Thread Linate & Malpensa dal 16 maggio


Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
Avrebbe dovuto rimanere segreta ancora per qualche tempo, ma ormai la notizia è trafugata, quindi inutile continuare a tacere.
Dunque: aumenti rilevanti delle tariffe a Linate, poi chiunque riesca a spuntare nuovi slot sia benvenuto (sempre che riesca poi a manenerli, a pagarli, a farseli pagare dai passeggeri).
Operazione a costo zero per Sea e per il Comune, nessuna legge ad hoc, ma solo ed esclusivamente il ristabilimento del valore dei servizi in base alla collocazione zonale nel territorio urbano.


E visto che a questo punto ai condomini del 3d rimarrà ben poco da sbraitare contro gli amministratori (del condominio, s'intende :) ) , lascio uno spunto di discussione:
chi decise, ai tempi, che Linate dovesse essere più ecoomica di Malpensa?

Non credo di aver capito: cosa é trafugato? Di che tariffe stai parlando per LIN? Come si "spuntano" i nuovi slot?
Puoi spiegare per favore?
 
Non credo di aver capito: cosa é trafugato? Di che tariffe stai parlando per LIN? Come si "spuntano" i nuovi slot?
Puoi spiegare per favore?

che le tariffe di scalo (diritti, centralizzate, ecc.) di LIN sono più bassi che MXP, quindi per un vettore risulta più economico operare su LIN.
 
E' stato dimostrato proprio su questo forum che le tariffe LIN/MXP sono più o meno alla pari, sono lievemente inferiori a LIN ma di pochissimo (mi pare fu proprio CMB a postare il link a un pdf, ma non sono sicuro).

Cosa si intende aumentare le tariffe a LIN? Aumentarle del 5% non avrebbe alcun senso, sarebbe una inezia, sia almeno un raddoppio o un triplicamento delle tariffe così sì che vediamo chi resta a Linate...
 
Come si "spuntano" i nuovi slot?

Con qualche campagna di stampa venduta come sponsorizzazoine della nota lobby.
Comununque è oramai una operazione blindata, voleranno coltelli tra gli u.i. e tanti si faranno male,
ma trionferà inevitabilmente - e finalmente- il Mercato.



Cosa si intende aumentare le tariffe a LIN? Aumentarle del 5% non avrebbe alcun senso, sarebbe una inezia, sia almeno un raddoppio o un triplicamento delle tariffe così sì che vediamo chi resta a Linate...

Hai colto il punto.
Con progressione, chiaramente (è obbligatorio, e nello stesso tempo anche utile, al progetto parallelo).


Quando qualcuno se ne accorgerà (che la storia si ripete, ma al contrario), sai che risate...
 
Il fatto che l'antitrust chieda di aumentare gli slot a Linate mi sembra un bene, ma non capisco quanto lo possa essere per Malpensa.
Alla fine ancora non si capisce se questi due aeroporti possono convivere o no in maniera "pacifica"...considerando che c'è anche Orio che rompe non poco...
Ho visto nei post precedenti citare Arrigo. Oggi ho visto un altro suo articolo dove si "imbroda" per le parole di Catricalà...Eccolo



ALITALIA/ Brava Antitrust, così da Linate può rinascere la concorrenza…
Ugo Arrigo venerdì 22 maggio 2009


Commentiamo con particolare soddisfazione la posizione illustrata l’altro ieri in audizione parlamentare dal Presidente dell’Autorità garante delle concorrenza Catricalà circa la necessità di rivedere la regolamentazione amministrativa che limita la capacità dell’aeroporto di Linate al fine di permettere maggiori livelli di traffico e ripristinare condizioni di concorrenza.

Si tratta di una richiesta, riconfermata da una segnalazione dell’Autorità al Governo, al Parlamento e agli organismi tecnici di regolazione, che riflette pienamente quanto avevamo avuto occasione di scrivere su ilsussidiario.net già il 19 gennaio scorso, ad appena una settimana dal decollo della nuova Alitalia:

«A seguito dell’apertura di Malpensa e al fine di sostenere a Malpensa l’hub di Alitalia, la capacità (di Linate) è stata drasticamente limitata per via regolamentare dal 1998 in avanti. A partire dal 2001, con l’entrata in vigore del decreto Bersani bis, l’aeroporto di Linate è stato limitato a 18 movimenti (atterraggi o decolli) l’ora, i quali implicano circa 280 movimenti massimi al giorno (140 partenze e altrettanti arrivi). Nel 1997, ultimo anno di esercizio prima dell’inaugurazione di Malpensa, i movimenti medi giornalieri su Linate furono quasi 200 in più rispetto a quelli attualmente possibili a causa della restrizione regolamentare.

