Thread MXP-LIN: SEA ritira il masterplan attuale di Malpensa


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Ryanair sbraita ma anche se la fusione andrà in porto non potrà certo abbandonare uno dei suoi mercati principali come Milano e BGY che è la sua prima base in Europa continentale.

Quello che potrà accadere è che se verrano alzate le tariffe e otterrà meno sconti, cambierà il suo business model su Milano. E' probabile che senza incentivi verranno chiuse o ridotte tutta una serie di rotte per destinazioni minori o improbabili tipo Lapperanta o simili che potevano reggere solo grazie agli aiuti.

Al contrario è probabile invece un aumento delle presenza e delle frequenze sulle rotte business verso gli aeroporti principali in Europa rotte che stanno in piedi benissimo anche senza incentivi.

E questo è un punto negativo per Easyjet ma anche per le major che operano da Milano perchè Ryanair andrà sempre piu' a pescare nel loro bacino di pax.
 
Ryanair sbraita ma anche se la fusione andrà in porto non potrà certo abbandonare uno dei suoi mercati principali come Milano e BGY che è la sua prima base in Europa continentale.

Quello che potrà accadere è che se verrano alzate le tariffe e otterrà meno sconti, cambierà il suo business model su Milano. E' probabile che senza incentivi verranno chiuse o ridotte tutta una serie di rotte per destinazioni minori o improbabili tipo Lapperanta o simili che potevano reggere solo grazie agli aiuti.

Al contrario è probabile invece un aumento delle presenza e delle frequenze sulle rotte business verso gli aeroporti principali in Europa rotte che stanno in piedi benissimo anche senza incentivi.

E questo è un punto negativo per Easyjet ma anche per le major che operano da Milano perchè Ryanair andrà sempre piu' a pescare nel loro bacino di pax.
Non è così ovvio che il giochetto sia indolore anche per FR. Infatti i pax da MIL servono anche a prendere gli incentivi "dall'altra parte" e quindi per FR il danno derivante dalla chiusura di una rotta è doppio. Inoltre i 300 e passa aerei devono volare da qualche parte, e certo non è pensabile che il network di FR si concentri solo sulle maggiori città business, semplicemente perché in Europa non sono abbastanza.
Insomma, se è solo MIL forse non è un dramma, ma se l'esempio venisse seguito anche da altri in giro per il continente, il business model andrebbe completamente rivisto.
 
http://www.varesenews.it/2015/09/malpensa-express-ingiusto-sospendere-la-fermata-di-saronno/401792/

"....I pendolari di Busto Arsizio si riuniscono in un comitato che appare su giornali e Facebook e grazie all’interessamento di Luca Marsico, consigliere regionale del PDL che si farà portavoce presso l’assessore alle Infrastutture e Mobilità del PDL Alessandro Sorte, dai primi di giugno l’orario viene modificato come segue: ai Malpensa Express diretti a Milano Cadorna delle ore 6.45, 7.45, 8.45 e a quelli da Milano Cadorna delle 17.57, 18.57, 19.57 verso Malpensa viene tolta la fermata di Saronno a favore della fermata di Busto Arsizio....."

è un paese così dove si fanno le cose a ca**o, solo che Saronno è un nodo, Busto una stazione passante!!
 
è un paese dove si fanno gli interessi di chi conta di più, magari i bustocchi ce l'hanno piu lungo dei saronnesi o come si dice ?
 
Airport Handling, accordo con la dnata di Dubai: 30% della società e controllo

Intesa con Dubai National Air Travel Agency, uno dei maggiori fornitori di servizi aerei del mondo che fa parte del Gruppo Emirates, per l'acquisto di una quota con opzione per un altro 40% della società nata nel 2014 che fornisce servizi di trasporto passeggeri, rampa, bagagli e movimentazione per più di 60 compagnie aeree a Malpensa e Linate. Modiano (Sea): "Tappa fondamentale del percorso di risanamento dell’attività di handling gestita fino a settembre 2014 da Sea attraverso la controllata Sea Handling

Dnata - Dubai National Air Travel Agency - uno dei maggiori fornitori di servizi aerei del mondo, ha annunciato di aver raggiunto un accordo con Airport Handling spa per l'acquisto di una quota del 30% della società e avrà anche "un'opzione di acquisto di un'ulteriore quota del 40%".

