Thread precedente qui ---> http://www.aviazionecivile.org/vb/showthread.php/134212-Thread-Alitalia-dal-1-novembre-2014/page11
Si apre la fase due per Alitalia-Etihad. Dopo il via libera dell’Ue il nuovo gruppo comincia a delineare le strategie del rilancio. Con uomini nuovi nelle linee di comando operative «pescati» sempre più frequentemente dall’ad James Hogan nelle file della compagnia di noleggio Hertz e una proiezione più intercontinentale della compagnia a scapito dei collegamenti domestici e di medio raggio. Un cambiamento già in parte visibile nel cielo italiano con l’assalto delle avolinee straniere a basso costo come Ryanair, Vueling ed Easyjet che puntano a offrire l’incremento dei voli dall’Italia per molte destinazioni europee. L’alleanza con Etihad determinerà uno spostamento del baricentro del network di Alitalia dal breve-medio al lungo raggio. Già con l’orario invernale l’ex compagnia di bandiera ha soppresso alcuni i collegamenti nazionali. E complessivamente gli aeromobili effettivamente impiegati sono scesi a 126 aerei rispetto ai 134 di settembre e ai 137 di un anno fa, con l’uscita di aeromobili di medio raggio A321 e A320.
I cambiamenti passano anche per l’acquisizione di nuove competenze nella squadra che Hogan vuole accanto a sè. Uno dei criteri che guida le scelte dei nuovi manager è infatti quello del loro passaggio militato nelle fila della Hertz, il colosso mondiale dell’autonoleggio. Un po’ per la continguità dei business, visto che l’obiettivo dei manager dei due settori è quello di riempire al massimo i posti, che in aereo o in macchina pari sono. Un po’ anche perché lo stesso Hogan viene da quella multinazionale e punta sulle persone che già conosce. Il ceo di Etihad megli anni ’90 era a capo degli uffici marketing Hertz e da 1995 vicepresidente marketing & sales per Europa, Medio Oriente e Africa. Non è un caso dunque che abbia voluto vicino a sè, come ad, Silvano Cassano, vicepresidente operations nello stesso periodo di Hogan alla Hertz. Stessa estrazione anche per Ariodante Valeri nuovo chief commercial officer Alitalia da ottobre e che, per 12 anni, ha ricoperto la carica di general manager e direttore vendite e marketing di Hertz. Hogan avrebbe provato a portare in Alitalia un altro uomo della stessa cordata, Fausto Palombelli, dirigente della compagnia di noleggio per cinque anni negli anni ’80, ma il manager, che oggi lavora negli Aeroporti di Roma ha declinato l’offerta. Fin qui la parte operativa. Ma il ceo di Etihad sta cercando di riempire anche una casella come quella del direttore delle relazioni esterne, cruciale nel rilancio dell’immagine corporate della nuova Alitalia, e che dovrà coadiuvare le attività del presidente designato Luca Cordero di Montezemolo. I colloqui e la scrematura dei candidati sarebbero già in fase avanzata.
Il tempo
Si apre la fase due per Alitalia-Etihad. Dopo il via libera dell’Ue il nuovo gruppo comincia a delineare le strategie del rilancio. Con uomini nuovi nelle linee di comando operative «pescati» sempre più frequentemente dall’ad James Hogan nelle file della compagnia di noleggio Hertz e una proiezione più intercontinentale della compagnia a scapito dei collegamenti domestici e di medio raggio. Un cambiamento già in parte visibile nel cielo italiano con l’assalto delle avolinee straniere a basso costo come Ryanair, Vueling ed Easyjet che puntano a offrire l’incremento dei voli dall’Italia per molte destinazioni europee. L’alleanza con Etihad determinerà uno spostamento del baricentro del network di Alitalia dal breve-medio al lungo raggio. Già con l’orario invernale l’ex compagnia di bandiera ha soppresso alcuni i collegamenti nazionali. E complessivamente gli aeromobili effettivamente impiegati sono scesi a 126 aerei rispetto ai 134 di settembre e ai 137 di un anno fa, con l’uscita di aeromobili di medio raggio A321 e A320.
I cambiamenti passano anche per l’acquisizione di nuove competenze nella squadra che Hogan vuole accanto a sè. Uno dei criteri che guida le scelte dei nuovi manager è infatti quello del loro passaggio militato nelle fila della Hertz, il colosso mondiale dell’autonoleggio. Un po’ per la continguità dei business, visto che l’obiettivo dei manager dei due settori è quello di riempire al massimo i posti, che in aereo o in macchina pari sono. Un po’ anche perché lo stesso Hogan viene da quella multinazionale e punta sulle persone che già conosce. Il ceo di Etihad megli anni ’90 era a capo degli uffici marketing Hertz e da 1995 vicepresidente marketing & sales per Europa, Medio Oriente e Africa. Non è un caso dunque che abbia voluto vicino a sè, come ad, Silvano Cassano, vicepresidente operations nello stesso periodo di Hogan alla Hertz. Stessa estrazione anche per Ariodante Valeri nuovo chief commercial officer Alitalia da ottobre e che, per 12 anni, ha ricoperto la carica di general manager e direttore vendite e marketing di Hertz. Hogan avrebbe provato a portare in Alitalia un altro uomo della stessa cordata, Fausto Palombelli, dirigente della compagnia di noleggio per cinque anni negli anni ’80, ma il manager, che oggi lavora negli Aeroporti di Roma ha declinato l’offerta. Fin qui la parte operativa. Ma il ceo di Etihad sta cercando di riempire anche una casella come quella del direttore delle relazioni esterne, cruciale nel rilancio dell’immagine corporate della nuova Alitalia, e che dovrà coadiuvare le attività del presidente designato Luca Cordero di Montezemolo. I colloqui e la scrematura dei candidati sarebbero già in fase avanzata.
Il tempo