Thread Alitalia Etihad III : l'accordo


Stato
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@ Dr Gio,
ma veramente???
E il Lupi dov'era?
A me sembra evidente che il Lupi faccia il politico 'italiano', una botta al cerchio ed uno alla botte, e 'annamo' avanti:(
Lupi e' nella politica meneghina da quando ha peli pubici, ed ora si scaglia contro...ridicolo. IMHO

OK, OK, hai ragione, ma io mica ho detto che di colpo mi piace il personaggio, ho solo detto che rispetto alle dichiarazioni del passato, e' un po' migliorato, no?
 
Alitalia: preaccordo entro giugno, in autunno le nozze (fonti)

18:59 MILANO (MF-DJ)--Preaccordo entro fine giugno per vincolare reciprocamente le parti a una serie di impegni che porteranno alla nascita della nuova Alitalia e ancora un'estate di tempo a disposizione per trovare la quadra sul fronte occupazionale e su quello del debito, dove le posizioni delle varie parti coinvolte restano al momento piuttosto distanti. Sarebbe questo, secondo quanto riferiscono alcune fonti interpellate da MF DowJones, lo schema di massima che portera' entro l'autunno alle nozze definitive tra Etihad e Alitalia. Una roadmap che sarebbe stata ribadita anche nel corso della riunione che si e' tenuta in mattinata a Palazzo Chigi tra alcuni esponenti del Governo e i principali istituti di credito coinvolti nel riassetto di Alitalia, occasione in cui le banche hanno ribadito un sostanziale gradimento al piano industriale proposto da Abu Dhabi. Entro fine mese, l'a.d. della compagnia italiana, Gabriele Del Torchio, dovrebbe portare ai vertici del vettore arabo l'impegno di massima da parte degli stakeholder di Alitalia e procedere alla firma di un preaccordo vincolante. Prima delle firme definitive, che dovrebbero essere apposte sui documenti entro l'autunno, le parti dovranno tuttavia tornare al tavolo negoziale per cercare di risolvere sia il problema occupazionale (Etihad ha indicato in circa 2.500 gli esuberi della compagnia aerea italiana, cifra che riguarderebbe prevalentemente il personale di terra) sia quello del debito che grava sul vettore italiano. Al momento, sul primo fronte il confronto deve ancora avere inizio poiche' nelle ultime ore i leader sindacali hanno rilasciato dichiarazioni di circostanza, rinviando ogni commento specifico - ed ogni eventuale azione - al momento in cui potranno visionare nei dettagli la proposta di accordo che la compagnia emiratina ha recapitato all'inizio di questa settimana al quartier generale di Alitalia. Cosi', nell'immediato il nodo gordiano resta quello del debito, con le posizioni di Etihad e delle banche creditrici del vettore italiano ancora piuttosto distanti, ma con gli istituti di credito che - riferisce a MF DowJones una fonte a conoscenza della trattativa - sono allineati su una medesima posizione che sara' mantenuta anche per l'ultima fase negoziale estiva. Mentre la compagnia araba chiede un colpo di spugna sui debiti per 560 milioni di euro - ossia una cancellazione a titolo definitivo - e la rinegoziazione di altri 150-200 milioni circa d'esposizione a condizioni ancora da stabilire, le quattro banche creditrici (Intesa Sanpaolo, Unicredit, B.Mps e B.P.Sondrio) sono di tutt'altra opinione. Tuttavia, se fino a qualche settimana fa avevano tenuto una posizione di sostanziale intransigenza, hanno via via aperto a progressive concessioni nei giorni in cui sembrava che il negoziato potesse saltare da un momento all'altro, mostrandosi disposte a cancellare circa 190 milioni dell'esposizione complessiva di Alitalia (per lo piu' linee di credito a medio e a lungo termine), convertendo in capitale altri 400 milioni e rinegoziando la parte restante. I 190 milioni di euro che verrebbero cancellati rappresentano la parte piu' dolorosa da scrivere a bilancio, write-off che verrebbero catalogati come perdite secche nel prossimo conto economico. Con un'aggravante ulteriore per Intesa Sanpaolo e Unicredit, poiche' si tratterebbe di perdite in buona parte 'figlie' della nuova finanza iniettata pochi mesi fa, tra dicembre e gennaio, sulla quale pertanto il tempo per costruire adeguate coperture non e' stato sufficiente. ofb oscar.bodini@mfdowjones.it (fine) MF-DJ NEWS 0518:58 giu 2014
 
ci sono rumors che Etihad sarà il nuovo sponsor della AS Roma e in qualche maniera legata al suo nuovo stadio e villaggio sportivo.
Saranno realizzati 3 grattacieli in prossimità del complesso e si pensa che uno di questi possa eventualmente tornare utile ad Alitalia.
 
ci sono rumors che Etihad sarà il nuovo sponsor della AS Roma e in qualche maniera legata al suo nuovo stadio e villaggio sportivo.
Saranno realizzati 3 grattacieli in prossimità del complesso e si pensa che uno di questi possa eventualmente tornare utile ad Alitalia.