[…] Si evidenzia come il 42% della capacità aeroportuale utilizzata sino al 1997 sia stata congelata dalla restrizione del numero dei voli realizzata dal decreto Bersani bis a partire dall’anno 2001. […] Ha senso conservare un aeroporto utilizzato solo al 50% per permettervi una posizione quasi monopolista della nuova Alitalia e per impedire l’arrivo di nuova offerta di collegamenti che accrescerebbe la concorrenza e i traffici? La risposta è evidentemente negativa: Linate fu limitato per permettere l’hub Alitalia di Malpensa ma, poiché Alitalia ci ha ripensato e ha chiuso l’hub, la limitazione regolamentare su Linate cessa di motivazione e dovrebbe essere soppressa. La battaglia chiave delle autorità lombarde per il rilancio del sistema aeroportuale è […] la richiesta […] di abrogare il decreto Bersani bis che ha ristretto dal 2001 la capacità dell’Aeroporto di Linate».

Questa posizione era stata ribadita ancora nel contributo di lunedì 18 maggio: «Il sistema aeroportuale milanese potrà recuperare totalmente i livelli precedenti il dehubbing solo affiancando al prevedibile recupero parziale di Malpensa anche la modifica degli attuali vincoli di capacità che limitano i voli su Linate. Questi vincoli, che riducono di oltre il 40% le possibilità di decollo e atterraggio giornaliere, furono stabiliti per evitare che i competitori di Alitalia potessero inserirsi a Linate in sostituzione dei voli che Alitalia stava trasferendo a Malpensa. Furono decisi per “proteggere” il trasloco di Alitalia a Malpensa e sostenere il nuovo hub ma ora che Alitalia vi ha spontaneamente rinunciato essi non hanno più senso e, dopo la fusione di Alitalia con AirOne, generano l’effetto perverso di rendere Linate un monopolio del nuovo vettore creando grave danno ai consumatori, allo sviluppo territoriale e alla stessa gestione di Sea».

Fa quindi molto piacere leggere nel comunicato stampa dell’antitrust: «Il limite amministrativo dei 18 movimenti orari rappresenta oggi una ingiustificata restrizione concorrenziale alla luce della fusione Alitalia-AirOne. Un innalzamento amplierebbe l’offerta sullo scalo, consentendo di migliorare le condizioni di contendibilità su tutte le rotte domestiche che originano dallo scalo milanese.

[…] Secondo l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato un provvedimento di innalzamento del limite alla movimentazione oraria, anche inferiore ai 32 movimenti orari tecnicamente possibili, per tenere conto di eventuali altri vincoli infrastrutturali e ambientali, consentirebbe il perseguimento di benefici sia per lo sviluppo della concorrenza nello scalo, assecondandone le prospettive di sviluppo, sia per i consumatori finali, che vedrebbero ampliata l’offerta di collegamenti da Linate».

Particolarmente condivisibile e pienamente coerente con i nostri contributi su ilsussidiario.net è anche l’analisi formulata nella segnalazione inviata dall’Autorità al Governo: «L’attuale fissazione in via amministrativa della capacità operativa di Linate, risalente al 2001, ha come premessa fondamentale il rapporto funzionale fra gli aeroporti di Linate e di Malpensa, ed è riconducibile alla ripartizione del traffico aereo sul sistema aeroportuale di Milano, cui tali scali appartengono insieme a quello di Bergamo-Orio al Serio.

[…] L’obiettivo […] era quello di assicurare il pieno dispiegamento delle potenzialità di sviluppo dello scalo di Malpensa come aeroporto hub e, al contempo, identificare l'aeroporto di Linate quale infrastruttura per collegamenti point to point, limitandone conseguentemente i collegamenti operabili per tipologia e quantità. Sulla base di tali premesse, nel 2001 il traffico massimo operabile sul sistema milanese è stato fissato in non più di 120 movimenti l’ora e ne sono stati assegnati 70 a Malpensa, 18 a Linate e i rimanenti 32 a Orio al Serio.

