Thread Volotea


Ciao, che voi sappiate Volotea ha qualche 738 in wet lease?
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Volotea Expands Verona Network in NW25​

Volotea last week announced the launch of 2 routes from Verona, scheduled during Northern winter 2025/26 season. Planned network additions as follows.

Verona – Bilbao 06DEC25 – 06JAN26 2 weekly A320
Verona – Seville
eff 06NOV25 2 weekly A320 (No service 15DEC25 – 11FEB26)

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VOLOTEA, AIR CARAÏBES E FRENCH BEE SIGLANO UN ACCORDO DI INTERLINEA​

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Grazie a questa collaborazione, i passeggeri in partenza da otto città europee collegate da Volotea a Parigi Orly – tra cui Verona (in Italia anche Olbia, Alghero, Ancona, Genova e Torino) potranno viaggiare più rapidamente verso i Caraibi (Cancún, Santo Domingo, Punta Cana), le Antille-Guyana, gli Stati Uniti, il Québec, la Polinesia Francese e La Réunion, usufruendo di un itinerario integrato via Parigi Orly.

I vantaggi per i passeggeri includono:

  • biglietto unico per l’intero viaggio
  • trasferimento automatico dei bagagli fino alla destinazione finale
  • coincidenze ottimizzate via Orly

Le destinazioni servite da Air Caraïbes e French bee comprendono Guadalupe, Martinica, Guyana Francese, Saint-Martin, Saint-Barthélemy, Bahamas, Repubblica Dominicana, Messico, Canada, Polinesia Francese e, nel caso di French bee, anche Stati Uniti (Miami, San Francisco, Los Angeles, Newark).



 
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VOLOTEA, AIR CARAÏBES E FRENCH BEE SIGLANO UN ACCORDO DI INTERLINEA​

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Grazie a questa collaborazione, i passeggeri in partenza da otto città europee collegate da Volotea a Parigi Orly – tra cui Verona (in Italia anche Olbia, Alghero, Ancona, Genova e Torino) potranno viaggiare più rapidamente verso i Caraibi (Cancún, Santo Domingo, Punta Cana), le Antille-Guyana, gli Stati Uniti, il Québec, la Polinesia Francese e La Réunion, usufruendo di un itinerario integrato via Parigi Orly.

I vantaggi per i passeggeri includono:

  • biglietto unico per l’intero viaggio
  • trasferimento automatico dei bagagli fino alla destinazione finale
  • coincidenze ottimizzate via Orly

Le destinazioni servite da Air Caraïbes e French bee comprendono Guadalupe, Martinica, Guyana Francese, Saint-Martin, Saint-Barthélemy, Bahamas, Repubblica Dominicana, Messico, Canada, Polinesia Francese e, nel caso di French bee, anche Stati Uniti (Miami, San Francisco, Los Angeles, Newark).




Magari sbaglio, ma questo accordo lo vedo come un buon segno riguardo l'assegnazione della CT su Ancona...
 

Volotea, già raggiunto l’obiettivo di sostenibilità 2030

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Volotea, la compagnia aerea che collega le piccole e medie città europee, ha annunciato di aver raggiunto e superato con largo anticipo l’obiettivo di sostenibilità che si era posta per il 2030: ridurre del 50% le emissioni dirette di CO₂ per passeggero-chilometro rispetto al 2012. Un traguardo tagliato con sei anni di anticipo grazie alle oltre 50 iniziative avviate sin dal 2012, finalizzate a diminuire progressivamente il consumo di carburante e a promuovere un modello di business più responsabile e rispettoso dell’ambiente.

OBIETTIVO RAGGIUNTO

L’analisi relativa al 2024, condotta da Eqa, ente di riferimento internazionale nella certificazione dei sistemi di gestione e sostenibilità, si è conclusa in questi mesi e ha portato ora alla certificazione ufficiale che attesta come Volotea abbia raggiunto, già alla fine dello scorso anno, una riduzione del 51% delle proprie emissioni dirette di CO₂ per passeggero-chilometro rispetto al 2012, con sei anni di anticipo rispetto all’obiettivo originale. Forte di questo risultato, la compagnia annuncia oggi un nuovo e più ambizioso obiettivo: -55% entro il 2030.
«Raggiungere il nostro obiettivo di riduzione delle emissioni dirette di CO₂ per passeggero-chilometro già a fine 2024, con sei anni di anticipo, dimostra che la nostra missione di connettere al meglio le piccole e medie città europee non è in contrasto con l’ambizione di farlo in modo sempre più efficiente. Testimonia, inoltre, come la sostenibilità sia parte essenziale della nostra strategia e del nostro modo di intendere la crescita», ha dichiarato Gloria Carreras, direttrice Esg di Volotea. «Questo risultato ci stimola a fare sempre meglio, con nuovi obiettivi realistici ma sfidanti, come quelli che abbiamo appena presentato, per proseguire nella riduzione delle nostre emissioni di carbonio e avanzare, insieme al settore, verso un’aviazione più sostenibile».