dopo l'Emirates stadium di Londra arriva l'Etihad stadium di Roma. Ottima news
 
ci sono rumors che Etihad sarà il nuovo sponsor della AS Roma e in qualche maniera legata al suo nuovo stadio e villaggio sportivo.
Saranno realizzati 3 grattacieli in prossimità del complesso e si pensa che uno di questi possa eventualmente tornare utile ad Alitalia.
Ma che se comprassero l'ATAC, ci mettessero un sindaco arabo, se comprassero pure casa mia!!!!!!
 
ci sono rumors che Etihad sarà il nuovo sponsor della AS Roma e in qualche maniera legata al suo nuovo stadio e villaggio sportivo.
Saranno realizzati 3 grattacieli in prossimità del complesso e si pensa che uno di questi possa eventualmente tornare utile ad Alitalia.

No no no no no ve prego. Non vorrei avere nulla a che fare con quella squadra lì. Noooooooooooooooooooo
 
Alitalia: no di B.P.Sondrio a ristrutturazione crediti (Mess)

08:13 ROMA (MF-DJ)--Banca Popolare di Sondrio sarebbe contraria alle condizioni poste da Etihad per entrare nel capitale di Alitalia, che oggi riunisce il Cda. Lo scrive Il Messaggero aggiungendo che il negoziato con le banche per ristrutturare i 565 milioni di linee di credito in vista dello spin-off delle attivita' operative in una newco, separandole dal contenzioso e altre eredita' passate, fatica a procedere: il rischio concreto e' che si allunghino ancor piu' i tempi. La Popolare di Sondrio, esposta in totale per circa 90 milioni dei quali 15 mln sotto forma di factoring, concessi a febbraio nella nuova finanza da 165 milioni, sarebbe contraria a cambiare il contratto per allinearsi alla ristrutturazione delle passivita' mediante la cancellazione di circa 190 milioni e trasformazione degli altri 375 in un convertendo a tre anni. Secondo il rappresentante dell'istituto valtellinese il contratto sulla nuova finanza scade il 31 dicembre 2016 e, in garanzia, Intesa Sanpaolo, Unicredit, B.Mps e Sondrio hanno ottenuto il pegno sul marchio Alitalia e sul 100% di Loyalty, la newco con il programma MilleMiglia. Fino alla scadenza, l'istituto non e' disposto a cambiare i termini. Allo stesso tempo, e' stato rinegoziato il debito esistente sino a fine 2015, di cui la popolare lombarda ha una quota di 75 milioni.
 
Lettera Etihad, alta tensione Alitalia
Stamattina il Cda della compagnia di bandiera esamina le condizioni del vettore arabo per salvare la società


Appuntamento cruciale questa mattina quando, alle 11 si riunirà il Consiglio d’amministrazione dell’Alitalia che prenderà in esame la lettera d’intenti della compagnia araba Etihad contenente le condizioni alle quali la società entrerebbe in Alitalia.

Dalle indiscrezioni degli ultimi giorni Etihad sarebbe disposta a salire fino al 49% del capitale della compagnia guidata da Gabriele Del Torchio, attraverso un investimento complessivo di 600 milioni di euro ma a patto che il debito della compagnia di 565 milioni venga “ristrutturato”, ovvero, a patto che le banche se ne facciano carico magari trasformando i debiti in quote di capitale oppure rinviando i tempi di rimborso. E' uno dei nodi più intricati dell’operazione. Poi c’è il capitolo degli esuberi: Etihad avrebbe contabilizzato 2500 persone di troppo che dovrebbero lasciare l’azienda. Su questo i sindacati non si sono ancora espressi ed è importante conoscere la loro posizione prima che il governo sia il proprio via libera per evitare che accada ciò che accadde nel 2008 quando i sindacati bloccarono il passaggio dell’Alitalia ad Air France.

Poi c’è il ruolo degli aeroposrti: Linate e Malpensa in Lombardia e Fiumicino a Roma. Etihad avrebbe deciso di fissare l’hub per i voli intercontinentali a Fiumicino trasformando Malpensa nell’hub dei voli cargo (merci) mentre i voli da e per Linate dovrebbero essere completamente liberalizzati abolendo il cosiddetto decreto “Bersani-bis” che pone un tetto ai voli sullo scalo milanese. Questo comporterebbe un ripensamento abbastanza profondo del business di Malpensa che, nato come scalo passeggeri, diventerebbe uno snodo del traffico merci mettendo a rischio nuovi posti di lavoro.

http://economia.panorama.it/Lettera-Etihad-alta-tensione-Alitalia
 
Io insisto nel protestare contro questi giornalisti/politici, che fanno titoloni sul nulla :(
Prima dell' accordo (continuo a credere non ci sara') ci vogliono ancora tante "lettere"!
Ma a mia mamma (80+ anni) fanno credere che AZ e' salvata e che tutto e' a posto!
Ciao
 
Alitalia-Etihad, tutti i pro e i contro. Parla l’economista Marco Ponti

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“Se lo Stato gli​ pagasse gli esuberi​ molti imprenditori​ sare​bbero in grado​ di ristrutturare Alitalia”, puntualizza subito Marco Ponti, Professore ordinario di Economia applicata, al Politecnico di Milano. Ponti in una conversazione con Formiche.net analizza l’operazione “Ali-had”, ​paventa interventi protezionistici contro una compagnia extraeuropea, mentre auspica una difesa dei contribuenti da extracosti per esuberi.