A renderlo noto è Airport Handling che opera con 1800 dipendenti negli scali di Malpensa eLinate. In base all'accordo, Airport Handling manterrà la sua attuale denominazione così come rimarranno "uguali i termini per i dipendenti". Il completamento dell'acquisizione è soggetto all'approvazione da parte delle autorità italiane e dell'Unione Europea che “dovrebbe essere raggiunto entro la fine di novembre 2015”.

Airport Handling spa ha iniziato a operare nel 2014 a Milano e fornisce una varietà di servizi di trasporto passeggeri, rampa, bagagli e di movimentazione delle merci per più di 60 compagnie aeree a Malpensa e Linate.

"Continuiamo a crescere nelle operazioni internazionali di dnata dove cogliamo le giuste opportunità e i giusti partners. Ogni acquisizione o partnership di cui scegliamo di far parte aggiunge valore al nostro business, alla clientela e agli stakeholders. Le operazioni di Airport Handling rafforzano queste aree" ha dichiarato Stewart Angus, divisional senior vice president delle Operazioni internazionali aeroportuali di dnata. Tiziano Treu, presidente del Trustee, Crowe Horwath Services It, ha spiegato che "il valore dell'acquisizione conferma il corretto valore corrente di Airport Handling".

“L’acquisizione è una tappa fondamentale del percorso di risanamento dell’attività di handling gestita fino a settembre 2014 da Sea attraverso la controllata Sea Handling. Questo percorso come è noto è stato fortemente condizionato dalla necessità di rispondere alle richieste della Commissione Europea ed è culminato con l’accordo tra Sea e le organizzazioni dei lavoratori del luglio 2014 - ha commentato Pietro Modiano, presidente di Sea -. Questo accordo aveva posto le basi per risanare l’attività di handling senza ricorrere ad alcun licenziamento".

"Successivamente, con il conferimento della partecipazione di Airport Handling al trust, Sea è completamente uscita dalla gestione della Società -ha aggiunto -. Ora, uno dei più grandi operatori internazionali riconosce la bontà del lavoro svolto e la solidità delle prospettive di sviluppo di Airport Handling. L’arrivo di dnata garantisce alla società un futuro di successi e ai nostri aeroporti la presenza di un operatore di grande qualità”.

L'operazione segue il recente annuncio da parte di dnata dell'investimento nelle operazioni cargo ad Amsterdam. Negli ultimi cinque anni la società si espansa a livello internazionale con una serie di partnership e acquisizioni. In Europa ha effettuato investimenti in oltre 40 aeroporti in Italia, Regno Unito, Irlanda, Svizzera, Paesi Bassi, Bulgaria, Romania e Repubblica Ceca. Fondata nel 1959, dnata opera in 78 aeroporti in Medio Oriente, Europa, Asia, Africa e Nord America e fornisce assistenza a terra, cargo, viaggi e servizi di catering per oltre 380 compagnie aeree.


http://www.ilgiornale.it/news/handling-1176599.html
 
“Airport Handling non può escludere il sindacato AdL”

L'Associazione dei Lavoratori contesta l'esclusione dal confronto sull'ingresso del nuovo socio privato nell'azienda di handling

«Airport Handling non può avviare trattative senza tenere in conto AdL, primo sindacato tra gli operativi dell’azienda». All’indomani dell’annuncio dell’ingresso di un nuovo socio (la dnata, espressione degli Emirati Arabi Uniti) nella società di Handling di Malpensa e Linate, il sindacato di base AdL si prepara a tornare sulle barricate.

AdL è nata solo un paio di anni fa ed è un sindacato molto battagliero, che si è fatto le ossa proprio nella lotta per la vecchia Sea Handling. È un sindacato di base, anzi una “associazione di lavoratori”, dicono i suoi associati, rivendicando una diversità sostanziale dalle altre sigle. E mentre le altre sigle si muovono ancora con prudenza sulla vicenda del nuovo socio Airport Handling, AdL si prepara a riaprire la battaglia: «Airport Handling ha avviato trattative e incontri senza tenere conto di AdL, che è il primo sindacato tra gli operativi, nel carico/scarico e nei check-in è maggioranza con quasi 200 iscritti» fa notare Francesco Mainardi, operaio aeroportuale, nella segreteria provinciale di AdL. Il messaggio è chiaro: «Se non si coinvolge fin da subito con il sindacato più rappresentativo, alla prima vertenza si ripercuoterà sull’attività aeroportuale».

