Thread Alitalia - Marzo 2018

  • Autore Discussione Autore Discussione AZ209
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Avianca Brasil ha un hub a Brasilia con voli per tutto il paese.
Forse il codeshare è la premessa per un nuovo volo su Brasilia...

Se il tutto fosse confermato direi che le due cose potrebbero essere strettamente collegate.
Tempo fa si era parlato di un cs di Az con Azul ma da quello che vedo direi che non se ne è fatto nulla...
 
Mi sembra strano.. se non sbaglio AF ha chiuso la rotta o fortemente ridotta..

Magari non avendo accordi con vettori a BSB diventava difficile sostenere la rotta, se Alitalia farà codeshare con Avianca, potrebbe funzionare, potrebbe!
Sempre che sia effettivamente BSB la terza destinazione...
 
Noto ora che Avianca (Brasil) ha in essere già codeshare con Air Europa, sui suoi collegamenti da Madrid al Brasile (GRU, SSA, REC).
Quindi esiste già, per quanto strano, un precedente importante di una compagnia ST dall'Europa che fanno accordi con loro.

Escludendo come dicono il triangolo del nordest, e immaginando che ci sia una stretta correlazione tra l'accordo con Avianca BR e la terza presumibile destinazione brasiliana, viene da pensare a Brasilia in effetti.
Le altre due importanti destinazioni potrebbero essere Porto Alegre (che però non ha molti voli di AV e soprattutto ha una pista corta, non credo riuscirebbe ad arrivare a FCO) e Belo Horizonte (ma anche qui nessun aiuto arriverebbe da AV essendo invece importante per GOL e Azul).

Da capire inoltre se eventualmente l'accordo andrebbe a inserirsi in un contesto più ampio, quindi Avianca Holdings nel complesso.
E' noto che la casa madre colombiana stia considerando BOG-FCO, ci fosse un accordo di c/s con AZ anche qui andrebbe a vantaggio di entrambe (anche perchè AZ non ha gli aerei migliori per volare nella capitale della Colombia).

AF aveva aperto Brasilia nel 2014, incrementarono pure le frequenze poco dopo, ma ebbero la sfortuna di incappare nel periodo peggiore con la crisi brasiliana (anche GRU/GIG ebbero decurtazioni importanti di capacità e frequenze, e non solo da parte di AF).

L'analisi nei primi 5 mesi mostrava circa 28% d traffico CDG-BSB p2p, circa 46% XXX-CDG-BSB, circa 11% CDG-BSB-YYY. circa 15% XXX-CDG-BSB-YYY
Our analysis of data for the first five months of Air France’s operation (April – August 2014), below, shows around 27,000 passengers flew on the route, with local traffic accounting for around 28 per cent of this demand. An estimated 46 per cent of traffic was from behind Paris (largest markets being London, Rome and Barcelona), around eleven per cent beyond Brasilia (largest markets being Rio de Janeiro, Sao Paulo and Goiania), while the remaining 15 per cent used the service as a bridge between European and Brazil, the largest flows being between Brussels and Goiania, Barcelona and Iguassu Falls, Rome and Goiania, and Dublin and Belo Horizonte

https://www.routesonline.com/news/2.../air-france-to-boost-frequencies-to-brasilia/


P.S.
con GOL esistono ancora accordi con AZ, di qualche genere?
 
Con GOL no, sono stati sospesi lo scorso anno. E ancora possibile, o almeno lo era fino a Dicembre, accumulare miglia Az con voli GOL.
 
(Teleborsa) - Dal raggio dei radar dell’ultima ora sembrerebbero come d'incanto scomparsi loghi e colori di Lufthansa, Air France-KLM, Delta Air Lines, easyJet e nomi di "Fondi esteri" di varia natura. Pista di salvataggio, dunque, in direzione Lega e M5S? Più che una pista di atterraggio sembrerebbe apparire un soffice paracadute destinato a planare dolcemente sul nostro territorio conquistato da inatteso e imprevisto desiderio nazionalista.

Il suffisso "Ex" da diversi anni ormai abbinato alla nostra Compagnia di bandiera potrebbe quindi presto essere abbandonato. Da voci vicine ai dossier aziendali, confermate da ben più che sussurri provenienti dai palazzi della politica, gli "spiriti nazionalisti" di questa indefinita maggioranza, seppur all’alba di inaspettati risultati elettorali, potrebbero chiudere le porte a ogni piano di investimento e rilancio estero sul tema Alitalia. D'altronde, come il più banale (ma veritiero) proverbio nazional-populista afferma, "quando ci sono troppi galli a cantare non si fa mai giorno". Ora sembra che spiragli di luce s’intravedano proprio in un contesto "tutto italiano".