In particolare, l’identificazione del limite ai movimenti orari per lo scalo di Linate - aeroporto che nel 1997, in assenza di alcuna regolamentazione, ha raggiunto un volume di traffico di poco inferiore ai 15 milioni di passeggeri - è stata nel tempo oltremodo controversa. A fronte di una capacità fisica teorica massima della pista riconosciuta dalla Commissione nel 2004 pari a 32 movimenti l’ora, la capacità è stata in un primo momento limitata […] in 13 movimenti orari nelle ore di punta (e) successivamente […] a 18 movimenti orari».

Che senso economico vi è a limitare l’utilizzo di un aeroporto con capacità tecnica di 32 movimenti orari a 13 o 18 movimenti, determinando un sottoutilizzo del 60% nel primo caso e di oltre il 40% nel secondo? L’unica motivazione ragionevole, ma non condivisibile in un’ottica di libero mercato, era quella di voler favorire lo sviluppo di Malpensa. Le motivazioni dichiarate furono tuttavia differenti, come ricorda la stessa Autorità nella segnalazione dell’altro ieri: «In parte per ragioni attinenti ai vincoli imposti al centro di controllo del traffico della zona di Milano e in parte in ragione della limitata capacità dell’aerostazione».

Si trattava tuttavia di motivazioni molto deboli, dato che: (a) la capacità del centro di controllo del traffico della zona di Milano era da intendersi riferita all’insieme dei tre aeroporti considerati, quindi a 120 movimenti orari totali e non alla loro ripartizione; (b) riguardo alla limitata capacità dell’aerostazione di Linate essa sussisteva anche prima del 1998, quando l’aeroporto soddisfaceva una domanda di quasi 15 milioni di passeggeri all’anno, non essendosi certo rimpicciolita l’aerostazione dopo l’inaugurazione di Malpensa.

Poiché Linate e Orio al Serio hanno entrambi una sola pista utilizzabile per il traffico commerciale sono intuitivamente equivalenti dal punto di vista della capacità di decollo/atterraggio e, infatti, a fronte dei 30 movimenti orari per i quali Orio è sempre stato autorizzato, la Commissione Europea ha accertato nel 2000, inviando osservatori indipendenti, una capacità tecnica massima simile per Linate e pari a 32 movimenti orari.

È interessante notare come la pianificazione del traffico sui tre aeroporti abbia da un lato generato un eccesso di domanda, poiché a Linate tutti gli slot sono assegnati e vi è una lunga lista d’attesa di compagnie desiderose di aprire nuovi collegamenti, mentre dall’altro vi è eccesso di offerta, dato che la capacità regolata di Malpensa è ora utilizzata solo per il 45% e quella di Orio per il 35%.

La limitazione amministrativa della capacità di Linate rappresenta per l’antitrust un’ingiustificata restrizione alla concorrenza dato che «i dati di traffico e la lista di domande di slot regolarmente inevasa da Assoclearance in occasione dell’inizio di ogni stagione IATA dimostrano fattualmente come le fissazioni regolamentari dei limiti di capacità oraria di Linate siano avvenute ad un livello di gran lunga inferiore non solo alla capacità teorica della pista, ma anche rispetto ad una domanda sempre crescente da parte dei vettori.

[…] La fissazione per via amministrativa di un tetto ai movimenti all’ora per i voli di linea, funzionale ad una precisa scelta di ripartizione del traffico fra gli scali del sistema aeroportuale milanese, senza che questo limite trovi riscontro puntuale nella capacità teorica dell’aeroporto, determina pertanto la presenza di domanda inevasa e preclude credibili entrate di nuovi operatori sulle rotte aventi come origine o destinazione Linate, anche in considerazione delle rigidità indotte dai diritti di grandfather esistenti, tutelati dalla normativa sugli slot».

La situazione concorrenziale sull’aeroporto di Linate è inoltre drammaticamente peggiorata sulle rotte nazionali dopo l’aggregazione operativa di Alitalia e AirOne a metà gennaio scorso, determinando su molti collegamenti posizioni monopolistiche del nuovo vettore, come illustrato nel grafico seguente.

