Thread Alitalia - Dicembre 2016


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C'e' allo studio un progetto che prevederebbe la cessione in toto a LH delle quote di Etihad in AB e AZ,in cambio di un aumento di capitale in LH da parte di Etihad stessa,aumento col quale verrebbero ripianati in toto o in parte i debiti sia di AB che di AZ.
La parte medio raggio di AB e AZ in misura non ancora nota confluirebbero in EW.
Alla luce di cio' non e' detto che il prossimo piano industriale di AZ non sia proprio LH a scriverlo...
In Germania l'antitrust tedesca sta analizzando la questione posta da LH su eventuali obiezioni all'annessione di AB.
 
Negli ultimi giorni in Germania i media tedeschi hanno aumentato a dismisura le speculazioni riguardo la trattativa tra Lufthansa Group ed Etihad.

Dopo aver collegato il cambio di CEO in AB con il manager LH Winkelmann, ed aver collegato tale scambio di posizione con un´eventuale preparazione all´assorbimento totale di AB nella piattaforma Eurowings, è stato annunciato un possibile allargamento della trattativa tra i due colossi aeronautici.

La rivista tedesca “Der Spiegel”, senza citare fonte alcuna, ha infatti annunciato che Etihad ha avviato un piano cosí chiamato “EU Strategie”, il quale prevede di cancellare le proprie partecipazioni nella compagnie aeree attuali cercando da una parte di tamponare le perdite, mentre dall´altra di avviare una cooperazione europea sensata.

Il problema principale per Etihad al momento è quello di poter ricapitalizzare le partecipate europee AB ed AZ per evitare la bancarotta pendente sulle due compagnie. Non riuscendo a convincere i soci in un ulteriore investimento nelle aziende e non potendo effettuare l´aumento da sola, essendo socio extra-europeo, sembra che Etihad stia tentando di cedere “a costo zero” entrambe le aziende a Lufthansa Group.

Il modello sarebbe la diretta concorrente Qatarina Qatar Airways, la quale ha, in piú volte, acquistato circa il 20% di partecipazione azionaria nel gruppo I.A.G.

I media tedeschi riferiscono di un possibile scambio azionario tra Lufthansa Group e Etihad, che prevederebbe la vendita del 10% di azioni Lufthansa Group ad Etihad e di un consecutivo aumento di capitale della compagnia tedesca a carico degli eventuali nuovi soci arabi. Questo procedimento farebbe entrare nelle casse di Lufthansa Group la quantitá di denaro necessaria per:

Acquistare la maggior parte di azione o la totalitá delle due compagnie AB ed AZ
Ripianare le perdite di quasi 2 miliardi di Euro di ambo le aziende

In tutto questo il “press center” di Lufthansa non ha commentato, ma ieri è avvenuto una vendita di debito da parte di DLH per una somma di 1,2 miliardi di Euro, che, ufficialmente, verranno utilizzate per “Company porpuses”.

Una procedura del genere porterebbe da una parte DLH ad essere di gran lunga il maggior gruppo europeo dandole la capacitá finanziaria (gentilmente “donata” da Etihad) di ripianare i debiti dei due “Sorgenkind”, mentre toglierebbe dai problemi Etihad dandole, a carissimo costo, una partecipazione sensata in un socio europeo come fece Qatar Airways qualche anno fa.

In tutto questo si è aggiunto il rumor che Sun Express Deutschland, partecipata al momento 50% con Turkish Airlines, dovrebbe venire completamente assorbita da DLH per poterla dedicare esclusivamente alla piattaforma Eurowings Long Range.

Come sempre, buona parte di suddette notizie si riveleranno essere unicamente rumors degni di “Radio Galley”, ma ogni speculazione è alimentata da piccole veritá.

Se riceveró novitá, cercheró di informarvi quanto prima.
 
USB vaneggia e chiede la nazionalizzazione:
http://confederazione.usb.it/index.php?id=20&tx_ttnews[tt_news]=92451&cHash=efc4633eb3&MP=63-1447&MP=63-552

Merita essere letto. E' un capolavoro.

Affrontare la crisi Alitalia senza escludere la nazionalizzazione.


