Thread Alitalia - Etihad IV : DICHIARAZIONE CONGIUNTA


Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
Esempi di aiuti di Stato terapeutici e/o accaniti e/o mascherati;
Per quanto riguarda i nomi grossi a casaccio:
-regioni a statuto speciale;
-sea handling;
-ilva;
-Italsider;
-tirrenia;
-brebemi e pedemontana;
-la stragrande maggioranza delle fusioni bancarie in ragione delle norme agevolative messe in atto a tali fini;
-Alitalia;
-Ryanair;
Etc.
Poi si va nel piccolo:
-gruppo di 30 albergatori sardi che ricevettero finanziamenti dallo Stato che poi non recuperò;
-centinaia di piccole aziende italiane che ricevettero sotto forma di esenzione contributiva aiuti dallo Stato per contratti di formazione senza che questi fossero recuperati...
Etc.
Insomma siamo qui, viviamo qui, in qualche modo l'aiuto di stato e' alla porta di ognuno, ma chi ci rompe e' AZ. :)

Perchè, come vado dicendo da tempo, non bisogna sottovalutare l'importanza di Alitalia come "Società Simbolo Nazionale".

Per Anni è stato un simbolo di cui si andava fieri...poi è diventato il simbolo dei carrozzoni statali e parastatali sindacalizzati.

Riuscire a Rilanciare "seriamente" Alitalia.....avrebbe quindi anche un grosso risvolto "morale" per il paese......sarebbe il simbolo che, lasciandoci alle spalle il passato, possiamo ripartire.
 
Alitalia, c’è l’accordo fra banche e Poste
Sì degli istituti alle richieste di Caio, ma chiedono l’investimento per 70 milioni
L’accordo sulla nuova Alitalia è a un passo. Ieri, dopo un lungo vertice a Milano, i tre principali azionisti - Intesa Sanpaolo, Unicredit e Atlantia - hanno detto sì alla richiesta di Poste di partecipare al nuovo aumento di capitale attraverso una scatola societaria intermedia fra la vecchia Cai e quella in cui Etihad verserà le sue quote. L’ostacolo tecnico che finora divideva le parti è virtualmente rimosso. C’è un però: le banche chiedono a Poste di fare fino in fondo la sua parte, partec...

il resto a pagamento su La Stampa
 
Roma, 29 luglio – Lo sappiamo da sempre, le vicende della nostra compagnia di bandiera Alitaliasono destinate ad intrecciarsi continuamente con la vita e l’operato dei governi, dei quali spesso in passato ne hanno determinato le cadute. Sembrava che il governo, salvo aver patrocinato e controllato le trattative attraverso il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, restasse fuori dalla questione, almeno per questa volta, ma il Decreto Sblocca Italia lo ha visto scendere in campo.
Nel decreto appena scritto dalla maggioranza è infatti spuntata fuori una norma, già ribattezzata Alitalia, che si occupa della spinosa questione. La bozza del testo prevedrebbe infatti una misura che proroga anche per il triennio 2015-2017 gli sconti fiscali sull’indennità di volo. Si tratta di un indennizzo percepito da piloti e assistenti di volo che non concorrerà “alla formazione del reddito ai fini contributivi”.
Quella del governo resta quindi, come promesso dal premier Renzi, una partecipazione molto limitata ma probabilmente indispensabile per non far saltare l’accordo dopo che il referendum sottoposto ai lavoratori non aveva raggiunto in quorum e lo scontro interpretativo apertosi tra i sindacati.
 
Quello che non capisci è che gli insulti e le battute non sono indirizzati ai dipendenti, ma a chi fa naufragare la baracca. Qualcuno ha mai difeso qui o altrove il management AZ o IG?
Il problema dei dipendenti è l'ignavia, purtroppo. Pensa a che salto d'immagine si potrebbe giungere, con una presa di posizione della forza lavoro che manda affanculo dirigenza e soprattutto sindacalari.


Sono il primo che farebbe a meno di questi " signorotti" delle aperture e chiusure tavoli.......
Ma tu hai idea di quante persone, non iscritte, si sono rivolte in azienda per risolvere situazioni personali, interrompere processi discriminatori etc etc e si sono sentiti rispondere picche?
Indovina qual'è stata l unica via per sanare solo alcune di queste necessità.
Pare che in Italia, l etica, la giustizia e l equità sia inutili concetti stampati per semplice riempimento dei vocabolari.
 