Una mezza dichiarazione di guerra, dalla sigla che non ha digerito di non esser stata coinvoltea nel primo incontro manager-sindacati, lunedì sera. L’altro punto che AdL solleva fin da oggi è la preoccupazione per l’assetto di proprietà della società: «Noi non abbiamo posizione ideologica, ma crediamo che si debba tenere conto che la proprietà pubblica viene meno, in questo caso. La mano pubblica del Comune di Milano finisce in netta minoranza: dnata ha la maggioranza relative e a quanto si dice avrà un peso determinante nella governance» (già lunedì si parlava di 3 consiglieri d’amministrazione su 5)


E da ultimo, AdL rilancia anche la polemica verso altre sigle: «I volantini dei confederali diffusi oggi dicono: andremo a limitare il dumping sociale. Cosa significa? Dal nostro punto di vista noi diciamo chiaramente che per noi la priprietà è difendere i lavoratori e non arretrare, altro che limitare».


http://www.varesenews.it/2015/09/405430/405430/
 
5 Stelle e sindacato AdL discutono a Roma del trasporto aereo

La "libera associazione di lavoratori" e i grillini si sono già mossi congiuntamente a livello locale, sul tema del lavoro. Pochi giorni fa "summit" a Roma con i parlamentari, sugli scenari del mondo aeroportuale

I sindacalisti della ADL di Malpensa incontrano i parlamentari del Movimento 5 Stelle, per discutere di trasporto aereo e in particolare dello scalo della brughiera (come si dice, con immagine un po’ fuori dal tempo).

La delegazione del trasporto aereo di ADL Varese – composta daFrancesco Mainardi e Carmelo Fotia della segreteria Provinciale e daSalvatore Ferla del Coordinamento Provinciale – il 22 settembre ha incontrato a Roma i parlamentari del Movimento 5 Stelle della Commissione trasporti Camera e Senato Diego De Lorenzis, Marco Scibona, Andrea Cioffi, Arianna Spessoto e la senatrice Vilma Moronesidella commissione ambiente. La “libera associazione di lavoratori” AdL e il Movimento 5 Stelle hanno un legame molto forte anche a livello locale, come dimostrano le iniziative congiunte – parlamentari e alivello territoriale – su alcuni specifici casi legati al lavoro a Malpensa.

Al centro dell’incontro, il nuovo Piano Nazionale degli Aeroporti e le ricadute infrastrutturali , sociali e sul Territorio. «Questo tema che da anni viene sottoposto al vaglio del Parlamento, ha prodotto nel 2015 il nuovo piano nazionale che prevede tre aeroporti strategici intercontinentali: Roma Fiumicino, Milano Malpensa, Venezia. Sicuramente si è condiviso il fatto che il caos e la moltitudine degli aeroporti in Italia, dovuto alla malapolitica degli ultimi decenni, necessita di una seria riorganizzazione dettata oltre che dalle esigenze di mercato e quella della razionalizzazione delle spese anche a quelle dei territori e soprattutto agli interessi dei cittadini fruitori delle infrastrutture aeroportuali». Sindacalisti di base e parlamentari M5S hanno parlato di controlli «per contrastare la possibilità di interessi particolari o di lobby o l’eventualità di fenomeni di illeciti legati a corruzione», di trasparenza degli appalti anche a Malpensa, di garanzie sull’esecuzione dei lavori.

I sindacalisti in particolare hanno portato la loro preoccupazione rispetto all’ipotesi di fare di Malpensa un hub per le merci, una scelta che rischia «di mettere a repentaglio il futuro dei lavoratori degli aeroporti milanesi. In generale, sindacalisti e M5S hanno concordato sulla necessità di «fare fronte comune» per «contrastare iniziative imposte da governi che potrebbero imporre scelte deleterie per la collettività»

http://www.varesenews.it/2015/10/5-...-discutono-a-roma-del-trasporto-aereo/406036/
 
“Perchè un temporale forte ha portato all’allagamento di Malpensa?”