Nazionale - giovedì, 22 dicembre 2016
Dall'inizio della liberalizzazione dei cieli avvenuta decine di anni fa e che ha fatto da apripista per il più vasto processo di liberalizzazione e globalizzazione dei mercati e della finanza, Alitalia ha attraversato una serie di crisi pesantissime.
Anni di riduzione progressiva di aerei e direttrici coperte dalla ex compagnia di bandiera.
Anni di forti tagli al personale che hanno ridotto i dipendenti da 25.000 a poco più di 10.000, nonostante i dati del traffico aereo in Italia aumentino senza sosta.
Anni di abbandono di settori, come quello della manutenzione, dove la professionalità del personale di Alitalia era apprezzata in tutto il mondo ed assicurava commesse per altre compagnie aeree.
Anni di forte contrazione di salari ma anche e soprattutto di condizioni di lavoro sempre più pesanti e di aumento dell'orario di lavoro.
Anni in cui i diritti e la dignità della gente dell'Alitalia sono stati via via ridotti e calpestati.
Anni che hanno visto avvicendarsi pubblico, "semipubblico" e privato e alleanze internazionali di vario tipo senza che ciò abbia prodotto svolte positive.
Anni che hanno visto avvicendarsi vertici aziendali e presunti grandi manager tanto superpagati quanto incapaci e che in alcuni casi, forse troppo pochi, sono finiti in tribunale.
Anni che a prescindere dalla natura pubblica o privata di Alitalia, hanno reso visibile gli intrecci poco chiari tra gruppi economici, partiti e gestione dell'azienda.

Alla base di tutto ciò troviamo soprattutto due questioni strutturali che sosteniamo e ribadiamo da sempre e che con lo sviluppo delle compagnie low cost sono diventate fondamentali.

1. Se le low cost hanno di fatto occupato tutti i mercati sui voli di corto e medio raggio presidiati in modo debole dalle compagnie nazionali e dai rispettivi stati, come quello italiano, allora sarebbe stato ed é ancora logico industrialmente rivolgere la propria attività sui voli di lungo raggio ed intercontinentali, più remunerativi e non soggetti alla concorrenza low cost. Per fare ciò sono necessari investimenti importanti per lo sviluppo della flotta. A chi dice che i soldi non ci sono, rivolgiamo l'invito a dare un'occhiata ai bilanci degli ultimi venti anni ed a sottolineare in rosso i miliardi spesi inutilmente, gli errori manageriali, le alleanze sballate come quella con Air France che ha sottratto ricchezza invece che produrne, al malaffare e alla malagestione.

2. In questi anni la liberalizzazione del trasporto aereo italiano è andata molto oltre la deregulation. Cosa che invece non hanno fatto altri paesi con le loro compagnie aeree, prime fra tutte la Francia e la Germania. Questi paesi hanno protetto comunque le loro compagnie costruendo un sistema paese in cui i trasporti, tutti i trasporti, hanno assunto un ruolo trainante dell'economia ed hanno impostato una lotta senza quartiere allo sviluppo disordinato delle low cost, pretendendo giustamente che le leggi e le normative nazionali fossero rispettate. In Italia invece le regole si sono frantumate, le low cost vengono “foraggiate” da enti locali e società aeroportuali spesso pubbliche, i lavoratori vengono assunti, sottopagati e super-sfruttati, con contratti non italiani, le tasse si pagano altrove, le normative vengono messe tutti i giorni sotto i piedi. In pratica il paradosso è che il paese, nel suo complesso, sostiene più le low cost che Alitalia. C'è quindi un problema di rispetto delle regole e della legalità, degli interessi del paese a livello strutturale, normativo ed occupazionale.

L'attuale gestione e proprietà dell'Alitalia, pur se non condivisibile dal punto di vista del rapporto con i lavoratori, sembrava aver compreso tali criticità ed opportunità, visto anche l'aumento progressivo del trasporto aereo in Italia. L'enunciazione dei piani industriali faceva emergere questi due obiettivi di fondo, ma le notizie di questi giorni appaiono contraddittorie e difficilmente comprensibili.