Alitalia, verso l'intesa Poste-banche

ROMA
Si lavora all'ipotesi di un'intesa tra Poste Italiane, le banche e gli altri principali azionisti sulla ricapitalizzazione di Alitalia-Cai per 250 milioni di euro. È l'ultimo pezzo che manca, salvo una ripresa di turbolenza sindacale, per l'accordo con Etihad Airways e l'ingresso della compagnia di Abu Dhabi con il 49% in una nuova Alitalia, che nascerebbe senza debiti e senza zavorra.
Le posizioni degli schieramenti si sono molto avvicinate ieri. Le Poste sono disponibili a investire una somma anche superiore alla loro quota in Alitalia-Cai (il 19,48%, pari a 38 milioni circa), a condizione di versare i soldi non nella vecchia Alitalia-Cai che perde a bocca di barile (569 milioni il rosso del 2013), come dovrebbero fare invece le banche e gli altri azionisti, ma in una nuova società, detta «midco». La «midco» sarebbe un veicolo intermedio tra l'attuale Cai che si svuoterebbe delle attività operative e la «newco», la nuova Alitalia, ripulita dai debiti e dal contenzioso, nella quale entrerebbe con il 49% Etihad.
In un incontro ieri le due banche azioniste e creditrici di Alitalia-Cai (Intesa Sanpaolo e Unicredit) con il socio Atlantia, come riferito in altro articolo, si sono dette disponibili ad accettare il progetto di Poste, a due condizioni. La prima è che la società guidata da Francesco Caio assuma l'impegno formale a investire 70 milioni, per coprire la quota scoperta dei 250 milioni della ricapitalizzazione approvata venerdì dall'assemblea di Alitalia-Cai. L'altra condizione è che Poste dimostri la fattibilità legale e finanziaria dell'operazione «midco», «a prova di bomba», osserva una fonte qualificata. A Poste è stato chiesto di dare oggi una risposta.
Da Poste era trapelata ieri una disponibilità a iniettare circa 50 milioni nella «midco», quindi meno dei 70 richiesti da banche e Atlantia, ma la distanza non sembra incolmabile. Caio chiede inoltre che, se sale il suo investimento, ci siano per Poste maggiori diritti nel governo societario della «midco» e, a cascata, della nuova Alitalia. Poste ha due consiglieri su 11 nel cda di Alitalia-Cai.
Un cda di Poste è fissato per il primo agosto, ma in caso di accordo i tempi potrebbero essere anticipati. Un via libera in settimana consentirebbe al vertice di Alitalia e all'a.d. di Etihad, James Hogan, di firmare subito l'accordo definitivo per la nuova Ali-Had. Poi l'operazione sarebbe soggetta alla verifica della direzione Concorrenza e dell'Antitrust della Commissione europea, lavoro che non si concluderebbe prima della fine di ottobre.
Le banche, avendo dovuto ingoiare l'amara pillola imposta da Etihad, cioè la rinuncia a 565 milioni di crediti finanziari verso Alitalia (un terzo cancellati, due terzi convertiti in capitale), fino a venerdì avevano rigettato la posizione di Poste, perché la proposta di Caio darebbe una condizione di azionista privilegiato a Poste. Sarebbero infatti indenni dalle perdite del 2014 e dai rischi del contenzioso pendente.
Caio però ha tenuto il punto, forte dell'appoggio del premier Matteo Renzi. Ha spiegato che Poste è una società interamente pubblica con l'obiettivo di quotarsi in Borsa e non può disperdere risorse in una «fornace» come Cai. Secondo Caio i 75 milioni iniettati in Alitalia in dicembre dal predecessore in Poste, Massimo Sarmi, sono stati bruciati dalle perdite e il valore della partecipazione in Alitalia-Cai verrà azzerato nella relazione sui conti di Poste del primo semestre 2014.
La «midco» avrebbe come soci Poste e l'attuale Cai e sarebbe proprietaria del 51% della «newco» nuova Alitalia, nella quale Etihad acquisirebbe il 49% con un aumento di capitale.
Dopo gli scontri tra i sindacati (Uil contro Cgil e Cisl) in seguito al referendum sui tagli di stipendio, il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, ha detto che «se non dovesse esserci uno sblocco il governo non potrà fare altro che riconovocare al tavolo i sindacati e spiegare la situazione». Per il segretario della Cgil, Susanna Camusso, «la vertenza Alitalia, per quel che riguarda i sindacati, è conclusa». Nel decreto Sblocca Italia, ha riferito l'Ansa, è entrata una proroga per il 2015-2017 degli sconti fiscali sull'indennità di volo, (percepita da piloti e hostess).
http://www.ilsole24ore.com/art/fina...ntesa-poste-banche-063902.shtml?uuid=ABgKiLfB
 