Il deputato grillino Cosimo Petraroli, dopo essersi consultato con il sindacato AdL, ha presentato una interrogazione parlamentare sui danni del maggio scorso. Parla di "responsabilità sicuramente frutto di un’inoculata gestione di denaro pubblico"

«Perché il Terminal 1 si è allagato e ha subito danni pesanti, la scorsa primavera? Perchè non è successo nulla al Terminal 2 e nelle case intorno allo scalo?». Sono le domande dell’interrogazione parlamentare presentate dal deputato varesino del Movimento 5 Stelle Cosimo Petraroli, sui danni subiti da Malpensa a metà maggio scorso.
L’interrogazione discende anche dai rapporti saldi costruiti dal Movimento 5 Stelle con il sindacato di base ADL: «Ci siamo fatti portavoce in Parlamento di alcune segnalazioni ricevute dall’associazione dei lavoratori ADL di Varese in merito ai danni subiti dall’aeroporto di Malpensa il 15 maggio scorso a seguito di un forte temporale» spiega l’onorevole Petraroli., che ha visionato documentazione e articoli di giornale sull’evento della primavera scorsa, che fece indubbiamente notizia, tra saloni allagati, ascensori fermi a Cargo City.

«L’aeroporto di Malpensa è un’infrastruttura pubblica che stata oggetto di
un recentissimo ampliamento e restyling costato oltre 330 milioni di euro.
Le infiltrazioni d’acqua hanno danneggiato interi uffici e attività commerciali rendendo il camminamento impraticabile, lo smistamento bagagli ed intere aree aeroportuali agli imbarchi e al check-in sono state investite da abbondanti scrosci d’acqua. Ancor piu’ grave e’ stato il distacco di una parte del soffitto nella zona “arrivi” che miracolosamente non ha investito nessun viaggiatore, soprattutto se si pensa che il crollo è avvenuto in una parte del soffitto non direttamente colpito dalla pioggia. Tali crolli – dice l’onorevole Petraroli – hanno scoperto alcune zone dalle quali sono fuoriusciti cavi elettrici in tensione, numerosi sono stati gli interventi dei vigili del fuoco per riportare le zone in sicurezza».
Petraroli vuole approfondire le responsabilità sul fatto: «Pur riconoscendo la portata meteorologica del 15 maggio, alcune domande sorgono spontanee; a chi sono imputabili tali responsabilità sicuramente frutto di un’inoculata gestione di denaro pubblico?». L’onorevole pentastellato parla di «silenzio istituzionale” che riguarda anche i vertici Sea e il Comune di Milano (principale azionista), che «hanno fatto fronte comune giustificando i crolli un qualcosa di imputabile esclusivamente all’evento atmosferico». In particolare, AdL e Petraroli richiamano il fatto che nè il Terminal 2 (di più vecchia costruzione) nè tantissimi edifici residenziali nei popolosi Comuni intorno all’aeroporto hanno subito danni così gravi. Come a dire – implicitamente – che l’anomalia sono proprio i lavori svolti al T1.
di Roberto Morandi roberto.morandi@varesenews.it
Pubblicato il 02 ottobre 2015

 
Il progetto, contestato, per una nuova strada a Ovest di Milano

Vigevano-Malpensa, la superstrada della discordia

In fondo la questione è sempre quella. Qual è la nostra idea di progresso? Costruire nuove strade, o valorizzare il territorio? Snellire il traffico, favorire i collegamenti oppure preservare quel poco di campagna che è rimasta, combattere la cementificazione selvaggia, fermare il consumo di suolo. Stabilito questo il resto viene di conseguenza. E i casi concreti in cui mettere alla prova la nostra idea di progresso sono sempre tanti. L’ultimo in ordine di tempo riguarda un progetto di cui si parla da un decennio almeno, il progetto Anas di una superstrada che colleghi Vigevano all'aeroporto di Malpensa.

La novità è che in estate il Comitato interministeriale di programmazione economica (Cipe) ha finanziato il progetto con 118 milioni di euro e adesso la Regione Lombardia è intenzionata ad aprire i cantieri entro fine anno. Questo mentre sul territorio una parte di sindaci dei Comuni attraversati dall'arteria e un nutrito numero di cittadini si oppone alla realizzazione dell’opera, ritenendola sovradimensionata, dannosa per il territorio e soprattutto per il comparto agricolo.