Se così fosse, dopo che per le banche si stanno stanziando miliardi e miliardi pubblici per interventi che significano salvataggio dei grandi investitori e non soltanto dei piccoli risparmiatori, siamo convinti che nel caso di presentazione di un nuovo piano per Alitalia che a fronte di un rifinanziamento parziale preveda tagli, esuberi e ridimensionamento complessivo, sarebbe assolutamente giusto e credibile un intervento diretto dello stato, la nazionalizzazione, la ridefinizione di un vero progetto industriale e l'intervento deciso per far rispettare le leggi, le regole e gli interessi del paese.
 
C'e' allo studio un progetto che prevederebbe la cessione in toto a LH delle quote di Etihad in AB e AZ,in cambio di un aumento di capitale in LH da parte di Etihad stessa,aumento col quale verrebbero ripianati in toto o in parte i debiti sia di AB che di AZ.
La parte medio raggio di AB e AZ in misura non ancora nota confluirebbero in EW.
Alla luce di cio' non e' detto che il prossimo piano industriale di AZ non sia proprio LH a scriverlo...
In Germania l'antitrust tedesca sta analizzando la questione posta da LH su eventuali obiezioni all'annessione di AB.

Se fosse così, non capisco cosa cambi dai tempi di AF ?
 
Un paio di considerazioni relative al post natalizio di Nicolap:
Sul punto 1: è di certo logico rivolgere industrialmente la propria attività sui voli di lungo raggio ed intercontinentali. Ma tali voli necessiteranno pur di feeder, oppure si pensa che i voli LR da FCO si sostengano con il solo PTP?
Sul punto 2: Tutto giusto. Ma quanti soldi pubblici si è succhiata Alitalia nei lustri passati? E perché un muratore che perde il lavoro non ha gli stessi diritti concessi ad un AV a cui sono stati concessi in passato ben 7 anni?

La conclusione è fantastica: rende palese come il ruolo del sindacato sia inutile, ridicolo, dannoso. Chiedere la nazionalizzazione significa reiterare le vecchie logiche che hanno portato AZ ad una perenne perdita. Significa che il sindacato stesso dimostra di non avere alcuna ricetta per uscire dalla pesante crisi in cui è sprofondata AZ per l'ennesima volta. Significa che in modo sfrontato si richiede per l'ennesima volta l'intervento dello Stato, ovvero di noi cittadini, a ripianare i disastri di un'Azienda che non è mai stata capace di stare sul mercato.

A fronte di ciò l'unica soluzione è staccare la spina: se neppure un socio privato è capace di rendere profittevole Alitalia, è ora di far fallire l'azienda e lasciare spazio a chi è in grado di generare profitti.

Io non me ne faccio una ragione dei danni commessi dal passaggio a Sabre: all'interno di AZ vi sono pesanti responsabilità, imputabili dal dirigente all'ultimo operativo.
Io non me ne faccio una ragione dei danni causati quest'estate, nel picco della stagione, dai voli intercontinentali cancellati. Danni tangibili, soldi sperperati in un'azienda che navigava a vista.
Come mai neppure un rigo del comunicato sindacale ha ricordato tali eventi nefasti e vergognosi?
Come mai il sindacato non è intervenuto per individuare ed isolare coloro che facevano saltare i voli proprio nel periodo di alta stagione?

Siamo di nuovo ad un punto di non ritorno.
Un comunicato come questo sarebbe sacrosanto se chi lo ha scritto avesse a monte lavorato in modo trasparente per sbattere fuori dall'azienda chi ha remato contro.
Nulla di tutto ciò è stato fatto.
Non c'è stata lealtà e collaborazione con l'Azienda.
Non c'è stata sinergia in alcun campo.

E allora basta, non si può richiedere la nazionalizzazione. Non foss'altro per rispetto con le migliaia di persone che in questi anni hanno perso il loro lavoro, e che non hanno avuto alcuna tutela di alcun tipo.
E' una questione prima di tutto di etica ed equità.
E' ora di dire BASTA.
 
Se veramente dovessero rinazionalizzare Alitalia giuro che mi "iscrivo ai terroristi". Con tutto che io tifi per il vettore nazionale
 
Negli ultimi giorni in Germania i media tedeschi hanno aumentato a dismisura le speculazioni riguardo la trattativa tra Lufthansa Group ed Etihad.