Lufthansa, Air France-KLM, Delta Air Lines, easyJet, Fondi di investimenti vari alla Cerberus e quant’altro, più avvoltoi che galli cedroni, sembrerebbero destinati a invertire le rotte e tornare a volteggiare nei rispettivi cieli di competenza. Che Alitalia dalle uova d’oro, rimanga italiana! Le sinergie estere si potranno continuare a fare attraverso accordi bilaterali e in orbita di alleanze commerciali (non societari) alla "SkyTeam", per intenderci.

Ebbene, molti gli indizi che lascerebbero intravedere come la pista di atterraggio sia per Alitalia una "rinazionalizzazione" del vettore a totale servizio dello sviluppo dei trasporti pubblici del Paese. Ipotesi in passato più volte ventilata ma senza trovare, evidentemente, terreno fertile nei governi passati. Piuttosto intenti, se non concentrati, letteralmente a "svendere" pezzi preziosissimi dell’Industria Italiana all’estero. Quanta proprietà intellettuale ceduta! Ma per Alitalia è ancora possibile rimediare.

Nell’opera, tuttavia non facile, di rinazionalizzazione del vettore aereo, ci potrebbe essere l’intervento a supporto finanziario, a oggi non confermato, di Cassa Depositi e Prestiti, nonché il sostegno sinergico del traffico nazionale, drenaggio necessario negli hub aeroportuali per i voli a lungo raggio del vettore rinato, ampiamente facilitati dell’Alta Velocità di Ferrovie dello Stato (e, perché no, anche di NTV con i suoi Italo). Questa la prima bozza di un possibile piano tricolore.

Sembrerebbe intanto proprio nascere dalle anime nazionaliste, seppur diverse tra loro, dei due schieramenti vincitori di queste ultime tornata elettorale quell’unico e plausibile collante d’intesa per un’impresa a dir poco ciclopica. E non parliamo solo di salvare congiuntamente il gigante moribondo Alitalia, ma davvero magari di far ri-decollare un Paese intero, appunto l'Italia, che avrebbe davvero un gran bisogno di coraggio nelle scelte. A cominciare proprio dal destino dell’aerolinea storica di riferimento, che porti gli Italiani nel mondo e folla di turisti nel nostro Paese!

Matteo Salvini da una parte e Luigi Di Maio dall’altra, uniti e divisi in una battaglia fanta-politica che vedrebbe i due schieramenti già vicini nel trovare un accordo in totale silenzio apparente. Non solo vicini, seppur con la calma dei forti e le opportune cautele per non turbare i rispettivi fedelissimi più oltranzisti, nel dar luce a un governo riformista quanto nazionalista, ma che avrebbero invero più di un tema in comune per sancire un’alleanza trasversale quanto bizzarra. Che sta suscitando interesse anche nello spietato mondo delle scommesse. Magari attraverso un iniziale "mandato di scopo" per trovare soluzioni a temi irrisolti quanto ancestrali trascinati da tempo infinito nelle pigre agende politiche.

Dunque, la compagnia aerea Alitalia, potrebbe stavolta riappacificare anche gli animi della politica più scellerata che per anni, in campagna elettorale, si era giocata il destino di un’azienda al tempo fiore all’occhiello dell’Industria, con costi occupazionali impressionanti, lasciando a terra dipendenti con altissima capacità professionale. Per mera miopia politica che non aveva davvero in mente l’obiettivo principe di un Paese che si rispetti: lo sviluppo industriale nazionale, prima di tutto!

E' ora tempo di sfruttare appunto gli eccellenti sforzi dei tre commissari, capitanati da Luigi Gubitosi, che la politica la conosce bene, come anche le criticità aziendali, ove si è prestata la propria expertise tecnica nel riorganizzare un’azienda che vede oggi il traguardo di non bruciare più cassa, trovando anche un apparente tregua sindacale. Certamente migliorabile, ma che ha ottenuto in poco tempo il risultato di pilotare finalmente Alitalia verso una rotta su cieli, se non definitivi, sicuramente più stabili di prima.

https://finanza.repubblica.it/mobil...di_bandiera_sulle_ali_del_volo_lega_m5s_-197/
 
(Teleborsa) - Dal raggio dei radar dell’ultima ora sembrerebbero come d'incanto scomparsi loghi e colori di Lufthansa, Air France-KLM, Delta Air Lines, easyJet e nomi di "Fondi esteri" di varia natura. Pista di salvataggio, dunque, in direzione Lega e M5S? Più che una pista di atterraggio sembrerebbe apparire un soffice paracadute destinato a planare dolcemente sul nostro territorio conquistato da inatteso e imprevisto desiderio nazionalista.