LE CRITICHE
«Il collegamento viabilistico Vigevano-Albairate-Magenta-Malpensa interessa un territorio pregiato dal punto di vista agricolo, caratterizzato da cascine secolari. Un modello aziendale sviluppato nel corso di secoli, con vasti apprezzamenti di terreno coltivati e irrigui e grande cura dei passaggi agrari» si legge in una relazione tecnica fitta di osservazioni sottoscritta da decine di produttori agricoli della zona. «La nuova strada interromperebbe la continuità dei campi, mettendo a rischio il sistema di irrigazione di rogge e campanili tipico di quest’area; consumerebbe ettari di suolo agricolo strappandolo alle aziende; e sconvolgerebbe il sistema di strade interpoderali che oggi vengono sfruttate per un turismo di prossimità tra le cascine e i campi» spiega la relazione. «Il progetto Anas è obsoleto. E l’aeroporto di Malpensa è stato fortemente ridimensionato» per cui non si giustificherebbero investimenti ulteriori per i collegamenti. Questo quel che sostiene chi si oppone al progetto.

I SOLDI DEL CIPE
Chi invece lo appoggia spiega che la strada è necessaria per liberare i paesi dell’area dal traffico insostenibile con evidenti ricadute sull’economia della zona. La Regione fa presente che i soldi del Cipe o si spendono subito o vengono persi. Osservazione contestata dalle associazioni ambientaliste e non solo. Arianna Censi, consigliere delegato alla mobilità della Città metropolitana di Milano, ha presentato un piano alternativo che ridurrebbe da 23 a soli 6 i chilometri di strade da costruire ex-novo, riqualificando invece strade statali e provinciali già esistenti. Un progetto che a detta di chi lo propone eviterebbe di sconfinare dentro il parco del Ticino, farebbe risparmiare soldi e a livello di traffico porterebbe gli stessi risultati. Il problema tecnico a quanto pare stare tutto nel fatto che i soldi del Cipe sono stati stanziati per la nuova superstrada, non per progetti alternativi.

Il che fa tornare la discussione al punto iniziale: quale è la nostra idea di progresso? Costruire per costruire, perché ci sono i soldi e l'economia va fatta girare. O pensare delle alternative che tengano presente il necessario sviluppo delle infrastrutture, ma siano coerenti con la protezione ambientale. Anche perché di nuove, faraoniche, strade forse non c’è proprio tanto bisogno. Un rapporto Aiscat sul traffico delle due ultime arterie inaugurate intorno a Milano, la Brebemi e la tangenziale esterna A58 è impietoso: su 70mila veicoli al giorno previsti dai costruttori si arriva a stento a 30mila.

http://www.touringclub.it/notizie-di-viaggio/vigevano-malpensa-la-superstrada-della-discordia
 
FedEx triplica la piattaforma di Malpensa

Mercoledì 07 Ottobre 2015 13:03

L'integratore statunitense ha iniziato i lavori per l'espansione del centro di smistamento nella cargocity lombarda, che diventerà il suo terzo hub europeo. Un investimento di quindici milioni di euro.

Malpensa FedEx esterno renderingLa nuova struttura avrà una superficie di 35mila metri quadrati e sarà dotata di attrezzature automatizzate per lavorare i pacchi. L'area coperta sarà di 15mila metri quadrati dedicati alla lavorazione della merce e mille metri quadrati per gli uffici, mentre 20mila metri quadrati all'aperto serviranno per le manovre e la sosta dei camion. L'impianto sarà operativo nell'estate 2016 e sarà il terzo per dimensioni in Europa, dopo Parigi e Colonia. FedEx ha un volo diretto tra Malpensa e Memphis, negli Stati Uniti. Nel nuovo impianto lavoreranno 200 persone, che movimenteranno 20mila spedizioni al giorno.
Questa opera rientra in un più ampio programma d'investimenti della Sea per la Cargocity, che dovrebbe raddoppiare la capacità annuale dello scalo, portandola a un milione di tonnellate entro i prossimi due anni, con un investimento di cento milioni di euro. L'espansione della cargocity consisterà nella costruzione di tre magazzini da 15mila metri quadrati ciascuno, che si aggiungono ai due attuali di 20mila metri quadrati. La Sea dichiara che nei primi otto mesi del 2015, il traffico merci di Malpensa è aumentato dell'8,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

http://www.trasportoeuropa.it/index...527-fedex-triplica-la-piattaforma-di-malpensa
 
Ma invece si sa più nulla del completamento dell'anello attorno a MXP, tra Vanzaghello e Cardano al Campo/autostrada Pedemontana?
 