Dopo aver collegato il cambio di CEO in AB con il manager LH Winkelmann, ed aver collegato tale scambio di posizione con un´eventuale preparazione all´assorbimento totale di AB nella piattaforma Eurowings, è stato annunciato un possibile allargamento della trattativa tra i due colossi aeronautici.

La rivista tedesca “Der Spiegel”, senza citare fonte alcuna, ha infatti annunciato che Etihad ha avviato un piano cosí chiamato “EU Strategie”, il quale prevede di cancellare le proprie partecipazioni nella compagnie aeree attuali cercando da una parte di tamponare le perdite, mentre dall´altra di avviare una cooperazione europea sensata.

Il problema principale per Etihad al momento è quello di poter ricapitalizzare le partecipate europee AB ed AZ per evitare la bancarotta pendente sulle due compagnie. Non riuscendo a convincere i soci in un ulteriore investimento nelle aziende e non potendo effettuare l´aumento da sola, essendo socio extra-europeo, sembra che Etihad stia tentando di cedere “a costo zero” entrambe le aziende a Lufthansa Group.

Il modello sarebbe la diretta concorrente Qatarina Qatar Airways, la quale ha, in piú volte, acquistato circa il 20% di partecipazione azionaria nel gruppo I.A.G.

I media tedeschi riferiscono di un possibile scambio azionario tra Lufthansa Group e Etihad, che prevederebbe la vendita del 10% di azioni Lufthansa Group ad Etihad e di un consecutivo aumento di capitale della compagnia tedesca a carico degli eventuali nuovi soci arabi. Questo procedimento farebbe entrare nelle casse di Lufthansa Group la quantitá di denaro necessaria per:

Acquistare la maggior parte di azione o la totalitá delle due compagnie AB ed AZ
Ripianare le perdite di quasi 2 miliardi di Euro di ambo le aziende

In tutto questo il “press center” di Lufthansa non ha commentato, ma ieri è avvenuto una vendita di debito da parte di DLH per una somma di 1,2 miliardi di Euro, che, ufficialmente, verranno utilizzate per “Company porpuses”.

Una procedura del genere porterebbe da una parte DLH ad essere di gran lunga il maggior gruppo europeo dandole la capacitá finanziaria (gentilmente “donata” da Etihad) di ripianare i debiti dei due “Sorgenkind”, mentre toglierebbe dai problemi Etihad dandole, a carissimo costo, una partecipazione sensata in un socio europeo come fece Qatar Airways qualche anno fa.

In tutto questo si è aggiunto il rumor che Sun Express Deutschland, partecipata al momento 50% con Turkish Airlines, dovrebbe venire completamente assorbita da DLH per poterla dedicare esclusivamente alla piattaforma Eurowings Long Range.

Come sempre, buona parte di suddette notizie si riveleranno essere unicamente rumors degni di “Radio Galley”, ma ogni speculazione è alimentata da piccole veritá.

Se riceveró novitá, cercheró di informarvi quanto prima.

Confermo..se n´é parlato molto negli ultimi due giorni. Lufthansa internamente ha solo riportato la notizia nei media interni, citando le fonti ma senza aggiungere commento alcuno. Sono curioso se ci saranno sviluppi nell´ultima sttimana dell´anno.
 
PS: riguardo la vendita di "debito" alla borsa non sono sicuro che sia la traduzione giusta. In inglese DLH ha venduto "1,2 Billion of promissory note", le quali sono giá state vendute tutte. Non so come poterlo tradurre bene in italiano. Magari qualcuno piú esperto in finance?
 
Un paio di considerazioni relative al post natalizio di Nicolap:
Sul punto 1: è di certo logico rivolgere industrialmente la propria attività sui voli di lungo raggio ed intercontinentali. Ma tali voli necessiteranno pur di feeder, oppure si pensa che i voli LR da FCO si sostengano con il solo PTP?
Sul punto 2: Tutto giusto. Ma quanti soldi pubblici si è succhiata Alitalia nei lustri passati? E perché un muratore che perde il lavoro non ha gli stessi diritti concessi ad un AV a cui sono stati concessi in passato ben 7 anni?

