Stai sintetizzando in pieno il concetto espresso sul cambio di mentalità necessario.
La svolta la fai se si comincia a ragionare con una etica diversa e uscendo dai corporativismi. La stragrande maggioranza ci penderà molto di più dalla vertenza sui cfa/cfs rispetto a quello che ha risparmiato negli anni, ma manca la lucidità di condannare chi ne abusa o ha abusato e trattare una misura sensata, idem per centinaia di altri processi. Mi sembra che lo scrivesti proprio tu del carburante extra che alcuni imbarcavano per far perdere soldi facendo la guerra all'azienda. Se ci fosse un etica del lavoro questi sarebbero dovuti essere presi a calci in culo dai colleghi prima e licenziati poi.
Invece di fare scioperi con motivazioni risibili perchè i sindacati non scambiano tutta una serie di risparmi che l'azienda vuole fare con un anticipo dello sviluppo? È che poi ci si compromette con il nemico, più comodo giocare al piccolo chimico con la fiamma ossidrica sulle nuove divise. Ah, tanto can can e stranamente non si ha notizia di morti o feriti per colpa delle nuove divise. Sarà stata fortuna...
Ah, giusto per far capire una mentalità: volo nazionale, serale: pilota fuori servizio ovviamente in divisa che abbiamo letto qua come sia una risorsa inestimabile a bordo che risponde malamente in romanesco ad una turista giapponese che gli aveva chiesto una mano a riporre il trolley nella cappelliera, sai mai che fatica o che degrado della sua professionalità, e giusto per non farsi mancare niente rifiuta di cedere il posto finestrino ad un bimbo.
In quello che scrivi ci sono delle sante verità. Se la nazione annaspa la colpa va ricercata nell'azione di molteplici figure. E tra queste, personalmente, inserisco anche i sindacati. Urge un cambio di passo, come è avvenuto in Germania, in cui i lavoratori partecipano all'utile prodotto dall'azienda per la quale lavorano.
Da noi impera ancora una conflittualità permanente figlia degli anni '70. È innegabile.
E poi dobbiamo assistere a scempi come quello di Bonanni che va in pensione a cifre impensabili per i suoi ex rappresentati, con una buonauscita luculliana.
Sicuramente la classe sindacale va riformulata.
Ma di contro abbiamo una classe dirigente (almeno di Alitalia) che nella sua gran parte ha già attraversato due fallimenti negli ultimi otto anni, che è solo capace di presentare il conto ai suoi dipendenti. Curiosità, quanto è costata la buonauscita del dott. Cassano? E dopo aver conseguito quali grandi obbiettivi?
A quanto ammonta il premio carburante che si sono staccati i nostri dirigenti per risparmi prodotti dai naviganti ai quali il premio non è andato? Quanto è costato il parco macchine di Jeep Cherokee di cui i nostri dirigenti si sono dotati a fine 2014 mentre il personale navigante si decurtava del 15% lo stipendio per sei mesi e rinunciava alla tredicesima?
Questi sono fatti certi, non illazioni.
Ed i conti continuano ad annaspare.
Sicuramente alla classe sindacale serve un cambio di passo ma altrettanto serve alla classe dirigenziale di Alitalia.
Questa strada non porterà da nessuna parte se non ad un ennesimo fallimento.
Gli altri competitor sul mercato nazionale non stanno a guardare: notizia di ieri di Ryanair che investirà un altro miliardo di €, Norwegian aprirà l'anno venturo non so quante linee di lungo da Fiumicino. Tempus fugit.
O Alitalia passa all'offensiva sul lungo raggio aumentando congruamente il parco macchine o da qui ad un anno la sua quota di mercato si sarà ulteriormente ridotta.
Mi piace ricordare che nel 2008 quando fallì, Alitalia Lai trasportava 25 milioni di passeggeri. Air One era arrivata ad 8 milioni. 25+8=33
Poi si sono unite. Ebbene, nel 2015 Alitalia Sai ha trasportato 22,1 milioni di pax! Quindi, in soli 6 anni sono stati lasciati sul mercato ben 11 milioni di utenti!!! Un terzo. È una cifra impressionante.
O si inverte questo trend o sarà inesorabilmente finita. Ed il trend si inverte con le macchine di lungo raggio e con un cambio di mentalità di tutti i protagonisti interni alla vicenda (vertci aziendali e sindacati).
E non è mettendo un 330 su Ika che inverti il trend.