FedEx triplica la piattaforma di Malpensa

Mercoledì 07 Ottobre 2015 13:03

L'integratore statunitense ha iniziato i lavori per l'espansione del centro di smistamento nella cargocity lombarda, che diventerà il suo terzo hub europeo. Un investimento di quindici milioni di euro.

Malpensa FedEx esterno renderingLa nuova struttura avrà una superficie di 35mila metri quadrati e sarà dotata di attrezzature automatizzate per lavorare i pacchi. L'area coperta sarà di 15mila metri quadrati dedicati alla lavorazione della merce e mille metri quadrati per gli uffici, mentre 20mila metri quadrati all'aperto serviranno per le manovre e la sosta dei camion. L'impianto sarà operativo nell'estate 2016 e sarà il terzo per dimensioni in Europa, dopo Parigi e Colonia. FedEx ha un volo diretto tra Malpensa e Memphis, negli Stati Uniti. Nel nuovo impianto lavoreranno 200 persone, che movimenteranno 20mila spedizioni al giorno.
Questa opera rientra in un più ampio programma d'investimenti della Sea per la Cargocity, che dovrebbe raddoppiare la capacità annuale dello scalo, portandola a un milione di tonnellate entro i prossimi due anni, con un investimento di cento milioni di euro. L'espansione della cargocity consisterà nella costruzione di tre magazzini da 15mila metri quadrati ciascuno, che si aggiungono ai due attuali di 20mila metri quadrati. La Sea dichiara che nei primi otto mesi del 2015, il traffico merci di Malpensa è aumentato dell'8,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

http://www.trasportoeuropa.it/index...527-fedex-triplica-la-piattaforma-di-malpensa

In verità FX da MXP non ha solo 1 volo su MEM:

FX 08032 MXP-VCE ATR72F
FX 05054 MXP-CDG-MEM B77F
FX 05238 MXP-CDG-MEM A300F
FX 00007 DXB-MXP-MEM B77F
FX 05233 MXP-CDG-MEM A300F
 
FedEx triplica la piattaforma di Malpensa

Mercoledì 07 Ottobre 2015 13:03

L'integratore statunitense ha iniziato i lavori per l'espansione del centro di smistamento nella cargocity lombarda, che diventerà il suo terzo hub europeo. Un investimento di quindici milioni di euro.

Malpensa FedEx esterno renderingLa nuova struttura avrà una superficie di 35mila metri quadrati e sarà dotata di attrezzature automatizzate per lavorare i pacchi. L'area coperta sarà di 15mila metri quadrati dedicati alla lavorazione della merce e mille metri quadrati per gli uffici, mentre 20mila metri quadrati all'aperto serviranno per le manovre e la sosta dei camion. L'impianto sarà operativo nell'estate 2016 e sarà il terzo per dimensioni in Europa, dopo Parigi e Colonia. FedEx ha un volo diretto tra Malpensa e Memphis, negli Stati Uniti. Nel nuovo impianto lavoreranno 200 persone, che movimenteranno 20mila spedizioni al giorno.
Questa opera rientra in un più ampio programma d'investimenti della Sea per la Cargocity, che dovrebbe raddoppiare la capacità annuale dello scalo, portandola a un milione di tonnellate entro i prossimi due anni, con un investimento di cento milioni di euro. L'espansione della cargocity consisterà nella costruzione di tre magazzini da 15mila metri quadrati ciascuno, che si aggiungono ai due attuali di 20mila metri quadrati. La Sea dichiara che nei primi otto mesi del 2015, il traffico merci di Malpensa è aumentato dell'8,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

http://www.trasportoeuropa.it/index...527-fedex-triplica-la-piattaforma-di-malpensa

Ottima notizia
 
A che punto sono invece i lavori per il collegamento ferroviario T1 - T2? Esiste una discussione esclusivamente su quello?
 
Stato
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