La conclusione è fantastica: rende palese come il ruolo del sindacato sia inutile, ridicolo, dannoso. Chiedere la nazionalizzazione significa reiterare le vecchie logiche che hanno portato AZ ad una perenne perdita. Significa che il sindacato stesso dimostra di non avere alcuna ricetta per uscire dalla pesante crisi in cui è sprofondata AZ per l'ennesima volta. Significa che in modo sfrontato si richiede per l'ennesima volta l'intervento dello Stato, ovvero di noi cittadini, a ripianare i disastri di un'Azienda che non è mai stata capace di stare sul mercato.

A fronte di ciò l'unica soluzione è staccare la spina: se neppure un socio privato è capace di rendere profittevole Alitalia, è ora di far fallire l'azienda e lasciare spazio a chi è in grado di generare profitti.

Io non me ne faccio una ragione dei danni commessi dal passaggio a Sabre: all'interno di AZ vi sono pesanti responsabilità, imputabili dal dirigente all'ultimo operativo.
Io non me ne faccio una ragione dei danni causati quest'estate, nel picco della stagione, dai voli intercontinentali cancellati. Danni tangibili, soldi sperperati in un'azienda che navigava a vista.
Come mai neppure un rigo del comunicato sindacale ha ricordato tali eventi nefasti e vergognosi?
Come mai il sindacato non è intervenuto per individuare ed isolare coloro che facevano saltare i voli proprio nel periodo di alta stagione?

Siamo di nuovo ad un punto di non ritorno.
Un comunicato come questo sarebbe sacrosanto se chi lo ha scritto avesse a monte lavorato in modo trasparente per sbattere fuori dall'azienda chi ha remato contro.
Nulla di tutto ciò è stato fatto.
Non c'è stata lealtà e collaborazione con l'Azienda.
Non c'è stata sinergia in alcun campo.

E allora basta, non si può richiedere la nazionalizzazione. Non foss'altro per rispetto con le migliaia di persone che in questi anni hanno perso il loro lavoro, e che non hanno avuto alcuna tutela di alcun tipo.
E' una questione prima di tutto di etica ed equità.
E' ora di dire BASTA.
Straquoto.
 
PS: riguardo la vendita di "debito" alla borsa non sono sicuro che sia la traduzione giusta. In inglese DLH ha venduto "1,2 Billion of promissory note", le quali sono giá state vendute tutte. Non so come poterlo tradurre bene in italiano. Magari qualcuno piú esperto in finance?
Accettazioni bancarie. È una forma di indebitamento a breve e brevissimo termine
 
In pratica Etihad sta cercando disperatamente una exit strategy per i suoi disastrosi investimenti europei in Air Berlin e Alitalia e pur di disfarsene è disposta non solo a regalare le partecipazioni a LH ma a pagare le spese purchè se le prendano...
 
Per esempio ?

Aeroporti (FCO vs.CIA), terminal, gate, finger, numero di banchi, personale ai banchi, servizio di bordo (sia il costo che il mancato ricavo), orario dei voli etc etc

Cesare bisogna vedere fino a che punto queste voci sono reali.
Le linee del nuovo piano sono chiare (taglio di una parte del personale, messa a terra di macchine medio raggio, diminuzione dei costi sul corto e medio raggio, miglior giro macchine, chiusura o riduzioni in rotte in perdita costante, e aumento del LR se vengono soddisfatti la maggior parte dei tagli); bisogna vedere se i sindacati non si mettono di traverso. Un piano molto simile a quello di IB che ha portato grandi risultati.
 
Aeroporti (FCO vs.CIA), terminal, gate, finger, numero di banchi, personale ai banchi, servizio di bordo (sia il costo che il mancato ricavo), orario dei voli etc etc

Cesare bisogna vedere fino a che punto queste voci sono reali.
Le linee del nuovo piano sono chiare (taglio di una parte del personale, messa a terra di macchine medio raggio, diminuzione dei costi sul corto e medio raggio, miglior giro macchine, chiusura o riduzioni in rotte in perdita costante, e aumento del LR se vengono soddisfatti la maggior parte dei tagli); bisogna vedere se i sindacati non si mettono di traverso. Un piano molto simile a quello di IB che ha portato grandi risultati.

taglio di una parte del personale => già fatto anche nel passaggio ad AZ SAI
messa a terra di macchine medio raggio => già fatto anche nel passaggio ad AZ SAI
diminuzione dei costi sul corto e medio raggio => già a piano anche nel passaggio ad AZ SAI
miglior giro macchine => già a piano anche nel passaggio ad AZ SAI
chiusura o riduzioni in rotte in perdita costante => già a piano anche nel passaggio ad AZ SAI
aumento del LR => unica vera novità rispetto al passato.