Il suffisso "Ex" da diversi anni ormai abbinato alla nostra Compagnia di bandiera potrebbe quindi presto essere abbandonato. Da voci vicine ai dossier aziendali, confermate da ben più che sussurri provenienti dai palazzi della politica, gli "spiriti nazionalisti" di questa indefinita maggioranza, seppur all’alba di inaspettati risultati elettorali, potrebbero chiudere le porte a ogni piano di investimento e rilancio estero sul tema Alitalia. D'altronde, come il più banale (ma veritiero) proverbio nazional-populista afferma, "quando ci sono troppi galli a cantare non si fa mai giorno". Ora sembra che spiragli di luce s’intravedano proprio in un contesto "tutto italiano".

Lufthansa, Air France-KLM, Delta Air Lines, easyJet, Fondi di investimenti vari alla Cerberus e quant’altro, più avvoltoi che galli cedroni, sembrerebbero destinati a invertire le rotte e tornare a volteggiare nei rispettivi cieli di competenza. Che Alitalia dalle uova d’oro, rimanga italiana! Le sinergie estere si potranno continuare a fare attraverso accordi bilaterali e in orbita di alleanze commerciali (non societari) alla "SkyTeam", per intenderci.

Ebbene, molti gli indizi che lascerebbero intravedere come la pista di atterraggio sia per Alitalia una "rinazionalizzazione" del vettore a totale servizio dello sviluppo dei trasporti pubblici del Paese. Ipotesi in passato più volte ventilata ma senza trovare, evidentemente, terreno fertile nei governi passati. Piuttosto intenti, se non concentrati, letteralmente a "svendere" pezzi preziosissimi dell’Industria Italiana all’estero. Quanta proprietà intellettuale ceduta! Ma per Alitalia è ancora possibile rimediare.

Nell’opera, tuttavia non facile, di rinazionalizzazione del vettore aereo, ci potrebbe essere l’intervento a supporto finanziario, a oggi non confermato, di Cassa Depositi e Prestiti, nonché il sostegno sinergico del traffico nazionale, drenaggio necessario negli hub aeroportuali per i voli a lungo raggio del vettore rinato, ampiamente facilitati dell’Alta Velocità di Ferrovie dello Stato (e, perché no, anche di NTV con i suoi Italo). Questa la prima bozza di un possibile piano tricolore.

Sembrerebbe intanto proprio nascere dalle anime nazionaliste, seppur diverse tra loro, dei due schieramenti vincitori di queste ultime tornata elettorale quell’unico e plausibile collante d’intesa per un’impresa a dir poco ciclopica. E non parliamo solo di salvare congiuntamente il gigante moribondo Alitalia, ma davvero magari di far ri-decollare un Paese intero, appunto l'Italia, che avrebbe davvero un gran bisogno di coraggio nelle scelte. A cominciare proprio dal destino dell’aerolinea storica di riferimento, che porti gli Italiani nel mondo e folla di turisti nel nostro Paese!

Matteo Salvini da una parte e Luigi Di Maio dall’altra, uniti e divisi in una battaglia fanta-politica che vedrebbe i due schieramenti già vicini nel trovare un accordo in totale silenzio apparente. Non solo vicini, seppur con la calma dei forti e le opportune cautele per non turbare i rispettivi fedelissimi più oltranzisti, nel dar luce a un governo riformista quanto nazionalista, ma che avrebbero invero più di un tema in comune per sancire un’alleanza trasversale quanto bizzarra. Che sta suscitando interesse anche nello spietato mondo delle scommesse. Magari attraverso un iniziale "mandato di scopo" per trovare soluzioni a temi irrisolti quanto ancestrali trascinati da tempo infinito nelle pigre agende politiche.

Dunque, la compagnia aerea Alitalia, potrebbe stavolta riappacificare anche gli animi della politica più scellerata che per anni, in campagna elettorale, si era giocata il destino di un’azienda al tempo fiore all’occhiello dell’Industria, con costi occupazionali impressionanti, lasciando a terra dipendenti con altissima capacità professionale. Per mera miopia politica che non aveva davvero in mente l’obiettivo principe di un Paese che si rispetti: lo sviluppo industriale nazionale, prima di tutto!

E' ora tempo di sfruttare appunto gli eccellenti sforzi dei tre commissari, capitanati da Luigi Gubitosi, che la politica la conosce bene, come anche le criticità aziendali, ove si è prestata la propria expertise tecnica nel riorganizzare un’azienda che vede oggi il traguardo di non bruciare più cassa, trovando anche un apparente tregua sindacale. Certamente migliorabile, ma che ha ottenuto in poco tempo il risultato di pilotare finalmente Alitalia verso una rotta su cieli, se non definitivi, sicuramente più stabili di prima.

https://finanza.repubblica.it/mobil...di_bandiera_sulle_ali_del_volo_lega_m5s_-197/
Una roba del genere (al di là di uno scenario scontato con un governo 5 stelle e probabile con il cdx) è quanto più di dettatura sindacale possa esserci...e infatti...