Arrigo_22mag09.jpg


Solamente nei casi di Catania e Cagliari le quote aggregate di Alitalia e AirOne si mantengono al di sotto del limite del 60% che l’antitrust aveva posto al momento di autorizzare l’acquisizione di Volare da parte di Alitalia (e che nel caso più recente non ha potuto reiterare per effetto delle norme anti-antitrust contenute nel decreto salvAlitalia di fine settembre 2008). Prima dell’aggregazione, per contro, solo su una rotta significativa la vecchia Alitalia deteneva (di poco) una quota superiore al 60% ed era la Linate-Fiumicino.

Riuscirà l’antitrust a convincere il Governo a togliere i vincoli su Linate, permettendo un incremento dell’offerta di collegamenti e il ripristino della concorrenza? Abbiamo diversi motivi per dubitarne e i commenti critici alla posizione dell’antitrust formulati a caldo dal regolatore tecnico Enac e da Assoclearence confermano il sospetto che l’Autorità abbia sì demolito un cancello ma aprendo in realtà una strada irta di ostacoli. Se infatti si riaprisse Linate si demolirebbe il pilastro principale sul quale è stata costruita tutta l’operazione Cai.
 
Ultima modifica da un moderatore:
Gli agenti di viaggi su Alitalia: "Roma scelta giusta"


Promossa a pieni voti. Mentre la decisione di Alitalia di posizionarsi a Fiumicino come hub di riferimento continua a fare discutere, la scelta trova il consenso degli agenti di viaggi italiani. Nel servizio che sarà pubblicato sul numero 44 di TTG Italia, in distribuzione e online da lunedì, il trade analizza i vantaggi dell'operazione, con attese di incremento traffico e di richieste, anche grazie alle nuove rotte della compagnia, che guardano all'Europa dell'Est, alla Cina e al Sud America. "L'intenzione di Alitalia di investire sull'aeroporto di Fiumicino era nell'aria - sintetizza il concetto Roberta Bampa, titolare dell'agenzia romana Travelshop 2 - ma, ora che è ufficiale, siamo ovviamente molto contenti". Secondo i dettaglianti, infatti, è evidente la centralità dell'aeroporto di Fiumicino e importanti vengono considerati gli annunci delle nuove operazioni. I progetti di Alitalia sull'aeroporto romano, inoltre, prevedono la creazione di un terminal dedicato al vettore e alle compagnie partner in SkyTeam ed ulteriori investimenti per la rotta Roma-Milano.
 
TUTTI PAZZI PER LINATE !!!

22/05/2009 - 10:00
Liberalizzazione slot su Linate: i vettori sono pronti
Tra i nomi Air Italy, Lufthansa Italia, Meridiana


Slot a Linate, le compagnie sono già pronte. Qualora venissero assegnati nuovi slot sullo scalo, superando il limite dei 18 movimenti/ora, Air Italy nel giro di una settimana partirebbe con un regolare servizio di linea Linate-Fiumicino, 16 voli al giorno, 8 da Milano e altrettanti da Roma, come già riportato ieri su questa agenzia di stampa a seguito della conferenza di Torino. Secondo quanto risulta a Il Sole-24 Ore di oggi, anche Lufthansa Italia, nel caso di una liberalizzazione degli slot su Linate, si dice pronta "a operare sulla tratta Linate-Fiumicino in qualsiasi momento". La navetta Linate-Fiumicino è attualmente servita in regime di monopolio da Cai e interessa molti vettori, che, dal canto loro, qualora venisse innalzata la capacità oraria di Linate, pensano anche ad altri piani. British Airways, secondo quanto riporta il quotidiano, lascia intendere che potrebbe usare i nuovi slot per aumentare i collegamenti tra Linate e Londra. Nel caso di Wind Jet, invece, fonti della compagnia fanno sapere che "se avremo nuovi slot incrementeremo immediatamente i voli da Linate verso Catania e Palermo".
Anche easyJet guarda con interesse allo scalo milanese. E il vettore, qualora l'aeroporto potesse ospitare più voli, è intenzionato a "mantenere la promessa di investire a Linate e creare posti di lavoro".
Dal canto suo, Giani Rossi, a.d. di Meridiana-Eurofly asserisce: "Se a Linate le regole cambieranno il nostro gruppo è intenzionato a offrire più collegamenticon Roma Fiumicino, verso il Sud Italia (Napoli, Palermo, Catania, Bari) e anche con Parigi".