Basterà per risollevare le sorti di AZ, tenendo anche conto che dal 2017 il costo del petrolio è previsto in lenta risalita?
A me sembra che in AZ stiano per l'ennesima volta riciclando la solita minestra, con quasi gli stessi ingredienti, e senza indicare dove andranno a prendere i soldi per aggiungere l'unico componente (il LR) che negli anni potrebbe trasformare un brodino invendibile in un ottimo piatto da gourmet con cui far soldi a palate.
 
taglio di una parte del personale => già fatto anche nel passaggio ad AZ SAI
messa a terra di macchine medio raggio => già fatto anche nel passaggio ad AZ SAI
diminuzione dei costi sul corto e medio raggio => già a piano anche nel passaggio ad AZ SAI
miglior giro macchine => già a piano anche nel passaggio ad AZ SAI
chiusura o riduzioni in rotte in perdita costante => già a piano anche nel passaggio ad AZ SAI
aumento del LR => unica vera novità rispetto al passato.

Basterà per risollevare le sorti di AZ, tenendo anche conto che dal 2017 il costo del petrolio è previsto in lenta risalita?
A me sembra che in AZ stiano per l'ennesima volta riciclando la solita minestra, con quasi gli stessi ingredienti, e senza indicare dove andranno a prendere i soldi per aggiungere l'unico componente (il LR) che negli anni potrebbe trasformare un brodino invendibile in un ottimo piatto da gourmet con cui far soldi a palate.

Ho dimenticato la parola "ulteriori".
Credo sia l' unica strada percorribile, ma questo non vuol dire che le cose andranno bene. L' attuale struttura dei costi e non sostenibile per Az.
 
taglio di una parte del personale => già fatto anche nel passaggio ad AZ SAI
messa a terra di macchine medio raggio => già fatto anche nel passaggio ad AZ SAI
diminuzione dei costi sul corto e medio raggio => già a piano anche nel passaggio ad AZ SAI
miglior giro macchine => già a piano anche nel passaggio ad AZ SAI
chiusura o riduzioni in rotte in perdita costante => già a piano anche nel passaggio ad AZ SAI
aumento del LR => unica vera novità rispetto al passato.

Basterà per risollevare le sorti di AZ, tenendo anche conto che dal 2017 il costo del petrolio è previsto in lenta risalita?
A me sembra che in AZ stiano per l'ennesima volta riciclando la solita minestra, con quasi gli stessi ingredienti, e senza indicare dove andranno a prendere i soldi per aggiungere l'unico componente (il LR) che negli anni potrebbe trasformare un brodino invendibile in un ottimo piatto da gourmet con cui far soldi a palate.

Ma infatti, apparte i salatini mi sembrano tutte cose dette e stradette! E poi le low-cost riescono a fare molte riduzioni proprio perché non hanno il feederaggio dei voli intercontinentali, ma se devi alimentarli comunque vada gli orari sono quelli, gli aereoporto sono quelli e i terminal pure.

Poi ritorniamo sempre al punto di partenza, se az mi offre lo stesso servizio di FR, a un costo superiore, perché devo prendere az?
 
taglio di una parte del personale => già fatto anche nel passaggio ad AZ SAI
messa a terra di macchine medio raggio => già fatto anche nel passaggio ad AZ SAI
diminuzione dei costi sul corto e medio raggio => già a piano anche nel passaggio ad AZ SAI
miglior giro macchine => già a piano anche nel passaggio ad AZ SAI
chiusura o riduzioni in rotte in perdita costante => già a piano anche nel passaggio ad AZ SAI
aumento del LR => unica vera novità rispetto al passato.