L'unica cosa positiva con una nazionalizzazione sarebbe costringere ad una vera integrazione con il treno pena prendere calci nel sedere dall'UE. Integrata poi con l'alta velocità FS potrebbe quest'ultima farsi carico di spese per servizi comuni permettendo di ottenere una sostenibilità economica pur non ristrutturando a fondo. Il rovescio della medaglia è che nazionalizzando il rischio di contagiare pure FS risanata è grande, basti pensare che un ex sindacalista come Moretti riteneva di non poter rendere efficiente AZ conoscendo bene i polli con cui aveva a che fare.
 
E' ora tempo di sfruttare appunto gli eccellenti sforzi dei tre commissari, capitanati da Luigi Gubitosi, che la politica la conosce bene, come anche le criticità aziendali, ove si è prestata la propria expertise tecnica nel riorganizzare un’azienda che vede oggi il traguardo di non bruciare più cassa, trovando anche un apparente tregua sindacale. Certamente migliorabile, ma che ha ottenuto in poco tempo il risultato di pilotare finalmente Alitalia verso una rotta su cieli, se non definitivi, sicuramente più stabili di prima.
Il messaggio mi sembra chiarissimo. Ora che AZ va alla grande grazie ai miracoli compiuti dai commissari, perchè mai dovrebbe essere venduta ai concorrenti stranieri?
Il Venezuela si avvicina...
 
Il messaggio mi sembra chiarissimo. Ora che AZ va alla grande grazie ai miracoli compiuti dai commissari, perchè mai dovrebbe essere venduta ai concorrenti stranieri?
Il Venezuela si avvicina...

Quoto, l'articolo rappresenta il peggio del peggio dell'Italia
 
Che è quasi la totalità, guardando gli ultimi risultati elettorali.
Gli italiani sono quelli della corsa al reddito di cittadinanza, o del nuovo senatore idolo leghista che ci spiega che mandare a casa i suoi ex connazionali porta casa popolare, lavoro poco impegnativo e ben pagato oppure un comodo sussidio per battere ogni voglia residua di rimboccarsi le maniche.
 
Gli italiani sono quelli della corsa al reddito di cittadinanza, o del nuovo senatore idolo leghista che ci spiega che mandare a casa i suoi ex connazionali porta casa popolare, lavoro poco impegnativo e ben pagato oppure un comodo sussidio per battere ogni voglia residua di rimboccarsi le maniche.

Si, salvo poi appendere i loro beniamini a testa in giù.
 
Gli italiani sono quelli della corsa al reddito di cittadinanza, o del nuovo senatore idolo leghista che ci spiega che mandare a casa i suoi ex connazionali porta casa popolare, lavoro poco impegnativo e ben pagato oppure un comodo sussidio per battere ogni voglia residua di rimboccarsi le maniche.

Quoto in pieno
 
Volo MIA-FCO del 9/3: l'altro giorno mi è arrivata una mail con la possibilità di upgrade tramite la solita asta. Offerto 255 Euro per passare da Y a Y+ (avevo pagato il biglietto 370 euro a/r, l'indicatore considerava l'offerta "buona") ma hanno rifiutato 8 ore prima del volo.

So che un caso solo non fa testo ma per fortuna che accettavano sempre anche le offerte minime
 
Volo MIA-FCO del 9/3: l'altro giorno mi è arrivata una mail con la possibilità di upgrade tramite la solita asta. Offerto 255 Euro per passare da Y a Y+ (avevo pagato il biglietto 370 euro a/r, l'indicatore considerava l'offerta "buona") ma hanno rifiutato 8 ore prima del volo.

So che un caso solo non fa testo ma per fortuna che accettavano sempre anche le offerte minime

Ci sono tratte e tratte. Miami è una rotta trafficata; su Santiago del Cile, secondo me, se offri due pizze di fango del Camerun (cit.) vanno più che bene.
 
Ci sono tratte e tratte. Miami è una rotta trafficata; su Santiago del Cile, secondo me, se offri due pizze di fango del Camerun (cit.) vanno più che bene.

Come più volte detto dipende molto dal riempimento del volo più che dall’ ammontare dell’ offerta.
Non ho elementi per dire che SCL non venda nelle classi premium.
 
Come più volte detto dipende molto dal riempimento del volo più che dall’ ammontare dell’ offerta.
Non ho elementi per dire che SCL non venda nelle classi premium.

A giudicare da come (e a quanto) te le offrono, direi che non c'è proprio il pienone.
 
Stato
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