(Guidaviaggi)

Riassumendo,

- Lufthansa Italia
- Air Italy
- British Airways
- Meridiana
- Eurofly
- Windjet

sarebbero subito disposte ad aumentare significativamente le proprie operazioni dal Forlanini...
 
British Airways, secondo quanto riporta il quotidiano, lascia intendere che potrebbe usare i nuovi slot per aumentare i collegamenti tra Linate e Londra.

Siamo alla follia.

Le statistiche CAA parlano chiaro: LIN-LHR a Aprile ha viaggiato con una media di 42 pax/volo, dato comprensivo di BA+AZ, ma viste le cifre è difficile che BA oggi ci stia guadagnando su questa tratta. E pensano di incrmentarla :clown:
 
ALITALIA/ Brava Antitrust, così da Linate può rinascere la concorrenza…
Ugo Arrigo
venerdì 22 maggio 2009
Professore, ma che vuole?
Concorrenza da Linate?

Mai sentito parlare di beni succedanei, magari alla terza lezione di microeconomia? A che cosa servirebbe la concorrenza? A impedire prezzi troppo alti da LIN? I prezzi dei voli da LIN e da MXP sono praticamente identici, perché se si alza il prezzo a LIN il traffico si sposta immediatamente a MXP e BGY. Quindi il problema non esiste se non in teoria. Provare a prenotare per credere.

In compenso le residue speranze lombarde di avere voli intercontinentali, come li hanno TUTTI i principali centri finanziari del mondo, poggiano sulla possibilità di riempire gli aerei con passeggeri in connessione, questo è vero oggi come lo era nel 1998 e lo sarà nel 2015. Riaprire LIN vuol dire spostare da MXP voli a corto-medio raggio indispensabili per avere quelli a lungo raggio. Questo è l' obiettivo romanocentrico che gli accademici a nolo non vogliono o non sanno capire, perché non capiscono un cazzo di trasporto aereo.

E se proprio si vuole avere più concorrenza a Linate, un obiettivo che di per sé non vale nulla, ma va verificato comparando le tariffe sui 3 apt lombardi, bisogna intervenire direttamente sulla quota di mercato del monopolista. E poi non prendiamoci per il culo, un anno fa o due sulla LIN-FCO i prezzi erano altissimi perché la concorrenza era di facciata, in un duopolio sfacciatamente collusivo.

E' inammissibile che in una città dalle forse troppe Università nessun chiarissimo Professore scriva qualcosa che sia un po' più che elementare, anzi poco più dell' asilo.

Prima Catricalà accetta passivamente una legge che esenta dall' Antitrust la fusione Alitalia - AirOne e poi bisogna ammazzare Malpensa per risolvere un problema che non esisteva. Ma siamo seri!

A proposito di concorrenza, dov' è la concorrenza a Fiumicino, anzi a Roma, dove Ciampino è chiuso a chiave e manca lo sfogo di MXP e BGY che c' è a Milano? A Fiumicino, anzi a Roma, è molto difficile ottenere slot, dunque A ROMA LA CONCORRENZA NON ESISTE, ma stranamente non se ne accorge nessuno, perché non fa comodo (ad Alitalia, al Governo, alle Autorità compiacenti) accorgersene.

Catricalà raddrizzi la schiena, faccia vedere che ha le palle e dica che

ALITALIA DEVE CEDERE SLOT A LINATE

Tutta la storia slot è una puttanissima manfrina per fottere Lufthansa e garantire il monopolio alla compagnia di bandiera, Air France.
Chapeau comunque alla capacità di rinsaldare un monopolio predicando contro il monopolio. Cambiare tutto perché non cambi niente.

Peccato che a Milano solo Mourinho possa dire: "Io non sono mica un pirla".
 
Avrebbe dovuto rimanere segreta ancora per qualche tempo, ma ormai la notizia è trafugata, quindi inutile continuare a tacere.
Dunque: aumenti rilevanti delle tariffe a Linate, poi chiunque riesca a spuntare nuovi slot sia benvenuto (sempre che riesca poi a manenerli, a pagarli, a farseli pagare dai passeggeri).
Operazione a costo zero per Sea e per il Comune, nessuna legge ad hoc, ma solo ed esclusivamente il ristabilimento del valore dei servizi in base alla collocazione zonale nel territorio urbano.
Bevuto pesante, insieme a chi ti ha passato il segreto?

