatto, on Flickr

085 by dskaccomatto, on Flickr

086 by dskaccomatto, on Flickr

Il ritorno con un paio di stop-over in Norvegia nei prossimi giorni. Buon anno!

DaV
 
Ohhh, finalmente un TR con il 95% di foto di aviazione!!! Anche se in questo caso l'OT è una meraviglia e se ne vorrebbero di più!!! Grazie e complimenti per il giro e lo spirito avventuriero;)
 
Complimenti davvero I-DAVE, ci vuole molta determinazione a fare quel che hai fatto te, soprattutto con gli ingombranti fantasmi di alcuni forumisti che ti ronzavano nella testa qua 'e la'.... Non credo fosse dovuto ad ingredienti ad alta gradazione, che non ho visto menzionati.... ;)
Aspettiamo il resto ora, e GRAZIE per le splendide foto!!!
EEA
 
Complimenti davvero I-DAVE, ci vuole molta determinazione a fare quel che hai fatto te, soprattutto con gli ingombranti fantasmi di alcuni forumisti che ti ronzavano nella testa qua 'e la'.... Non credo fosse dovuto ad ingredienti ad alta gradazione, che non ho visto menzionati.... ;)
Aspettiamo il resto ora, e GRAZIE per le splendide foto!!!
EEA

Mi sento di tranquillizzarti: quando l'ho conosciuto io aveva i capelli e non era così str@@zo. La caduta gli fa prendere freddo con questi risultati.
By the way, discreto reportage.
 
muoviti a postare il resto, sopratutto un paio di foto di aurore boreali...giusto per far vedere a Sokol come si fanno!!!