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Alitalia, Lufthansa scrive a Di Maio: pronti a trattare
La lettera è partita la settimana scorsa da Francoforte. Ed è finita in queste ore sul tavolo del ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico. A scrivere a Luigi Di Maio, vicepremier, titolare di due dicasteri e leader dei 5Stelle, è stato il numero uno di Lufthansa, Carsten Spohr, recentemente riconfermato per 5 anni nel suo incarico. Il presidente e amministratore delegato del colosso tedesco, secondo quanto ricostruito da Messaggero, ha ribadito nero su bianco nella missiva spedita a Roma «l’interesse...
https://www.ilmessaggero.it/pay/edicola/alitalia_lufthansa_di_maio_pronti_a_trattare-3816509.html
Ho letto l’articolo a firma Umberto Mancini. Provo a riportarne il contenuto in maniera sintetica scusandomi per eventuali inesattezze.
Si parla di una lettera recapitata da CS a Di Maio che rompe un po’ il silenzio che avvolgeva la questione AZ. Una lettera “formale” in cui LH si dice pronta ad intavolare un “confronto serio e serrato” reputando Alitalia di interesse strategico. Nella lettera non viene fatta alcuna preclusione all’intervento statale attraverso CDP o altro elemento e si definisce Roma Fiumicino come “scalo fondamentale sua per lo sviluppo di AZ che di LH”.
L’articolo riporta anche lo schema cui starebbe lavorando il governo, vale a dire un intervento di CDP ed altri investitori italiani per controbilanciare la presenza del socio forte straniero.
Secondo il quotidiano romano ci si aspetta ora la contromossa di AF che sarebbe orientata invece a portare i passeggeri dall’Italia verso l’hub di Parigi.
Si rammenta sempre che lo scoglio è la richiesta di LH di una forte riduzione dei costi attraverso molti esuberi, cosa che il governo vorrebbe evitare, così come vorrebbe evitare il cosiddetto spezzatino.
L’articolo termina con il ragionamento che non ci sia molto tempo a disposizione e che LH avrebbe detto ad esponenti della Lega che AZ “starebbe benissimo nel gruppo tedesco” (l’articolo riporta anche i brillanti risultati della società tedesca) motivo per cui LH non farà alcuna pressione su Bruxelles per il contenzioso sul prestito oneroso di 900 milioni intascato da Alitalia stessa.