Toilets or pilots? Un caso che fa davvero riflettere


Seaking

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1 Febbraio 2012
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Ho già ascoltato 3 volte questo scambio radio tra un aereo passeggeri portoghese e l'ATC francese e, oltre alle grasse risate per quanto accaduto, ho avuto modo di riflettere su quanto le parole siano importanti nella fraseologia in uso nelle comunicazioni radio.

Non aggiungo altro, godetevi il video perché è davvero divertente ed alla fine si risolve tutto per il meglio.

 
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Si ma i francesi che non capiscono l'unica parola francese di tutta la comunicazione...

Vero, vero anche che la pilota si ostina ad usare il termine toilet quando avrebbe potuto dire lavatories.

Inoltre lei non capisce che l'ATC non ha capito la situazione nemmeno quando, al minuto 6:33 l'ATC chiede "you said you have no pilot onboard?" e lei risponde "our operation is normal sir" e poi ancora peggio al minuto 6:44 quando l'ATC dice "you said before you had no pilot" e lei risponde "I didn't say that"... eccheccaxxo!

Aggiungo l'epilogo, che ho visto in un altro video su LinkedIn: alla fine dopo aver chiesto conferma di avere l'autorizzazione all'atterraggio la pilota dice testualmente: "The only problem with us during our flight was that we didn't have any toilet WC during the flight", al che l'ATC francese, visibilmente sollevato, risponde "Toilet! I understood, toilet, ok!".

Meraviglioso, ma fa molto riflettere.
 
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Ho già ascoltato 3 volte questo scambio radio tra un aereo passeggeri portoghese e l'ATC francese e, oltre alle grasse risate per quanto accaduto, ho avuto modo di riflettere su quanto le parole siano importanti nella fraseologia in uso nelle comunicazioni radio.

Non aggiungo altro, godetevi il video perché è davvero divertente ed alla fine si risolve tutto per il meglio.


Il video è divertente ma alla fine fa impressione vedere come anche piccoli fraintendimenti tra piloti e controllo del traffico aereo possano generare situazioni potenzialmente critiche.
Chissà quando anche nelle comunicazioni radio entreranno in gioco tecnologie avanzate, magari supportate da AI che possano prevenire anomalie/errori o semplicemente monitorare la comunicazione.
 
Qualche anno fa ero di passaggio al T2 di Marsiglia. Per motivi che non sto a raccontare, prendo uno di quei telefoni di "assistenza al pubblico" che si trovano nei corridoi e inizio a parlare in inglese con un tipo, visto che il mio livello di francese mi permette di leggerlo e, in determinate circostanze, di capirlo, ma non di parlarlo. Però ho capito benissimo quando il tizio dall'altro lato del telefono ha chiesto al suo collega "Comment dit-on 'avion' en anglais?".Che per uno che lavora in un aeroporto non è esattamente il massimo, ecco...
 
Qualche anno fa ero di passaggio al T2 di Marsiglia. Per motivi che non sto a raccontare, prendo uno di quei telefoni di "assistenza al pubblico" che si trovano nei corridoi e inizio a parlare in inglese con un tipo, visto che il mio livello di francese mi permette di leggerlo e, in determinate circostanze, di capirlo, ma non di parlarlo. Però ho capito benissimo quando il tizio dall'altro lato del telefono ha chiesto al suo collega "Comment dit-on 'avion' en anglais?".Che per uno che lavora in un aeroporto non è esattamente il massimo, ecco...
Il livello linguistico di chi lavora nel settore trasporti/turismo è mediamente basso, in Francia è spesso devastante
 
Vero, vero anche che la pilota si ostina ad usare il termine toilet quando avrebbe potuto dire lavatories.

Inoltre lei non capisce che l'ATC non ha capito la situazione nemmeno quando, al minuto 6:33 l'ATC chiede "you said you have no pilot onboard?" e lei risponde "our operation is normal sir" e poi ancora peggio al minuto 6:44 quando l'ATC dice "you said before you had no pilot" e lei risponde "I didn't say that"... eccheccaxxo!

Aggiungo l'epilogo, che ho visto in un altro video su LinkedIn: alla fine dopo aver chiesto conferma di avere l'autorizzazione all'atterraggio la pilota dice testualmente: "The only problem with us during our flight was that we didn't have any toilet WC during the flight", al che l'ATC francese, visibilmente sollevato, risponde "Toilet! I understood, toilet, ok!".