Mauro, mi citi qualche post dove qualcuno si augura il fallimento di AZ?
Te lo procuro io.

Il fallimento sarebbe la soluzione migliore, perché consentirebbe di ripartire senza la zavorra dei Colaninno, dei lavativi, di una flotta che probabilmente non è quella ideale eccetera. Alitalia ha bisogno di ripartire da zero, come Swiss. Ci sarebbe un breve periodo di difficoltà nei collegamenti aerei, ma lo preferirei ad un coma, interrotto da risvegli che poi si rivelano chiacchiere, che dura da decenni.
 
Piccolo OT.
Tutti aspettano Poste come fosse l'alter ego italiano di EY. Un campione di efficienza e solidità cui mettere in mano la soluzione della disastrata compagnia aerea.
Ora, io non conosco nulla di Poste e della sua solidità come gruppo, e quindi è altamente probabile che sia al livello di Apple o di Google, ma quello che vedo della sua espressione pubblica, gli uffici postali, è uno spaccato di tardo medioevo incastonato nell'odierno panorama urbano.
L'ufficio postale è una certezza, in Italia. Dovunque tu vada nella penisola, dalle Alpi a Pantelleria, sarai sempre e comunque sicuro di trovare un drappello di svogliatissimi e scazzatissimi uomini e donne, che attraverso procedure che sembrano stabilite appositamente per far impiegare il doppio del tempo necessario ad ogni singola operazione, saranno lì pronti a farti perdere una mezz'oretta del tuo tempo, rendendo complicata qualsiasi azione semplice, come l'invio di una cartolina.
L'Ufficio Postale, sin da quando sono bambino, me lo ricordo sempre anche per altre due caratteristiche. La prima è l'abbigliamento del personale. Le impiegate degli uffici postali indossano sempre il loro abito migliore (con rare eccezioni), mentre gli uomini rasentano di solito la barbonaggine più estrema, sfoggiando canotte, magliette del Che e camice che non hai visto in commercio. La seconda agghiacciante caratteristica è l'utilizzo - unici sul pianeta - della prodigiosa tecnologia Olivetti. Grazie alla quale i tempi medi delle più elementari operazioni vengono raddoppiati.

Spero vivamente non sia questa Poste.
 
Sono il primo che farebbe a meno di questi " signorotti" delle aperture e chiusure tavoli.......
Ma tu hai idea di quante persone, non iscritte, si sono rivolte in azienda per risolvere situazioni personali, interrompere processi discriminatori etc etc e si sono sentiti rispondere picche?
Indovina qual'è stata l unica via per sanare solo alcune di queste necessità.
Pare che in Italia, l etica, la giustizia e l equità sia inutili concetti stampati per semplice riempimento dei vocabolari.

Esattamente così. Tra l'altro ricordo a tutti i forumusti che (almeno per quanto riguarda la popolazione navigante) non ha senso parlare di "alitalia" poiché visto che l'aviazione italiana ha prodotto fusioni e contro fusioni oltre a vari fallimenti, al momento ci sono in CAI naviganti: ex alitalia, ex airone, ex volare, ex air europe (la blasonata!), ex alpi eagles, ex avianova, ex ati, ex lauda air (la super blasonata!), ex azzurra, ex bluepanorama.... e gli altri non me li ricordo. Sto calderone francamente ha troppi ingredienti per essere bollato con pochi aggettivi superficiali.
 