VOLOTERRA, IL PROGRAMMA DI SOSTENIBILITÀ

Voloterra è il piano a lungo termine di Volotea avviato per dare un contributo reale in termini di sostenibilità, mitigando l’impatto ambientale e promuovendo un approccio responsabile ai viaggi low-cost. Il programma è stato presentato nel 2022 e si basa su cinque pilastri fondamentali: modello di connettività efficiente, riduzione delle emissioni di CO₂ per passeggero-chilometro, incremento nell’uso di carburante sostenibile per l’aviazione (Saf), innovazione e sviluppo, trasparenza e verifiche.


 
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TRASPORTI

Il capo di Volotea: «In Italia pronti a raddoppiare in 3-5 anni. Noi voliamo dove gli altri non arrivano»
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Parla Carlos Muñoz: «Parteciperemo al bando per la continuità territoriale sarda». Dopo la guerra tariffaria tra Ryanair e Wizz Air «ora possiamo tornare a crescere in Italia»

La compagnia low cost spagnola Volotea lavora per aumentare la sua presenza in Italia nel 2026 dopo un 2025 in linea con l’offerta dell’anno passato. «Potenzialmente nei prossimi tre, cinque anni potremmo anche raddoppiare le nostre attività nel vostro Paese», dice il co-fondatore e amministratore delegato Carlos Muñoz a margine di una conferenza stampa a Milano. Intanto per i prossimi dodici mesi si prepara a portare la flotta da 41 a 44 aerei, tutti Airbus, aumentando l’offerta — anche a doppia cifra percentuale — in Francia e Spagna, un po’ meno in Italia.

Il bilancio​

Il vettore, che collega in particolare le città medie dell’Europa, quest’anno ha messo a disposizione 12,64 milioni di posti, poco più dei 12,51 milioni del 2024. Per l’anno prossimo anticipa un’espansione a 13,88 milioni, in aumento del 10%. A livello finanziario i ricavi per il 2025 sono stimati attorno a 835-855 milioni di euro (+4% sul 2024), con un Ebitda di 185-200 milioni (+20%) e un Ebit di 70-80 milioni (+116%). «Questa è un’azienda sempre più solida e con prestazioni importanti», dice Muñoz durante una chiacchierata con il Corriere affiancato dall’International Market Director (Italia, Grecia, Germania e Sud-est Europa) Valeria Rebasti.

I numeri sono tutti buoni, ma non viene mai citata l’ultima riga del bilancio.
«Noi riportiamo sempre Ebitda ed Ebit. Non riportiamo mai l’utile netto. Quindi non posso aiutarla su questo».
Ma un’indicazione sul 2025?
«Posso dire che anche quest’anno sarà sicuramente redditizio, anche a livello netto».
In che ordine di grandezza?
«In un ordine che ci rende felici. Gli investitori guardano all’Ebitda per i confronti di mercato. L’utile netto interessa meno. Siamo redditizi».
Ok, parliamo dell’offerta. Nel 2025 avete ridotto in modo significativo in Grecia, di fatto non siete cresciuti in Italia. Ora c’è il 2026 dove anticipate un aumento della presenza.
«Intanto ricordo che rispetto al 2019 quest’azienda ha raddoppiato i ricavi. Il mercato italiano arriva da mesi di guerra tariffaria tra Ryanair e Wizz Air che ha ridotto i margini di rendimento di tutti i vettori. Da un punto di vista strategico l’Italia è stata un mercato con molta confusione e volatilità anche per le sorti di Alitalia prima e Ita poi».
E ora?
«Ora che la situazione si è stabilizzata, il mercato si muove in modo più razionale. Per questo penso che l’Italia rientrerà in un piano di crescita normale per la compagnia».