Meraviglioso, ma fa molto riflettere.
C'è da dire che un controllore dovrebbe capire se dall'altra parte della radio c'è uno che sta urlando piangendo perché "non c'è nessuno che sappia pilotare!" ed una che ti risponde calma, pacata e soprattutto esattamente come ti aspetti che un pilota risponda ("Tap bla bla scenda a livello 140 QNH 1017"... "Livello 140 QNH 1017 TAP bla bla").
 
A me non fa ridere.

Pensa se dovevano gestire un'emergenza medica o qualcosa di serio.

E' ridicolo che un teen ager con lo smartphone sia infinitamente piu' connesso e dotato di strumenti di un jet di linea. Si possono fare mille cose per comunicare o non limitare la comunicazione ai due che pronunciano/capiscono male. Capisco che per certificare altre cose ci voglia tempo ma qui si va troppo a rilento, e' un settore troppo conservatore. Bastava che so, poter mandare un breve testo.


Ho scelto il giorno sbagliato per smettere con la crema alla nocciola.
 
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A me sembra che qui il problema grosso sia l'ATC francese che, nel 2025, ancora non sa parlare un inglese decente.
E ancora, usa il francese per parlare ad altri traffici IFR nonostante ci siano compagnie sia francesi che non in frequenza.
Mi è capitato più volte di andare in aeroporti francesi, di ogni tipo (Nizza, Marsiglia, Lione, CDG e ORY ed altri) e ogni volta nel briefing si diceva nei threats "l'ATC perchè non parlano bene inglese".
 
Tanti anni fa ero in cockpit sulla AZ611, JFK-FCO, in piena notte.
Prima della clearance oceanica, dalle parti di St. John sento l'ATC canadese (con chiaro accento francofono) terminare ogni frase con "aua". Al che dico al comandante: ma che significa aua? E lui: intendeva dire Over...
 
Fino a che non connettono tutto con Starlink o simili (che ci potrebbero puer essere, anche qualche frazione di secondo di latenza puo' essere accettabile) diciamo che non c'e' la banda per connettere un pilota con tutti gli strumenti di messaging del caso, pur ottimizzati.

Ma anche sulla banda radio si possono mandare messaggi testuali, che possono essere modulati occupando pochissima banda, meno della voce, inoltrati, tradotti e vattelapesca. Basarsi sul dialogo a voce tra due e basta, che puo' essere disturbato, dar luogo a incomprensioni, interruttivo, costringe a sincronizzarsi mi sembra incredibilmente giurassico. Poi il messaggio me lo rileggo piu' volte se non e' chiaro chiedo conferme.

Io mi guardo film e video rigorosamente in lingua originale con i sottotitoli in lungua originale, se dovessi basarmi solo sull'audio perderei meta' dei dialoghi, sara' per questo che sopratutto quando e' essenziale capirsi vorrei la parola scritta. Ma forse non tutti sono cosi', boh. Pero' mi sono sempre chiesto perche' a bordo si comunica solo a vocalizzi. Perche'?
 
Considerate che a bordo si sente meglio di come lo sentite nel video, soprattutto in europa dove la qualità audio alla fine non è male.
Per quanto riguarda la parte voice vs text, parlare a voce è spesso più veloce di mettersi a scrivere un messaggio, l'intonazione di voce fa parte del messaggio (e il testo la elimina) dando quindi più info su cosa succede.
Può sembrare arcaico parlare via VHF a botta e risposta ma in realtà, quando fatto bene usando la fraseologia standard e con le infrastrutture giuste, è ancora oggi il modo più veloce ed efficace per comunicare.
Senza poi considerare che ci sono zone del mondo dove a malapena riescono ad avere una VHF, figuratevi un datalink.
In Africa ancora oggi si fa la In Flight Broadcast Procedure dove ogni traffico comunica agli altri traffici FIR, Waypoint con orari, aerovia, direzione e livello perchè manca l'ATC o considerato unreliable/non c'è copertura e il datalink va una volta si e una no (sempre che lo abbiano).
Piuttosto servirebbe investire sulle infrastrutture esistenti e sul personale: servono più controllori, più training (sia ATC che piloti) e un bel ripassino di inglese per tutti...non è possibile nel 2025 sentire un controllore gestire 2 frequenze contemporaneamente durante la summer quando il traffico è ai massimi.
 
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