Ita, ecco le ultime offerte delle due cordate. Ma il voto frena il governo. Enrico Letta: fuori il tema dalla campagna elettorale
di Aldo Fontanarosa
La vendita del vettore fa un passo in avanti. Il fondo Certares disponibile a lasciare al ministero dell'Economia tra il 40 e il 49% delle azioni. L'alleato Delta è pronto a comprare una quota, in un secondo momento, a condizioni già prefissate. Anche Air France nel capitale Msc e Lufthansa sul modello di governo della compagnia: gradimento dell'Italia su presidente e ad
23 AGOSTO 2022 ALLE 13:53
ROMA - Le due cordate in corsa per Ita Airways hanno depositato ieri le nuove e definitive offerte di acquisto che il premier dimissionario Mario Draghi ha sollecitato il 4 agosto. Le cordate (il fondo Certares con Delta e Air France; ed Msc Group con Lufthansa) danno una valutazione economica simile della compagnia nazionale in vendita.
Msc Group e Lufthansa verserebbero di più (850 milioni) semplicemente perché vogliono comprare più azioni, fino all'80% del capitale. Invece Certares, Delta e Air France lascerebbero in capo al ministero dell'Economia una quota e diritti di voto in assemblea addirittura superiori al 42%.
Certares, Delta e Air France fanno grandi concessioni allo Stato italiano sul sistema di governo del vettore. L'Italia avrebbe il diritto di scelta del futuro presidente e 2 posti su 5 in Consiglio di amministrazione. Più tiepide su questi punti sono Msc Group e Lufthansa, che temono eccessive influenze della politica nazionale nella gestione della compagnia. Msc prenderebbe il 60% di Ita, Lufthansa un altro 20%.
Una volta scelta una delle due cordate, il governo Draghi dovrebbe limitarsi a firmare un memorandum of understanding con il pretendente favorito. Il memorandum, un atto non impegnativo, lascerebbe libero il nuovo governo di proseguire nella privatizzazione, di cercare un diverso compratore, addirittura di annullare del tutto la vendita.
In questo clima incerto, Enrico Letta (Pd) invita le forze politiche a tenere la compagnia aerea "fuori dalla campagna elettorale" e a guardare all'interesse, oltre che dell'azienda, dei suoi dipendenti.
Certares. I punti di forza
Il fondo statunitense Certares - in corsa con Delta e Air France - lascerebbe all'azionista pubblico (il ministero dell'Economia) il diritto di scegliere il presidente del vettore. Questa figura non è importante quanto l'amministratore delegato, ma esercita comunque dei poteri rilevanti (dalla rappresentanza legale della società alla convocazione delle riunioni del Consiglio di amministrazione, di cui stila l'ordine del giorno).
In Consiglio di amministrazione il ministero dell'Economia avrebbe due posti su 5, e conserverebbe voce in capitolo su alcune scelte strategiche della nuova Ita Airways: dalla gestione degli scali strategici nazionali (Fiumicino, Linate e Malpensa) all'occupazione (assunzioni, licenziamenti, cassa integrazione).
Da mesi, il ministero dell'Economia ha una preoccupazione. Teme di avere difficoltà a liberarsi, in futuro, della sua quota di minoranza dentro Ita Airways. Su questo punto, Certares si impegna a fare propria questa quota: in modo diretto oppure anche attraverso i suoi alleati (in particolare Delta). Ma anche Air France prenota il 9,9% del capitale.
Il fondo Certares ha partecipazioni in aziende che vendono viaggi (soprattutto per manager) o servizi collegati, come:
- American Express Global Business Travel,
- Internova (agenzie turistiche di lusso negli Stati Uniti),
- Tripadvisor,
- Hertz (noleggio auto).
Certares dunque aiuterebbe Ita Airways a piazzare tanti biglietti (soprattutto in business class e su rotte a lungo raggio, dal prezzo molto alto), portando in dote il ricco mercato dell'America del Nord. Nella sua offerta, Certares si impegna a trasportare i facoltosi turisti statunitensi anche in località italiane meno conosciute.
L'offerta di Certares sottolinea gli storici rapporti tra Ita, Delta e Air France (che sono parte della stessa alleanza commerciale SkyTeam, come già Alitalia). Questo aiuterebbe a rafforzare il ruolo di Roma Fiumicino, che potrebbe diventare il terzo hub europeo (dopo Amsterdam e Parigi).
Air France è anche forte dell'alleanza con Cma Cgm, gigante del trasporto cargo via mare. Possibile sinergie tra il cargo via mare e il cargo per via aerea (che farebbe capo a Ita), con benefici per lo scalo di Malpensa.
Certares. I punti di debolezza
Il fondo statunitense vuole lasciare al ministero dell'Economia oltre il 40% di Ita. Una quota troppo alta. Il ministero punta certamente a conservare un peso nella nuova Ita privatizzata; ma restare con troppe azioni ridurrebbe il suo incasso economico.
A comprare la maggioranza di Ita sarebbe una Srl italiana - Certares Europe - con sede legale in via Bocchetto, 6 (siamo a Milano). Amministratore unico è Greg O’Hara, presidente del fondo statunitense Certares, che ha sia la nazionalità canadese e sia quella greca essendo nato in Germania da immigrati ellenici.
Anche se il compratore è formalmente comunitario, nella sostanza Certares resta un soggetto statunitense. Come statunitense è Delta. Da sempre, invece, il governo Draghi gaurda a possibili acquirenti pienamente europei.
Msc e Lufthansa. I punti di forza
L'Msc Group della famiglia Aponte è quasi un'azienda di interesse nazionale. Il governo italiano la tiene in grande considerazione, anche per le continue commesse che paga a Fincantieri (un'azienda pubblica). Msc Group è anche il leader mondiale nel trasporto di merci via mare. E come tutte le imprese del settore vuole diversificare e puntare sul cargo per via aerea, in questo caso attraverso Ita.
Anche se l'Msc Group ha passaporto e sede legale in Svizzera, la famiglia Aponte è italianissima. Questo può pesare. Operativamente Aponte comprerebbe Ita attraverso una sua controllata francese (SAS Shipping Agencies Services Sàrl, una società dunque comunitaria).
Lufthansa è un compagno di assoluta solidità. Il vettore tedesco, peraltro, conosce bene il mercato italiano sia perché controlla Air Dolomiti e sia perché guarda da sempre ad Alitalia, che ha ripetutamente cercato di acquistare.
Il fatto che Msc Group e Lufthansa comprerebbero l'80% di Ita garantirebbe allo Stato italiano un ingresso significativo, nell'ordine degli 850 milioni di euro. Più alto di quello della cordata concorrente, almeno in prima battuta.
Msc e Lufthansa. I punti di debolezza
Le due aziende vogliono comprare Ita e guidarla in sostanziale autonomia, senza che i partiti abbiano voce in capitolo. Per questo, fanno poche concessioni al potenziale socio di minoranza (il ministero dell'Economia). La cordata, peraltro, si è mostrata riluttante quando il ministero ha chiesto di assegnare già oggi un valore alla quota del vettore che resterebbe in mano pubblica (il 20%).
La vendita del vettore fa un passo in avanti. Il fondo Certares disponibile a lasciare al ministero dell'Economia tra il 40 e il 49% delle azioni. L'al…
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