Per Alitalia Etihad è la soluzione migliore?
Qualsiasi soluzione è ben accetta se non sarà pagata da noi. Incece mi sembra che, come si dice in questi casi, “pagherete caro – pagherete tutto”. Sia chiaro, non è proprio una scelta malvagia, fermo restando i problemi nell’avere una compagnia minoritaria, con la maggioranza che formalmente resta italiana anche se tutti sanno che il controllo vero lo avranno gli emirioti, i quali dispongono di una rete di compagnie.

Quindi più pro che contro?
A me non dispiace, perché credo che i viaggiatori italiani non abbiano nulla da perdere. É quella l’unica categoria logica, non certo quella della compagnia. Si tratta comunque di un partner forte, persino meglio di Air France che ha non pochi problemi. Ma i costi per l’Italia mi sembrano molto alti: non sono nemmeno completamente noti. Secondo le prime stime, parliamo di almeno un miliardo di euro. Se dovesse ripresentarsi il medesimo scenario dei capitani coraggiosi, allora questo sarebbe l’ordine di grandezza. Ma non finisce qui.

Altri costi?
Beh, chiedono collegamenti ferroviari con i due aeroporti: se si trattasse solo di farvi arrivare i treni ad alta velocità (e non servirebbe a nulla) lo si potrebbe fare con costi abbordabili. Ma qualora chiedessero altre infrastrutture più pesanti, allora sarebbero altri costi per l’Italia. Ho sentito anche della richiesta di un accesso a Linate di cui non sono chiarissimi i termini: dal momento che la ​allocazione degli slot è subordinata alla normativa europea​ o al massimo della nuova autorità italiana di regolazione dei trasporti​, per cui non possono chiederla gli emirioti né il nostro governo. Ma vigono precise regole, la cui formulazione non è proprio pro concorrenziale​, ma certo meglio di decisioni mirate a gli interessi di una singola compagnia​. ​E considerazioni analoghe valgono anche per la richiesta di limitare la concorrenza delle compagnie low cost​, che è la cosa che ha giovato di più ai viaggiatori italiani nell’ultimo decennio.​

Chi dovrebbe accollarsi il costo degli esuberi?
Nessuno ​, al di fuori delle tutele standard che valgono per tutti i lavoratori​. Ma perché, chi si è accollato il c​o​sto degli esuberi di tutte le imprese italiane che sono fallite negli ultimi sei mesi? Perché Alitalia e i suoi lavoratori, ​molti assunti per via clientelare, dovrebbe essere privilegiati rispetto a quelli che raccolgono i pomodori in Puglia? Forse sarebbe più urgente aiutare questi ultimi.

Malpensa è un caso? Come riutilizzarla in chiave cargo?
E’ già il maggior scalo italiano per cargo. Ma c’è un elemento che tutti dimenticano: il mercato. La dinamica dei servizi ​ ​aerei risponde non a logiche di ​”​comm​and​ and​ control​“​, ma a logiche di mercato. Ciò non sfiora i nostri amministratori. Come si intende valorizzare Malpensa? Obbligando gli aeroplani ad andar lì? Lo reputo un atteggiamento medioevale. Per cui Malpensa a differenza di Fiumicino non può essere un hub, questo lo sanno tutti, per ragioni tecniche e non di ​volontà politica.

Il ministro Lupi esclude la creazione di una bad company: un rischio?
Se lo esclude è probabilmente vero, ma si tratta di una tattica: non si chiamerà bad company ma in altro modo. Il problema è che pagheremo noi, ma tutti tent​eranno di mascherarlo il più possibile.

Come uscirne dunque?
L’unica speranza è che intervenga l’Europa, ​ e la nuova Autorità italiana, a normalizzare gli ennesimi trattamenti di favore per Alitalia,​ in quanto sarei capace anch’io di ristrutturare una compagnia se lo Stato mi pagasse gli esuberi. Sarebbe ridicolo: p​e​rché, mi chiedo, i concorrenti no e Alitalia sì?

twitter@FDepalo
 
Io insisto nel protestare contro questi giornalisti/politici, che fanno titoloni sul nulla :(
Prima dell' accordo (continuo a credere non ci sara') ci vogliono ancora tante "lettere"!
Ma a mia mamma (80+ anni) fanno credere che AZ e' salvata e che tutto e' a posto!
Ciao

Abbiamo capito come la pensi anche se hai argomentato molto poco. È la prima (e mi auguro ultima) volta che scrivo una cosa del genere: mi infastidisce molto il tuo atteggiamento gufo/paladino. Probabilmente perché poco costruttivo o perché sei nuovo o forse perché in questa storia io ci sono dentro fino al collo.
Infine, per cortesia, evita di scrivere "ciao" alla fine di ogni post. È inutile. Grazie.
 
Stato
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