Approfitto della tua sacrosanta osservazione per ritornare al tema centrale del Thread.
Spinetta, unico esponente francese presente cal cda, ha espressamente dichiarato che ha votato contro il piano industriale sostanzialmente perchè tale piano pone come precondizione accordi con soggetti terzi (dipendenti, fornitori banche e leasing ecc) soggetti che al momento non hanno prestato alcun consenso. In pratica per Spinetta il piano è ad oggi inattuabile perchè fa i conti senza l'oste.
Certo è che tali soggetti terzi avrebbero interesse a firmare accordi per loro peggiorativi solo se l'alternativa prospettata sarebbe ancora peggiore (fallimento, commissariamento ecc.).
Forse, per per siglare accordi di riduzione dei debiti sarebbe alquanto utile che,dopo Air France, anche le Poste dicessero picche alla ricapitalizzazione.
Sotto altro profilo, dopo il niet di Air france dovuto all'insostenibilità del piano, la vedo dura per le Poste sostenere a Bruxelles che l'investimento in Aitalia sarebbe dettato da logiche economiche.
In conclusione mi stupirei molto se il giorno 20 le Poste dessero il vial libera incondizionato alla ricapitalizzazione.