Mike Arcamone si lamenta: ogni volta che attraverso l´Atlantico devo fare uno scalo
Un volo con gli States lo chiedono i manager
Il capo Gm lancia l´idea a Chiamparino
"Caselle potrebbe rappresentare una valida alternativa agli intasati scali milanesi. A gennaio incontrerò la Sagat"
"Già adesso occupiamo 300 dipendenti che fanno i pendolari con l´America e che cresceranno con il nostro sviluppo"
PAOLO GRISERI
È un manager dell´auto, è italo canadese e lavora a Torino. Si chiama Mike Arcamone ed è vicepresidente della Gm-Powertrain Europa. È arrivato in città nel luglio scorso a dirigere gli uffici della società in via Pianezza, in attesa del prossimo trasferimento nell´area del Politecnico. Come molti altri manager che lavorano con lui, Arcamone è un pendolare dell´Atlantico: «Vado a Detroit molto spesso e per raggiungere gli Stati Uniti devo fare il giro d´Europa». Scali a Zurigo o Vienna, o Francoforte: «Il sindaco di Francoforte mi è molto grato perché spesso vado nella sua città, dormo negli alberghi spendo nei ristoranti. Ma mi chiedo: non si potrebbe istituire un collegamento diretto tra Torino e gli Usa? Non pretendo il volo diretto Torino-Detroit, mi basterebbe un collegamento con New York o Chicago».
Nei giorni scorsi Arcamone ha girato la domanda a Sergio Chimparino. Il manager ha incontrato il sindaco a cena e l´idea di un collegamento aereo diretto con gli Stati Uniti è stato uno dei principali argomenti di conversazione: «Gm occupa oggi a Torino circa 300 persone - spiega Arcamone - e contiamo nei prossimi due anni di raddoppiare gli organici. Soprattutto, l´insediamento di Torino diventerà il nostro quartier generale nel continente. Qui stiamo sviluppando i programmi di ricerca sui piccoli motori diesel, un settore nel quale il distretto torinese, unito a quello emiliano, non hanno uguali in Europa».
Dunque la prospettiva è quella di aumentare il numero di persone occupate a Torino che devono raggiungere gli Stati Uniti per lavoro: «Non c´è solo Gm - fa notare Arcamone - perché nella nostra stessa situazione si trovano i dipendenti di Motorola e Alenia». Il manager illustra i dati più recenti: nel 2006 i torinesi che hanno raggiunto gli Stati Uniti in aereo sono stati 25.000 e, naturalmente, hanno dovuto farlo con scali negli aeroporti europei. «Inoltre - aggiunge il dirigente di Gm - non appena sarà completata la linea di alta velocità per Milano potrebbe essere conveniente utilizzare Caselle come alternativa agli scali milanesi oggi congestionati di traffico».
L´idea del volo diretto con gli Stati Uniti, vecchio sogno torinese, potrebbe dunque tradursi in realtà. Che non sia solo una boutade lo dimostra l´appuntamento, già fissato, tra Arcamone e la Sagat per il mese di gennaio. Naturalmente il collegamento non sarà quotidiano: «Ci rendiamo conto - ammette il manager - che la domanda non potrebbe reggere una cadenza giornaliera. Ma credo che due voli alla settimana si potrebbero riempire abbastanza facilmente». Che il mercato potenziale esista lo dimostrano le offerte, giunte nelle ultime settimane alla sede Gm di Torino, da parte di compagnie austriache e polacche. La proposta è quella di scegliere come scali intermedi verso gli Stati Uniti Vienna o Varsavia. Ma è chiaro che non ha molto senso attraversare l´Europa per poter compiere il salto verso New York: «Non è solo un´assurdità - dice Arcamone - ma è anche uno spreco di tempo». E il tempo dei manager è molto prezioso. Soprattutto se hanno in animo di rimanere a Torino per molto tempo: «La vostra città mi piace molto e piace anche alla mia famiglia che mi raggiungerà nei prossimi giorni per le feste di fine anno. Un collegamento diretto - dice il dirigente Gm - ci semplificherebbe la vita e contribuirebbe a rendere più visibile Torino sulla carta geografica del mondo».