Però in questo periodo siete sembrati più timidi rispetto agli altri nel ritmo di crescita.
«Rispetto al 2024, questo attuale è un anno di stabilità, sicuramente. Ma rispetto alle nostre origini, che risalgono al 2012, siamo la compagnia europea che è cresciuta di più. La nostra crescita non è costante, ma più a scatti. Ogni tanto facciamo una pausa, e l’impatto si vede: margini più alti di 4-5 punti percentuali. Lasciare che i mercati maturino è una buona cosa per ottenere maggiore redditività».
E poi?
«L’altro riguarda il mercato stesso. Gli aerei costano di più, e quando firmiamo un contratto per un aereo è per sei anni. Non conta solo com’è il mercato oggi, ma anche come sarà tra due, tre, quattro anni. E noi abbiamo il privilegio di non essere obbligati a crescere. Cresciamo solo se ha senso finanziariamente e in ottica di sostenibilità a lungo termine. Perciò abbiamo ritenuto giusto restare stabili nel 2025. E guardando ai margini, è stata una buona decisione».
Ha citato la guerra tariffaria tra Wizz Air e Ryanair nel 2022 in Italia. Pensa che la concorrenza in Italia sia un problema con grandi low cost che con il dumping dei prezzi finiscono per impedire agli altri vettori di investire nel mercato italiano?
«Quelli di Ryanair sono bravi. Detto questo per rispondere bisogna guardare l’intero contesto del Paese. L’Europa è un mercato aperto: nessun aeroporto può vietare l’accesso a qualcuno. È un mercato che si è evoluto così, con Ryanair che oggi detiene circa il 60%, che è enorme. In alcuni scali — come Bologna — Ryanair è diventata talmente dominante che è difficile trovare spazi per altri operatori».

Ma lei vede ancora spazi per Volotea in Italia?
«Sì. Ogni compagnia ha la propria specializzazione: per esempio Ita si concentra sul lungo raggio da Roma, EasyJet, Vueling o Wizz su altri segmenti. Volotea invece punta sui territori dove può offrire valore: Sardegna, Veneto, Toscana o aeroporti del Sud».
Cosa valutate prima di aprire una rotta nuova?
«Due cose: se ci sono i numeri minimi per aprire una rotta, e chi è già presente, Ryanair inclusa. Solo il 5,5% delle nostre rotte si sovrappone a quelle di Ryanair. Ryanair è una compagnia formidabile: la più grande d’Europa, la più redditizia e quella con i costi più bassi. Ma Volotea ha una strategia diversa: poche sovrapposizioni e un’esperienza di viaggio migliore in certi mercati, come Olbia, dove il pubblico e il territorio sono di fascia più alta».
A proposito di Olbia, c’è la nuova continuità territoriale sarda alle porte. Parteciperete?
«Sì».
Su tutte le rotte?
«Non posso dirlo».
Vorrei tornare sui risultati finanziari. Vi state facendo belli per un acquirente?
«Sì, vogliamo esserlo, anche pensando a una possibile quotazione in Borsa. Ma siamo ancora una piccola compagnia. Il mercato delle Ipo deve riaprirsi prima per le grandi società, poi per quelle come la nostra».
Pensa che Volotea potrebbe essere acquistata da un grande gruppo?
«Non penso, non avrebbe molto senso».
E sottoscrivere accordi di «feederaggio» per cui con i vostri aerei portate i passeggeri negli hub dei grandi vettori che poi li imbarcano sui loro voli intercontinentali?
«Questo ha più senso. Per esempio sarebbe più logico stipulare accordi con Ita Airways su Roma Fiumicino, Iberia su Madrid o Air France su Parigi. Noi non siamo una minaccia, per loro è più semplice collaborare con noi rispetto a un gigante come Ryanair».

Nei mesi scorsi la compagnia greca Aegean è entrata nel capitale di Volotea. Posso chiederle come è composto l’azionariato?
«Aegean ora ha il 20%, gli investitori statunitensi Par Capital e Hill City il 22%, il fondo Alaeo che comprende anche me ha il 15%, un altro fondo chiamato Elysium il 17%, FondICO con il 7-8%, la parte restante è in mano ad altri fondi e family office».
Aegean intende salire di quota?
«Se ci sarà un nuovo aumento di capitale, potrebbe salire ancora, ma entro certi limiti. Sopra il 30-35% si percepirebbe come controllo, e non vogliamo questo. Aegean è molto soddisfatta: è entrata quando i numeri erano più bassi e ora il valore è quasi raddoppiato. È un investitore felice».