Le tariffe dei servizi aeroportuali si concordano con Enac tramite il contratto di programma, un malloppo di centinaia di pagine in cui le singole voci traffarie vengono determinate secondo griglie di rigida codificazione. Come in tutte le cose c'è un margine di discrezionalità che, nell'ambito di un'eventuale revisione che non sarebbe in vigore prima di un lustro, potrebbe portare da MXP che costa il 10% in più a LIN che costa il 5% in più: è palese che differenze del genere non scoraggerebbero nessun titolare di slot a LIN dall'utiliuzzarlo, a maggior ragione se si tratta di vettori famelici come IV e I9. E' altrettanto palese che differenze cospicue come quelle che lasci immaginare si giustificherebbero esclusivamente con una mole di investimenti su LIN tali da demolire il terminal, ricostruirlo da capo e allungare la pista. Non mi paiono in cantiere.
chi decise, ai tempi, che Linate dovesse essere più ecoomica di Malpensa?
Enac di concerto con Sea, nel rispetto del contratto di programma. Non c'è nessun complotto misterioso, eviterei l'arrampicata sugli specchi per difendere l'indifendibile.
 
Professore, ma che vuole?
Concorrenza da Linate?

Mai sentito parlare di beni succedanei, magari alla terza lezione di microeconomia? A che cosa servirebbe la concorrenza? A impedire prezzi troppo alti da LIN? I prezzi dei voli da LIN e da MXP sono praticamente identici, perché se si alza il prezzo a LIN il traffico si sposta immediatamente a MXP e BGY. Quindi il problema non esiste se non in teoria. Provare a prenotare per credere.

In compenso le residue speranze lombarde di avere voli intercontinentali, come li hanno TUTTI i principali centri finanziari del mondo, poggiano sulla possibilità di riempire gli aerei con passeggeri in connessione, questo è vero oggi come lo era nel 1998 e lo sarà nel 2015. Riaprire LIN vuol dire spostare da MXP voli a corto-medio raggio indispensabili per avere quelli a lungo raggio. Questo è l' obiettivo romanocentrico che gli accademici a nolo non vogliono o non sanno capire, perché non capiscono un cazzo di trasporto aereo.

E se proprio si vuole avere più concorrenza a Linate, un obiettivo che di per sé non vale nulla, ma va verificato comparando le tariffe sui 3 apt lombardi, bisogna intervenire direttamente sulla quota di mercato del monopolista. E poi non prendiamoci per il culo, un anno fa o due sulla LIN-FCO i prezzi erano altissimi perché la concorrenza era di facciata, in un duopolio sfacciatamente collusivo.

E' inammissibile che in una città dalle forse troppe Università nessun chiarissimo Professore scriva qualcosa che sia un po' più che elementare, anzi poco più dell' asilo.

Prima Catricalà accetta passivamente una legge che esenta dall' Antitrust la fusione Alitalia - AirOne e poi bisogna ammazzare Malpensa per risolvere un problema che non esisteva. Ma siamo seri!

A proposito di concorrenza, dov' è la concorrenza a Fiumicino, anzi a Roma, dove Ciampino è chiuso a chiave e manca lo sfogo di MXP e BGY che c' è a Milano? A Fiumicino, anzi a Roma, è molto difficile ottenere slot, dunque A ROMA LA CONCORRENZA NON ESISTE, ma stranamente non se ne accorge nessuno, perché non fa comodo (ad Alitalia, al Governo, alle Autorità compiacenti) accorgersene.

Catricalà raddrizzi la schiena, faccia vedere che ha le palle e dica che

ALITALIA DEVE CEDERE SLOT A LINATE

Tutta la storia slot è una puttanissima manfrina per fottere Lufthansa e garantire il monopolio alla compagnia di bandiera, Air France.
Chapeau comunque alla capacità di rinsaldare un monopolio predicando contro il monopolio. Cambiare tutto perché non cambi niente.

Peccato che a Milano solo Mourinho possa dire: "Io non sono mica un pirla".