(La Repubblica - Torino)
CIAO
_goa
Un volo con gli States lo chiedono i manager
Il capo Gm lancia l´idea a Chiamparino
"Caselle potrebbe rappresentare una valida alternativa agli intasati scali milanesi. A gennaio incontrerò la Sagat"
"Già adesso occupiamo 300 dipendenti che fanno i pendolari con l´America e che cresceranno con il nostro sviluppo"
PAOLO GRISERI
È un manager dell´auto, è italo canadese e lavora a Torino. Si chiama Mike Arcamone ed è vicepresidente della Gm-Powertrain Europa. È arrivato in città nel luglio scorso a dirigere gli uffici della società in via Pianezza, in attesa del prossimo trasferimento nell´area del Politecnico. Come molti altri manager che lavorano con lui, Arcamone è un pendolare dell´Atlantico: «Vado a Detroit molto spesso e per raggiungere gli Stati Uniti devo fare il giro d´Europa». Scali a Zurigo o Vienna, o Francoforte: «Il sindaco di Francoforte mi è molto grato perché spesso vado nella sua città, dormo negli alberghi spendo nei ristoranti. Ma mi chiedo: non si potrebbe istituire un collegamento diretto tra Torino e gli Usa? Non pretendo il volo diretto Torino-Detroit, mi basterebbe un collegamento con New York o Chicago».
Nei giorni scorsi Arcamone ha girato la domanda a Sergio Chimparino. Il manager ha incontrato il sindaco a cena e l´idea di un collegamento aereo diretto con gli Stati Uniti è stato uno dei principali argomenti di conversazione: «Gm occupa oggi a Torino circa 300 persone - spiega Arcamone - e contiamo nei prossimi due anni di raddoppiare gli organici. Soprattutto, l´insediamento di Torino diventerà il nostro quartier generale nel continente. Qui stiamo sviluppando i programmi di ricerca sui piccoli motori diesel, un settore nel quale il distretto torinese, unito a quello emiliano, non hanno uguali in Europa».
Dunque la prospettiva è quella di aumentare il numero di persone occupate a Torino che devono raggiungere gli Stati Uniti per lavoro: «Non c´è solo Gm - fa notare Arcamone - perché nella nostra stessa situazione si trovano i dipendenti di Motorola e Alenia». Il manager illustra i dati più recenti: nel 2006 i torinesi che hanno raggiunto gli Stati Uniti in aereo sono stati 25.000 e, naturalmente, hanno dovuto farlo con scali negli aeroporti europei. «Inoltre - aggiunge il dirigente di Gm - non appena sarà completata la linea di alta velocità per Milano potrebbe essere conveniente utilizzare Caselle come alternativa agli scali milanesi oggi congestionati di traffico».
L´idea del volo diretto con gli Stati Uniti, vecchio sogno torinese, potrebbe dunque tradursi in realtà. Che non sia solo una boutade lo dimostra l´appuntamento, già fissato, tra Arcamone e la Sagat per il mese di gennaio. Naturalmente il collegamento non sarà quotidiano: «Ci rendiamo conto - ammette il manager - che la domanda non potrebbe reggere una cadenza giornaliera. Ma credo che due voli alla settimana si potrebbero riempire abbastanza facilmente». Che il mercato potenziale esista lo dimostrano le offerte, giunte nelle ultime settimane alla sede Gm di Torino, da parte di compagnie austriache e polacche. La proposta è quella di scegliere come scali intermedi verso gli Stati Uniti Vienna o Varsavia. Ma è chiaro che non ha molto senso attraversare l´Europa per poter compiere il salto verso New York: «Non è solo un´assurdità - dice Arcamone - ma è anche uno spreco di tempo». E il tempo dei manager è molto prezioso. Soprattutto se hanno in animo di rimanere a Torino per molto tempo: «La vostra città mi piace molto e piace anche alla mia famiglia che mi raggiungerà nei prossimi giorni per le feste di fine anno. Un collegamento diretto - dice il dirigente Gm - ci semplificherebbe la vita e contribuirebbe a rendere più visibile Torino sulla carta geografica del mondo».
(La Repubblica - Torino)
CIAO
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