Re: Sblocca Italia,'bonus' a piloti Alitalia

A rega' se mi volevate capire, mi capivate.
Ho detto che AZ e' tra i tanti aiutati, ma che per lei scatta un'indignazione che pochi suscitano, che la maggioranza degli indignati annovera la totalità dei frustrati, che augurare che un'azienda con tanto personale chiuda fa pena, che la storia dello zio del raccomandato e' pietosa, che conviene a tutti che AZ si salvi, che...comunque quoto tutto quello che avete detto perché sacrosanto ;)

Credo che nessuno si auguri il fallimento di una grossa impresa. AZ e' stata, per lo meno in passato, un'impresa con una grossa zavorra. Sarebbe bello poter chiudere tutto e ripartire da capo, in realta' non si puo' fare. Se non altro perche' si perderebbero slot in aeroporti congestionati, ecc. Da qui a dire che uno si augura che AZ fallisca c'e' una bella differenza.

In realta' il problema non e' AZ ma l'inesistente imprenditoriaita' italiana in campo aeronautico. Parlo di imprenditori seri capaci di guadagnare la fiducia di investitori (come per esempio quello che avvio' JetBlue in un momento non particolarmente felice per l'aviazione civile americana). Se ci fossero (o se ci fossero stati) non saremmo a questo punto.
 
Esempi di aiuti di Stato terapeutici e/o accaniti e/o mascherati;
Per quanto riguarda i nomi grossi a casaccio:
-regioni a statuto speciale;
-sea handling;
-ilva;
-Italsider;
-tirrenia;
-brebemi e pedemontana;
-la stragrande maggioranza delle fusioni bancarie in ragione delle norme agevolative messe in atto a tali fini;
-Alitalia;
-Ryanair;
Etc.
Poi si va nel piccolo:
-gruppo di 30 albergatori sardi che ricevettero finanziamenti dallo Stato che poi non recuperò;
-centinaia di piccole aziende italiane che ricevettero sotto forma di esenzione contributiva aiuti dallo Stato per contratti di formazione senza che questi fossero recuperati...
Etc.
Insomma siamo qui, viviamo qui, in qualche modo l'aiuto di stato e' alla porta di ognuno, ma chi ci rompe e' AZ. :)

In aggiunta, storia dai conti a molti zeri, forse poco noti.

http://www.lavoce.info/pierluigi-bersani-e-le-quote-latte/
 
Re: Sblocca Italia,'bonus' a piloti Alitalia

Nicola, io non pretendo e ritengo affatto che AZ debba essere sovvenzionata pubblicamente, anzi. Ritengo però che chi può/deve faccia il lecitamente possibile per rimetterla in piedi e sostenerla: soci, sindacati, Stato (nei limiti della legge), dipendenti (nei limiti di loro competenza) e nuovi acquirenti/soci.
Ritengo, anche, che l'augurare il fallimento perché i sindacati fanno schifo, perché l'amante del vicino fu raccomandata, perché si ha voglia che a qualcuno che si ritiene privilegiato vada finalmente male - non tenendo conto che quel qualcuno in AZ e' stato assunto e nulla più non meritando quindi le ire ed i rancori degli acrimoniosi, dei rabbiosi, dei superiori, e degli ignoranti - (vedi tra questi alcuni post di queste recentissime e meno recenti pagine), siano penoso.
Quindi se AZ ce la fa con tutti i leciti aiuti e sostegni che possono essere messi in campo, bene, se non ce la fa ci si sarà provato e fallirà, ma non per i motivi insulsi che nascono da fastidi personali.

mauro. , ma non ti sembra che questo sia esattamente quello che e' avvenuto negli ultimi 20 anni? E per contro, ti risulta sia avvenuto quel che proponi?
Perche' se non ti risulta, allora ha ragione nicolap qui sotto...

Per chiunque sia vicino a mauro. in questo momento di semi-incoscienza: ricordategli che siamo i suoi amici di Aviazione Civile.
 
Te lo procuro io.