Basterà per risollevare le sorti di AZ, tenendo anche conto che dal 2017 il costo del petrolio è previsto in lenta risalita?
A me sembra che in AZ stiano per l'ennesima volta riciclando la solita minestra, con quasi gli stessi ingredienti, e senza indicare dove andranno a prendere i soldi per aggiungere l'unico componente (il LR) che negli anni potrebbe trasformare un brodino invendibile in un ottimo piatto da gourmet con cui far soldi a palate.

Scusate, parlo da frequent flyer non AZ (soprattutto per motivi di praticita' visto dove vivo) e che quest'anno ha provato ad usare AZ. Io sento solo parlare di tagli ai voli, nessuno parla di:

- sito e app. Non so in Italia ma nel Regno Unito e in USA e' il modo in cui la maggioranza dei passeggeri compra i voli e si gestisce poi la prenotazione. Quelli di AZ sono, a voler essere buoni, una specie di lotteria non sai mai se funzionano e che dati danno
- customer service, anche qui una mezza lotteria. Anche qui mi sono scontrato con perdite di tempo perche' hanno dovuto fare molti passi per quella che era una richiesta che altrove viene gestita sul sito.

Qui non si tratta di una rotta in piu' o in meno, di un aereo in piu' o in meno. E' un danno di immagine che porta a un danno alla situazione finanziaria.

Detto tutto questo, la mia esperienza di tre voli AZ nel 2016 e' stata fondamentalmente positiva una volta salito in aereo. Ho anche trovato FCO molto migliorato.
 
Customer service e sito sono i problemi principali di Az e questo lo abbiamo detto 1000 volte. Speriamo che riescano a migliorare tutto ciò in tempi molto rapidi.
 
Un paio di considerazioni relative al post natalizio di Nicolap:
Sul punto 1: è di certo logico rivolgere industrialmente la propria attività sui voli di lungo raggio ed intercontinentali. Ma tali voli necessiteranno pur di feeder, oppure si pensa che i voli LR da FCO si sostengano con il solo PTP?
..

Io non straquoto, quoto solo questo passaggio per contestarlo.

FCO?

Come tutti quelli che frequentano questi forum da 10 anni penso di essere pieno di cicatrici malguarite, ma se qualcuno dice di voler cambiare strategie per vedere se va meglio questo e' un tema che non si puo' eludere.

Parto dal presupposto che ci sia ancora qualche pax disposto a pagare di piu' un volo a lungo raggio diretto. E magari anche qualche merce che deve volare, e potrebbe riempire meglio qualche altro volo.

Si, si... so che vi stanno venendo gli attacchi di nausea, stanno venendo anche a me... davvero, dopo anni di scazzi, non vorrei riportare fuori questo argomento nauseabondo.

Ma anche se e' vero che puoi fare un hub anche in un isola deserta, e' ancora piu' vero che se hai traffico originante disposto a pagare bene dei voli diretti, e' piu' facile far quadrare i conti.

Visto che qui si sta parlando di quale magia potrebbe avvenire per modificare drasticamente la struttura dei costi e anche, soprattutto, dei ricavi... l'argomento nauseabondo non poteva non essere ritirato fuori.

Quindi, senza fare stravolgimenti drastici, sperando di poter avere dei partener che cosneta di evitare la scelta o di qua o di la perche' tutti gli aeroporti possano essere presidiati... non potrebbe provare Alitalia a tirare su qualche soldino in piu' da quello che il mercato nazionale potrebbe avere, come potenziale?

Poi salto subito alla conclusione, tanto l'ho scritto tante volte io e altri, una in piu' non basta: riduzione sostanziosa della capacita' di LIN (auspicabilmente la legge della domanda e dell'offerta potrebbe rendere piu' remunerativi i voli che restano soprattutto se hai una posizione dominante sugli slot) e qualche intercontinentale in piu' da MXP da cui lucrare qualche soldino e alimentato dai voli di corto che devi spostare. Condizione quasi indispensabile uno o piu' partner che allunghino la coperta da tirare, e che non siano solo interessati a vampirizzare, ma magari a costruire una relazione duratura che per esistere presuppone di restare tutti vivi.

So che e' inverosimile.

In caso contrario il rilancio di Alitalia assomiglia al rilancio del mattone. Si sa gia' come va a finire. Ricasca e magari si fa male qualcun'altro.
 
Stato
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