Quoto in tutto, tranne che sul primo capoverso.
Non è purtroppo vero che la domanda dei voli da Linate (tipicamente business) sia così elastica al prezzo, in particolare quella su FCO, altrimenti i voli da MXP sarebbero pieni e quelli da LIN vuoti.

Purtroppo però la realtà dice che LHI vola sotto il 30% di riempimento e U2 ha su FCO i propri LF più bassi in assoluto tra tutte le destinazioni servite da MXP.
 
Professore, ma che vuole?
Concorrenza da Linate?

Mai sentito parlare di beni succedanei, magari alla terza lezione di microeconomia? A che cosa servirebbe la concorrenza? A impedire prezzi troppo alti da LIN? I prezzi dei voli da LIN e da MXP sono praticamente identici, perché se si alza il prezzo a LIN il traffico si sposta immediatamente a MXP e BGY. Quindi il problema non esiste se non in teoria. Provare a prenotare per credere.

In compenso le residue speranze lombarde di avere voli intercontinentali, come li hanno TUTTI i principali centri finanziari del mondo, poggiano sulla possibilità di riempire gli aerei con passeggeri in connessione, questo è vero oggi come lo era nel 1998 e lo sarà nel 2015. Riaprire LIN vuol dire spostare da MXP voli a corto-medio raggio indispensabili per avere quelli a lungo raggio. Questo è l' obiettivo romanocentrico che gli accademici a nolo non vogliono o non sanno capire, perché non capiscono un cazzo di trasporto aereo.

E se proprio si vuole avere più concorrenza a Linate, un obiettivo che di per sé non vale nulla, ma va verificato comparando le tariffe sui 3 apt lombardi, bisogna intervenire direttamente sulla quota di mercato del monopolista. E poi non prendiamoci per il culo, un anno fa o due sulla LIN-FCO i prezzi erano altissimi perché la concorrenza era di facciata, in un duopolio sfacciatamente collusivo.

E' inammissibile che in una città dalle forse troppe Università nessun chiarissimo Professore scriva qualcosa che sia un po' più che elementare, anzi poco più dell' asilo.

Prima Catricalà accetta passivamente una legge che esenta dall' Antitrust la fusione Alitalia - AirOne e poi bisogna ammazzare Malpensa per risolvere un problema che non esisteva. Ma siamo seri!

A proposito di concorrenza, dov' è la concorrenza a Fiumicino, anzi a Roma, dove Ciampino è chiuso a chiave e manca lo sfogo di MXP e BGY che c' è a Milano? A Fiumicino, anzi a Roma, è molto difficile ottenere slot, dunque A ROMA LA CONCORRENZA NON ESISTE, ma stranamente non se ne accorge nessuno, perché non fa comodo (ad Alitalia, al Governo, alle Autorità compiacenti) accorgersene.

Catricalà raddrizzi la schiena, faccia vedere che ha le palle e dica che

ALITALIA DEVE CEDERE SLOT A LINATE

Tutta la storia slot è una puttanissima manfrina per fottere Lufthansa e garantire il monopolio alla compagnia di bandiera, Air France.
Chapeau comunque alla capacità di rinsaldare un monopolio predicando contro il monopolio. Cambiare tutto perché non cambi niente.

Peccato che a Milano solo Mourinho possa dire: "Io non sono mica un pirla".

Ma non riusciamo in qualche modo a farli scrivere da qualche parte questi concetti in modo da sbugiardare i professoroni?
 
Bevuto pesante, insieme a chi ti ha passato il segreto?

Le tariffe dei servizi aeroportuali si concordano con Enac tramite il contratto di programma, un malloppo di centinaia di pagine in cui le singole voci traffarie vengono determinate secondo griglie di rigida codificazione. Come in tutte le cose c'è un margine di discrezionalità che, nell'ambito di un'eventuale revisione che non sarebbe in vigore prima di un lustro, potrebbe portare da MXP che costa il 10% in più a LIN che costa il 5% in più: è palese che differenze del genere non scoraggerebbero nessun titolare di slot a LIN dall'utiliuzzarlo, a maggior ragione se si tratta di vettori famelici come IV e I9. E' altrettanto palese che differenze cospicue come quelle che lasci immaginare si giustificherebbero esclusivamente con una mole di investimenti su LIN tali da demolire il terminal, ricostruirlo da capo e allungare la pista. Non mi paiono in cantiere.Enac di concerto con Sea, nel rispetto del contratto di programma. Non c'è nessun complotto misterioso, eviterei l'arrampicata sugli specchi per difendere l'indifendibile.