Il fallimento sarebbe la soluzione migliore, perché consentirebbe di ripartire senza la zavorra dei Colaninno, dei lavativi, di una flotta che probabilmente non è quella ideale eccetera. Alitalia ha bisogno di ripartire da zero, come Swiss. Ci sarebbe un breve periodo di difficoltà nei collegamenti aerei, ma lo preferirei ad un coma, interrotto da risvegli che poi si rivelano chiacchiere, che dura da decenni.

+1000 (si puo'?)

EDIT: preciso, +1000 se non va in porto con EY (cosa che reputo praticamente impossibile, tanto lo Stato (noi, come al solito) ci mettera' l'ennesima pezza, in un modo o nell'altro)
 
Piccolo OT.
Tutti aspettano Poste come fosse l'alter ego italiano di EY. Un campione di efficienza e solidità cui mettere in mano la soluzione della disastrata compagnia aerea.
Ora, io non conosco nulla di Poste e della sua solidità come gruppo, e quindi è altamente probabile che sia al livello di Apple o di Google, ma quello che vedo della sua espressione pubblica, gli uffici postali, è uno spaccato di tardo medioevo incastonato nell'odierno panorama urbano.
L'ufficio postale è una certezza, in Italia. Dovunque tu vada nella penisola, dalle Alpi a Pantelleria, sarai sempre e comunque sicuro di trovare un drappello di svogliatissimi e scazzatissimi uomini e donne, che attraverso procedure che sembrano stabilite appositamente per far impiegare il doppio del tempo necessario ad ogni singola operazione, saranno lì pronti a farti perdere una mezz'oretta del tuo tempo, rendendo complicata qualsiasi azione semplice, come l'invio di una cartolina.
L'Ufficio Postale, sin da quando sono bambino, me lo ricordo sempre anche per altre due caratteristiche. La prima è l'abbigliamento del personale. Le impiegate degli uffici postali indossano sempre il loro abito migliore (con rare eccezioni), mentre gli uomini rasentano di solito la barbonaggine più estrema, sfoggiando canotte, magliette del Che e camice che non hai visto in commercio. La seconda agghiacciante caratteristica è l'utilizzo - unici sul pianeta - della prodigiosa tecnologia Olivetti. Grazie alla quale i tempi medi delle più elementari operazioni vengono raddoppiati.

Spero vivamente non sia questa Poste.
No, ma che dici... Poste non è quell'azienda del film "Benvenuti al Nord"?
 
Qui mi sa che marziani ce ne sono molti, sia tra i sindacati che nel ministero.


Alitalia, Lupi: "Camusso? Non accetto questo tira e molla"
Il ministro: o una prospettiva grande di rilancio oppure il baratro



Milano, 29 lug. (TMNews) - "Non riapro nessuna trattativa e non accetto questo tira e molla". Lo ha affermato il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, replicando, in un'intervista ad "Avvenire", all'ultimatum del leader della Cgil Susanna Camusso nella vicenda Alitalia.

"Marziani sono Cgil e Uil che ancora fanno finta di non capire che siamo al bivio - ha ribadito Lupi - Che la scelta è tra far chiudere Alitalia, creando una crisi occupazionale da brividi, o farla diventare la prima compagnia del mondo".

"Sono fuori dalla realtà e rischiano di uscire dalla scena - ha proseguito - la gente capisce, i lavoratori capiscono: se Camusso andrà avanti così, sarà tagliata fuori dagli stessi iscritti della Cgil. Il rischio è che, con una linea simile, saltino le rappresentanze sindacali e i lavoratori decidano di trattare in maniera autonoma. Questo alcuni sindacati, come Cisl e Ugl, l'hanno ca- pito, altri no".
 
Re: Sblocca Italia,'bonus' a piloti Alitalia

mauro. , ma non ti sembra che questo sia esattamente quello che e' avvenuto negli ultimi 20 anni? E per contro, ti risulta sia avvenuto quel che proponi?
...
Le speranza è che prima o poi le cose cambino.

Hanno toccato nelle tasche pure i privilegiati di Camera e Senato, dopo che gli Onorevoli hanno dato un taglio (anzi un taglietto) ai loro stipendi, magari pure ad AZ presentano il conto.

Dare una mano ad Alitalia è politicamente indifendibile. Lupi ha già fatto e detto pure troppo; non a caso Renzi tace.
 
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