VENEZIA (27 ottobre) - Si va verso un concambio di quote fra Regione Friuli Venezia Giulia e Save per portare quest'ultima a gestire l'aeroporto di Trieste-Ronchi dei Legionari. L'ipotesi di lavoro è stata definita oggi a Trieste in un incontro tra il presidente della Save, che gestisce gli aeroporti di Venezia e Treviso, Enrico Marchi, e l'assessore ai Trasporti del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi.
La cooperazione allo studio potrà concretizzarsi attraverso un concambio delle quote - ha spiegato Riccardi - con «sinergie tra le società e scambi azionari», seguendo il modello adottato da Save nella governance societaria dell'aeroporto di Treviso. L'ammontare del concambio di quote tra Save e la società di gestione dell'aeroporto di Trieste, controllata al 100% dalla Regione, sarà concordato tra le due parti dopo aver ricevuto i risultati di una perizia sul valore dello scalo.
Al termine della riunione, Marchi ha parlato di «incontro positivo e promettente. Trieste - ha detto - era un nostro obiettivo da molti anni. Fa piacere - ha sottolineato - che oggi si entri nel vivo, e questo grazie alla Regione Friuli Venezia Giulia». La società che già ora, con gli scali di Venezia e Treviso, rappresenta il terzo polo aeroportuale italiano, vuole crescere in ottica di sistema territoriale.
«La Regione - ha aggiunto Riccardi - conferma la necessità di un'alleanza strategica, e c'è la convinzione che Save sia il partner naturale». Nell'ipotesi di collaborazione, al pubblico rimarrà «il ruolo di garante della qualità del servizio», mentre la gestione dell'aeroporto sarà delegata ai privati. Assieme all'assessore al Bilancio Sandra Savino - ha spiegato Riccardi - saranno fatti i prossimi passi per chiedere una nuova perizia sul valore dell'aeroporto, da cui partire per definire il concambio.
Il presidente di Save ha evidenziato che «al di là delle cifre è importante l'alleanza strategica. Veneto e Friuli Venezia Giulia - ha concluso - hanno molti interessi in comune». Attualmente, il sistema Venezia-Treviso è il terzo hub italiano dopo Roma e Milano, capace, nel 2009, di far viaggiare 8,4 milioni di passeggeri. Nei primi nove mesi del 2010, Venezia e Treviso hanno fatto registrare un traffico in crescita rispettivamente del 2,7% e del 18,8%, rispetto allo stesso periodo del 2009. A Trieste i passeggeri nel 2009 sono stati 700 mila e il periodo gennaio-settembre 2010 ha fatto segnare un calo di traffico del 2,6%. La sinergia tra Venezia-Treviso e Trieste è supportata anche dall'Enac, che si è espresso in tal senso nell'ultimo studio pubblicato sullo stato del sistema degli aeroporti italiani.
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