diciamo che la tariffa è composta da varie voce, alcune si contrattano tra il gestore e la compagnia aerea altre (diritti di toccata e parcheggio, ad esempio) sono stabilite dal malloppazzo di cui sopra.
I valori del malloppazzo di cui sopra dipendono anche da un meccanismo che preveda la remunerazione degli investimenti fatti: capito perchè a LIN hanno installato una scala da 700K€ (che ne sarà costata al massimo 30K€) o perchè stanno facendo i parcheggi etc.. etc... LIN è una gallina da spennare perchè nonostante tutte le velleità non ha margini di crescita (avete presente il limite dei 12 movimenti quando piove? o il limite di capacità che ha la sfizzera) e ad esso fanno riferimento personaggi che mettono qualsiasi cosa in nota spese (quindi meglio farli arrivare in auto e percheggiare piuttosto che in metropolitana).

guardate, poi, i soldi spennati a LIN dove vengono re-investiti ...

Non solo, leggete sul giornale che ne pensa il colaninno della psossibilità di fare intervenire i concorrenti.
 
ben venga una liberalizzazione di Linate ed un aumento degli slot. Mi rendo conto che i tutti i filomalpensiani mi salteranno adosso, ma viaggiavo meglio e trovavo Milano meglio collegata prima del 1998 con l'apertura della "grande MXP" che nei vari momenti successivi (stato attuale compreso). Sui pro e sui contro, sulle motivazioni politiche, campanilistische, concorrenziali ecc. ecc. è stato tutto detto e ridetto e non aggiungeró altro. Resta il fatto che MXP nonostante tutto l'aiuto economico (anche CEE), politico (vari decreti) e mediatico ricevuto non è stato capace di diventare il "favourite airport" dei milanesi e che LIN nonostante tutti i bastoni messi tra le ruote rimane appetibile ad operatori e utenti. A volte nella vita è utile guardare in faccia alle realtá, riconoscere anche errori del passato e cercare di riuscire in un nuovo inizio che non sia ipotecato dal passato.
 
diciamo che la tariffa è composta da varie voce, alcune si contrattano tra il gestore e la compagnia aerea altre (diritti di toccata e parcheggio, ad esempio) sono stabilite dal malloppazzo di cui sopra.
I valori del malloppazzo di cui sopra dipendono anche da un meccanismo che preveda la remunerazione degli investimenti fatti: capito perchè a LIN hanno installato una scala da 700K€ (che ne sarà costata al massimo 30K€) o perchè stanno facendo i parcheggi etc.. etc... LIN è una gallina da spennare perchè nonostante tutte le velleità non ha margini di crescita (avete presente il limite dei 12 movimenti quando piove? o il limite di capacità che ha la sfizzera) e ad esso fanno riferimento personaggi che mettono qualsiasi cosa in nota spese (quindi meglio farli arrivare in auto e percheggiare piuttosto che in metropolitana).

guardate, poi, i soldi spennati a LIN dove vengono re-investiti ...

Non solo, leggete sul giornale che ne pensa il colaninno della psossibilità di fare intervenire i concorrenti.
Spalmare investimenti gonfiati (ma non solo, ad esempio Sea ha preferito in passato sottostimare beceramente i passeggeri previsti) è il margine di discrezionalità a cui facevo cenno, ma per cambiare l'ordine di grandezza delle tariffe a LIN ci vorrebbero investimenti di qualche miliardo. Non essendo in vista, le tariffe resteranno vicine a quelle di MXP, e non potranno scoraggiare chicchessia dall'usare gli slot di LIN.
 
E' curioso che tutti si stiano accalcando su una rotta, la LIN-FCO, destinata ad essere fortemente ridotta tra 6 mesi dall' AV. Entro un paio d'anni sono previste corse da Rogoredo a Tiburtina in 2 ore e mezzo, stazioni dove i viaggiatori "premium", saranno accompagnati e prelevati dalle stazioni da auto NCC. E tutto a un prezzo inferiore ai biglietti aerei flessibili. Se già oggi c'è una sovracapacità, come si può pensare di aumentare a dismisura i voli su questa tratta e fare soldi?
 
Stato
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