@Corriere/trasporti
 
Volotea rilancia sull’Italia

La compagnia spagnola punta a raddoppiare la presenza nel mercato nazionale nei prossimi 5 anni. Il ceo Carlos Muñoz: siamo i negozi di quartiere dell’aviazione

Volotea rilancia sull’Italia e prepara un piano di crescita che porterà a raddoppiare la presenza nel mercato nazionale nei prossimi cinque anni. «Vediamo un potenziale molto forte per la crescita in Italia», ha dichiarato Carlos Muñoz, presidente e ceo della compagnia, a Milano nel corso di un incontro con la stampa. «Nel 2025 abbiamo offerto circa 4,3 milioni di posti, che già saliranno a 4,5 nel 2026, ma il nostro obiettivo è arrivare a raddoppiare questa quota entro il 2030. Il mercato è più stabile, anche dopo la trasformazione di Ita. Ci sono molte opportunità nei prossimi anni».

La tratta media conta 28 mila posti 

Fondata nel 2012, Volotea ha scelto di concentrarsi su collegamenti diretti tra città europee di medie dimensioni, lontane dai grandi hub. Una strategia che, come spiega Muñoz, «non è uno slogan di marketing, ma un modello di business diverso da quello delle grandi low cost come Ryanair o EasyJet.
La tratta media di Volotea conta 28 mila posti, contro i 90 mila di Ryanair o i 180 mila di Vueling. Noi siamo i negozi di quartiere dell’aviazione, non i grandi centri commerciali».


L’Italia il secondo mercato, dopo la Francia 

L’Italia oggi è il secondo mercato dopo la Francia per la compagnia spagnola, che si definisce a pieno titolo «una compagnia europea». «Siamo attivi in territori dove i nostri valori e il nostro servizio possono fare la differenza», ha precisato Muñoz.
Il modello di servizio pubblico (Osp), quello della continuità territoriale che garantisce i collegamenti con le isole maggiori, rappresenta un tassello importante della strategia di Volotea. «Non basta volerlo fare», ha sottolineato il ceo. «Bisogna adattare il prodotto, i processi e il servizio per diventare il trasportatore ufficiale di un’isola». Un esempio su tutti è quello dell’investimento effettuato dalla compagnia su un aereo attrezzato per i trasporti sanitari o per il trasporto di minori accompagnati e di animali in stiva.


Sette le basi operative nella Penisola 

Il percorso di espansione nel paese è stato costante. Il network italiano di Volotea conta oggi sette basi operative (Verona, Venezia, Firenze, Napoli, Bari, Palermo, Olbia) e circa 430 dipendenti, la maggior parte impiegati in attività operative come piloti, assistenti di volo, ingegneri e tecnici di manutenzione. «A Verona manteniamo un aereo in stand-by durante l’alta stagione per garantire la puntualità dei voli», ha spiegato Valeria Rebasti, international market director di Volotea. «La nostra on-time performance a 15 minuti è salita al 72%, in miglioramento di 9,5 punti rispetto all’anno scorso».

La Sardegna cuore dell’attività in Italia 

La Sardegna resta il cuore dell’operazione italiana. «È la nostra principale Osp», ha spiegato Rebasti, «e offriamo quest’anno oltre 1,1 milioni di posti su 36 destinazioni, collegando l’isola con tutta Italia e anche con la Spagna e la Francia». Dal 2021 Volotea opera la continuità territoriale su Olbia-Fiumicino e ha esteso il modello in Francia, dove ha aperto una base a Lourdes per servire la rotta Parigi-Orly, diventando anche partner di tour operator italiani specializzati nei pellegrinaggi.

Sponsorizzazioni, restauri, progetti educativi 

La collaborazione con la filiera turistica (tour operator, agenzie di viaggio e intermediari) è uno dei punti distintivi della compagnia. «È un approccio diverso da quello delle ultra low cost», ha osservato Rebasti. «Volotea è presente sui Gds, i sistemi di prenotazione delle agenzie, e questo ci permette di raggiungere segmenti di mercato diversi».
Volotea punta anche a integrarsi con il tessuto sociale e culturale delle città dove opera. «Abbiamo sponsorizzato il Firenze Jazz Festival e il restauro di alcune aree monumentali delle città dove operiamo, come il balcone di Palazzo San Marco a Venezia», ha raccontato Rebasti. «Abbiamo inoltre promosso progetti educativi come “Tutti a bordo”, che coinvolge scuole elementari di Veneto, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna per insegnare la geografia attraverso le destinazioni servite da Volotea».



ItaliaOggi